Monthly Archives: Febbraio 2014

Mercedes: pochi anni, ma intensi, in F1

La Mercedes ha una lunga tradizione nel motorsport ma in F1 ha disputato solo sei stagioni. Nonostante questa breve – ma intensa – esperienza nel Circus la scuderia tedesca è l’unica (insieme alla Ferrari) che può vantarsi di aver fatto correre i due piloti più forti di sempre : Michael Schumacher e Juan Manuel Fangio. Scopriamo insieme la breve storia di questo team.Mercedes: la storiaLa Mercedes debutta in F1 nel GP di Francia del 1954, quarta gara della stagione, e ottiene subito una doppietta con il driver argentino Juan Manuel Fangio (Campione del Mondo 1952) e con il tedesco Karl Kling. Il terzo pilota, Hans Herrmann (anch’esso tedesco) è invece costretto al ritiro.La prima stagione della Stella nel Circus è subito vincente: Fangio diventa infatti iridato per la seconda volta grazie ad altri tre successi in Germania (dove viene allestita una quarta vettura per il pilota di casa Hermann Lang), in Svizzera e in Italia.L’addio alle corseNel 1955, prima stagione completa per la Mercedes, il dominio della Casa tedesca è ancora più netto. Fangio conquista quattro successi (Argentina, Belgio, Olanda e Italia) in sette GP e il neoacquisto britannico Stirling Moss porta a casa una vittoria nella gara di casa. Tra gli altri piloti ingaggiati segnaliamo i già noti Kling e Herrmann, il nostro Piero Taruffi e il francese André Simon.Al termine della stagione, però, la Stella decide di ritirarsi dalle corse in seguito all’incidente di Pierre Levegh alla 24 Ore di Le Mans al volante di una Mercedes: 84 morti e 120 feriti.Il ritorno in F1La Mercedes torna in F1 solo nel 2010 quando acquista da Ross Brawn la maggioranza della scuderia Brawn GP, iridata nel 2009, e ribattezza il team con il proprio nome.Vengono ingaggiati due piloti tedeschi: il sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher (tornato alle corse dopo un’assenza di quattro anni) e Nico Rosberg (7° nel Mondiale dell’anno prima).Il ritorno della Mercedes nel Circus è buono ma non eccezionale: i migliori risultati arrivano, a sorpresa, da Rosberg (che porta a casa tre terzi posti in Malesia, in Cina e in Gran Bretagna) e la scuderia termina al quarto posto il Mondiale Costruttori.La situazione peggiora nel 2011 quando – nonostante la conferma della quarta piazza tra i team – non arriva nessun podio e il miglior risultato in gara è il quarto posto di Schumy in Canada.Nel 2012 la Mercedes chiude addirittura quinta tra i Costruttori ma arrivano più soddisfazioni: il ritorno al successo del team dopo 57 anni (grazie a Rosberg in Cina) e l’ultimo podio in carriera di Michael (nel GP d’Europa).Il salto di qualità per la Stella arriva nel 2013: viene chiamato Lewis Hamilton (Campione del Mondo 2008) al posto di Schumacher e con due gare ancora da disputare il team tedesco si trova al secondo posto tra i Costruttori. Merito della vittoria dell’inglese in Ungheria e dei due successi di Rosberg a Monte Carlo e in Gran Bretagna.

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Red Bull, la scuderia di F1 che ti mette le ali

