Monthly Archives: Marzo 2015

IP Premia: la raccolta punti anche per il self-service

Il programma fedeltà IP Premia non è come tutti gli altri: questa "raccolta punti" della compagnia petrolifera del Gruppo api è aperta infatti anche a chi, al momento di fare il pieno di benzina, sceglie la modalità self-service.Chi non ama il servito ma vuole comunque beneficiare dei vantaggi offerti da questa iniziativa può inviare tramite un SMS, attraverso la app Stazioni IP o mediante il sito web www.ip.gruppoapi.com il codice promozionale presente sullo scontrino. Solo così sarà possibile vincere ogni ora (fino al 31 maggio 2015) buoni carburante da 20 euro ed ottenere (fino al 29 febbraio 2016) coupon sconto sui partner del programma con almeno 50 euro di rifornimento ogni mese.Chi aderisce al programma fedeltà IP Premia in modalità servito può invece accumulare punti sulla nuova IP Card, ritirabile gratuitamente presso ogni stazione IP, e convertirli in acquisti sul catalogo Amazon.it o in sconti carburante.


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Skoda Superb 2015: i 5 punti forti della berlina ceca

Che la Superb 2015 sia la nuova punta di diamante del brand ceco, Skoda lo aveva detto molto chiaramente durante la sua spettacolare presentazione a Praga. Così come aveva detto Winfried Vahland, presidente del Consiglio Direttivo: “Quest’auto segna l’inizio di una nuova era per Skoda”.La terza generazione della Skoda Superb arriva, infatti, come “la miglior Skoda di sempre”. Sarà disponibile a partire da giugno 2015 con quattro allestimenti (Active, Ambition, Style e Laurin & Klement), cinque motori a benzina TSI (da 125 a 280 CV) e tre Diesel TDI common-rail (da 120 a 190 CV).I suoi segni di riconoscimento più evidenti sono il design rinnovato, nuovi sistemi di sicurezza, motori più efficienti e una maggiore connettività. Esteticamente, la berlina ha adottato le linee del prototipo Skoda VisionC; davanti prendono protagonismo la grande griglia e i gruppi ottici mentre il laterale punta tutto sul dinamismo. La coda è invece caratterizzata dai fari a LED dalla caratteristica forma a C.Abitacolo più spazioso e comodoLa nuova Skoda Superb cresce rispetto alla vecchia generazione; 28 mm più lunga, 47 più larga e 6 più alta. Inoltre dispone di una distanza tra gli assi più generosa (80 mm addizionali) e uno sbalzo anteriore più corto (61 mm in meno). Il risultato, naturalmente, è un abitacolo più spazioso e confortevole. Il guidatore e il passeggero anteriore godono di 39 mm in più di spazio per i gomiti e più spazio anche per la testa. Dietro lo spazio per le ginocchia aumenta di ben 157 mm, 69 mm in più per i gomiti e lo spazio superiore arriva a 980 mm. Infine anche il portabagagli vede aumentata la sua capacità di carico che ora arriva fino a 625 litri – 30 litri in più – e 1.760 litri con i sedili posteriori ribassati.Equipaggiamento e connettivitàLa nuova Superb 2015 diventa il primo modello della marca ad essere equipaggiato con sospensione adattiva DCC, che include diverse modalità di guida (standard, sportiva o comfort). Altre opzioni disponibili sono il climatizzatore trizona, il tetto solare elettrico o il nuovo portellone posteriore elettrico con funzione di apertura automatica. La nuova generazione del sistema di assistenza per il parcheggio Park Assist e una telecamera posteriore sono altre novità della nuova Skoda Superb.Quello della connettività è uno dei fronti su cui punta la Superb 2015 che include quattro nuovi sistemi di infotainment basati sulla tecnologia MIB del Gruppo Volkswagen. Il sistema di alta gamma Columbus ha come opzione l’accesso ad internet ad alta velocità integrato (per la prima volta offerto su un modello del marchio ceco). Altra novità della berlina è che ora può connettersi allo smartphone con la possibilità di gestire alcune applicazioni direttamente dal sistema di infotainment dell’auto. L’interfaccia Smartlink, sviluppato da Skoda, include il MirrorLink, Apple CarPlay e Android Auto.Più Simply Clever che maiFedele alla filosofia Simple Clever della marca, la Superb pretende di essere la “Skoda più intelligente di tutti i tempi”. Conta infatti su 29 soluzioni, quasi tute nuove, che promettono di rendere la vita a bordo per i passeggeri più facile. Tra le più innovative troviamo il dispositivo di rimorchio retrattile manuale, un supporto per il tablet nella parte posteriore, uno scompartimento per il tablet nel Jumbo Box nella parte anteriore, una porta USB e una presa da 230 V nella parte posteriore, un porta bottiglia da 0,5 litri e tasche addizionale collocate in ognuna delle quattro portiere.Motori più efficientiMeccanicamente la berlina ceca promette consumi ed emissioni ridotti fino al 30%. La nuova Skoda Superb 2015 sarà proposta con motori ad iniezione diretta, cinque benzina TSI e tre diesel TDI common rail. Tutti sono Euro 6 e dispongono di tecnologia Start/Stop e del sistema di recupero dell’energia. I motori a benzina hanno potenze comprese tra i 125 e i 280 CV, mentre i diesel vanno dai 120 ai 190 CV. Ad eccezione del motore di accesso alla gamma benzina, tutti gli altri sono disponibili anche con trasmissione automatica a doppia frizione. Quattro di questi (i 1.4 TSI da 150 CV e 280 CV e i TDI 2.0 da 150 e 190 CV) sono disponibili con trazione integrale Haldex 5.Più sicura che maiCon la terza generazione la Skoda Superb punta più che mai sull’aspetto sicurezza. Per nominare qualcuno degli innovativi sistemi di cui dispone citiamo l’ESC con freno multicollision incluso, Front Assist con funzione City Emergency Brake, controllo elettronico della pressione degli pneumatici, sette airbags, airbag laterali posteriori opzionali, XDS+ e una funzione migliorata del bloccaggio elettronico del differenziale.Il limitatore di velocità è disponibile di serie a partire dall’allestimento Ambition. Come optional, poi, sarà possibile aggiungere diversi sitemi di assistenza come il cruise control adattivo, il Crew Protect Assist, Lane Assist, Traffic Jam Assist, Emergency Assist, Blind Spot Detect, Driver Allert e lettore della segnaletica.Per finire anche i sistemi di illuminazione sono stati migliorati per incrementare la sicurezza di notte. In questo modo le luci anteriori contano sulla tecnologia alogena o lampada bi-xeno che include la funzione AFS e luci diurne a LED. Come optional si possono avere anche la funzione Light Assist e Smart Light Assist.


