Monthly Archives: Marzo 2014
BMW M4 Coupé Safety Car
La BMW M4 Coupé Safety Car è pronta a prendersi carico della sicurezza dei piloti della MotoGP. Scenderà in pista il prossimo 23 marzo in occasione del primo Gran Premio della stagione, in Qatar.È un’auto nata con i geni della competizione, sviluppata con chilometri di prove sul famigerato circuito del Nürburgring e testata da piloti del calibro di Timo Glock e Bruno Spengler.Il motore che la spinge, il sei cilindri in linea, sfrutta la tecnologia TwinPower M e si mantiene fedele al concetto dei “regimi alti”, nonostante si tratti di un’unità tutrboalimentata. E i suoi numeri sono impressionanti: sviluppa una potenza di 431 CV con una coppia massima di 550 Nm. In quanto a prestazioni vale un dato su tutti: lo scatto da 0 a 100 km/h coperto in 4,1 secondi. Una vera e propria supercar.Questa versione speciale che girerà sui circuiti della MotoGP è stata riadattata al suo ruolo di prestigio con diversi componenti BMW M Pwerformance Parts come l’impianto di scarico in titanio con terminali in carbonio, uno spoiler anteriore anch’esso in carbonio, diffusore posteriore BMW M e alettone (sempre in carbonio). E sul tetto, ben visibile, la sirena a LED.All’interno dell’abitacolo della BVMW M4 Coupé Safety Car spicca il volante rivestito in Alcantara, la leva del cambio rifinita in carbonio e i sedili da competizione Recaro. I
Nissan Note GPL: da 14.800 Euro
La Nissan Note eredita dalla sorella minore Micra il sistema di alimentazione a GPL.Entra in listino per la compatta giapponese l’allestimento bi-fuel con la motorizzazione 1.2 (il tre cilindri aspirato).Emissioni sotto i 100g e autonomia di 1.400 kmPerde qualche cavallo rispetto alla versione a benzina, passa infatti da 80 a 76 CV, ma migliora in emissioni (99g/km di CO2) e consumi.La Nissan Note GPL consumerebbe, dati della Casa alla mano, 6,3 litri/100km garantendo un’autonomia, a GPL, di ben 533 km grazie al serbatoio da 42 litri (posizionato nello spazio in genere occupato dal pneumatico di scorta e riempibile all’80%).In totale con la doppia alimentazione (per passare alla benzina c’è un apposito comando nel tunnel centrale) l’autonomia della Note a GPL arriva fino a 1.405 km (ciclo combinato).Stessa garanzia del benzinaLe versioni Note GPL godono della garanzia ufficiale Nissan di 3 anni o 100.000 km. L’intervallo di manutenzione previsto è quello della corrispondente versione a benzina (20.000 km/12 mesi) senza alcun tagliando intermedio.Il prezzo di listino delle versioni GPL cresce di 1.350€ rispetto alle corrispondenti versioni con motorizzazioni benzina da 80 CV.PrezziNissan Note GPL Eco Visia: 14.800Nissan Note GPL Eco Comfort: 16.100Nissan Note GPL Eco Acenta: 16.650
Renault Nissan: l’alleanza d’acciaio si rinforza
Nata 15 anni fa, nel 1999, l’alleanza Renault-Nissan è una delle più longeve del panorama automotive. I due marchi, grazie a questa partnership d’acciaio, sono diventati nel tempo il quarto gruppo automobilistico a livello mondiale per volume di vendite – 3,8 milioni lo scorso anno.E squadra che vince non si cambia, anzi, si rinforza. A partire dal primo aprile, infatti, le due firme francese e giapponese intensificheranno la loro collaborazione grazie alla convergenza di quattro settori chiave: Ingegneria, Produzione e Logistica, Acquisti e Risorse Umane.Le quattro funzioni saranno dirette in modo congiunto da Renault e Nissan sotto la responsabilità di un direttore dell’Alleanza di nuova nomina. Per ciascuna direzione sarà inoltre creato un comitato di direzione."Una maggiore integrazione all’interno di queste quattro funzioni chiave si tradurrà in un immediato miglioramento dell’efficacia e della competitività dell’organizzazione, con una taglia critica che ci permetterà di beneficiare di economie di scala supplementari" ha dichiarato Carlos Ghosn, Presidente e Direttore Generale di Renault e Nissan. "Le sinergie che si realizzeranno andranno a beneficio dei nostri clienti, ai quali forniremo veicoli di qualità superiore e ad alto valore d’innovazione".IngegneriaLa convergenza dei due marchi in questo settore si tradurrà con una sinergia legata alle architetture modulari (Common Module Family, CMF) e all’ingegneria dei sistemi e dei componenti elettrici, la simulazione digitale e le prove, l’ingegneria meccanica, la ricerca e la progettazione preliminare – direttore di questo settore sarà