La Red Bull non ha una lunga esperienza in F1: dieci anni fa il team austriaco non esisteva nemmeno mentre ora ha già conquistato otto Mondiali (quattro Piloti con Sebastian Vettel e quattro Costruttori).La scuderia più forte di questo decennio è riuscita, nonostante la giovane età, a dominare gli ultimi campionati contro squadre più blasonate. Merito di uno dei driver più talentuosi di sempre e di un progettista eccezionale. Scopriamo insieme la sua storia.Red Bull: la storiaLa Red Bull nasce ufficialmente alla fine del 2004 quando l’azienda austriaca specializzata nella produzione di bevande energetiche acquista per un solo dollaro la scuderia Jaguar in crisi finanziaria. In cambio la società si impegna ad investire 400 milioni di dollari in tre stagioni.Vengono mantenuti i motori Cosworth e per il ruolo di team manager viene chiamato il britannico Christian Horner, fondatore del team di Formula 3000 Arden. L’esperto David Coulthard è la prima guida mentre nel ruolo di secondo pilota si alternano l’austriaco Christian Klien e il nostro Vitantonio Liuzzi.Il debutto in F1Il debutto in F1 della Red Bull è eccezionale: in Australia Coulthard (4°) e Klien (7°) vanno entrambi a punti e realizzano il miglior risultato stagionale per il team austriaco, che termina l’annata al 7° posto tra i Costruttori davanti alla Sauber.L’arrivo di Newey e il primo podioIl 2006 è un anno importante per la Red Bull: viene appiedato il deludente Liuzzi e arrivano i motori Ferrari. Ma la novità più importante riguarda l’ingaggio del geniale progettista Adrian Newey: negli anni Novanta le sue Williams e McLaren hanno conquistato sei titoli Mondiali Costruttori.La Red Bull termina nuovamente al 7° posto il campionato ma a Monte Carlo arriva il primo podio con Coulthard, terzo al traguardo.I motori RenaultNel 2007 inizia il lungo rapporto tra il team austriaco e la Renault (fornitrice di motori). Mark Webber prende il posto di Klien (rimpiazzato negli ultimi tre GP del 2006 dall’olandese Robert Doornbos) come seconda guida e ottiene un terzo posto al Nürburgring. Al termine della stagione la Red Bull è quinta nel Mondiale.L’anno seguente la situazione per la Red Bull non è delle migliori: arriva un altro terzo posto – in Canada – con Coulthard ma la stagione termina al 7° posto, addirittura dietro ai “cugini” della Toro Rosso.Arriva VettelCon l’arrivo del giovane talento Sebastian Vettel – capace di portare la Toro Rosso sul gradino più alto del podio a Monza nel 2008 (risultato fino a quel momento mai raggiunto dalla Red Bull) – i “lattinari” iniziano a sorprendere. Il primo successo – in Cina grazie a Vettel – arriva dopo soli tre GP. Ne seguiranno altri cinque (tre di Sebastian in Gran Bretagna, in Giappone e ad Abu Dhabi e due di Webber in Germania e in Brasile) che permetteranno alla squadra mitteleuropea di terminare al secondo posto il Mondiale Costruttori dietro alla Brawn GP.I MondialiI primi due Mondiali per la Red Bull arrivano nel 2010: Vettel conquista il titolo Piloti con cinque successi (Malesia, Europa, Giappone, Brasile e Abu Dhabi) e le quattro vittorie di Webber (Spagna, Monte Carlo, Gran Bretagna e Ungheria) portano anche il titolo tra i Costruttori.Il 2011 è la migliore stagione nella storia della scuderia austriaca: nonostante un deludente Webber (solo un successo nell’ultima gara stagionale in Brasile) il due volte campione del mondo Vettel regala anche il campionato Costruttori grazie a ben undici successi (Australia, Malesia, Turchia, Spagna, Monte Carlo, Europa, Belgio, Italia, Singapore, Corea del Sud e India).La stagione 2012 è più combattuta di quella precedente ma la Red Bull continua a primeggiare tra i Piloti (cinque vittorie di Vettel – Bahrein, Singapore, Giappone, Corea del Sud e India – e due di Webber a Monte Carlo e in Gran Bretagna) e tra i Costruttori.Nel 2013 si assiste ad un vero e proprio dominio del team austriaco: la stagione non è ancora finita ma i due titoli sono già in tasca. Undici vittorie (con ancora due GP da disputare) per Vettel, zero (ma con quattro secondi posti) per Webber.