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Tazio Nuvolari, la storia di un mito

Il pilota italiano più forte di tutti i tempi? Probabilmente Tazio Nuvolari. Il driver mantovano ha dominato le corse degli anni ’30: la Seconda Guerra Mondiale gli ha impedito di ottenere altri trionfi e solo l’età avanzata non gli ha permesso di correre in F1. Scopriamo insieme la sua storia ricca di vittorie.Tazio Nuvolari, la storiaTazio Nuvolari nasce il 16 novembre 1892 a Castel d’Ario (Mantova). Appassionato di veicoli a motore fin da bambino, impara a guidare moto e auto molto presto e durante la Prima Guerra Mondiale si occupa di trasportare feriti (con le ambulanze della Croce Rossa), soldati e ufficiali (con i camion) tra le prime linee e le retrovie del fronte orientale. Nel 1917 si sposa civilmente (uno scandalo, all’epoca) con Carolina Perina e nel 1918 vede la luce il suo primo figlio: Giorgio.Gli anni ’20La carriera di pilota di Tazio inizia nel 1920: ottiene la licenza per correre con le moto, disputa la prima gara il 20 giugno a Cremona in sella ad una Della Ferrera e si ritira dopo pochi giri per un guasto meccanico. Il debutto con le auto – il 20 marzo 1921 a Verona in occasione di una prova di regolarità al volante di una Ansaldo Tipo 4 – coincide con una vittoria.Il primo successo sulle due ruote arriva nel 1922 quando si laurea campione mantovano con una Harley-Davidson, l’anno seguente trionfa a Busto Arsizio con una Norton e sale sul gradino più alto del podio del Giro dell’Emilia e del Circuito del Piave con una Indian. La prima vittoria in auto in una gara di velocità risale al 1924 (Circuito del Tigullio con una Bianchi 18): nello stesso anno con una moto Norton ottiene tre successi (Belfiore, Cremona e Tortona).I primi successi importantiNel 1925 Tazio Nuvolari è uno dei piloti più famosi del Nord Italia e per questa ragione l’1 settembre viene invitato dall’Alfa Romeo ad effettuare una serie di test nei quali rimane vittima di un grave incidente. Dodici giorni più tardi, pur essendo pieno di fasciature e bendaggi, sale in sella alla Bianchi e conquista il GP delle Nazioni a Monza valido per il campionato europeo moto nella classe 350. Con lo stesso mezzo conquista il Circuito Ostiense nel 1926.Mettersi in proprioIl 1927 è l’anno in cui Tazio decide di creare una propria scuderia: al volante di una Bugatti da lui acquistata e gestita è primo assoluto al Reale Premio di Roma e sul Circuito del Garda. I successi con le due ruote firmate Bianchi proseguono senza sosta (Lugo, Helvia Recina, Circuito del Pozzo e Circuito Colle dell’Infinito). Nel 1928 arrivano il secondo figlio Alberto (nato l’11 marzo), la prima vittoria all’estero (Tripoli) e altri trionfi con le due (GP delle Nazioni) e quattro ruote (Alessandria e Circuito del Pozzo).Gestire una scuderia richiede parecchi soldi e per arrotondare Tazio Nuvolari si mette a vendere automobili trascurando la carriera di pilota: questo spiega l’unica vittoria conseguita nel 1929 (Circuito del Lario).Con l’Alfa rossa…Nel 1930 – anno in cui arriva l’ultima vittoria rilevante con le moto (Lario) – Nuvolari viene ingaggiato dall’Alfa Romeo e si fa subito notare portando a casa la Mille Miglia (diventando oltretutto il primo driver a terminare la corsa ad oltre 100 km/h di media), la Trieste-Opicina (primo successo conquistato come pilota della Scuderia Ferrari), la Cuneo-Colle della Maddalena, la Vittorio Veneto-Cansiglio e l’Ulster Tourist Trophy. La fame di successi non si arresta: nel 1931 arrivano la prima Targa Florio e il GP d’Italia insieme ad altre vittorie minori (Pontedecimo-Giovi, Coppa Ciano, Circuito delle Tre Province, Coppa della Consuma).Il mitico 1932Il 1932 è senza alcun dubbio l’anno migliore nella carriera di Tazio Nuvolari: il 17 aprile vince il GP di Monte Carlo, poco dopo riceve da Gabriele D’Annunzio una piccola tartaruga d’oro (la dedica recita “all’uomo più veloce, l’animale più lento”), a maggio conquista la seconda e ultima Targa Florio, a giugno sale sul gradino più alto del podio del GP d’Italia, a luglio porta a casa il GP di Francia, il Circuito di Avellino e la Coppa Ciano mentre risale ad agosto il successo nella Coppa Acerbo.Le Mans e la rottura con FerrariIl palmarès di Tazio si arricchisce nel 1933: conquista il GP di Tunisia, la Mille Miglia, il circuito di Alessandria, il Nürburgring e Nimes. La vittoria più importante è però quella riportata alla 24 Ore di Le Mans a giugno insieme al pilota francese Raymond Sommer.In quell’anno, però, il rapporto tra Tazio Nuvolari ed Enzo Ferrari (che si occupa di gestire le Alfa Romeo da corsa con la scuderia che porta il suo nome) si incrina: per non sentirsi vincolato ad un solo marchio (e per guadagnare di più con i successi scegliendo ogni volta la vettura più adatta) abbandona il Biscione, acquista una Maserati e la fa preparare dal suo meccanico personale Decimo Compagnoni. Con questo modello tra luglio e agosto vince in Belgio e a Nizza e porta a casa la Coppa Ciano. A settembre con la MG surclassa invece tutti all’Ulster Tourist Trophy.Il 22 aprile 1934 Tazio è vittima di un pauroso incidente ma dopo poco più di un mese torna in pista: con il Tridente prevale a Modena e nella Coppa Principessa di Piemonte.Ritorno all’Alfa RomeoDopo aver fatto pace con Enzo Ferrari Tazio Nuvolari torna all’Alfa Romeo nel 1935 e trionfa in numerose gare (Pau, Bergamo, Biella e Torino). A luglio ottiene la vittoria più bella della sua carriera nel GP di Germania sconfiggendo – al volante di una vettura dotata di soli 265 CV – le più potenti Mercedes (430 CV) e Auto Union (375 CV) e nel corso dell’anno riesce a trionfare anche a Nizza, a Modena e alla Coppa Ciano.Nel 1936 riporta l’incrinatura di qualche vertebra in un altro brutto incidente a Tripoli ma nonostante questo continua a vincere sui circuiti di tutta Europa (Penya Rhin, Ungheria, Milano, Coppa Ciano e Modena) e ad ottobre si fa conoscere anche negli USA conquistando la prestigiosa Coppa Vanderbilt. L’anno seguente – funestato dalla morte prematura (per malattia) del primogenito Giorgio – l’unico trionfo arriva a Milano.Il periodo Auto UnionTazio Nuvolari viene ingaggiato dall’Auto Union nel 1938 per rimpiazzare Bernd Rosemeyer (scomparso nel gennaio di quell’anno in un incidente) e permette alla Casa tedesca di vincere il GP d’Italia e quello di Donington. L’ultimo successo prima dell’interruzione delle gare dovuta allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale arriva nel 1939 a Belgrado.Dopo la guerraNel 1946 Nuvolari perde anche il secondo figlio Alberto e conquista l’ultimo successo internazionale al volante di una Maserati 4 CL in Francia nel GP di Albi. Il 22 giugno dell’anno seguente rischia di vincere la Mille Miglia con una Cisitalia e il 13 luglio porta a casa l’ultimo successo assoluto (a Parma con una Ferrari 125 SC).L’ultimo exploit dell’allora 56enne Tazio Nuvolari risale alla Mille Miglia del 1948: recatosi a Brescia per salutare i colleghi, ottiene la possibilità di correre con una Ferrari e con la vettura del Cavallino mantiene la testa della corsa fino a Firenze prima di essere costretto al ritiro a causa di numerosi problemi meccanici.Il 10 aprile 1950 Tazio Nuvolari disputa la sua ultima gara (primo nella classe 1100 Sport con una Cisitalia-Abarth 204 sulla Salita al Monte Pellegrino) e l’11 agosto 1953 perde la vita a Mantova.

