Category Archives: Formula 1

Porsche Carrera Cup Italia: il racconto dall’abitacolo della GT3

089089

190190

215215

171171

244244

251251

046046

038038

236236

315315

361361

010010

009009

170170

059059

047047

163163

181181

 

Arrivo verso le nove e mezza, la mattina di venerdì. All’Autodromo di Vallelunga fa sempre caldo, anche a settembre. Il sole si riflette sulle carrozzerie delle auto e l’unica idea di freschezza proviene dall’odore di asfalto umido che si asciuga dal temporaletto della notte prima. La mia Porsche GT3 Cup numero settanta mi aspetta sotto la tenda del Team Dinamic Motorsport. È bellissima con quella colorazione azzurra, bianca e rossa, ed è una livrea dedicata ai settant’anni di Porsche.

Le prove libere cominciano alle 14,30 ma le ore passano come minuti. Comincio a provare tuta, sedile, cinture, tutte le regolazioni del caso. Mi metto a mio agio. La pista la conosco, ci ho già corso, la macchina l’ho provata (per qualche giro ad Imola), quindi non dovrei avere grosse sorprese, oggi. Ma anche se sono solo un ospite, chiaramente voglio fare bene, e ad aiutarmi in questo c’è Fabrizio Gollin, pilota dall’eccezionale esperienza e bravissimo coach. Una persona empatica, in grado di trasmettere tranquillità e di incanalare tutta la concentrazione nella giusta direzione. Ha sofferto e gioito insieme a me, come se si trattasse della finale del campionato del mondo, come se fosse in macchina con me. Ma prima di cominciare il racconto del mio weekend di gara, vi presento la signorina N.70.


190190

PUROSANGUE

La Porsche GT3 Cup N.70 appartiene alla categoria Silver Cup, quindi non compete per il primo posto assoluto. Il motivo è semplice: deriva dalla Porsche GT3 991 Mk1, quindi monta un 6 cilindri boxter 3.8 litri anziché il 4.0 litri delle nuove vetture. In pratica: prende circa 2-2,5 secondi al giro rispetto alle vetture che competono per l’assoluto. Per motivi di affidabilità il motore della 911 GT3 cup è meno potente e ha un limitatore di giri posto più in basso rispetto alla versione stradale. Il flat six della GT3 Cup così produce 460 CV a 7.500 giri/min (contro i 475 CV a 8.500 giri/min), ma considerando che il peso è di appena 1.200 kg (quasi 230 kg in meno rispetto alla versione stradale), va comunque molto, ma molto più forte. La Cup mantiene una posizione di guida piuttosto naturale, lontana da quella da “formula” delle versioni GT3R e RSR. Dentro ovviamente è stata spogliata di tutto, dietro spunta un’ala grande come un campo da calcio, mentre “sotto” rimane lo stesso schema di sospensioni della vettura stradale (McPherson all’anteriore e multilink al posteriore), ma con la possibilità di regolare camber, convergenza, altezza e angolo di incidenza. I cerchi da 18” (la stradale monta i 20”) calzano pneumatici Michelin slick da 27/65 all’anteriore e 31/71 al posteriore.
Il cambio sequenziale da corsa, gli enormi dischi in acciaio (il sistema ha anche l’ABS regolabile in 11 livelli) completano il pacchetto. Accendiamo i motori.

190190

215215
“Si può franare “alla morte” ma la GT3 rimane ferma e composta, anche nelle scalate più cattive”

PORSCHE MOTORSPORT

Secco, spregiudicato, minaccioso: il suono del flat six ai bassi regimi è uno spettacolo, quando si spalanca il gas è commovente. Anche se mancano quei mille giri all’appello, l’allungo del 3,8 litri da corsa dà i brividi. Il secondo rumore che pervade l’abitacolo è quello della trasmissione. Il sibilo del cambio da corsa e lo sferragliamento del differenziale sono così forti da sovrastare quasi il suono del motore; ad ogni scalata vi sembra quasi di vedere l’ingranaggio del cambio che casca da un rapporto all’altro.

Sto affrontando la mia ora di prove libere (c’è solo una sessione), e cerco di aumentare la velocità per gradi, spingendo sempre di più, giro dopo giro. La Porsche GT3 Cup assomiglia parecchio alla versione stradale: il sedere grosso e pesante fa sì che la trazione in uscita di curva sia immensa. Si può pestare sull’acceleratore con violenza anche in prima e in seconda marcia senza troppe preoccupazioni, almeno finché la gomma è fresca. Nelle curve veloci la Cup trasmette ancora più sicurezza della vettura stradale: l’alettone posteriore è così grande che potete cavare il gas in quinta prima del famoso “curvone” di Velleunga e ottenere un trasferimento di carico davvero minimo, e il sederone rimane incollato a terra.