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Mercedes classe A: guida all’acquisto

La Mercedes classe A è la compatta “premium” più amata dagli italiani.La "segmento C" della Stella ha conquistato il pubblico grazie all’elevata qualità delle sue finiture e al suo design sportivo (che, però, ha penalizzato un po’ lo spazio a disposizione dei bagagli).In questa guida all’acquisto vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni della Classe A presenti in listino: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.Mercedes classe A: guida all’acquistoLa Mercedes classe A è un’auto perfetta per un giovane – in possesso di un budget consistente per l’acquisto di un mezzo nuovo – che vuole avvicinarsi al mondo delle Case tedesche “premium”.L’abitacolo – ottimamente rifinito – è realizzato con materiali di qualità ben assemblati e anche gli accoppiamenti dei pannelli della carrozzeria rasentano la perfezione.La praticità non è il punto di forza della “segmento C” Mercedes: se è vero che i passeggeri posteriori hanno abbastanza centimetri a disposizione delle gambe è altrettanto vero che manca “aria” nella zona della testa e che il bagagliaio è uno dei meno capienti della categoria.Gli allestimenti della Classe ALa dotazione di serie della Classe A, poi, va arricchita attingendo al listino degli optional.Quella dell’allestimento “entry-level” Executive comprende – tra le altre cose – gli airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, i cerchi in acciaio, il climatizzatore automatico, i dispositivi ATTENTION ASSIST (che protegge dai colpi di sonno) e COLLISION PREVENTION ASSIST (che segnala il mancato rispetto della distanza di sicurezza) e l’ESP.Il pacchetto Sport (720 euro per le AUTOMATIC, 1.620 euro per la 180 e 1.420 euro per tutte le altre) aggiunge i cerchi in lega da 17” a cinque doppie razze, la mascherina cromata e il volante in pelle a tre razze.Quello Premium (3.330 euro per le AUTOMATIC, 3.770 euro per le 200 e 3.930 per tutte le altre) risponde invece con i cerchi in lega da 18”, la radio con Bluetooth, i sedili sportivi con cuciture a contrasto rosse e gli specchietti ripiegabili elettricamente.Mercedes Classe A: tutti i modelli a listinoDi seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Mercedes classe A. La gamma motori della compatta tedesca è composta da otto unità: quattro a benzina (1.6 da 122 e 156 CV e 2.0 da 211 e 360 CV) e quattro turbodiesel CDI (1.5 da 90 e 109 CV, 1.8 da 136 CV e 2.1 da 170 CV).Mercedes A 180 (da 23.630 euro)La Mercedes A 180 è il modello d’accesso alla gamma della vettura tedesca. Il motore 1.6 a benzina da 122 CV e 200 Nm di coppia è molto pronto ai bassi regimi, scattante (202 km/h di velocità massima e 9,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e parco nei consumi (18,2 km/l) nonostante il peso elevato.Mercedes A 200 (da 27.870 euro)La Mercedes A 200 è, a nostro avviso, la scelta migliore (a patto che non percorriate troppi chilometri per lavoro). Monta un motore 1.6 da 156 CV e 250 Nm di coppia che conserva gli stessi pregi dell’unità meno potente precedentemente analizzata  – elasticità, consumi identici – ma è in grado di offrire più brio (224 km/h di velocità massima e 8,4 secondi sullo “0-100”). Il tutto garantendo un livello elevato di comfort.Mercedes A 250 (da 33.670 euro)Con la Mercedes A 250 si sale di cilindrata – il motore è un 2.0 da 211 CV e 350 Nm di coppia abbinato ad un cambio automatico a sette rapporti – e aumenta decisamente la vivacità: 240 km/h di velocità massima e 6,6 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. I consumi, però, crescono: 16,4 km/l.Mercedes A 45 AMG (44.660 euro)La Mercedes A 45 AMG non è una classe A come tutte le altre: innanzitutto ha la trazione integrale e poi monta un possente motore 2.0 da 360 CV e 450 Nm di coppia che garantisce prestazioni degne di una supercar: 250 km/h di velocità massima e uno “0-100” effettuato in 4,6 secondi. I consumi? 