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BMW serie 3: guida all’acquisto

La BMW serie 3 – giunta alla sesta generazione – è la berlina più acquistata in Italia: la “segmento D” bavarese – disponibile in due varianti di carrozzeria (quattro porte e station wagon Touring) – ha saputo conquistare gli automobilisti del nostro Paese, specialmente quelli che per lavoro sono costretti a percorrere molti chilometri e non vogliono rinunciare al piacere di guidare un’auto “premium”,In questa guida all’acquisto – focalizzata sulla berlina e sulla familiare – analizzeremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.BMW serie 3: guida all’acquistoLa BMW serie 3 berlina non è un mezzo adatto a chi cerca la praticità: la presenza della trazione posteriore (o integrale) non agevola la presenza di un terzo passeggero sul divano posteriore e oltretutto non c’è molto spazio longitudinale nella zona delle gambe.In compenso è impossibile non apprezzare le dimensioni esterne relativamente compatte (poco più di 4,60 metri, esistono rivali decisamente più ingombranti) e il bagagliaio abbastanza capiente. Alti e bassi, invece, alla voce finiture: la qualità degli assemblaggi dei pannelli della carrozzeria rasenta la perfezione mentre l’abitacolo può apparire poco curato se paragonato a quello di altre concorrenti teutoniche.Gli allestimenti della BMW serie 3Sono sei gli allestimenti della BMW serie 3 berlina tra cui scegliere e quello “base”, a nostro avviso, è già più che sufficiente. Ha un prezzo accessibile e una dotazione di serie che però potrebbe essere più ricca visto che comprende solo l’accensione senza inserimento chiave con tasto Start&Stop, gli airbag frontali, laterali e a tendina, i cerchi in lega, il climatizzatore automatico, i fendinebbia, il fissaggio Isofix per i sedili posteriori laterali, l’indicatore pressione penumatici, l’ingresso audio aux-in, l’interfaccia Bluetooth per cellulare e USB, la radio BMW Professional con monitor a colori da 6,5” in alta definizione con lettore CD/MP3, 6 altoparlanti e iDrive e il sistema di Start/Stop automatico.La variante Sport (che prevede un sovrapprezzo di 2.170 euro – 2.000 per la Active Hybrid ibrida – a parità di motore) è decisamente più ricca visto che aggiunge i fari allo xeno, il volante sportivo in pelle, i sedili sportivi anteriori e la fintura nera lucida usata per le prese d’aria anteriori, il paraurti posteriore, i listelli verticali della calandra e il montante B. Senza dimenticare il profilo color alluminio per i laterali.La BMW serie 3 berlina Business – disponibile esclusivamente con il cambio automatico e con tutti i motori diesel sotto i 200 CV (esclusa la 318 xDrive) – costa 3.950 euro più della versione “base”, può vantare un buon rapporto ”dotazione/prezzo” e risponde con il pacchetto Business Innovation che include il navigatore, i sensori di parcheggio posteriori, lo specchio retrovisore interno autoanabbagliante, gli specchietti retrovisori esterni autoanabbaglianti e ripiegabili elettricamente e il sensore luci e pioggia.Molto cari (e oltretutto non così ricchi) gli allestimenti Luxury (4.270 euro più della “base”, 2.900 euro nel caso della Active Hybrid ibrida) e Msport (5.270 euro più della “base”, 4.700 per la variante a doppia alimentazione benzina/elettrica). Il primo offre fari allo xeno, climatizzatore automatico bizona, navigatore, volante sportivo in pelle, modanature interne in legno pregiato “Fineline” antracite e finiture cromate per prese d’aria anteriori centrali e laterali, paraurti posteriore, calandra e terminale di scarico. La seconda può vantare invece i fari allo xeno, gli interni in tessuto Hexagon e Alcantara, i cerchi in lega M da 18” con pneumatici misti ant. 225/45 R18 e post. 255/40 R18, i sedili sportivi anteriori, il profilo modanature interne in Estoril Blue opaco, le modanature interne in alluminio Hexagon, l’assetto sportivo M (non per xDrive e Active Hybrid 3), il volante sportivo M, il pacchetto aerodinamico M, la shadow-line lucida BMW Individual, il rivestimento interno del padiglione in colore antracite BMW Individual, il battitacco M e la calandra con listelli verticali neri lucidi.Ultima, ma non meno importante, la sportivissima BMW M3. La sua dotazione di serie comprende l’accensione senza inserimento chiave con tasto Start&Stop, gli airbag frontali, laterali e a tendina, gli Air Breather laterali, l’assetto sportivo con taratura specifica M, i cerchi in lega da 18” con pneumatici misti ant. 255/40 e post. 275/40, il climatizzatore automatico bizona, il cruise control con funzione freno, il differenziale autobloccante attivo a controllo elettronico, i fari anteriori a LED adattativi, il fissaggio Isofix per i sedili posteriori laterali, l’impianto frenante BMW M in Compound con dischi autoventilanti e forati, l’indicatore di foratura pneumatici, l’ingresso audio aux-in nella consolle centrale, l’interfaccia vivavoce Bluetooth e USB, il sistema M Drive con tasti di selezione rapida settaggi impostati, il padiglione vettura in fibra di carbonio CFRP a vista, il profilo modanature interne in nero lucido, il navigatore BMW Connected Pro con monitor da 8,8”, il rivestimento interno del padiglione in colore antracite BMW Individual, i sedili sportivi anteriori BMW M a struttura leggera con poggiatesta integrato e logo M illuminato, i terminali di scarico cromati doppi e il volante sportivo M rivestito in pelle con comandi multifunzione per audio/telefono e cruise control.BMW serie 3: tutti i modelli a listinoDi seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della BMW serie 3. La gamma motori della berlina tedesca è composta da ben quattordici unità: sei a benzina (1.6 da 136 e 170 CV, 2.0 da 184 e 245 CV e 3.0 da 306 e 431 CV), un 3.0 ibrido/benzina da 340 CV e sette turbodiesel (2.0 da 116, 143, 163, 184 e 218 CV e 3.0 da 258 e 313 CV).BMW 316i (da 31.450 euro)La BMW 316i (prezzi fino a 36.720 euro) è il modello più economico della gamma: monta un 1.6 sovralimentato a benzina da 136 CV in grado di offrire una spinta interessante già sotto i 1.500 giri.BMW 320i Efficient Dynamics (da 