Monthly Archives: Giugno 2014
Governo: Superbollo abolito, addio al Cdp, Ipt sostituita
Nella bozza di disegno di legge che domani il Governo approverà ci sono una serie di importanti novità riguardanti il bollo, il superbollo e i documenti dell’automobilista. Andiamole a guardare nel dettaglio.Addio al certificato di proprietàL’articolo 15 della bozza prevede l’introduzione di un documento unico, chiamata “Carta unica del Veicolo”.Il certificato di proprietà cesserà di esistere e dovrebbe essere – anche se questo particolare non è stato ancora reso noto nel testo – inglobato nel nuovo documento che fungerà anche da libretto di circolazione.Archivio Unico dei VeicoliCon la nascita dell’archivio unico dei veicoli il Pra, invece, non scomparirà ma passerà sotto la vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sarà dunque svuotato dei suoi poteri ma resterà a capo dell’Aci.L’IPT scompare, ci sarà l’IRICon l’abolizione delle provincie, l’IPT sarà sostituita da una nuova tassa chiamata IRI (Imposta regionale d’immatricolazione), che terrà conto della potenza del veicolo, delle emissioni e della sua tipologia.Addio Superbollo, ma il bollo potrebbe aumentareIl bollo auto invece potrebbe subire un aumento (fino al 12%) deciso dalle singole regioni, mentre sarà abolito il superbollo sulle auto di grossa potenza.I tempi?Se il testo verrà approvato domani 13 giugno, passerà all’esame del Parlamento. Considerando i tempi necessari affinchè diventi legge, possiamo prevedere che gli effetti di tale riforma si avranno nel 2015.
Renault riacquisisce Alpine
Renault ha ripreso il controllo totale di Alpine riacquisendo le partecipazioni che possedeva la firma britannica Caterham. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri tramite un comunicato stampa ufficiale.Caterham e Renault si associarono nel 2012 per lo sviluppo di auto di gamma sportiva unicamente nella fabbrica Alpine di Dieppe, nel Nord della Francia.Per questo il marchio d’Oltremanica acquisì il 50% di Automobiles Alpine Renault, fino ad allora proprietà della Casa francese al 100%.Con il nuovo accordo Alpine ritorna sotto l’ombrello della Losanga che proseguirà in solitaria il progetto della nuova sportiva Alpine che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2016, così almeno era previsto.Caterham, da parte sua, seguirà con lo sviluppo di una sportiva propria e entrambe le compagnie non scartano, comunque, eventuali collaborazioni. Intanto, l’attuale Automobiles Alpine Caterham (denominazione acquisita dopo l’accordo con i britannici) cambierà nome durante questo mese di giugno ritornando al semplice Automobiles Alpine.La marca Alpine fu fondata nel 1955 e sparì come tale nel 1995 dopo aver prodotto circa 30.000 auto e aver preso parte a competizioni come la 24 Ore di le Mans, il rally di Montecarlo o il Campionato del Mondo di Rally.
Porsche 911 Martini Racing Edition
Il prossimo sarà il fine settimana della 24 Ore di Le Mans. In occasione del ritorno di Porsche nella categoria più alta della classica francese, Porsche Exclusive lancia sul mercato l’edizione speciale Martini Racing Edition della coupé super sportiva di Stoccarda, basata sulla 911 Carrera S.Si tratta di una serie limitata (solo 80 unità destinate ad alcuni mercati in Europa, Cina, Giappone e America Latina) che recupera la classica livrea Martini, quella che sfoggiavano le Porsche da competizione negli Anni ’70, come la 917 o la 035 Moby Dick.Bianca o nera, con Aero Kit e interni esclusiviOltre alla speciale livrea con i colori Martini, disponibile nelle due sole colorazioni bianco o nero, la Carrera S Martini Racing Edition monta l’Aerokit Cup con paraurti anteriore e alettone fisso al posteriore.A bordo, il logo Martini Racing Edition la distingue dalle altre "Noveunouno" tradizionali. L’equipaggiamento di serie include il Chrono Sport Package, il Porsche Comunication Management (PCM) con navigatore, impianto stereo Bose e un quadro strumenti con sfondo nero.In quanto a meccanica non c’è alcuna differenza con le altre Carrera S. Si affida, infatti, al noto 3,8 litri da 400 CV che la lancia da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi (con cambio PDK).La Porsche 911 Martini Racing Edition sarà disponibile da questo mese di giugno anche in Italia. Ad ogni modo gli adesivi Martini ufficiali saranno comunque disponibili nelle concessionarie Porsche.