14,5 km/l.Facile distinguerla dalle altre compatte della Stella: esteticamente spiccano i cerchi in lega da 18” a cinque doppie razze verniciati in grigio titanio e torniti con finitura a specchio e le cinture di sicurezza rosse mentre per quanto riguarda la dotazione di serie segnaliamo l’assetto ribassato di 15 mm e i fari bixeno.Mercedes A 160 CDI (da 23.920 euro)La Mercedes A 160 CDI è l’unica classe A guidabile anche dai neopatentati: merito del motore turbodiesel da 90 CV ricco di coppia (220 Nm), pronto ai bassi regimi e al tempo stesso amante della zona rossa del contagiri e poco assetato (26,3 km/l).Le prestazioni, a dire il vero, non sono eccezionali (180 km/h e 13,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h) e la cilindrata di 1,5 litri in un panorama automobilistico in cui molte rivali ottengono la stessa potenza con un 1.4 può essere svantaggiosa dal punto di vista assicurativo. I prezzi di listino, poi (23.920 euro per la Executive, 25.340 per la Sport – variante che ci sentiamo di consigliarvi – e 27.850 euro per la Premium), sono decisamente elevati.Mercedes A 180 CDI (da 24.750 euro)La Mercedes A 180 CDI è una scelta razionale: il motore 1.5 turbodiesel da 109 CV e 260 Nm di coppia ha una cilindrata contenuta e offre consumi (identici alla 160 CDI) bassissimi.Il prezzo di 24.750 euro della versione “base” Executive è molto conveniente per il tipo di vettura, un po’ troppo alta invece (28.680 euro) la cifra necessaria per portarsi a casa la più lussuosa Premium.Mercedes A 200 CDI (da 27.518 euro)Uno dei pochi pregi della Mercedes A 200 CDI è, a nostro avviso, la cilindrata contenuta: il motore è infatti un 1.8 turbodiesel che però genera solo 136 CV e 300 Nm di coppia. Un po’ pochi se si considera che il peso della vettura sfiora i 1.500 kg. Le prestazioni (210 km/h di velocità massima e 9,3 secondi sullo “0-100) e i consumi (23,3 km/l) sono nella media del segmento.Mercedes A 220 CDI (da 35.350 euro)La versione a gasolio di punta della classe A – la Mercedes A 220 CDI – è disponibile solo con un cambio automatico a sette rapporti. Una trasmissione ben realizzata che consente di ottenere consumi più bassi della 200 CDI (23,8 km/l) pur potendo vantare ben 34 CV in più.ll motore è un 2.1 turbodiesel da 170 CV che permette alla compatta della Stella di raggiungere i 220 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 8,2 secondi.Mercedes classe A: gli optionalLa classe A è – come tutte le Mercedes – un’auto ampiamente personalizzabile. Alla voce “sicurezza”, ad esempio, è possibile aggiungere alla già ricca dotazione accessori come gli airbag laterali posteriori (448 euro) e il Blind Spot Assist (549 euro).Tutti i clienti della “segmento C” di Stoccarda possono inoltre migliorare la loro guida partecipando ai corsi AMG Driving Academy: quello “Base” (1.342 euro, 1 giorno) serve ad avvicinarsi al mondo AMG, il “Neve” (2.400 euro, 2 giorni, con escursioni in motoslitta, passeggiate a cavallo e beauty farm) ad aumentare la padronanza della vettura sulle superfici a scarsa aderenza, l’”Avanzato” (2.684 euro, 1 giorno) ad acquisire maggiore confidenza nelle situazioni più impegnative e il “Pro” (4.514 euro, 2 giorni) a migliorare le proprie prestazuoni con l’aiuto di piloti professionisti e della telemetria.Chi acquista una Mercedes A 45 AMG può, infine, migliorare ulteriormente le prestazioni della propria vettura: il pacchetto AMG Driver’s Package (2.318 euro), ad esempio, innalza la velocità massima a 270 km/h mentre l’impianto di scarico Performance AMG (610 euro) valorizza il sound.