Tsuyoshi Yamaguchi.Produzione e logisticaShohei Kimura sarà invece il direttore del dipartimento che si occuperà della produzione e logistica dell’Alleanza e coprirà la strategia industriale globale (incluso l’approvvigionamento), i processi di produzione e la supervisione delle attività di produzione e logistica.Acquisti – RNPO (Renault-Nissan Purchasing Organization)Da sempre al lavoro, insieme, per la ricerca di nuove sinergie, ora le due Case intensificheranno anche questo settore sotto la direzione congiunta di Christian Vandenhende che si occuperà direttamente degli acquisti.Risorse UmaneMarie-Françoise Damesin (direttore Risorse Umane) e Greg Kelly (direttore del Talent Management) indirizzeranno, infine, la politica della gestione del personale.E per concludere sulle ultime nomine, Christian Mardrus sarà nominato direttore Renault-Nissan BV e direttore delegato alla presidenza dell’Alleanza, mentre Carlos Ghosn guiderà il comitato di direzione dell’Alleanza.
Alfa Romeo 4C Safety Car del WTCC
La pluripremiata Alfa Romeo 4C, che a Ginevra si è presentata nella variante Spider, sarà Safety Car del FIA World Touring Car Championship (WTCC) per l’intera stagione 2014.Alfa Romeo 4C vince il sondaggioDopo aver conquistato il prestigioso premio di “Auto più bella dell’anno 2013”, la 4C sarà presente con una livrea speciale sui circuiti del Mondiale Turismo – a cui partecipano le berline derivate dalla grande serie – a partire dal primo appuntamento in Marocco il 12 e il 13 aprile.La supercar compatta è risultata la vincitrice del sondaggio indetto, in partnership con l’International Automobile Festival (IAF), sul network internazionale di siti di Eurosport, società che produce e promuove il FIA WTCC tramite la sua divisione Eurosport Events.Tutte le 24 gare saranno trasmesse in diretta dai canali Eurosport ed Eurosport 2, con il commento dei confermati Paolo Allievi e Gordon De Adamich.Il calendario del FIA WTCC 201412-13 aprile Marocco Circuit Moulay El Hassan19-20 aprile Francia Circuit Paul Ricard3-4 maggio Ungheria Hungaroring10-11 maggio Slovacchia Slovakia Ring24-25 maggio Austria Salzburgring7-8 giugno Russia Moscow Raceway21-22 giugno Belgio Circuit de Spa-Francorchamps2-3 agosto Argentina Autódromo Termas de Río Hondo13-14 settembre Stati Uniti Sonoma Raceway11-12 ottobre Cina Shangai International Circuit25-26 ottobre Giappone Giappone14-16 novembre Macao Circuito da Guia
Porsche Macan, in prova prima del lancio
Con il Porsche Travel Club la Casa tedesca darà la possibilità a chiunque lo voglia di provare la nuova Macan in un tour da sogno.Ancor prima del lancio sul mercato del nuovo SUV del marchio Porsche, i partecipanti avranno la possibilità di guidare la Macan percorrendo itinerari suggestivi nei dintorni di Barcellona.“Il nostro obiettivo è offrire ai clienti un’esperienza unica di acquisto e possesso. Con questo tour proponiamo un evento esclusivo, studiato per far conoscere il piacere di guida della Porsche Macan” dichiara Kjell Gruner, vicepresidente marketing.Le strade tortuose e mutevoli del massiccio montuoso condurranno il pilota nel parco naturale della Montaña de Montserrat, nonché attraverso Boltaña e Manresa. La straordinaria esperienza di guida del “Porsche Tour Barcelona” è completata da vitto e alloggio esclusivi.Porsche MacanPorsche Macan è la nuova sorella minore della Cayenne e al momento del lancio sarà spinta da tre motorizzazioni. Una è quella della Porsche Macan S, equipaggiata con un V6 biturbo da 3,0 litri e 340 CV di potenza.Questa versione accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e dichiara consumi medi di 8,2 litri. L’altra benzina è la Porsche Macan Turbo che inaugura il motore da 3,6 litri e 400 CV, con il quale raggiunge i 100 km/h da ferma in 4,8 secondi.Questa “piccola belva” è più assetata della Macan S e consuma 9,2 litri/100km. Per chi preferisce il gasolio, e non vuole pagare il super bollo, c’è anche la Porsche Macan Diesel con un motore da 248 CV che le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi con consumi di 6,1 litri/100 km.Tutti e tre i propulsori saranno abbinati al rapido cambio automatico PDK, lasciando fuori dall’offerta, quindi, l’opzione manuale. Tutti i modelli, inoltre, saranno dotati di trazione integrale cosi come anche del sistema Start/Stop.La Macan sarà disponibile in Europa presso i Concessionari a partire dal 5 aprile 2014.
