Monthly Archives: Dicembre 2015
Come nasce una nuova Citroën: intervista a Carlo Bonzanigo, in esclusiva per Panoramauto.it
Intervista all’Ingegner Carlo Bonzanigo, responsabile “Concept Cars e Advanced Design” del Centro Stile Citroën, in esclusiva per Panoramauto.itParte 1 – Il Design:Perché è importante il design? In una ipotetica scala di importanza, a che livello si pone rispetto alla funzionalità e all’affidabilità?”Con Design – inteso nella sua accezione più corretta – si intende non solo l’aspetto estetico, ma bensì l’insieme di tutti quegli aspetti progettuali che contribuiscono a rendere un oggetto riuscito sotto tutti i punti di vista: economico, tecnico, ergonomico, estetico, etico e così via. In un buon Design tutti questi aspetti convivono pariteticamente e con successo”.Cosa vuole comunicare il design di un’auto?”Il Design è un linguaggio, un modo di comunicare delle cose. Come l’italiano, il francese o ancora il linguaggio corporale che ognuno di noi usa. Un’automobile appartiene ad un Marchio, ed ogni Marchio rappresenta ed esprime dei Valori propri, e lo fa attraverso vari vettori di espressione quali, ad esempio, il Design. Altri vettori possono essere il contenuto tecnologico dei prodotti in questione, il modo con cui la rete di distribuzione li propone al pubblico, le strategie di comunicazione e marketing utilizzate, e cosi’ via. Quindi, se noi Designers facciamo bene il nostro lavoro, dovremmo esser in grado di comunicare, attraverso volumi, linguaggio formale, grafica, colori , materiali tanto le qualità intrinseche del prodotto che stiamo disegnando quanto i Valori del Marchio a cui questo prodotto appartiene. Citroen rappresenta da piu’ di 90 anni audacia e creatività, unita a tecnologie d’avanguardia. Il Design di una Citroen deve quindi sempre trasmettere avanguardismo e innovazione”.Parte 2 – Il Design Citroën:Quale è stata la strada che ha portato Citroën al radicale cambiamento di stile avvenuto negli ultimi 10/15 anni?”La rinascita dello stile Citroen risale al 2000, con la volontà dei vertici del Gruppo PSA di rilanciare un Marchio dalle incredibili potenzialità. Uno dei vettori di cambiamentio piu’ rapidi ed immediati per un Marchio automobilistico è il Design, di qui l’arrivo del nuovo Direttore del Design Jean Pierre Ploué”.Quali sono gli elementi di continuità e quelli di rottura con il vecchio stile Citroën?”Dipende : se con vecchio si intende quello degli anni 1980 – 2000, allora la rottura è forte. Erano anni in cui le potenzialità del Marchio erano sottosfruttate. Se invece ci si riferisce ai decenni precedenti, risalendo sino alla nascita di Citroen, allora c’é forte comunanza di intenti, primo fra tutti quello di creare delle Citroen innovative e coraggiose. C’era già tutto nella nostra storia: l’audacia e la creatività avevano già accompagnato Citroen per sessant’anni, bastava avere il coraggio di riprendere il testimone dei grandi Maestri del Design delle Citroen del passato, Flaminio Bertoni, Robert Opron, Nuccio Bertone, Marc Dechamps”.Come descriverebbe lo stile Citroën?”Quella di Citroen e del suo Design è una storia di apertura mentale e di creatività, di audacia nell’innovare, di spirito avanguardista e, diciamolo pure, di un pizzico di magia Un Marchio dalla personalità eclettica, generoso ed ottimista nelle sue creazioni, intelligente ed umano nell’interpretare i bisogni del contesto in cui si è mosso. Questi sono i Valori che hanno ispirato generazioni di Designers Citroën, che hanno cercato di esprimerli attraverso le loro creazioni e nel corso di 9 decenni”.In che direzione va il design Citroën?”Nel rispetto di quanto detto prima, stiamo separando il linguaggio formale della Gamma DS da quello delle altre Citroen : le vetture della Linea DS avranno un linguaggio formale piu’ scultoreo e plastico, mentre alle altre Citroen daremo un trattamento formale piu’ sobrio ed essenziale. Questa separazione è ben visibile in due vetture che abbiamo appena presentato al Salone di Francoforte, la DS5 di produzione e la Concept Car Tubik”.Parte 3 – Le Concept CarQuale è il ruolo delle concept car?”Le finalità delle Concept Cars si sono evolute durante le differenti epoche della storia dell’automobile : una CC è un «mezzo di comunicazione », diretto sia verso l’interno della Casa Automobilistica che verso il mondo esterno. Un esercizio dunque atto a comunicare vari messaggi sui 3 differenti assi che compongono l’oggetto automobile, cioé il Design, il contenuto Prodotto ed il contenuto Tecnico. Ciascuno di questi 3 ingredienti è presente in maniera piu’ o meno accentuata. In talune Concept ad esempio non vi è contenuto tecnico di particolare rilievo e la sola grande novità è rappresentata dall’aspetto estetico rivoluzionario (CC Renault Argos del 1994). Ve ne sono altre invece nelle quali le innovazioni tecniche sono talmente forti da mettere in secondo piano l’aspetto estetico (penso ad esempio alla Chevrolet Volt del 2008, che anticipava la piattaforma elettrica sulla quale il Gruppo GM avrebbe costruito il suo futuro). Altre ancora che anticipano una rivoluzione nelle prestazioni che l’oggetto offrirà al Cliente (Renault Scenic CC del 1996 che anticipava il primo monovolume compatto europeo). Il modo di « comunicare » sulle CC si è anch’esso evoluto nei decenni, ma già negli anni ’50 alcuni Costruttori avevano intuito il potenziale che tali vetture offrivano in termini di comunicazione (penso ad esempio alla GM con i suoi « Motorama » itineranti attraverso gli Stati Uniti dal 1950 al 1960)”.Come nasce l’idea?”In Citroen i rappresentanti dei Dipartimenti Design e Prodotto si riuniscono regolarmente per pianificare le future Concept in funzione delle varie necessità dell’Azienda. Il punto principale è definire i contenuti dei messaggi che si vogliono trasmettere. In seguito si definisce il «come», cioè attraverso quale concept comunicarli”.Come si sviluppa il progetto e quali sono le fasi della sua realizzazione?”Dopo aver redatto un «brief di stile e prodotto», cioè il documento che contiene le linee direttrici del progetto, si parte con la fase di ricerca dello stile, alla quale partecipano tutti i Designers. Una volta scelte le proposte vincenti, si passa alla fase di definizione computerizzata delle superfici. Vengono quindi fresate delle maquettes in scala ridotta o in grandezza naturale e con materiali di diverso tipo, onde valutare la traduzione nelle tre dimensioni dei disegni