Ferrari 458 MCC Edition by DMC
DMC continua il suo affinamento della 458 Italia di Casa Ferrari.Dopo l’ultima “Monte Carlo” di un mese fa, il preparatore tedesco ritorna sulla granturismo italiana, questa volta con un lavoro chiaramente ispirato all’ultima “458 Speciale” svelata al Salone di Francoforte 2013.Il tuning è solamente estetico, sotto il cofano (posteriore) rimane infatti incastonato il V8 da 570 CV, “così come mamma Ferrari l’ha fatto”, senza modifiche (325 km/h di velocità massima e 0-100 in tre secondi).Fuori, però, la Ferrari 458 MCC Edition sfoggia una carrozzeria in fibra di carbonio con paraurti aggressivi, le inconfondibili minigonne laterali che la percorrono per intero e una tinta dominata dalla doppia colorazione bianco/nero.E per un tocco ancora più esclusivo, DMC offre ai proprietari della Ferrari 458 Italia anche la possibilità di montare cerchi da 21 pollici all’anteriore e da 22 al posteriore, sospensioni sportive e molle degli ammortizzatori corte.
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Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG, la prova su strada
Spazio, risparmio e qualità: sono queste le tre caratteristiche principali della Skoda Octavia. La berlina ceca – realizzata sullo stesso pianale (allungato) della Volkswagen Golf – è un mezzo di sostanza dal design poco originale adatto ai padri di famiglia che percorrono molti chilometri, per lavoro o per piacere.Nella nostra prova su strada abbiamo avuto modo di provare la versione 1.6 TDI da 105 CV – la meno assetata della gamma – abbinata all’ottimo cambio DSG. Il sovrapprezzo necessario per entrare in possesso di questa eccellente trasmissione automatica a doppia frizione è di 1.670 euro: soldi ben spesi per un optional che valorizza le già buone doti di questa vettura.FunzionalitàIn questa “materia” la Skoda Octavia si rivela molto simile alla sorella maggiore Superb: ha un bagagliaio immenso (590 litri che diventano 1.580 quando si abbattono i sedili posteriori) facilmente accessibile grazie ad un pratico portellone (non fatevi ingannare dalla coda sporgente, è una cinque porte).L’abitacolo, ottimamente rifinito, presenta la parte superiore della plancia e la consolle centrale rivestite con plastiche morbide e gli assemblaggi rasentano la perfezione. Buono lo spazio per chi si accomoda dietro, anche se il tunnel ruba centimetri alle gambe del passeggero centrale.La dotazione di serie della Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG Elegance del nostro test è molto completa e comprende – tra le altre cose – il cambio automatico, i cerchi in lega da 17” e i sensori di parcheggio posteriori.ComfortFacile trovare la posizione di seduta ideale a bordo della berlina esteuropea grazie alle numerose regolazioni: volendo si può portare il sedile fino a pochi centimetri di distanza dall’asfalto.La taratura tendente al morbido delle sospensioni della Skoda Octavia trasforma ogni lungo viaggio in un piacere e solo alle basse velocità il rumore proveniente da sotto il cofano si fa sentire.Piacere di guidaIl motore 1.6 turbodiesel TDI da 105 CV e 250 Nm di coppia – corposo già sotto i 2.000 giri – è valorizzato dal cambio automatico DSG a doppia frizione e a sette rapporti, capace di offrire passaggi marcia rapidi e impercettibili.La Skoda Octavia della nostra prova è un mezzo più adatto all’uso turistico: lo sterzo (leggero alle basse andature e più sensibile con l’aumentare del ritmo) è adeguato, così come le prestazioni (194 km/h di velocità massima e 10,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari).SicurezzaRassicurante nelle curve (grazie ad un assetto ben studiato), la “segmento D” esteuropea può inoltre vantare una frenata potente e cinque stelle nei crash test Euro NCAP.La dotazione di sicurezza della Skoda Octavia è ricca (airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ESP e controllo di trazione) e la visibilità non è male, nonostante la coda sporgente.EconomiaIl prezzo di 25.010 euro della Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG Elegance della nostra prova su strada è nella media della categoria. I consumi, invece, sono da record: 25,6 km/l dichiarati, oltre 20 con una guida tranquilla.Il merito di questi risultati è del propulsore e del cambio ma anche di una serie di soluzioni utili come lo start/stop, il recupero dell’energia in frenata e degli pneumatici con bassa resistenza al rotolamento. La garanzia è di soli due anni: una prassi per i modelli del Gruppo Volkswagen.