Gumpert Apollo by 2MDesign
Il preparatore tedesco 2M Design fa rivivere uno sfortunato, ma esaltante, progetto tedesco uscito di produzione nel 2013, la Gumpert Apollo.La supercar teutonica, prodotta dal 2005 al 2013, veniva proposta in due versioni, una da 650 CV e l’altra da 800 CV. Il propulsore che la spingeva era un V8 da 4,2 litri (lo stesso della vecchia Audi RS6).Quella rivista e riproposta ora dal tuner teutonico è la versione top di gamma (da 800 CV) non omologata per l’uso su strada, un vero bolide da competizione.La particolarità di questo tuning riguarda l’esclusiva colorazione della livrea che abbina le due tinte "Centurion Red Chrome" e "Black Chrome".Solo per questa particolare verniciatura servono 80 ore di lavoro, e viene proposta per la "modica cifra" di 6.800 euro.Il kit, poi, comprende anche cerchi in lega di colore nero, abbinati a pneumatici ad alte prestazioni Michelin Sport Cup. Gli specchietti retrovisori sfoggiano calotte in fibra di carbonio mentre le cornici dei fari sono brunite.Sempre interessanti i numeri: 3 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, 360 km/h la velocità massima.
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Audi S1 e S1 Sportback, i prezzi per l’Italia
Anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2014, la nuova Audi S1 (ed S1 Sportback) è stata già lanciata sul mercato.Iniziata la fase di prevenditaProprio in contemporanea alla kermesse elvetica è iniziata, infatti, in questi giorni, la fase di prevendita della piccola "tutto pepe" dei Quattro Anelli.Verrà venduta a partire da 31.300 Euro, 31.980 Euro per la S1 Sportback.Motore e prestazioniEntrambe le versioni, a tre o cinque porte, sono motorizzate con il potente ma compatto 2.0 TFSI da 231 CV e 370 Nm di coppia.Grazie a questa motorizzazione sportiva, e alla trazione integrale quattro (di serie), la S1 raggiunge i 100 km/h da ferma in soli 5,8 secondi.La velocità massima, come di consueto per le vetture di Ingolstadt, è autolimitata a 250 km/h.EquipaggiamentoL’equipaggiamento di serie è ricco ed esclusivo, da top di gamma. Comprende tra le altre cose: gruppi ottici xeno plus con luci diurne in tecnologia LED, paraurti con prese d’aria maggiorate, estrattore posteriore e quattro terminali di scarico gemellati.All’interno dell’abitacolo troviamo invece sedili sportivi "S" e il volante in pelle a tre razze con comandi multifunzione. I
Dacia Duster 2014, la nostra prova su strada, neve e ghiaccio
Saint Rhemy en Bosses (Valle D’aosta) sembra quasi l’habitat naturale per la nuova Dacia Duster 2014.Neve, ghiaccio e tornanti ripidi sullo sfondo della Valle del Gran San Bernardo. Qui abbiamo testato la seconda generazione della fuoristrada del marchio rumeno.Un vanto di Casa Renault, non a caso, visto che nel 2013 è stata l’auto più venduta del Gruppo (Renault/Dacia). Una vera success story che racconta di ben 924.000 unità vendute dal lancio, nel 2010, e che sembra continui a convincere.Appena messa in commercio, la nuova versione, ha già fatto registrare 7.000 ordini in soli tre mesi (+115% rispetto ai primi tre mesi della vecchia generazione).Gli ingredienti vincenti: semplicità e qualitàLa Duster è un’auto semplice, economica ma di qualità, un prodotto "smart buy". E questo sembra essere proprio il segreto del suo successo, e sa dimostrarlo.La semplicità, oltre