scelti. Volumi, proporzioni, superfici, linee, ergonomia vengono verificati e tutte le correzioni necessarie vengono implementate sino ad arrivare al congelamento dello stile ed al passaggio alla fase di costruzione del prototipo marciante”.Perché alcuni rimangono tali e altri passano in produzione? Come si decide il passaggio?”Vi sono 3 tipologie di CC. Le piu’ distaccate dalle realtà della produzione sono le « Dream Cars », espressioni libere e molto avant-gardiste, spazi di libertà creativa esplorati senza compromessi. Vi sono poi le « Concept Cars » che, come dice il nome, sono esercizi con un forte contenuto concettuale. Si tratta di esplorazioni che presentano nuove tecnologie, nuove strategie stilistiche, o ancora prestazioni rivoluzionarie, applicabili in serie ad un orizzonte di 6-8 anni. Infine seguono i « Teasers », cioé veicoli che annunciano ed abituano il Pubblico all’estetica di un prodotto già terminato e che sarà lanciato nei mesi successivi.” Il passaggio in serie di una « Dream Car » è cosa rarissima, piu’ frequente invece quello di una « Concept Car » Ma attenzione, generalmente quando una Concept passa in produzione si tratta di una strategia ben pianificata. La Concept è disegnata sin dall’inizio con l’idea ben chiara di una futura trasposizione in serie. Questo significa che i grandi parametri che determinano gli equilibri della vettura vengono definiti in funzione di questo passaggio in serie. Parlo della piattaforma, del passo, della dimensione degli sbalzi e delle ruote, della posizione del parabrezza. Qualche rara volta si verifica il caso in cui una Concept è talemente apprezzata dal pubblico o dai vertici della Casa automobilistica che si decide di metterla in produzione. Naturalmente se vi è spazio in Gamma e se le condizioni economiche lo permettono”.Parte 3 – TubikCome è nata l’idea della Citroën Tubik e quanto ci è voluto per realizzarla? “L’idea è nata, come dicevo prima, da un brainstorming con i colleghi del Dipartimento « Produits Futurs » con i quali ci riuniamo regolarmente per pianificare le Concept Car che faremo. Per Tubik siamo partiti dalla constatazione oggettiva che i monovolume di segmento medio non permettono di trasportare piu’ di 5 persone con armi e bagagli. A partire da 6 persone vi è un « effetto soglia »: devi rinunciare ai bagagli. E oggigiorno 6 persone non sono piu’ un caso cosi’ raro. Con l’evoluzione della nostra società, i sociologi parlano di « gruppi affettivi » per descrivere famiglie « ricomposte » o gruppi di amici che vanno in vacanza insieme. Tubik puo’ quindi ospitare 9 persone offrendo un viaggio intelligente, modulare, « connesso » ed ecologico, grazie all’intelligenza della sua modularità interna, alle tecnologie imbarcate ed alla motorizzazione ibrida termica/elettrica”.Perchè il nome “Tubik”?”Abbiamo fatto un cocktail tra « Tub » (Tranction Utilitaire Baisse, cioé il nome del suo famoso predecessore) e « cubique », in omaggio al suo volume un po’ cubico, aggiungendo uno spruzzo di « cubo di Rubik » in onore alla poliedricità dell’interno”.Le forme esteriori della Citroën Tubik scolpiscono un design a dir poco innovativo, da Lei definito “sobrio, liscio e denso” ; perché un guscio così impenetrabile? “Perché volevamo distinquere sia formalmente che cromaticamente la cellula centrale dalle due estremità della vettura, che ospitano le due motorizzazioni, quella termica e quella elettrica. La prima l’abbiamo voluta metallica, protettiva e non penetrabile dagli sguardi esterni in modo da offrire agli occupanti sia protezione dalle avversità del mondo esterno che un’intimità ed un effetto « cocoon ». Perché Tubik va vissuta anche da fermi, magari parcheggiati in un’area autostradale per una sosta ristoratrice”.Quante probabilità ci sono di vedere tra qualche anno la Tubik sul mercato? Possiamo considerarlo qualcosa in più di una “show car”?”Tubik è una pura « Concept Car » che, come dicevamo prima, propone una serie di riflessioni sul piano estetico, tecnologico e di prodotto. In una Concept Car nulla va perso. Serve ad apririci nuovi orizzonti formali o ci aiuta a risolvere l’integrazione di talune tecnologie o ancora a sperimentare nuove morfologie. Molte delle cose che Tubik comunica le ritroveremo in futuro, ma per Tubik non è previsto al momento il passaggio in produzione”.Parlando di design dell’auto viene subito in mente la parte esteriore di una vettura; della Tubik colpisce molto anche l’abitacolo. Può essere considerato un punto di partenza per il futuro dell’interior design di Citroën?”Anche il design degli interni Citroen e’ in leggera evoluzione. Vi troveremo in futuro una delicata fusione tra forme fluide e forme piu’ geometriche. In Tubik questa separazione e’ volutamente piu’ netta, per dare piu’ enfasi ai differenti elementi. Gli schienali, gli interni porta, il padiglione sono trattati con un linguaggio molto fluido mentre le sedute ed il posto di guida presentano trattamenti piu’ geometrici. Nella scelta dei materiali dell’interno ci siamo orientati verso il mondo dell’interior design, con materiali che si ritrovano sui nostri divani o nei nostri salotti, come il feltro o la seta. Questo per rafforzare la connessione tra la vita all’interno di Tubik e quella di tutti i giorni a casa nostra”.A noi ha colpito molto il modulo Cyclotron, come è nata questa idea? Potrebbe essere ripreso anche per altri progetti futuri Citroën?”Nella stessa identica forma direi di no. L’idea del « Cyclotron » è nata dal desiderio di trasformare il guidatore nel capitano di una navetta spaziale, creando un modulo circolare strettamente imparentato con una stazione videogiochi, nel quale abbiamo integrato tutta una serie di tecnologie all’avanguardia come il visore testa alta verticale, schermi LCD, un’interfaccia tattile a riconoscimento di impronta digitale e cosi’ via”.Lo “stile tubik” potrebbe essere adottato anche da altre future auto disegnate dal centro stile Citroën?”Come dicevo prima, lo stile sobrio, essenziale e « denso » di Tubik caratterizzerà la Gamma delle future Citroen, con naturalmente variazioni proprie ad ogni segmento”.Quale sarà il prossimo passo? Dopo il Tubik cosa ci si deve aspettare?”La missione di Citroen sarà sempre quella di farsi trovare là dove nessuno l’aspetta. L’unica cosa che non cambierà mai sarà l’audacia e la creatività che ogni vettura del nostro Marchio esprimerà. Appuntamento quindi al Salone di Parigi dell’anno prossimo”.