35.550 euro)La BMW 320i Efficient Dynamics (prezzi fino a 39.820 euro) è – a nostro avviso – la scelta più adatta per chi cerca una serie 3 a benzina: Il motore 1.6 turbo è silenzioso, molto potente (170 CV) e in grado di offrire prestazioni davvero interessanti (7,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h). Rivale diretta della Mercedes C 180 Executive, è però più pesante (e quindi più assetata: 18,9 km/l) e leggermente meno pronta ai bassi regimi.BMW 320i (da 36.300 euro)La BMW 320i (prezzi fino a 43.970 euro, disponibile anche con la trazione integrale) è innanzitutto una berlina vivace: grazie al motore 2.0 (cilindrata un po’ elevata) da 184 CV (tanti) e 270 Nm di coppia (un po’ pochini) questa versione della “segmento D” bavarese impiega solo 7,3 secondi per scattare da 0 a 100 chilometri orari. Peccato per i consumi: 14,7 km/l per la xDrive.BMW 328i (da 39.800 euro)La BMW 328i (prezzi fino a 47.470 euro, disponibile anche xDrive) è la serie 3 a quattro cilindri più potente in commercio: 245 CV provenienti da un propulsore 2.0.BMW 335i (da 46.750 euro)La BMW 335i (prezzi fino a 54.220 euro, disponibile anche con la trazione integrale xDrive) è perfetta per chi cerca le prestazioni ma non ama apparire: fuori sembra una berlina bavarese come tante ma sotto il cofano nasconde un 3.0 a sei cilindri in linea da 306 CV.BMW M3 (77.350 euro)Chi non vuole scendere a compromessi non può non prendere in considerazione la mostruosa BMW M3, una supercar travestita da berlina. Motore 3.0 a sei cilindri in linea da 431 CV, 250 km/h di velocità massima e 4,3 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.BMW Active Hybrid 3 (da 56.850 euro)Grazie all’unione tra un motore 3.0 a benzina e un’unità elettrica l’ibrida BMW Active Hybrid 3 (prezzi fino a 61.550 euro) genera una potenza di 340 CV ma dichiara consumi pari a 16,9 km/l. La soluzione ideale per chi cerca un’auto ecologica “premium” e vivace.BMW 316d (da 30.950 euro)La BMW 316d (prezzi fino a 36.220 euro) è la diesel meno potente della gamma. È un po’ pesante in rapporto alla potenza (116 CV) e monta un motore 2.0 dalla cilindrata elevata ancora Euro 5 e povero di coppia che regala però un buono scatto (10,9 secondi sullo “0-100”). Il nostro consiglio è quello di acquistarla con il valido cambio automatico.BMW 318d (da 35.350 euro)La BMW 318d (prezzi fino a 43.220 euro) ospita sotto il cofano un motore 2.0 (ancora Euro 5) brioso (9,0 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e un po’ rumorosetto a freddo che regala le cose migliori se abbinato al cambio automatico. Non è molto potente (143 CV) e la versione xDrive a trazione integrale dichiara consumi un po’ alti nel ciclo extraurbano (17,5 km/l).BMW 320d Efficient Dynamics (da 37.850 euro)La BMW 320d Efficient Dynamics (prezzi fino a 42.120 euro) dovrebbe essere la variante ecologica della gamma ma in realtà è ancora Euro 5 e diverse rivali più leggere regalano consumi dichiarati più contenuti nel ciclo extraurbano (27,8 km/l per l’automatica). Meglio puntare su altri pregi come la cilindrata bassa (2.0) in rapporto alla potenza (163 CV), il buon comfort nei lunghi viaggi e le prestazioni convincenti (“0-100” in 8 secondi netti per la variante a trazione posteriore).BMW 320d (da 37.850 euro)Potente (184 CV), scattante (7,4 secondi sullo “0-100” per la versione xDrive automatica) e con una cilindrata “umana” (due litri): sono questi i punti di forza della BMW 320d (prezzi fino a 45.520 euro). Il propulsore – ancora Euro 5 – è però un po’ carente di coppia (380 Nm) e in città potrebbe consumare meno: 16,1 km/l dichiarati per l’integrale con cambio manuale.BMW 325d (da 41.100 euro)La BMW 325d (prezzi fino a 46.170 euro) è la serie 3 diesel a quattro cilindri più potente in commercio: monta un motore 2.0 da 218 CV che le permette di raggiungere una velocità massima di 245 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 6,8 secondi.BMW 330dA (da 49.150 euro)La migliore BMW serie 3 berlina è a nostro avviso la 330dA (prezzi fino a 54.020 euro), specialmente se dotata della trazione integrale xDrive. Povera di difetti (motore Euro 5 dalla cilindrata elevata – 3.0 – e non molto ricco di coppia: 560 Nm), è ricca di pregi: divertente nelle curve, potente (258 CV), scattante (5,3 secondi sullo “0-100” per l’integrale), pronta ai bassi regimi e oltretutto poco assetata di carburante (20,4 km/l dichiarati per la versione a trazione posteriore). Difficile trovare qualcosa di meglio dell’abbinamento tra un sei cilindri in linea e il cambio automatico.BMW 335dA (da 53.050 euro)La BMW 335dA (prezzi fino a 57.920 euro) – disponibile solo a trazione integrale – è una soluzione a nostro avviso addirittura esagerata per una berlina: il motore 3.0 genera una potenza di 313 CV e consente alla “segmento D” bavarese di raggiungere una velocità massima di 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 4,8 secondi.BMW serie 3: gli optionalI sensori di parcheggio posteriori (510 euro), il cruise control (490 euro) e la vernice metallizzata (960 euro) sono a nostro avviso i tre accessori fondamentali da aggiungere alla dotazione di serie delle BMW serie 3 berlina “base”, Sport, Luxury e Msport. Gli ultimi due andrebbero anche acquistati sulla Business, che guadagnerebbe molto con l’adozione dei fari allo xeno (1.000 euro).I tre optional fondamentali per completare la dotazione della BMW M3 sono invece secondo noi i sensori di parcheggio, la vernice metallizzata e la regolazione elettrica per i sedili anteriori (1.200 euro). Chi cerca il massimo del piacere di guida può inoltre optare per una serie di “chicche” come l’impianto frenante M Carbon Ceramic (7.500 euro) e l’assetto sportivo adattivo M (1.950 euro).BMW serie 3 Touring: guida all’acquistoLa BMW serie 3 Touring è una station wagon dalle dimensioni non esagerate (4,62 metri di lunghezza): facile trovare parcheggio, più difficile offrire uno spazio adeguato ai passeggeri posteriori (specialmente nella zona delle spalle e della testa). Come la berlina è più curata fuori che dentro e nonostante gli ingombri relativamente contenuti può vantare