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Lotus Exige LF1
Lotus lancia la Exige LF1, modello che si ispira alle monoposto di Formula 1 realizzato in serie limitata.Debutterà a giugno al Canary Wharf Motorexpo di Londra, poi a Le Mans e successivamente al Goodwood Festival of Speed (26-29 giugno).Le vetture prodotte saranno 81, come i Gran Premi vinti nel periodo che va da Monaco 1960 ad Australia 2013; su ogni auto sarà presente una piastra in fibra di cabronio numerata. La Lotus Exige LF1 è caratterizzata da una livrea nera con particolari di colore rosso e da vistosi cerchi in lega color oro con diametro di 17’’ all’anteriore e 18’’ al posteriore.Sotto il cofano pulsa il 3.5l V6 sovralimentato della Exige S capace di sviluppare una potenza di 350 CV e 400 Nm di coppia.Grazie anche al peso molto contenuto, di appena 1176 kg, la Exige LF1 consuma 10l/100km pur assicurando prestazioni da sportiva: si spinge fino a 274 km/h di velocità massima.
Alfa Romeo: Giulietta e MiTo QV
Parte, da oggi, la commercializzazione delle nuove linee Quadrifoglio Verde di Alfa Romeo Giulietta e MiTo, i due allestimenti presentati ad inizio anno al Salone di Ginevra 2014.La prima è motorizzata con il 1.750 Turbo Benzina da 240 CV TCT (da 34.250 euro), la seconda con il 1.4 Multiair Turbobenzina da 170 CV TCT (da 23.500 euro).In particolare, le nuove Quadrifoglio Verde rendono omaggio all’epica storia del ‘Quadrifoglio Verde’, il simbolo che dal 1923 identifica le più performanti realizzazioni firmate Alfa Romeo.Non solo quelle impegnate sui circuiti da gara di tutto il mondo, ma anche alcune versioni speciali di produzione.La prima vettura Alfa Romeo a essere ornata con il quadrifoglio verde fu la ‘RL’ di Ugo Sivocci che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923.Da allora tutte le Alfa da competizione furono contraddistinte da questo emblema portafortuna noto in tutto il mondo, lo stesso che a partire dagli anni Sessanta caratterizzò alcune Alfa Romeo di normale produzione.Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio VerdeTra i dettagli esclusivi e inediti della nuova Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde troviamo la funzione Launch Control integrata nella trasmissione TCT che offre uno spunto grintoso in accelerazione con partenza da fermo: in questo modo scatta da 0 a 100 km/h in sei secondi netti.Altra “chicca” è il sistema QV Intake Engine Sound, che esalta il sound del quattro cilindri.Esteticamente, invece, questa versione della compatta del Biscione avrà a disposizione l’esclusiva tinta Grigio Magnesio (per l’edizione Launch Edition) o in alternativa in Rosso Alfa e Rosso Competizione.Dentro l’abitacolo il logo QV si mostra in bella vista su volante, strumentazione e sedili (in pelle e Alcantara)Alfa Romeo MiTo Quadrifoglio VerdeI segni di riconoscimento della nuova MiTo Quadrifoglio Verde sono tutti orientati alla sportività: spoiler posteriore pronunciato, griglia anteriore brunita, specchietti retrovisori, maniglie e cornici dedicati, cerchi in lega da 17 pollici da cui fanno capolino pinze dei freni verniciate in rosso a contrasto.Anche la piccola della famiglia QV sarà proposta con la tinta Grigio Magnesio e l’abitacolo sarà ricoperto in pelle nera con cuciture a contrasto ad ornare volante, freno a mano e cambio. Speciale e sportiva la plancia, rivestita in questo caso con uno speciale trattamento “Carbon Look”.