che nei materiali impiegati, la si ritrova anche nella guida, facile sia in città (agile) e in autostrada (ben stabile), così come in fuoristrada (anche nei passaggi più impegnativi). Permette anche ai meno esperti di approcciare la purezza dell’offroad.Look più maturoPartiamo da fuori. Esteticamente i ritocchi sono azzeccati e le danno un aspetto più maturo, rispettando il carattere fuoristradistico delle sue linee, anzi accentuandolo.Il frontale è rinnovato con una mascherina cromata che si dispiega tra i nuovi proiettori a doppia ottica. Il tetto guadagna in stile grazie alle firme “Duster” in bella vista sulle barre.Il posteriore diventa più “sexy” grazie al terminale di scarico cromato e alla scritta 4WD per le versioni a trazione integrale. Nuovi, infine, anche i cerchi da 16 pollici “Dark Metal”.Dentro: più ergonomica e confortevoleSalendo a bordo, subito si nota la nuova plancia completamente rifatta e dotata di una tasca al centro, in alto, e un altro vano portaoggetti, al lato del passeggero.Sistema multimediale e Media NAVLa console centrale ospita lo schermo touchscreen da sette pollici del sistema multimediale e navigatore Media NAV, di serie sull’allestimento che abbiamo testato, il Laureate.La sua posizione, un po’ bassa, costringe a distogliere lo sguardo dalla strada per andare ad intercettare con gli occhii le informazioni. Più comodi, invece, rispetto alla vecchia generazione, i comandi degli alzacristalli elettrici, ora posizionati direttamente sulle portiere (non più sulla console centrale).Spazio per la famiglia, e per gli sportiviRisultano confortevoli i nuovi sedili sia anteriori che posteriori, dove si viaggia bene anche in tre. Il tetto è alto e c’è spazio abbondante per la testa di tutti, anche per i più alti.I volumi interni generosi (il portabagli ha una capacità di carico di 475 litri) rendono la Dacia Duster adatta alle famiglie.Trovano pane per i loro denti anche agli amanti dello sport e della natura che viaggiano con le loro attrezzature. Con i sedili reclinati si possono, infatti, caricare oggetti fino ad una lunghezza di 2,70 metri.Abitacolo meglio insonorizzatoAltra nota positiva riguarda il miglioramento del comfort acustico all’interno dell’abitacolo, ora meglio insonorizzato. Il livello di ruomoristà è stato ridotto di 5 dB rispetto alla prima generazione, ed effettivamente si nota, anche viaggiando in autostrada a velocità più elevate.Motori: il 1.5 dCi scelto anche da MercedesLa novità motoristica della Dacia Duster 2014 è il 1.2 Tce turbocompresso da 125 CV, ma questa motorizzazione, purtroppo, è disponibile solo con la trazione anteriore.Noi abbiamo provato il noto 1.5 dCi da 110 CV (disponibile sia con la trazione 2WD che 4WD) che effettivamente è una garanzia.E, di fatto, è il cavallo di battaglia del “plotone” Diesel di Casa Renault. Il suo buon comportamento, la sua affidabilità ed efficienza lo hanno fatto, d’altronde, adottare anche da Mercedes-Benz per la Classe A.PerformanceL’accelerazione e la ripresa sono abbastanza nette, permettono di sorpassare agilmente in autostrada e muoversi rapidi anche tra i tornanti di montagna. Il tutto è agevolato dal cambio manuale a sei marce TL8.La prima marcia molto corta – soluzione adottata in alternativa ad un più costoso convertitore di coppia – permette di affrontare bene le pendenze più ripide, nella