un bagagliaio abbastanza ampio (495 litri) che soddisfa senza problemi le esigenze di una coppia con un paio di figli.Gli allestimenti della BMW serie 3 TouringLa BMW serie 3 Touring è disponibile con tutti gli allestimenti della sorella berlina (tranne la M3) e presenta una dotazione di serie praticamente identica. Le differenze riguardano la presenza – fin dalla variante “entry-level” dell’apertura/chiusura automatica del bagagliaio, della copertura del vano bagagli avvolgibile e sollevabile manualmente, della rete divisoria abitacolo/vano bagagliaio, del sistema di carico passante con sedili posteriori reclinabili 40:20:40 e del pratico lunotto posteriore apribile indipendentemente dal portellone.BMW serie 3 Touring: tutti i modelli a listinoDi seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della BMW serie 3 Touring. La gamma motori della station wagon tedesca è composta da undici unità (tutte quelle della berlina tranne la Efficient Dynamics a benzina, la ibrida e la M3, per intenderci): quattro a benzina (1.6 da 136 CV, 2.0 da 184 e 245 CV e 3.0 da 306 CV) e sette turbodiesel (2.0 da 116, 143, 163, 184 e 218 CV e 3.0 da 258 e 313 CV).BMW 316i Touring (da 33.150 euro)Ci sentiamo di consigliare la 316i Touring (prezzi fino a 38.420 euro) solo a chi vuole una station wagon BMW e vuole risparmiare il più possibile. Sotto il cofano ospita un propulsore 1.6 sovralimentato a benzina da 136 CV.BMW 320i Touring (da 38.000 euro)La BMW 320i Touring (prezzi fino a 45.670 euro) è secondo noi la scelta migliore per chi non percorre molti chilometri: dotata di un motore dalla cilindrata elevata (2.0), povero di coppia (270 Nm) e un po’ troppo assetato (14,5 km/l dichiarati per la xDrive a trazione integrale da noi consigliata, più sfruttabile per un uso familiare), è però molto potente (184 CV) e regala prestazioni paragonabili a quelle di una sportiva (7,5 secondi sullo “0-100” per la variante a trazione posteriore).BMW 328i Touring (da 41.500 euro)La BMW 328i Touring (prezzi fino a 46.570 euro) è la serie 3 station wagon benzina a quattro cilindri più potente: monta un motore 2.0 sovralimentato da 245 CV e scatta da 0 a 100 chilometri orari in 6 secondi netti.BMW 335i Touring (da 48.450 euro)In assenza della M3 Touring la BMW 335i Touring (prezzi fino a 58.220 euro) è la variante più sportiva a ciclo Otto della familiare bavarese: motore 3.0 a sei cilindri in linea da 306 CV e uno “0-100” da 5,5 secondi.BMW 316d Touring (da 32.650 euro)La BMW 316d Touring (prezzi fino a 37.920 euro) è la versione d’accesso alla gamma delle familiari turbodiesel di Monaco: abbastanza scattante, specialmente se abbinata al valido cambio automatico (11,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h), presenta però altre pecche. Qualche esempio? Il peso eccessivo in rapporto alla potenza (116 CV)  e il motore ancora Euro 5 dalla cilindrata elevata (2.0) poco vivace ai bassi regimi, povero di coppia (260 Nm), un po’ rumoroso a freddo e leggermente assetato (21,3 km/l per la manuale).BMW 318d Touring (da 37.060 euro)La BMW 318d Touring (prezzi fino a 44.920 euro) è più divertente da guidare rispetto alla 316d: scattante (9,2 secondi sullo “0-100”) nonostante la potenza non esagerata (143 CV), agile nelle curve e valorizzata dal cambio automatico, è ancora penalizzata – come la cugina meno “cavallata” – dalla cilindrata di due litri del propulsore, oltretutto ancora Euro 5. Esistono concorrenti che offrono potenze simili con cubature più contenute e quindi più adatte a risparmiare sull’assicurazione RC Auto.BMW 320d Efficient Dynamics Touring (da 39.550 euro)La BMW 320d Efficient Dynamics Touring (prezzi fino a 43.820 euro) è perfetta per chi vuole consumare poco (23,3 km/l) ma non è solo la parsimonia il punto di forza di questa variante, che offre le cose migliori con il cambio automatico e regala un buon piacere di guida nelle curve. Il motore ha una cilindrata stavolta adeguata alla potenza (163 CV, non molti in rapporto alle rivali) ma è ancora Euro 5, non è particolarmente brioso (8,2 secondi per l’automatica) a causa della coppia scarsa (380 Nm), è un po’ ruvido nel sound e potrebbe essere più vivace ai bassi regimi.BMW 320d Touring (da 39.550 euro)La BMW serie 3 “perfetta”? Senza dubbio la 320d Touring (prezzi fino a 47.220 euro), in particolar modo se abbinata alla trazione integrale e al cambio automatico, due elementi che rendono la station wagon bavarese un mezzo estremamente versatile per la famiglia. Il motore – ancora Euro 5 – è molto potente (184 CV) ma povero di coppia (380 Nm) e non particolarmente elastico ai bassi regimi.BMW 325d Touring (da 42.800 euro)La BMW 325d Touring (prezzi fino a 47.870 euro) è la versione quattro cilindri diesel più potente in listino: monta un motore 2.0 da 218 CV, raggiunge una velocità massima di 238 km/h e accelera da 0 a 100 chilometri orari in 6,9 secondi.BMW 330dA Touring (da 48.250 euro)La BMW 330dA Touring (prezzi fino a 55.720 euro) è un piccolo gioiello della tecnica: ospita sotto il cofano un propulsore (ancora Euro 5, dalla cubatura elevata – è un 3.0 – e non molto vivace ai bassi regimi) a sei cilindri in linea ricco di cavalli (258 CV) e di coppia (560 Nm) che offre prestazioni da sportiva DOC (5,4 secondi sullo “0-100” per la xDrive a trazione integrale) e consumi da primato (19,6 km/l dichiarati per la variante a trazione posteriore). Nelle curve è agilissima e il cambio automatico è uno dei migliori della categoria.BMW 335dA Touring (da 54.750 euro)La BMW serie 3 Touring più “cattiva” è senza dubbio la 335dA (prezzi fino a 59.620 euro): motore 3.0 sovralimentato a gasolio da 313 CV, 250 km/h di velocità massima e 4,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.BMW serie 3 Touring: gli optionalCome per la berlina anche per la BMW serie 3 Touring gli optional consigliati per arricchire le versioni “base”, Sport, Luxury e Msport sono i sensori di parcheggio (510 euro), il cruise control (490 euro) e la vernice metallizzata (960 euro). Sulla Business, oltre al regolatore di velocità e alla vernice metallizzata, inseriremmo i fari allo xeno (1.000 euro).