Paradossalmente, quella curva fa molta più paura con una vettura da 200 CV con poco carico aerodinamico. Il muso della vettura da corsa è più saldo al terreno, ma è pur sempre leggero, quindi l’approccio alla guida non cambia. Bisogna cercare di frenare “profondi” fin dentro la curva, cercando di tenere l’anteriore carico. Una volta arrivati alla corda, bisogna usare tanto sterzo, spigolare la curva e liberare l’auto il prima possibile raddrizzando il volante e infierendo sul pedale destro. Tutto queste accade molto velocemente, e la vera difficoltà del guidare la Cup sta nello spostare i propri limiti ancora più in alto. Accelerare prima, portare in curva più velocità, frenare tardi, molto tardi. L’ABS è regolabile in 11 posizioni, dove l’undicesima è quella più vicina “all’OFF”: bisogna pestare con tanta forza sul pedale del freno, ma la facilità con cui si limano grosse fette di velocità è scioccante. Si può franare “alla morte” ma la GT3 rimane ferma e composta, anche nelle scalate più cattive.
Un’ora di prove libere è andata: sono ad un decimo dal primo delle vetture Silver, a 3,5 secondi dal primo delle vetture 4.0. Posso ritenermi soddisfatto.

215215
“Si può franare “alla morte” ma la GT3 rimane ferma e composta, anche nelle scalate più cattive”

171171
“Assimilare informazioni, sensazioni, capire dove migliorare, studiare: tutto questo, nel motorsport, è quasi più importante di saper schiacciare l’acceleratore”

CORSE E METODO

La raccolta dei dati è fondamentale per un pilota. Assimilare informazioni, sensazioni, capire dove migliorare, studiare: tutto questo, nel motorsport, è quasi più importante di saper schiacciare l’acceleratore. Fabrizio Gollin e Bruno (l’ingegnere di pista con la “I”maiuscola) mi hanno formato e teleguidato durante tutto il weekend. La telemetria racconta che tendo a fare ancora qualche traiettoria da “trazione anteriore”, ma per il resto ci siamo. Quando si è ad un decimo dal primo tempo è questione di dettagli, ma i dettagli da correggere sono i più importanti, e spesso anche i più difficili.
Raccogliere tutte le energie, tutta la concentrazione in tre giri: questa è la qualifica. Tre tentativi, dopodiché la gomma nuova perde quel vantaggio, e il tempo buono non esce più. Non è un grande sforzo fisico (non se paragonato alle libere o alla gara), ma mentalmente lo è.
La gomma nelle corse è la chiave di tutto. Bisogna scaldarla bene nel primo giro di preparazione alla qualifica, stando attenti a non rovinare la carcassa. Accelerare e frenare forte, in modo che il disco scaldi il cerchio, e il cerchio scaldi la gomma. Seghettare leggermente il volante in percorrenza, in modo da scaldare la mescola facendo “sfregare” i polimeri. È affascinante.
Parto. Buonino il primo giro, anche il secondo. La gomma nuova abbassa i tempi di circa un secondo al giro, così stacco un 1,37,06 e un 1,37,03. Ho ritmo, sono caldo, e tento un giro al limite. La gomma nuova mi permette di dare gas con ancora più violenza, così finisco per guidare un po’ troppo cattivo, con qualche rischio, ma il cronometro mi da ragione: 1,37,00. Sono primo di Classe, a 2,5 secondi dal miglior tempo dei 4.0!

171171
“Assimilare informazioni, sensazioni, capire dove migliorare, studiare: tutto questo, nel motorsport, è quasi più importante di saper schiacciare l’acceleratore”


244244

SEMAFORI SPENTI

Ma una pole position non è una vittoria (anche se per me un po’ sì). Ogni weekend di gara del Porsche Carrera Cup prevede due manches, e dopo 4 ore dalla qualifica c’è la prima.
Devo dire la verità, non sono mai stato tanto tranquillo prima di una gara. La macchina mi piace, mi è amica. Vallelunga non è certo la mia pista preferita, ma sento ormai una certa intimità anche con lei. Sono sereno. I tempi sono buoni, io sono in forma e il sole picchia sulla fronte.
Scaldiamo le gomme e ci disponiamo sulla griglia di partenza. Se c’è una cosa che non sono bravo a fare è la partenza: stacco male la frizione e vengo passato dal secondo di classe 3.8; ma quello davanti a me (l’ultimo delle vetture 4.0) parte ancora peggio, così dopo il curvone me lo metto dietro.