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Come nasce una nuova Citroën: intervista a Carlo Bonzanigo, in esclusiva per Panoramauto.it
Intervista all’Ingegner Carlo Bonzanigo, responsabile "Concept Cars e Advanced Design" del Centro Stile Citroën, in esclusiva per Panoramauto.itParte 1 – Il Design:Perché è importante il design? In una ipotetica scala di importanza, a che livello si pone rispetto alla funzionalità e all’affidabilità?"Con Design – inteso nella sua accezione più corretta – si intende non solo l’aspetto estetico, ma bensì l’insieme di tutti quegli aspetti progettuali che contribuiscono a rendere un oggetto riuscito sotto tutti i punti di vista: economico, tecnico, ergonomico, estetico, etico e così via. In un buon Design tutti questi aspetti convivono pariteticamente e con successo".Cosa vuole comunicare il design di un’auto?"Il Design è un linguaggio, un modo di comunicare delle cose. Come l’italiano, il francese o ancora il linguaggio corporale che ognuno di noi usa. Un’automobile appartiene ad un Marchio, ed ogni Marchio rappresenta ed esprime dei Valori propri, e lo fa attraverso vari vettori di espressione quali, ad esempio, il Design. Altri vettori possono essere il contenuto tecnologico dei prodotti in questione, il modo con cui la rete di distribuzione li propone al pubblico, le strategie di comunicazione e marketing utilizzate, e cosi’ via. Quindi, se noi Designers facciamo bene il nostro lavoro, dovremmo esser in grado di comunicare, attraverso volumi, linguaggio formale, grafica, colori , materiali tanto le qualità intrinseche del prodotto che stiamo disegnando quanto i Valori del Marchio a cui questo prodotto appartiene. Citroen rappresenta da piu’ di 90 anni audacia e creatività, unita a tecnologie d’avanguardia. Il Design di una Citroen deve quindi sempre trasmettere avanguardismo e innovazione".Parte 2 – Il Design Citroën:Quale è stata la strada che ha portato Citroën al radicale cambiamento di stile avvenuto negli ultimi 10/15 anni?"La rinascita dello stile Citroen risale al 2000, con la volontà dei vertici del Gruppo PSA di rilanciare un Marchio dalle incredibili potenzialità. Uno dei vettori di cambiamentio piu’ rapidi ed immediati per un Marchio automobilistico è il Design, di qui l’arrivo del nuovo Direttore del Design Jean Pierre Ploué".Quali sono gli elementi di continuità e quelli di rottura con il vecchio stile Citroën?"Dipende : se con vecchio si intende quello degli anni 1980 – 2000, allora la rottura è forte. Erano anni in cui le potenzialità del Marchio erano sottosfruttate. Se invece ci si riferisce ai decenni precedenti, risalendo sino alla nascita di Citroen, allora c’é forte comunanza di intenti, primo fra tutti quello di creare delle Citroen innovative e coraggiose. C’era già tutto nella nostra storia: l’audacia e la creatività avevano già accompagnato Citroen per sessant’anni, bastava avere il coraggio di riprendere il testimone dei grandi Maestri del Design delle Citroen del passato, Flaminio Bertoni, Robert Opron, Nuccio Bertone, Marc Dechamps".Come descriverebbe lo stile Citroën?"Quella di Citroen e del suo Design è una storia di apertura mentale e di creatività, di audacia nell’innovare, di spirito avanguardista e, diciamolo pure, di un pizzico di magia Un Marchio dalla personalità eclettica, generoso ed ottimista nelle sue creazioni, intelligente ed umano nell’interpretare i bisogni del contesto in cui si è mosso. Questi sono i Valori che hanno ispirato generazioni di Designers Citroën, che hanno cercato di esprimerli attraverso le loro creazioni e nel corso di 9 decenni".In che direzione va il design Citroën?"Nel rispetto di quanto detto prima, stiamo separando il linguaggio formale della Gamma DS da quello delle altre Citroen : le vetture della Linea DS avranno un linguaggio formale piu’ scultoreo e plastico, mentre alle altre Citroen daremo un trattamento formale piu’ sobrio ed essenziale. Questa separazione è ben visibile in due vetture che abbiamo appena presentato al Salone di Francoforte, la DS5 di produzione e la Concept Car Tubik".Parte 3 – Le Concept CarQuale è il ruolo delle concept car?"Le finalità delle Concept Cars si sono evolute durante le differenti epoche della storia dell’automobile : una CC è un «mezzo di comunicazione », diretto sia verso l’interno della Casa Automobilistica che verso il mondo esterno. Un esercizio dunque atto a comunicare vari messaggi sui 3 differenti assi che compongono l’oggetto automobile, cioé il Design, il contenuto Prodotto ed il contenuto Tecnico. Ciascuno di questi 3 ingredienti è presente in maniera piu’ o meno accentuata. In talune Concept ad esempio non vi è contenuto tecnico di particolare rilievo e la sola grande novità è rappresentata dall’aspetto estetico rivoluzionario (CC Renault Argos del 1994). Ve ne sono altre invece nelle quali le innovazioni tecniche sono talmente forti da mettere in secondo piano l’aspetto estetico (penso ad esempio alla Chevrolet Volt del 2008, che anticipava la piattaforma elettrica sulla quale il Gruppo GM avrebbe costruito il suo futuro). Altre ancora che anticipano una rivoluzione nelle prestazioni che l’oggetto offrirà al Cliente (Renault Scenic CC del 1996 che anticipava il primo monovolume compatto europeo). Il modo di « comunicare » sulle CC si è anch’esso evoluto nei decenni, ma già negli anni ’50 alcuni Costruttori avevano intuito il potenziale che tali vetture