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Mazda Mazda3: guida all’acquisto

La Mazda Mazda3 è ufficialmente una compatta ma per dimensioni e dotazione di serie potrebbe essere tranquillamente considerata una berlina media. In questa guida all’acquisto vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino: prezzi, motori, accessori, prestazioni, pregi, difetti e chi più ne ha più ne metta.Mazda Mazda3: guida all’acquistoLa Mazda Mazda3 è, a nostro avviso, un mezzo perfetto per ex possessori di berline che oggi ritengono che questa categoria di vetture sia diventata troppo ingombrante. L’ultima novità della Casa giapponese offre infatti ingombri accettabili (4,47 metri di lunghezza) e un abitacolo molto ampio per le gambe di chi si accomoda dietro. Senza dimenticare la garanzia di tre anni o 100.000 km, che mette al riparo da qualsiasi problema.Le forme filanti e sexy della carrozzeria hanno ridotto, però, lo spazio per i bagagli e la testa dei passseggeri posteriori. Incollata alla strada (pure troppo, ma meglio un’auto così di una poco rassicurante), presenta motori penalizzati dalla cilindrata elevata (che fa alzare i costi dell’assicurazione RC Auto) che prediligono l’allungo all’elasticità.Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle cinque versioni della Mazda Mazda3: tre a benzina (1.5 Essence ed Evolve da 100 CV e 2.0 Exceed da 165 CV) e due 2.2 turbodiesel Skyactiv-D da 150 CV negli allestimenti Evolve ed Exceed.Mazda Mazda3 1.5 Essence (17.600 euro)La Mazda Mazda3 1.5 Essence è il modello d’accesso alla gamma della vettura nipponica. Il propulsore aspirato non presenta velori di potenza (100 CV) e di coppia (150 Nm) da record e questo si riflette nelle prestazioni tranquille: 182 km/h di velocità massima e 10,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.In compenso i consumi sono molto interessanti, soprattutto quelli dichiarati nel ciclo extraurbano: 23,3 km/l. La dotazione di serie dell’allestimento “entry-level” Essence (disponibile esclusivamente con questo propulsore) non è particolarmente ricca: airbag frontali, laterali e a tendina, alzacristalli elettrici posteriori, autoradio, climatizzatore manuale, ESP e sensore pressione pneumatici.Mazda Mazda3 1.5 Evolve (20.000 euro)La Mazda Mazda3 1.5 Evolve conserva gli stessi pregi e difetti della versione Essence dotata dello stesso motore. Le uniche differenze riguardano il prezzo sensibilmente più elevato e la dotazione di serie più ricca che comprende molti più accessori.Qualche esempio? Bluetooth, cerchi in lega da 16”, climatizzatore automatico bizona, fendinebbia, lettore CD, navigatore con display da 7”, retrovisori riscaldabili e ripiegabili elettricamente.Mazda Mazda3 2.0 (23.500 euro)La Mazda Mazda3 2.0 è la versione più potente della gamma (165 CV) ed è disponibile esclusivamente in abbinamento al più lussuoso allestimento Exceed, che comprende – tra le altre cose – i cerchi in lega da 18”, i sedili anteriori riscaldabili e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori.L’unità aspirata permette alla vettura di raggiungere una velocità massima di 210 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi. Il tutto con consumi dichiarati di 17,2 km/l.Mazda Mazda3 2.2 Skyactiv-D Evolve (23.900 euro)La Mazda Mazda3 2.2 Skyactiv-D Evolve è la versione che consigliamo di acquistare. L’allestimento intermedio permette infatti di avere già una dotazione di serie completa ad un prezzo interessante e il propulsore turbodiesel – oltre ad essere ricco di coppia (380 Nm) e molto brioso (8,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) – rispetta già ora le normative antiinquinamento Euro 6 e dichiara consumi bassissimi in città (20,4 km/l).Chi è abituato alle berline tradizionali ed è intenzionato a scendere di categoria potrebbe rimanere deluso solo dal divano stretto e dalla plancia ben rifinita ma dal design poco originale.Mazda Mazda3 2.2 Skyactiv-D Exceed (25.800 euro)La Mazda Mazda3 2.2 Skyactiv-D Exceed ha una dotazione di serie completissima ma i 1.900 euro di sovrapprezzo rispetto alla già ricca Evolve sono a nostro avviso troppi.Questo allestimento può però risultare interessante in quanto è l’unico che offre il cambio automatico a sei rapporti, optional a 1.900 euro.Mazda Mazda3: gli optionalLa Mazda Mazda3 offre diverse possibilità di personalizzazione attraverso una serie di optional interessanti. Solo la versione “base” Essence non prevede questa possibilità visto che l’unico accessorio a pagamento è la vernice metallizzata (550 euro).L’intermedia Evolve – maggiormente “customizzabile” – offre invece l’Evolve Pack (850 euro), che comprende i fari anteriori bixeno, i fari diurni anteriori a LED, i sensori di parcheggio posteriori, i sensori luce/pioggia e i vetri posteriori scuri.Tre i pacchetti a disposizione dei clienti della ricca Mazda Mazda3 Exceed: l’i-Activsense Technology (1.250 euro) con avviso di superamento involontario della corsia, controllo degli abbaglianti, fari anteriori adattivi e radar antitamponamento, il Leather Pack Black (1.250 euro) con sedile guida regolabile elettricamente e sedili in pelle traforata nera e il Leather Pack White (1.400 euro, uguale al Black ma con i rivestimenti beige).