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Tucson e ix35, la storia delle SUV compatte Hyundai

Da poco più di dieci anni le SUV compatte Hyundai contribuiscono in maniera rilevante a mantenere alte le vendite del marchio coreano in Europa. Al Salone di Ginevra 2015 abbiamo visto in anteprima l’ultimo modello della Casa asiatica appartenente alla categoria delle crossover del “segmento C”: la seconda generazione della Tucson.Lunga meno di quattro metri e mezzo, caratterizzata da un design ricercato e disponibile a trazione anteriore o integrale, ha una gamma motori composta da cinque unità: due 1.6 a benzina da 135 e 176 CV e tre turbodiesel CRDi (1.7 da 115 CV e 2.0 da 136 e 184 CV). Scopriamo insieme la storia delle antenate di questo modello.Hyundai Tucson prima generazione (2004)La prima generazione della Tucson (prima SUV compatta firmata Hyundai) vede la luce nel 2004: realizzata sulla stessa piattaforma della Kia Sportage, viene lanciata con quattro motori – due a benzina (2.0 da 141 CV e 2.7 V6 da 175 CV) e due 2.0 turbodiesel CRDi da 112 e 125 CV – ed è disponibile inizialmente solo a trazione integrale.Nel 2005 sparisce il turbodiesel più potente mentre l’anno seguente la potenza del due litri a gasolio sale fino a quota 140 CV. Il 2007 è l’anno in cui entrano in listino le varianti a trazione anteriore e risale a due anni più tardi l’introduzione di un propulsore 2.0 a GPL da 141 CV.Hyundai ix35 (2010)La Hyundai ix35 viene presentata ufficialmente al Salone di Francoforte del 2009, debutta nelle nostre concessionarie l’anno seguente e impiega pochissimo tempo a conquistare gli automobilisti europei: merito di un design seducente, della possibilità di avere fin da subito la possibilità di scegliere tra la trazione anteriore e quella integrale e di una gamma motori (due a benzina – 1.6 da 135 CV e 2.0 da 163 CV – e tre turbodiesel CRDi: 1.7 da 115 CV e 2.0 da 136 e 184 CV) adatta a tutte le esigenze.Nel 2013 abbandona le scene il propulsore a benzina da due litri di cilindrata mentre l’anno seguente è la volta di un leggero restyling che coinvolge principalmente i gruppi ottici.