Centenario Maserati: un raduno per festeggiare
Dal 18 al 20 settembre 2014 si terrà il Raduno Internazionale del Centenario Maserati: un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati del marchio del Tridente che attraverserà buona parte del Nord Italia.L’evento inizierà giovedì 18 settembre 2014 a Modena: nel capoluogo emiliano saranno esposti i modelli storici e attuali che parteciperanno alla manifestazione. Nel pomeriggio sono previste due visite: la prima alla mostra dedicata ai 100 anni di vita del brand presso il Museo Casa Enzo Ferrari, la seconda allo storico stabilimento di Viale Ciro Menotti (dove attualmente vengono assemblate le GranTurismo, le GranCabrio e l’Alfa Romeo 4C) dove si terrà una cena.Venerdì 19 settembre 2014 le vetture protagoniste del Raduno Internazionale del Centenario Maserati si sposteranno verso l’autodromo di San Martino del Lago, dove effettueranno delle sessioni in pista. Un omaggio a Baconin Borzacchini, pilota che il 28 settembre 1929 stabilì a Cremona con una V4 a 16 cilindri il record mondiale sui 10 chilometri lanciati. La carovana compirà poi una passerella per le strade del capoluogo lombardo e successivamente si trasferirà a Torino: esposizione in Piazza Castello e cena di gala alla Reggia di Venaria.La mattina di sabato 20 settembre 2014 ci sarà la visita allo stabilimento Avv. Giovanni Agnelli dove nascono le Ghibli e le Quattroporte, seguita dall’ultimo tratto della gara di regolarità in direzione della Basilica di Superga e – nel pomeriggio – dal Concorso d’eleganza in Piazza San Carlo.Il Raduno Internazionale del Centenario Maserati – per maggiori informazioni www.maserati100.it (in italiano) e www.maserati100.com (in inglese) – avrà un prologo a Bologna mercoledì 17 settembre, giorno in cui i collezionisti delle sportive del Tridente potranno farsi fotografare con la propria auto accanto alla Fontana del Nettuno e vedere il luogo – via de’ Pepoli 1 – dove nacque il brand emiliano.