Per i primi cinque o sei giri viaggiamo in tre: ho più ritmo di quello davanti a me, ma non trovo il punto dove passarlo. Quello dietro di me, invece, ha più motore (25 CV e 200 cc in più sono tanti), ma in staccata riesco sempre a tenerlo a bada, anche se i suoi attacchi cominciano a infastidirmi.

A circa metà gara (che dura 25 minuti più un giro) decido che è ora di attaccare con più decisione. Provo a prendere alcuni metri, e ci riesco, ma, per farlo, stresso troppo le gomme posteriori, che cominciano a perdere irrimediabilmente grip. Dopo due giri di sovrasterzi e correzioni, alla curva dei Cimini do gas troppo presto e con troppa irruenza (la telemetria più tardi mi segnerà un botta di 70% con 9 metri d’anticipo). Risultato? Mi giro, come uno stupido. L’auto si spegne, perdo una posizione, riesco a riaccenderla e riparto. Maledizione. Riesco comunque a riprendere quello davanti a me e passarlo, e arrivo secondo tra le tre vetture Silver Cup. Mi sono divertito? Tantissimo, ma ho anche tanto amaro in bocca. Sono abituato ad avere una gomma che in gara “regge” fino alla fine, ma con 460 CV, dovevo stare più cauto e morbido con il piede destro.

Domenica mi sveglio agitato, ma non troppo preoccupato. La gara è a mezzogiorno e il mio coach Fabrizio mi ricorda che oggi le cose saranno molto più facili. È una scena che ho già visto e una fatica che ho già fatto. Parto meglio questa volta, ma parto secondo (sia parte nell’ordine di arrivo di gara uno). Mi metto all’inseguimento del primo (sempre di classe 3,8 litri, ovviamente), ma cerco di guidare in modo più morbido. I giri passano, ma la distanza tra me e il primo rimane la stessa. Ogni volta che provo a forzare, la macchina mi avvisa che non c’è più gomma, e credo che sia la stessa cosa per lui davanti a me. Gestisco meglio la gomma, ma non riesco a prenderlo, così taglio il traguardo per secondo anche oggi.

244244

361361
“Il motore che urla, la trasmissione brusca, la trazione infinita, la frenata che vi fa scoppiare i capillari dei bulbi oculari”

IT’S RACING

“Il bello delle corse è che può succedere di tutto”. Già, lo dico sempre, ed è vero. Ma il bello è anche andare più forte di tutti. Ma forse pretendere di vincere con un’auto mai vista prima è un po’ ottimistico; anche se dopo la pole position e il giro veloce (sia in gara uno che in gara due) un po’ ci speravo. Ma a mente fredda, oggi, mi rendo conto che è stato un weekend di gara eccezionale. Un’esperienza immersiva, intensa. Lo è ogni weekend di gara, ma la 911 GT3 Cup N.70 emana un’aura davvero speciale, carica di storia, di tradizione, ma soprattutto è un oggetto di puro godimento. Il motore che urla, la trasmissione brusca, la trazione infinita, la frenata che vi fa scoppiare i capillari dei bulbi oculari: è pura gioia. Il Porsche Carrera Cup, poi, è un campionato che vi fa assaggiare il vero motorsport. In questi tre giorni ho conosciuto i ragazzi dello Scholarship Program, giovani e affamati di velocità. Tutti seri, concentrati, come dei veri professionisti. Ragazzi ambiziosi e con un piede davvero pesante. Sono stato molto fortunato a essere seguito da persone con un’esperienza mostruosa (Bruno e Fabrizio), che mi hanno aiutato a tirare fuori il meglio dalla macchina, ma anche da me stesso. Perché alla fine le macchina sono oggetti fantastici, ma non vanno da nessuna parte senza le persone.

361361
“Il motore che urla, la trasmissione brusca, la trazione infinita, la frenata che vi fa scoppiare i capillari dei bulbi oculari”

L’articolo Porsche Carrera Cup Italia: il racconto dall’abitacolo della GT3 proviene da Panoramauto.