guida in città è invece un po’ più noioso, ma d’altra parte è un compromesso inevitabile (giustamente a favore del fuoristrada).Per il cambio automatico bisognerà aspettare ancora, e prima che sulla Duster sbarcherà su altri modelli della gamma.ConsumiIn questo allestimento abbiamo comprovato che la Dacia Duster ha un’autonomia, con un pieno, di approssimativamente 750 km. Nei circa 450 km percorsi per la maggior parte in autostrada (e poco extraurbano) viaggiavamo ad una media di 8l/100 km, sforzandola abbastanza.Sistema 4WD Nissan: fuoristrada garantitoMa il pilastro reggente della Dacia Dusterè il suo sistema di trazione integraleattiva di Nissan (lo stesso della X-Trail). E la sua provenienza giapponese è, anche qui, una garanzia.L’elettronica gestisce tuttoSupportato dall’elettronica, il sistema 4WD della fuoristrada rumena è fondamentalmente di tipo “reattivo”. Il cuore di questo sistema è la frizione elettromagnetica EMCD, controllata dalla centralina 4WD, che lavora ripartendo, secondo la necessità, la coppia tra i due assi.Di default, infatti, funziona in modalità “Auto”. Parte cioè con la trazione anteriore ma, in base al livello di aderenza delle ruote anteriori, reagisce distribuendo la coppia anche al retrotreno fino ad arrivare ad una trazione 50-50, se necessario.Sulla neve si apprezza molto, lascia infatti la direzionalità all’anteriore fino a quando necessita il recupero di motricità al posteriore, e si passa bene anche sui tratti tecnici a basse velocità. Più si aumenta la velocità e meno la coppia viene spostata al posteriore, ritornando a funzionare come una classica trazione anteriore.Poi, quando il passaggio si fa più complicato, si può impostare in modalità “Lock”, volendo si disattiva anche il sistema ESP (escludibile solo sulla 4WD), e si avanza con trazione permanente 50-50. Una volta superati i 60 km/h, il sistema ritorna in automatico come di default (Auto).Infine in modalità "2WD" il 98% della coppia viene trasferito alle ruote anteriori, lasciando un 2% al posteriore, quel poco che contribuisce a ridurre la rumorosità.Le altre “armi” per l’offroadOltre al sistema di trazione integrale, la Dacia Duster 2014 ha anche altre caratteristiche che la rendono particolarmente adatta ad avventurarsi anche dove l’asfalto non c’è.È alta da terra 21 cm (19 cm la 2WD), gli sbalzi contenuti le consentono angoli importanti: : 29,3° per l’angolo di attacco, 23° per quello di dosso e 34,9° per l’uscita. La capacità di guado è di 350 mm e le sospensioni dispongono di un molleggio maggiore (sistema derivato dalla Sandero).Il differenziale, poi, consente alle ruote di uno stesso asse di girare in modo indipendente aiutando le ruote impantanate su fango, neve o sabbia.Le carte in regola per rientrare a pieno titolo nel segmento delle fuoristrada, insomma, le ha, e le lascia giocare a chiunque, anche a chi è alle prime armi con l’offroad.Dacia Duster "Brave": la prima di tre Extra Limited EditionUna “chicca” per laDacia Duster riguarderà la saga di treExtra Limited Edition.La prima, prodotta in solo 100 esemplari e venduta al prezzo di 19.900 euro, sarà la “Brave”.Rivolta ad un target più giovane, avrà il compito di esaltare lo spirito avventuriero di questa fuoristrada. Basata sulla Laureate 4×4, la sua particolarità sarà la speciale livrea mimetica in bianco, nero e arancione.