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Suv compatte, dieci modelli fra cui scegliere: ora va di moda il 4×2

Ora va di moda il 4×2: il segnento delle SUV compatte e funzionali diventa sempre più affollato. Ecco le versioni migliori, tutte con motori a gasolio


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Auto economiche: 10 proposte nuove e sotto i 10.000 euro

Acquistare auto economiche è la soluzione migliore in tempi di crisi per chi non ha un grosso budget a disposizione ma non vuole rinunciare ad un mezzo nuovo.In questa guida all’acquisto troverete dieci proposte interessanti che costano meno di 10.000 euro.L’elenco delle nostre auto più economiche è composto soprattutto da citycar (otto) ma non mancano veicoli più spaziosi appartenenti al segmento delle piccole e addirittura delle multispazio. Di seguito troverete una breve descrizione e i prezzi di queste auto.Chevrolet Spark 1.0 LS – 9.275 euroLa Chevrolet Spark 1.0 LS ha un design gradevole e monta un motore dalla cilindrata contenuta ma i suoi difetti sono parecchi.Nonostante l’omologazione per cinque il divano posteriore è troppo stretto per accogliere tre passeggeri e alle alte velocità si avverte una rumorosità eccessiva.Il propulsore è tutt’altro che scattante (15,5 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e oltretutto va spremuto a fondo per ottenere un briciolo di brio visto che la spinta ai bassi regimi è molto debole.Citroën C1 1.0 5p. Attraction – 9.900 euroLa Citroën C1 1.0 5p. Attraction è l’unica del trio di gemelle composto anche dalla Peugeot 107 e dalla Toyota Aygo a poter essere acquistata a cinque porte rimanendo sotto la soglia dei 10.000 euro.Nonostante gli otto anni di vita si difende bene: merito soprattutto di un propulsore particolarmente parco. Le finiture – caratterizzate da una plancia ricoperta interamente di una plastica rigida poco gradevole al tatto – potrebbero essere invece più curate.Dacia Sandero 1.2 GPL Lauréate – 9.900 euroLa Dacia Sandero 1.2 GPL Lauréate consente di risparmiare dal concessionario e anche dal benzinaio visto che è l’unica del lotto a montare un impianto a gas.Ben dotata (autoradio e fendinebbia sono compresi nel prezzo) e ricca di optional, non brilla alla voce "consumi" quando si viaggia a benzina. Dacia Dokker 1.6 Ambiance – 9.900 euroQuando si dice che Dacia è sinonimo di auto economiche: una multispazio sotto i 10.000 euro non è facile da trovare.La Dacia Dokker 1.6 Ambiance è la soluzione ideale per chi ha bisogno di tanto spazio: i passeggeri posteriori hanno a disposizione un mare di centimetri per spalle, gambe e testa e il bagagliaio è talmente grande che è praticamente impossibile riempirlo completamente.Il propulsore potente (82 CV), ricco di coppia e vivace ai bassi regimi, ha una cilindrata un po’ troppo elevata per chi è abituato alle classiche utilitarie. Le dimensioni ingombranti (4,36 metri) non aiutano nelle manovre di parcheggio mentre l’agilità nelle curve è penalizzata dal peso