offrivano in termini di comunicazione (penso ad esempio alla GM con i suoi « Motorama » itineranti attraverso gli Stati Uniti dal 1950 al 1960)".Come nasce l’idea?"In Citroen i rappresentanti dei Dipartimenti Design e Prodotto si riuniscono regolarmente per pianificare le future Concept in funzione delle varie necessità dell’Azienda. Il punto principale è definire i contenuti dei messaggi che si vogliono trasmettere. In seguito si definisce il «come», cioè attraverso quale concept comunicarli".Come si sviluppa il progetto e quali sono le fasi della sua realizzazione?"Dopo aver redatto un «brief di stile e prodotto», cioè il documento che contiene le linee direttrici del progetto, si parte con la fase di ricerca dello stile, alla quale partecipano tutti i Designers. Una volta scelte le proposte vincenti, si passa alla fase di definizione computerizzata delle superfici. Vengono quindi fresate delle maquettes in scala ridotta o in grandezza naturale e con materiali di diverso tipo, onde valutare la traduzione nelle tre dimensioni dei disegni scelti. Volumi, proporzioni, superfici, linee, ergonomia vengono verificati e tutte le correzioni necessarie vengono implementate sino ad arrivare al congelamento dello stile ed al passaggio alla fase di costruzione del prototipo marciante".Perché alcuni rimangono tali e altri passano in produzione? Come si decide il passaggio?"Vi sono 3 tipologie di CC. Le piu’ distaccate dalle realtà della produzione sono le « Dream Cars », espressioni libere e molto avant-gardiste, spazi di libertà creativa esplorati senza compromessi. Vi sono poi le « Concept Cars » che, come dice il nome, sono esercizi con un forte contenuto concettuale. Si tratta di esplorazioni che presentano nuove tecnologie, nuove strategie stilistiche, o ancora prestazioni rivoluzionarie, applicabili in serie ad un orizzonte di 6-8 anni. Infine seguono i « Teasers », cioé veicoli che annunciano ed abituano il Pubblico all’estetica di un prodotto già terminato e che sarà lanciato nei mesi successivi." Il passaggio in serie di una « Dream Car » è cosa rarissima, piu’ frequente invece quello di una « Concept Car » Ma attenzione, generalmente quando una Concept passa in produzione si tratta di una strategia ben pianificata. La Concept è disegnata sin dall’inizio con l’idea ben chiara di una futura trasposizione in serie. Questo significa che i grandi parametri che determinano gli equilibri della vettura vengono definiti in funzione di questo passaggio in serie. Parlo della piattaforma, del passo, della dimensione degli sbalzi e delle ruote, della posizione del parabrezza. Qualche rara volta si verifica il caso in cui una Concept è talemente apprezzata dal pubblico o dai vertici della Casa automobilistica che si decide di metterla in produzione. Naturalmente se vi è spazio in Gamma e se le condizioni economiche lo permettono".Parte 3 – TubikCome è nata l’idea della Citroën Tubik e quanto ci è voluto per realizzarla? "L’idea è nata, come dicevo prima, da un brainstorming con i colleghi del Dipartimento « Produits Futurs » con i quali ci riuniamo regolarmente per pianificare le Concept Car che faremo. Per Tubik siamo partiti dalla constatazione oggettiva che i monovolume di segmento medio non permettono di trasportare piu’ di 5 persone con armi e bagagli. A partire da 6 persone vi è un « effetto soglia »: devi rinunciare ai bagagli. E oggigiorno 6 persone non sono piu’ un caso cosi’ raro. Con l’evoluzione della nostra società, i sociologi parlano di « gruppi affettivi » per descrivere famiglie « ricomposte » o gruppi di amici che vanno in vacanza insieme. Tubik puo’ quindi ospitare 9 persone offrendo un viaggio intelligente, modulare, « connesso » ed ecologico, grazie all’intelligenza della sua modularità interna, alle tecnologie imbarcate ed alla motorizzazione ibrida termica/elettrica".Perchè il nome "Tubik"?"Abbiamo fatto un cocktail tra « Tub » (Tranction Utilitaire Baisse, cioé il nome del suo famoso predecessore) e « cubique », in omaggio al suo volume un po’ cubico, aggiungendo uno spruzzo di « cubo di Rubik » in onore alla poliedricità dell’interno".Le forme esteriori della Citroën Tubik scolpiscono un design a dir poco innovativo, da Lei definito “sobrio, liscio e denso” ; perché un guscio così impenetrabile? "Perché volevamo distinquere sia formalmente che cromaticamente la cellula centrale dalle due estremità della vettura, che ospitano le due motorizzazioni, quella termica e quella elettrica. La prima l’abbiamo voluta metallica, protettiva e non penetrabile dagli sguardi esterni in modo da offrire agli occupanti sia protezione dalle avversità del mondo esterno che un’intimità ed un effetto « cocoon ». Perché Tubik va vissuta anche da fermi, magari parcheggiati in un’area autostradale per una sosta ristoratrice".Quante probabilità ci sono di vedere tra qualche anno la Tubik sul mercato? Possiamo considerarlo qualcosa in più di una “show car”?"Tubik è una pura « Concept Car » che, come dicevamo prima, propone una serie di riflessioni sul piano estetico, tecnologico e di prodotto. In una Concept Car nulla va perso. Serve ad apririci nuovi orizzonti formali o ci aiuta a risolvere l’integrazione di talune tecnologie o ancora a sperimentare nuove morfologie. Molte delle cose che Tubik comunica le ritroveremo in futuro, ma per Tubik non è previsto al momento il passaggio in produzione".Parlando di design dell’auto viene subito