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Triumph Dolomite Sprint (1973): la sportiva fragile

La Triumph Dolomite Sprint ha un posto speciale nel cuore degli appassionati di auto d’epoca britanniche: è stata la prima auto di grande serie ad adottare un motore a quattro valvole per cilindro e la prima inglese a montare i cerchi in lega di serie, ha ottenuto diversi successi in carriera nella categoria turismo, è divertente e non costa una follia. Trovare un esemplare abbastanza sano è semplice ma per portarsela a casa ci vogliono più dei 7.000 euro previsti dalle quotazioni.Triumph Dolomite Sprint (1973): le caratteristiche principaliLa Triumph Dolomite Sprint non è altro che la versione sportiva della Dolomite presentata l’anno prima. Nata nel 1973 per rubare clienti alla BMW 2002, si distingue al lancio per il prezzo più contenuto e per la presenza di due pratiche porte posteriori.Il design – pur essendo obsoleto (evoluzione di quello della 1300 svelata nel 1965) – seduce molti automobilisti grazie ad una serie di elementi “racing” come lo spoiler anteriore, il tetto in vinile e i doppi scarichi ma quello che più convince è il comportamento stradale: la trazione posteriore, l’assetto ribassato e i freni a tamburo più grandi rispetto alla Dolomite “standard” contribuiscono ad incrementare il piacere di guida, penalizzato esclusivamente dal peso elevato del corpo vettura.La Triumph Dolomite Sprint non è molto ingombrante (poco più di 4,10 metri di lunghezza) ma in compenso è molto spaziosa: inizialmente viene commercializzata solo con la vernice gialla e l’anno seguente – in concomitanza con l’ampliamento della gamma dei colori – entra nel listino degli optional il cambio automatico.Nel 1975 – anno in cui la berlina inglese conquista con il pilota Andy Rouse il prestigioso campionato britannico turismo – la dotazione di serie si arricchisce con lo specchietto retrovisore lato guidatore e con l’overdrive mentre i poggiatesta vengono introdotti nell’elenco degli accessori a pagamento. Diventano compresi nel prezzo l’anno successivo, quando il differenziale autobloccante sbarca tra gli optional.La Triumph Dolomite Sprint smette di essere esportata nel 1978 e continua ad essere prodotta per altri due anni: nell’ultima fase della carriera questa vettura non è in più in grado di contrastare le più moderne, veloci e sicure compatte dotate di portellone e della trazione anteriore come la Volkswagen Golf GTI.La tecnicaIl motore della Dolomite Sprint è un 2.0 16 valvole – con due carburatori ma con un solo albero a camme – a benzina in grado di generare una potenza di 129 CV e facilmente elaborabile. Grazie a questa unità – abbinata ad un cambio manuale preso in prestito dalla spider TR6 – la berlina britannica raggiunge una velocità massima di 192 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi.L’affidabilità non è il punto forte della Triumph Dolomite Sprint: il sistema di raffreddamento fragile causa numerosi problemi di surriscaldamento al propulsore ed è davvero complicato trovare esemplari privi di ruggine.Le quotazioniNon è difficile trovare in Italia esemplari ben tenuti di questa vettura (che negli anni ’70 conquistò diversi automobilisti nel nostro Paese): di sicuro è impossibile pensare di portarsene una a casa con meno di 10.000 euro. Una cifra ben lontana dalle quotazioni (7.000 euro).

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Promozioni auto marzo 2015: le occasioni del mese