eccessivo del corpo vettura.Ford Ka+ 1.2 – 9.500 euroLa Ford Ka+ 1.2 è un’alternativa economica alla Fiat 500 visto che sono realizzate sullo stesso pianale. Una citycar chic e cheap poco adatta a chi ha bisogno di versatilità.I passeggeri posteriori stanno scomodi e il bagagliaio è il più piccolo quando si abbatte il divano tra quelli delle vetture analizzate.Hyundai i10 1.1 Like – 8.950 euroUn tempo, per chi era alla ricerca di auto economiche, il marchio coreano era qualcosa da guardare con curiosità e diffidenza. Ma ora le cose sono cambiate.La Hyundai i10 1.1 Like è perfetta per chi vuole risparmiare e viaggiare senza altri pensieri. I suoi due punti di forza sono infatti il prezzo (il più basso del lotto) e la garanzia lunghissima: ben cinque anni di copertura a chilometraggio illimitato.Non mancano altri pregi – il design piacevole e la versatilità – mentre il comportamento stradale rtischia di deludere tutti quelli che non considerano l’automobile un semplice mezzo per spostarsi da A a B.Peugeot 107 1.0 3p. Access – 9.950 euroLa Peugeot 107 1.0 3p. Access ha, a nostro avviso, il design più riuscito nella famiglia composta da Citroën C1 e Toyota Aygo.Agile in città e in grado di divertire nelle statali (merito del peso contenuto), non è amica dei benzinai visto che consuma davvero poco.Renault Twingo 1.2 Wave – 9.850 euroLa Renault Twingo 1.2 Wave è senza dubbio la citycar più comoda in circolazione: merito della taratura soft delle sospensioni e di un ottimo lavoro alla voce "insonorizzazione".Il motore è affidabile ed elastico ma non molto vivace e lo spazio a bordo è da record: nessuna citycar a tre porte è in grado di offrire un abitacolo così ampio.Toyota Aygo 1.0 3p. Edition – 9.950 euroLa Toyota Aygo 1.0 3p. Edition è più "parcheggiabile" rispetto alle gemelle francesi Citroën C1 e Peugeot 107. Il motivo? È più corta di due centimetri. Un divario minimo che però in qualche caso può fare la differenza.La citycar più divertente in commercio – difficile trovare un assetto così ben riuscito unito ad un’agilità impressionante – non è però prova di difetti: il prezzo, ad esempio, è un po’ alto in rapporto alla dotazione di serie poco personalizzabile.Volkswagen up! 1.0 3p. take up! – 9.750 euroPotrebbe sembrar strano vedere il marchio tedesco in un elenco dedicato alle auto più economiche, e invece la Volkswagen up! 1.0 3p. take up! è, secondo noi, la scelta migliore per chi cerca un’auto nuova sotto i 10.000 euro.Monta il motore meno potente del lotto (60 CV) ma dentro ha un abitacolo rifinito in maniera egregia per la categoria.Spaziosa in rapporto alle dimensioni esterne e trendy grazie ad un look tanto essenziale quanto raffinato, è destinata a mantenere un valore dell’usato elevato grazie alla presenza di un marchio blasonato.

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Fiat 500L: le rivali

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Le ibride: perché preferire 2 motori

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