in mente la parte esteriore di una vettura; della Tubik colpisce molto anche l’abitacolo. Può essere considerato un punto di partenza per il futuro dell’interior design di Citroën?"Anche il design degli interni Citroen e’ in leggera evoluzione. Vi troveremo in futuro una delicata fusione tra forme fluide e forme piu’ geometriche. In Tubik questa separazione e’ volutamente piu’ netta, per dare piu’ enfasi ai differenti elementi. Gli schienali, gli interni porta, il padiglione sono trattati con un linguaggio molto fluido mentre le sedute ed il posto di guida presentano trattamenti piu’ geometrici. Nella scelta dei materiali dell’interno ci siamo orientati verso il mondo dell’interior design, con materiali che si ritrovano sui nostri divani o nei nostri salotti, come il feltro o la seta. Questo per rafforzare la connessione tra la vita all’interno di Tubik e quella di tutti i giorni a casa nostra".A noi ha colpito molto il modulo Cyclotron, come è nata questa idea? Potrebbe essere ripreso anche per altri progetti futuri Citroën?"Nella stessa identica forma direi di no. L’idea del « Cyclotron » è nata dal desiderio di trasformare il guidatore nel capitano di una navetta spaziale, creando un modulo circolare strettamente imparentato con una stazione videogiochi, nel quale abbiamo integrato tutta una serie di tecnologie all’avanguardia come il visore testa alta verticale, schermi LCD, un’interfaccia tattile a riconoscimento di impronta digitale e cosi’ via".Lo "stile tubik" potrebbe essere adottato anche da altre future auto disegnate dal centro stile Citroën?"Come dicevo prima, lo stile sobrio, essenziale e « denso » di Tubik caratterizzerà la Gamma delle future Citroen, con naturalmente variazioni proprie ad ogni segmento".Quale sarà il prossimo passo? Dopo il Tubik cosa ci si deve aspettare?"La missione di Citroen sarà sempre quella di farsi trovare là dove nessuno l’aspetta. L’unica cosa che non cambierà mai sarà l’audacia e la creatività che ogni vettura del nostro Marchio esprimerà. Appuntamento quindi al Salone di Parigi dell’anno prossimo".
Citroen e il design funzionale del futuro
Da quando Citroen si è separata (in casa) da DS, la marca del Doppio Chevron è andata affermando ancora di più il proprio carattere. Con questa scissione strategica il brand francese ha sancito definitivamente il suo taglio generalista, lasciando al suo alter ego esclusivo il testimone del settore più di nicchia, quello Premium. E come si catturano clienti nell’oceano infinito del mercato generalista? Alexandre Malval, direttore dello Stile Citroen dal 2012, ce lo ha ben chiaro nella testa: differenziandosi.Design funzionale, con la C4 Cactus si volta paginaSotto la sua direzione, disegnata da Frédéric Duvernier, è nata, ad esempio, la Citroen C4 Cactus, una delle auto più eccentriche e “diverse” degli ultimi anni. Basta guardarsi intorno per strada per avere la conferma di un successo consacrato dal mercato: 6.282 unità vendute da gennaio a settembre 2015 solo in Italia. Gli inconfondibili “airbump” che la caratterizzano sono l’emblema del nuovo linguaggio stilistico di Citroen che può essere spiegato con due parole: stile funzionale. Il look secondo Citroen non sembra più fine a se stesso ma sposa la causa della razionalità. Bello da vedere, sì, caratterizzante, anche, ma soprattutto la sua funzionalità deve essere “palpabile” dal cliente, facendo sentire la sua utilità. Una clientela, sembrerebbe, fatta soprattutto di giovani o comunque di persone dinamiche e anche smart. Ecco, quindi, che le esigenze delle nuove generazioni, prima fra tutte l’ormai imprescindibile “connettività”, iniziano a dialogare con il design (soprattutto quello interno, dell’abitacolo) dando vita a prodotti fortemente caratterizzati.Le concept car che dettano il nuovo linguaggio stilistico del Double ChevronLa direzione verso cui i designer Citroen stanno proiettando la marca, ce la descrivono chiaramente le ultime concept car del Double Chevron come la Cactus M e la Aircross Concept.Citoren Cactus M, parola d’ordine: anticonvenzionaleForse la prima delle due è quella che esprime in maniera più radicale il concetto di stile secondo Citroen, così tanto estrema che lo stesso Alexandre Malval ha scartato l’ipotesi che possa trovare la strada per arrivare in produzione; scordiamoci, quindi, la Méhari del futuro… La Cactus M è più che altro una Show Car con tutti i capricci del caso come le superfici interne lavabili, derivate dal mondo del surf o i tappi sul pavimento per fare scivolare via l’acqua. Inoltre, la capote può essere usata per costruire una tenda nella parte posteriore… un look, insomma, estremizzato che esprime a pieno lo spirito “anticonvenzionale” del quale la marca francese ha deciso di fare il suo baluardo.Citroen Aircross Concept: come rivoluzionare i codici del SUVAltri dictatache arrivano dal mercato e che un designer di auto deve per forza ascoltare sono poi quelli legati alle tendenze. Ora la tendenza più in voga sembra essere quella delle “crossover”. A questa fissazione del mercato risponde dunque la Aircross Concept di Citroen che abbiamo visto al Salone di Francoforte. Il concetto Cactus viene proiettato nel segmento che in questo momento offre più potenziale e nel quale tutti si accingono a sperimentare. Citroen ancora una volta lo fa in maniera diversa provando a rivoluzionare i codici, ma mantenendo inalterati i canoni di questo