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Alfa Romeo 8C 2300: vinse tutto negli anni Trenta
L’Alfa Romeo 8C 2300 ha dominato il motorsport nella prima metà degli anni Trenta: tra il 1931 e il 1934 la vettura da corsa del Biscione ha vinto tutto quello che si poteva vincere, su strada e in pista. Scopriamo insieme la sua storia.Alfa Romeo 8C 2300: la storiaL’Alfa Romeo 8C 2300 viene progettata all’inizio degli anni Trenta da Vittorio Jano: il suo punto di forza è senza dubbio il motore – un 2.3 a otto cilindri in linea con compressore Roots molto elastico in grado di offrire una spinta impressionante a qualsiasi regime – ma non mancano altre soluzioni tecniche molto interessanti.L’albero motore – ad esempio – è realizzato in due parti, separate da due ingranaggi cilindrici a dentatura elicoidale: uno comanda il compressore (posizionato contro il fianco destro del carter), l’altro l’albero a camme. Una scelta adottata per ridurre le sollecitazioni di torsione.1931L’Alfa Romeo 8C 2300 debutta in gara alla Mille Miglia del 1931 (11-12 aprile) ma non vince a causa di numerose forature. Il riscatto arriva un mese più tardi alla Targa Florio con Tazio Nuvolari.Due settimane più tardi, in occasione del GP d’Italia, Jano allestisce una versione della 8C con un telaio più corto di 10 centimetri e dotata di 195 CV: questa vettura – guidata da Giuseppe Campari e Nuvolari – conquista la vittoria e viene soprannominata Monza in onore del circuito che l’ha vista trionfare.Nel mese di giugno arriva un altro successo importantissimo per l’Alfa Romeo 8C 2300 – la 24 Ore di Le Mans – ottenuta grazie al duo britannico composto da Earl Howe e Henry Birkin.1932La primavera del 1932 continua a portare vittorie rilevanti al Biscione: ad aprile Baconin Borzacchini (al volante di un esemplare carrozzato Touring) permette alla 8C di conquistare la prima Mille Miglia, a maggio Nuvolari vince la sua seconda Targa Florio e a giugno il francese Raymond Sommer e Luigi Chinetti salgono sul gradino più alto del podio di Le Mans.1933Anche nel 1933 l’Alfa Romeo 8C 2300 ottiene lo stesso “triplete” dell’anno precedente: Mille Miglia ad aprile (con una versione Zagato guidata da Nuvolari), Targa Florio a maggio (Antonio Brivio) e Le Mans a giugno con la coppia Sommer-Nuvolari.1934L’ultima vittoria rilevante della 8C è quella conquistata dal transalpino Philippe Étancelin e da Chinetti alla 24 Ore di Le Mans, la quarta consecutiva per la Casa del Biscione.
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Eiji Toyoda, l’uomo che rese grande la Toyota
Eiji Toyoda può essere considerato uno dei manager automobilistici più importanti della storia. Sotto la sua guida, infatti, la Toyota è diventata una potenza planetaria: merito soprattutto dei rivoluzionari metodi adottati per produrre le vetture da lui ideati. Scopriamo insieme la sua storia.Eiji Toyoda: la biografiaEiji Toyoda nasce il 12 settembre 1913 a Nagoya (Giappone). Dopo aver studiato ingegneria meccanica all’Università di Tokyo dal 1933 al 1936 torna nella città natale per aiutare il cugino Kiichiro, che ha da poco creato nell’azienda di famiglia (specializzata nella produzione di telai per la tessitura) una fabbrica di automobili. Due anni più tardi si ritrova a supervisionare la costruzione di un nuovo stabilimento, in una cittadina che vent’anni più tardi verrà ribattezzata Toyota City.Rivoluzione nell’autoDopo una visita agli stabilimenti Ford negli anni Cinquanta Eiji decide di introdurre nelle sue fabbriche automobilistiche in Giappone i metodi di produzione di massa statunitensi apportando però numerosi miglioramenti per ottimizzare i processi aziendali incrementando la produttività: grazie alla consulenza di Taiichi Ohno inventa, ad esempio, il sistema Kanban per la reintegrazione delle scorte mano a mano che vengono consumate.La Toyota si espande in tutto il mondo e sul finire degli anni Sessanta (quando Eiji Toyoda diventa presidente della società) rieasce a conquistare anche il difficile mercato nordamericano. Nel 1981 Eiji diventa amministratore delegato e due anni più tardi prende la decisione di creare un brand totalmente nuovo – Lexus, arrivato sul mercato nel 1989 – per competere con le tedesche nel settore delle auto di lusso.Gli ultimi anniEiji abbandona l’azienda nel 1994 e negli ultimi anni della sua vita si ritrova spesso in ospedale per problemi all’anca. Scompare a Toyota City (Giappone) il 17 settembre 2013, cinque giorni dopo il suo 100° compleanno.
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