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Jeep Compass 2.2 CRD 2WD, la prova su strada
Ha senso una Jeep a trazione anteriore? Ce lo siamo chiesti durante la prova su strada della Compass 2.2 CRD 2WD. Questa versione della SUV “yankee” è adatta a chi vuole entrare nel magico mondo della Casa statunitense, regina del 4×4, ma non è interessato all’off-road.FunzionalitàLa Jeep Compass non è un’auto per le famiglie numerose: l’abitabilità è nella media della categoria ma il bagagliaio – 328 litri che diventano 1.289 quando si abbattono i sedili posteriori – soddisfa a malapena le esigenze di una coppia con un figlio.Le finiture presentano alti e bassi: fuori si nota qualche sbavatura negli accoppiamenti dei pannelli della carrozzeria mentre dentro spiccano i pannelli porta (decisamente curati) e una plancia robustissima realizzata con plastiche rigide ma ben assemblate.La dotazione di serie della Jeep Compass 2.2 CRD Limited 2WD del nostro test è abbastanza ricca: tra gli accessori più importanti segnaliamo gli interni in pelle, un navigatore satellitare riuscito e la regolazione elettrica per il sedile del guidatore.ComfortLa Jeep Compass è, come tutte le auto “born in USA”, un mezzo realizzato per rendere la vita più semplice al guidatore: il sedile presenta numerose regolazioni (manca, però, quella in profondità del volante) e tutti i comandi sono facilissimi da trovare al primo colpo. A tutto questo si aggiunge un climatizzatore automatico potente che presenta qualche difficoltà nel mantenere la temperatura impostata.La taratura rigida delle sospensioni non aiuta ad affrontare in maniera rilassante le sconnessioni più pronunciate e la scarsa insonorizzazione dell’abitacolo lascia filtrare il rumore del motore.Piacere di guidaIl motore è il punto di forza della Jeep Compass 2.2 CRD 2WD: l’affidabile 2.1 turbodiesel da 136 CV e 320 Nm di coppia di origine Mercedes offre una spinta corposa già intorno ai 1.500 giri anche se per via del peso elevato non è in grado di regalare prestazioni vivaci: 180 km/h di velocità massima e 11,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. Di buon livello il cambio manuale a sei marce – preciso negli innesti – e lo sterzo, tra i più reattivi del segmento.SicurezzaAlla voce sicurezza la Jeep Compass mostra tutti i suoi anni: nata nel 2006 e oggetto di un restyling nel 2011, ha ottenuto solo due stelle nei crash test Euro NCAP. In compenso la tenuta di strada – caratterizzata da un rollio contenuto e da una scarsa agilità nelle curve per via del peso elevato (quasi 1.700 kg) – è rassicurante.I freni – dalla potenza discreta – non tendono all’affaticamento e la visibilità (buona) è penalizzata solo dagli ingombranti poggiatesta posteriori.EconomiaIl prezzo di 31.759 euro della Jeep Compass 2.2 CRD 2WD Limited del nostro test è alto, anche se va detto che grazie alle promozioni la SUV compatta “yankee” si porta a casa con poco più di 25.000 euro.I consumi – per via del peso elevato e di un propulsore non tra i più moderni – sono elevati: 16,7 km/l dichiarati, oltre 10 guidando in modo allegro. La garanzia è di due anni.
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Peugeot 308 eletta "Auto dell’anno 2014"
“And the winner is…” Peugeot 308.
Al Salone di Ginevra 2014, un giorno prima dell’apertura (alla stampa) della kermesse, come ogni anno, è stata eletta l’Auto dell’anno (premio “Car of the Year 2014”).La nuova compatta del Leone si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento a livello mondiale. Tra le sette finaliste, seconda classificata, è stata la prima elettrica di Casa BMW, la i3, terza la californiana Tesla Model S (altra elettrica).Medaglia di legno per la monovolume francese Citroen C4 Picasso. Al quinto posto la giapponese, altra compatta di segmento C, Mazda3. Chiudono la classifica due berline la Skoda Octavia e la Mercedes Classe S.Classifica Car of the Year 2014
1 308, 307 punti
2 bmw i3, 223 punti
3 tesla model s, 216 punti
4 citroen c4 picasso, 182 punti
5 mazda 3, 180 punti
6 skoda octavia, 172 punti7 mercedes clases s, 170 puntiPeugeot 308La Peugeot 308 è nata nel 2007, poi subisce un restyling nel 2011 per arrivare, nel 2013, alla nuova generazione svelata al Salone di Francoforte.Lunga 425 cm e alta 146, offre un bagagliaio della capacità di 470 litri. La Peugeot 308 2013 è basata sulla nuova piattaforma modulare compatta del gruppo PSA che si chiama Emp2, ed è la stessa che ha debuttato sulla Citroen C4 Picasso 2013.I vantaggi dell’utilizzo di questa piattaforma si traducono soprattutto soprattutto in un peso ridotto, di circa 140 Kg, rispetto alla vecchia generazione della Peugeot 308. Questo, naturalmente, equivale anche a consumi ed emissioni ridotti, queste ultime pari a 85g/km con la motorizzazione più efficiente della gamma.