segmento. Niente aggressività o sportività, il tanto acclamato stile coupé a Citroen non piace applicato ad una crossover – Duvernier lo ha giudicato addirittura “pericoloso” – , la Aircross ispira “energia positiva”, fiducia a prima vista e invita ad entrare in un abitacolo confortevole ed accogliente. Sedute ampie e generose, materiali caldi e un abbinamento di tinte chiare e colori tonificanti coccolano i passeggeri. Ogni volume, anche qui, associa estetica e funzionalità. La connettività a bordo della Aircross è assicurata, anche tra i passeggeri stessi; ogni sedile è infatti dotato di altoparlanti e microfoni per facilitare la comunicazione all’interno dell’abitacolo.Quale futuro?Citroen, insomma, si adatta alle tendenze della modernità e propone una nuova interpretazione dell’auto. Quale futuro? Che linee vedremo? Da che spirito saranno animate? Linee morbide, colori accesi e allegri, uno studio degli interni concentrato sull’utilizzo della plancia e sulle funzionalità interne, sia per chi guida che per chi viaggia. Chissà, magari passato il momento delle SUV, saranno le monovolume, proprio con la loro funzionalità accentuata, a fare tendenza…
Peugeot, Citroën e DS: il Gruppo PSA al completo a Misano
Il circuito di Misano Adriatico è stato lo scenario che ha ospitato l’evento di oggi del gruppo PSA, che, forte di tante novità e modelli in arrivo, ci ha dato un assaggio di quello che ci aspetta nel prossimo futuro.Il gruppo ha schierato tutti i suoi marchi con nuove vetture e importanti novità: Citroën con C4 Cactus equipaggiata con il nuovo motore 1.2 PureTech da 110 Cv, DS con nuova DS 4 e DS Crossback e Peugeot con la nuova 308 GTi, la versione più estrema della compatta segmento C della Casa del Leone.Citroën C4 CactusLa Citroën C4 Cactus è un’auto che conosciamo molto bene: la crossover incarna al meglio gli ideali della Casa francese, mostrando un design accattivante, audace e impertinente, ma con contenuti tecnici di rilievo e un’attenzione particolare al piacere di guida.Citroën parla di “tecnologia utile”, ovvero dedicata alle motorizzazioni. Lo dimostra il fatto che la Casa del Double Chevron occupa il gradino più alto del podio in Europa per quanto riguarda le emissioni di CO2, con una media di 106,9 grammi per chilometro.Durante il test, caratterizzato da un due percorsi in pista, uno su sterrato e uno su asfalto, abbiamo potuto provare l’efficacia della perdita di peso della Cactus e il nuovo propulsore PureTech turbo benzina. Il 1.2 tre cilindri, grazie a una turbina di ultima generazione e all’iniezione diretta di benzina, è sorprendentemente elastico e progressivo per tutta la gamma di giri. I dati dichiarano 205 Nm di coppia disponibili già a 1.500 giri e 110 cavalli a 5.500 giri, un consumo di 4,3 l/100 km nel ciclo combinato e 100 g/Km di CO2DS 4 e DS4 CrossbackNovità anche per quanto riguarda il fronte DS, ormai marchio a sé stante da un anno, che ha costruito la propria identità basandosi sul design esclusivo e la qualità premium nei materiali e nella costruzione, e seguendo i canoni del lusso francese.La DS 4 rappresenta il cavallo di battaglia nel segmento C premium, e oggi si presenta in due versioni differenti: DS 4 e DS 4 Crossback, quest’ultima caratterizzata da un assetto rialzato e dalle barre sul tetto che le conferiscono un’anima da crossover. La proposta di “dividere” in due la DS 4 è dovuta dal fatto che il 30% delle berline premium vendute nel segmento C sono crossover; e il tempismo, da questo punto di vista, gioca un ruolo fondamentale.Gli interni vengono proposti con diversi tipi di pelle pregiata tra cui nappa e semi-anilina, una pregiatissima pelle usata per borse di lusso. La plancia infatti richiede otto ore di lavoro artigianale per essere rivestita, così come la verniciatura esterna richiede un lavoro accurato da parte di una squadra di verniciatori esperti.La nuova griglia frontale e i nuovi gruppi ottici LED Vision donano alla nuova DS 4 un’aspetto più maturo: la linea è più pulita ed elegante, caratterizzata da cromature e dettagli di design chìc tipicamente alla francese. Basta notare il lavoro che è stato fatto per i gruppi ottici per capire che molta attenzione è stata posta nei dettagli. I proiettori associano tecnologia LED e Xeno , quest’ultima utilizzata per i moduli direzionali.Vista la tipologia di cliente che acquista questo tipo di vetture, non poteva mancare un equipaggiamento tecnologico pensato per il buisnessman sempre connesso. Il display touch screen da 7 pollici permette di eliminare 12 tasti dalla plancia e un design più pulito, e racchiude in sé tutta una serie di funzioni high tech ormai essenziali su vetture di questo livello. DS 4 è la prima vettura del marchio a utilizzare il nuovo Apple CarPlay®; tramite la funzione Mirror Screen, invece, si può visualizzare una serie di applicazioni del proprio smartphone Apple e Android direttamente sullo schermo del computer di bordo.Ricca e al passo coi tempi anche la dotazione di sicurezza. Oltre al sistema di monitoraggio dell’angolo cieco e al sistema di avviso di cambio corsia, la DS 4 propone anche alcuni servizi come l’Sos Assistance, che chiama i soccorsi in caso di incidente, un libretto di manutenzione virtuale, un sistema di localizzazione del veicolo (entrata ed uscita da un’area geografica), e infine la funzione Pack tracking, che in caso di furto invia la posizione dell’auto alle forze dell’ordine.