Le promozioni auto di marzo 2015 sono particolarmente sostanziose: nonostante il boom delle immatricolazioni, infatti, le Case continuano a proporre forti sconti sui loro modelli più amati.Le proposte più interessanti del mese sono principalmente SUV e compatte provenienti soprattutto dal Giappone ma non mancano vetture di altri segmenti e di altri Paesi. Scopriamole insieme.Abarth 500Grazie alle promozioni Abarth di marzo 2015 la 500 “base” dello Scorpione costa 18.100 euro anziché 18.850. L’offerta, valida in caso di permuta o rottamazione, è abbinabile ad un finanziamento (TAN fisso 0%, TAEG 1,50%): anticipo zero e 60 rate mensili di 335,18 euro.Fiat PandaLa Fiat Panda 1.2 Easy con l’aggiunta del climatizzatore costa ufficialmente 12.450 euro ma in caso di permuta o rottamazione sono sufficienti 9.450 euro per portarsela a casa. Il finanziamento abbinato (TAN fisso 0%, TAEG 3,05%) prevede anticipo zero e 60 rate mensili da 169,60 euro.Honda CR-VIn attesa del restyling della Honda CR-V è possibile approfittare delle ricche promozioni di marzo 2015 sul modello attualmente in listino: 22.900 euro (invece di 26.150 euro) per la versione turbodiesel “entry-level” 1.6 i-DTEC Comfort. Il finanziamento (TAN fisso 3,64%, TAEG 4,80%) è composto da un anticipo di 6.650 euro, da 36 rate mensili da 199 euro e da una maxiquota finale di 11.600 euro.Jeep RenegadeLa Jeep Renegade – la SUV più amata dagli italiani – è in offerta: fino a fine mese la versione a gasolio meno cara (la 1.6 MJT Longitude) costa 22.316 euro anziché 24.500 euro. L’offerta può essere abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 3,95%, TAEG 5,41%): 6.430 euro di anticipo, 48 rate mensili di 199 euro e una rata finale residua di 10.187 euro.Lexus CTLe promozioni Lexus di marzo 2015 consentono di portarsi a casa la CT “base” con 23.350 euro invece di 27.700 euro. Il finanziamento abbinato (TAN fisso 4,90%, TAEG 6,24%) comprende un anticipo di 8.500 euro, 47 rate da 200 euro e una rata finale da 10.041 euro.Mitsubishi Space StarBastano 8.950 euro (anziché 11.490) per portarsi a casa la Mitsubishi Space Star “base” (la 1.0 Invite). L’offerta, valida per auto disponibili in rete, è abbinabile ad un finanziamento (TAN fisso 4,99%, TAEG fisso 7,30%) che prevede anticipo zero e 60 rate mensili da 177 euro.Seat LeonLa Seat Leon a metano meno cara (la 1.4 TGI Reference) costa ufficialmente 21.210 euro ma grazie alle promozioni di marzo 2015 del brand spagnolo sono sufficienti 18.550 euro per acquistarla. L’offerta è valida fino ad esaurimento auto disponibili e può essere unita ad un finanziamento (TAN fisso 2,99%, TAEG 4,79%): anticipo di 6.359 euro, 60 rate da 219 euro e due anni o 40.000 km di garanzia aggiuntiva.Subaru ForesterFino a 3.900 euro di sconto su tutta la gamma più 1.100 euro di navigatore in omaggio per gli allestimenti Comfort e Trend e fino a 5.000 euro di sconto sulle altre versioni: è questa l’offerta – valida per le auto disponibili in rete – rivolta a chi intende acquistare una Subaru Forester.Suzuki SwiftLe promozioni Suzuki di marzo 2015 permettono di acquistare la Swift 1.2 3p. B-Easy (la versione più ricca tra quelle a tre porte della piccola giapponese) con 10.450 euro anziché 13.550.Volkswagen GolfSono sufficienti 16.900 euro – invece di 19.540 – per comprare la Volkswagen Golf cinque porte a benzina più economica (la 1.2 TSI 85 CV 5p. Trendline) con l’aggiunta del Tech&Sound Pack (bracciolo anteriore, cruise control, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e radio con touchscreen da 5,8”). L’offerta, valida a fronte del ritiro – in permuta o rottamazione – di un veicolo di proprietà da almeno un anno, può essere abbinata ad un finanziamento (TAN fisso 5,99%, TAEG 7,65%) che comprende un anticipo di 2.200 euro e 60 rate da 289,92 euro.


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Volkswagen Passat è l’Auto dell’Anno 2015

La nuova Volkswagen Passat si è appena aggiudicata il titolo di Auto dell’Anno 2015. Una giuria composta da 58 giornalisti esperti di motori provenienti da 22 Paesi Europei ha premiato la nuova tedesca tra tutte le finaliste (Citroen C4 Cactus, BMW Serie 2 Active Tourer, Ford Mondeo, Mercedes Benz Classe C, Nissan Qashqai, Renault Twingo).Tutte le vetture partecipanti al premio Auto dell’Anno 2015 sono state testate e giudicate su aspetti come l’economicità d’esercizio, il comfort, la sicurezza, le caratteristiche di guida, la funzionalità, il design e l’innovazione tecnologica. E la Passat si è imposta sulle altre con un vantaggio netto. "Orgogliosi di questo riconoscimento"“Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento” ha dichiarato Martin Winterkorn, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Volkswagen.“Con la nuova Passat siamo riusciti, ancora una volta, a progettare una vettura che detta nuovi standard di riferimento nel proprio segmento in termini tecnologici e qualitativi. Questo titolo rappresenta una straordinaria conferma per il lavoro dei nostri ingegneri, designer e di tutto il team.La nuova Passat dimostra che il marchio Volkswagen sa offrire le risposte giuste alle sfide del nostro tempo”. Presente alla proclamazione della vincitrice, Heinz-Jakob Neußer, Responsabile Sviluppo della marca Volkswagen, ha così commentato: “Siamo felici e onorati di aver conquistato il premio Auto dell’Anno, un riconoscimento che ha una particolare importanza per noi, poiché assegnato da giornalisti internazionali specializzati e indipendenti. Questo titolo ha inoltre un grande valore per i nostri Clienti”.Nuova Volkswagen Passat, Auto dell’Anno 2015Nonostante la lunghezza sia rimasta invariata, la nuova Volkswagen Passat si presenta decisamente cresciuta per quanto riguarda le dimensioni dell’abitacolo.Sulla nuova Auto dell’Anno 2015 fanno il loro debutto tecnologie più moderne: per esempio, l’Active Info Display (una strumentazione completamente digitale), l’head-up display estraibile, ma anche sistemi come il Rear Seat Entertainment per tablet basato su app, il Front Assist plus con funzione di frenata di emergenza City e riconoscimento dei pedoni e tre novità assolute a livello mondiale: l’Emergency Assist (arresto della vettura in caso di emergenza), il Trailer Assist (manovre assistite in presenza di rimorchio) e il sistema di assistenza nella guida in colonna.La nuova Passat è disponibile con dieci motori turbo a iniezione diretta benzina e Diesel e una gamma di potenze comprese tra 120 CV (88 kW) e 280 CV (206 kW).Nel corso dell’anno, con la versione GTE, verrà lanciata sul mercato la prima Passat dotata di propulsione ibrida plug-in: motore 1.4 TSI da 156 CV (115 kW) abbinato a unità elettrica da 115 CV (85 kW). 


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