Le motorizzazioni disponibili per la nuova DS 4 sono sei: tre benzina e tre diesel, mentre per la versione Crossback sono solo quattro. I tre propulsori a benzina offerti sono il PureTech tre cilindri turbo benzina da 130 cv, e due 1.6 THP – sempre turbo benzina – da 165 e 210 cv di potenza, con consumi che vanno dai 5,1 ai 5,9 l/100 km e emissioni dai 119 ai 138 grammi di CO2 per km. Per quando riguarda i diesel, invece, troviamo i motori BlueHDi con tre livelli di potenza: 120, 150 e 180 cavalli, con consumi che vanno dai 3,8 ai 4,3 l/100 km e emissioni dai 100 ai 113 g/CO2 per km.Alla guida
La versioni che abbiamo provato sono la BlueHDi 180 con cambio automatico per quanto riguarda DS 4 Crossback e la 1.6 THP 210 manuale per quanto riguarda DS 4.Entrambe risultano composte e ben piantate a terra nella guida, con un bilanciamento neutro e poco rollio. Sulla Crossback si nota la maggiore altezza da terra, che rende la visibilità e l’assorbimento delle buche sensibilmente migliori.
Durante il nostro giro sulla colline romagnole abbiamo potuto apprezzare il funzionamento del nuovo cambio automatico. C’è un sensibile miglioramento rispetto al modello precedente: i passaggi di marcia sono dolci e fluidi e il cambio è privo di quegli slittamenti fastidiosi tipici del variatore di coppia, e la selezione delle marce è più rapida. Il manuale della versione THP, invece, risulta davvero piacevole, caratterizzato da una bella leva e da innesti contrastati.Fluido e coppioso, come sempre, il BlueHDi, che grazie ai 400 nm di coppia garantisce un’ottima ripresa in qualsiasi marcia. Il 1.6 turbo benzina della DS 4 invece non sembra rendere giustizia a tutti i suoi 210 cv, ma offre un’elasticità e un’entusiasmo agli alti regimi che il diesel non è in grado di raggiungere.Peugeot 308 GTi
Il marchio del gruppo che meglio incarna il piacere di guida puro e la sportività, è sicuramente Peugeot.Dopo la versione gran turismo della 308, la GT 1.6 da 200 cv, Peugeot Sport ha voluto creare una vettura che non scende a compromessi. Esteticamente è aggressiva senza essere volgare: più sulla linea di Golf Gti, piuttosto che su quella di Mégane RS e Civic Type R; ma sotto la carrozzeria non ha niente da invidiare alle compatte più estreme.I dati parlano di 270 cv e 330 Nm di coppia, gestiti da un differenziale Torsen a scorrimento limitato, tarato al 35%, uno 0-100km/h in 6,0 secondi netti, e il km da fermo coperto in 25,6 secondi. Ad un prezzo di listino di 35.150 euro. Nella nostra prova in pista sul circuito di Misano Adriatico, abbiamo avuto un assaggio delle sue incredibili doti dinamiche e della potenza del suo impianto frenante (dischi da 380 mm all’anteriore e da 268 mm al posteriore).Per scoprire come va, leggete la nostra prova in pista sul Circuito di Misano.
Walter Maria de SIlva lascia Volkswagen
In pieno scandalo Volkswagen Walter de Silva, responsabile design del Gruppo e presidente di ItalDesign, ha deciso di abbandonare i due incarichi, rimanendo comunque consigliere di Wolfsburg.Walter Maria de Silva, nato a Lecco il 27 febbraio del 1951, era da ormai 17 anni nel Gruppo Volkswagen, sbarcato a Wolfsburg nel 1998 dopo una precedente carriera di 12 anni in Alfa Romeo.La sua storia come designer nel Gruppo VW è iniziata nel Centro Stile SEAT ed è poi proseguita successivamente in Audi e Lamborghini.È stato il responsabile del design di auto del Gruppo come la sesta generazione dell’Audi A6 o dell’Audi A5, mentre vanta nel suo palmarès il successo di ben 5 Auto dell’Anno: Alfa 156, Alfa 147, Volkswagen Polo, Golf e Passat.Nel 2007 è stato nominato capo del dipartimento di design di tutte le marche del gruppo VW e da settembre è stato responsabile della firma Italdesign Giugiaro.Per il momento, il successore di De Silva in Volkswagen non è stato ancora comunicato ufficialmente.
Alfa Romeo Giulia: “ispirata alla 156, non alle BMW”
Tra le sportive svelate nel corso del 2015 una delle più attese e discusse dell’anno è stata senza dubbio la nuova arrivata del Biscione, l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. La versione arrabbiata, top di gamma della nuova famiglia Giulia (ancora da svelare) è stata presentata al mondo lo scorso 24 giugno e riproposta in anteprima al Salone di Francoforte 2015.Ispirata al passato, non alle bavaresiL’ultimo a riportare sotto i riflettori internazionali la nuova Alfa Romeo Giulia è stato Alessandro Maccolini, l’uomo a capo del Design Esterni del Biscione il quale ha assicurato che “la nuova Giulia si ispira al passato, in particolare all’Alfa 156 e non alle BMW”.Da queste parole arriva la risposta diretta a chi ha accusato i designer del Biscione di aver ricalcato la silhouette di alcune delle bavaresi, in particolare la rivale diretta della Giulia, la BMW Serie 3. Le dichiarazioni di Maccolini sono arrivate lo scorso mese durante una conferenza stampa a Mantova e riportate in questi giorni da Automotive News.Pronti a ripetere il successo della 156La nuova Alfa Romeo Giulia rappresenta il rilancio del marchio del Biscione e la marca spera di ripetere con lei il successo della 156. In attesa di conoscere la gamma intera della Nuova Giulia, cono sciamo per ora solo la sua top di gamma, la Quadrifoglio spinta dal V6 biturbo di origine Ferrari, interamente in alluminio, capace di erogare ben 510 CV. Il rapporto peso potenza della Giulia Quadrifoglio è pari a 2,99 Kg/CV, il che la rende in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi.Fonte: Automotive News
Peugeot firma il nuovo Airbus H160
Peugeot ha disegnato il nuovo elicottero Airbus H160, un modello che sarà una delle stelle del Dubai Airshow, una specie di salone dell’auto destinato però a compratori che cercano un jet o un elicottero privato per i loro spostamenti.Dal 2012 il dipartimento Peugeot Design Lab sta lavorando a progetti al di fuori del mondo automotive e l’Airbus H160 è un esempio delle capacità creative dei disegnatori della marca francese del Leone.A seguito di un concorso Airbus Helicopters ha affidato a Peugeot la cura del design del suo nuovo modello che dovrebbe essere lanciato sul mercato durante il prossimo anno.“Abbiamo sviluppato un elicottero con un design che richiama l’attenzione tanto degli operatori quanto del pubblico in generale. Lo stile è diventato una priorità chiave nel programma H160 che ha come obiettivo far valere la sua personalità unica e il suo rendimento”, ha dichiarato Guillaume Chielens, capo dello Stile e del Design di Airbus Helicopters”.
Fiat Tipo: al lancio in promozione a 12.500 euro
Dopo il debutto al Salone di Dubai, si aprono in Italia gli ordini della nuova Fiat Tipo 2015.La berlina tre volumi globale del Gruppo FCA viene proposta al lancio in due allestimenti: Opening Edition e Opening Edition Plus.Prezzo promozionale di attacco a 12.500 euroIl listino prezzi della nuova Fiat Tipo parte da 14.500 euro per la Opening Edition equipaggiata con il 1.4 da 95 CV (in promozione al lancio a 12.500 euro) e da 19.900 euro per la Tipo Opening Edition Plus, motorizzata con il 1.6 1.6 Multijet II 120 CV.EquipaggiamentiFiat Tipo Opening EditionA livello di equipaggiamento di serie la nuova Fiat Tipo Opening Edition ha in dotazione sei airbag (frontali, laterali e a tendina), sistema ESC con Hill Holder, climatizzatore automatico, sensori di parcheggio posteriori, radio con Bluetooth e comandi al volante, cerchi in lega da 16’’ , fendinebbia, maniglie e dettagli cromati, finestrini elettrici posteriori, specchietti retrovisori elettrici, sedile guida regolabile in altezza e apertura del baule automatica. Come optional, poi, si possono avere anche il sedile guida con regolazione lombare e bracciolo posteriore, il pack sensori (sensore pioggia, sensore crepuscolare e specchietto retrovisore elettrocromico), il kit fumatori e la ruota di scorta dimensioni normali.Fiat Tipo Opening Edition PlusAgli accessori dell’equipaggiamento precedente la Tipo Opening Edition Plus aggiunge aggiunge il sistema integrato Uconnect 5’’ Radio Nav con il nuovo sistema di navigazione touch TomTom 3D, volante in pelle, telecamera posteriore, cerchi in lega diamantati da 17’’, cruise control, sedile guida con regolazione lombare, bracciolo posteriore e pack sensori.
Fiat 500: con il 1.3 Multijet II da 16.100 euro
La nuova Fiat 500 debutta oggi negli showroom con il motore 1.3 Multijet II con cambio manuale a 5 marce.Questa motorizzazione si va ad aggiungere al listino della nuova Fiat 500 finora composto solo dalle motorizzazioni a benzina (0.9 TwinAir da 85 CV o 105 CV e 1.2 da 69 CV) e GPL (1.2 da 69 CV).Due allestimenti, solo con cambio manualeIl listino prezzi della Fiat 500 1.3 Multijet a gasolio sarà proposto nei due allestimenti Pop, a 16.100 euro e Lounge (17.600).La nuova motorizzazione 1.3 Mulijet II eroga 95 CV a 3.750 giri e consente alla Fiat 500 di raggiungere una velocità massima di 180 km/h con un accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,7 secondi. La coppia motrice massima, disponibile a 1.500 giri grazie al turbocompressore a geometria variabile, è di 200 Nm.Il 1.3 Multijet II da 95 CV è omologato Euro 6 e, grazie anche al sistema Start/Stop, garantisce consumi di 3,4l/100 km con emissioni di CO2 pari a 89g/km.
Citroen C3 Picasso: nuova gamma a partire da 16.000 euro
La gamma Citroen C3 Picasso si amplia.La Casa francese introduce nel listino della monovolume un nuovo allestimento Live Edition al quale si affiancheranno i due allestimenti superiori Feel Edition ed Exclusive per i quali sono stati ritoccati i prezzi che diminuiscono fino a 650€ euro per le versioni benzina e fino a 1.100 euro per le motorizzazioni diesel.Citroen C3 Picasso Live EditionLa versione Live Edition rappresenta l’allestimento di accesso della gamma e si caratterizza per una dotazione di serie completa di climatizzatore manuale, radio CD MP3 e copricerchi da 15 pollici.Citroen C3 Picasso Feel EditionFeel Edition è l’allestimento intermedio di Citroen C3 Picasso che propone fari fendinebbia e fari a LED diurni, Bluetooth e presa USB, barre al tetto, copricerchi da 16 pollici e volante in pelle.Citroen C3 Picasso ExclusiveLa Top di gamma di Citroen C3 Picasso è l’allestimento Exclusive, che propone di serie cerchi in lega da 16 pollici, sensori di parcheggio, climatizzatore automatico e Pack Voyage.Citroen C3 Picasso Business CombiPer i professionisti è disponibile anche la versione Business Combi, omologata come autocarro (4 posti) derivata dall’allestimento Feel Edition.La gamma motori a disposizione di Citroen C3 Picasso è costituita dai benzina VTi 95 e PureTech 110 e dal diesel BlueHDi 100 (unica motorizzazione per la versione Business Combi).I prezzi della Citroen C3 PicassoLive EditionVTi95: 16.000 euroPureTech110: 17.150 euroBlueHDi100: 18.750Feel EditionVTi95: 16.500 euroPureTech110: 17.650 euroBlueHDi100: 19.250 euroExclusiveVTi95: 17.700 euroPureTech110: 18.850 euroBlueHDi100: 20.450 euroBusiness CombiBlueHDi100: 18.850 euro