Fonte

Lamborghini Huracán GT3 EVO: tutte le foto e le info

Lamborghini Huracán GT3 EVOLamborghini Huracán GT3 EVO

Lamborghini Huracán GT3 EVO profiloLamborghini Huracán GT3 EVO profilo

Lamborghini Huracán GT3 EVO codaLamborghini Huracán GT3 EVO coda

Lamborghini Huracán GT3 EVO frontaleLamborghini Huracán GT3 EVO frontale

Lamborghini Huracán GT3 EVO tre quarti posterioreLamborghini Huracán GT3 EVO tre quarti posteriore

Lamborghini Huracán GT3 EVO dettaglioLamborghini Huracán GT3 EVO dettaglio

Lamborghini Huracán GT3 EVO specchietto retrovisoreLamborghini Huracán GT3 EVO specchietto retrovisore

Lamborghini Huracán GT3 EVO estrattoreLamborghini Huracán GT3 EVO estrattore

 

La Lamborghini Huracán GT3 EVO – versione della supercar di Sant’Agata Bolognese destinata alle competizioni GT – debutterà ufficialmente il prossimo 26 gennaio 2019 alla 24 Ore di Daytona.

Presentata durante la tappa del Nürburgring del Lamborghini Super Trofeo Europe 2018 e già ordinabile (le scuderie che hanno investito sulla Casa del Toro nelle gare GT del passato potranno aggiornare le vecchie GT3 con un kit omologato per il prossimo triennio), non è altro che un’evoluzione della Huracán GT3.

Lamborghini Huracán GT3 EVO: l’aerodinamica

L’aerodinamica della Lamborghini Huracán GT3 EVO è stata concepita in collaborazione con Dallara: carico aumentato per migliorare la stabilità e ridurre la sensibilità al beccheggio. All’anteriore troviamo splitter (dal bordo d’attacco pronunciato) e cofano (in fibra di carbonio anziché fibra di vetro) modificati. Il bumper presenta inediti recessi laterali che ospitano due grandi flick per assicurare un elevato carico sull’anteriore mentre dietro spicca la grande ala in fibra di carbonio, dalle estremità modellate con due twist coadiuvata dal diffusore con pinne ridisegnate.

Lamborghini Huracán GT3 EVO: la meccanica

La Lamborghini Huracán GT3 EVO si presenta con cambiamenti alla cinematica delle sospensioni anteriori (braccetti in alluminio ricavato dal pieno anziché in acciaio per migliorare la fase di rollio e la connessione tra i due assi). Per quanto riguarda l’asse posteriore segnaliamo invece nuovi mozzi, cuscinetti e semiassi con l’utilizzo di tripodi al posto dei giunti omocinetici per una maggiore efficienza della trasmissione e semplicità di manutenzione. Senza dimenticare gli ammortizzatori Öhlins, ora a quattro vie per assicurare un controllo ottimale durante la fase di rollio.

Lamborghini Huracán GT3 EVO: l’elettronica

Sulla Lamborghini Huracán GT3 EVO arriva lo sterzo elettroidraulico EHPS (Electro Hydraulic Power Steering) – già testato con successo sulla Huracán Super Trofeo EVO – con manettino per regolare in corsa il livello di servoassistenza. Da non sottovalutare il nuovo ABS Bosch M5.

Lamborghini Huracán GT3 EVO: l’abitabilità

L’accesso a bordo della Lamborghini Huracán GT3 EVO è stato facilitato dalle modifiche al rollcage.

Passione Lamborghini

prevnext

L’articolo Lamborghini Huracán GT3 EVO: tutte le foto e le info proviene da Panoramauto.

Fonte

Ana Carrasco: “Essere una donna in gara? Una missione quasi impossibile”

Ana CarrascoAna Carrasco

Credits: Dario Aio

Nel 2017, a Portimão, Ana Carrasco è entrata nella storia come prima donna a vincere una gara di un Mondiale di velocità, di lei aveva parlato persino il New York Times.

Domenica, sulla stessa pista portoghese, la pilota spagnola del DS Junior Team  Kawasaki potrebbe conquistare il secondo record: essere la prima ad aggiudicarsi un Mondiale, quello della Supersport 300.

Classe 1997, occhi dolci e poche parole, Ana ha il talento e la grinta per compiere l’impresa, con tutto il tifo dalla sua parte.

Come ha iniziato ad andare in moto?

“Ho ereditato la passione da mio padre; è meccanico e lavorava nei box, con il campione José David de Gea, per esempio. Sono salita in sella a 3 anni, al posto di mia sorella maggiore”.

Cioè?

“Aveva ricevuto una minimoto in regalo, però non la usava mai: l’ho provata io ed è diventata subito il mio gioco preferito”.

Da gioco, la moto si è trasformata in lavoro.

“A 5 anni ho cominciato a gareggiare e a 10 mi sono piazzata seconda nel Campionato 70cc di Madrid e dell’Andalusia. Ho capito che sarebbe stato questo il mio destino a 14 anni ma, per sicurezza, continuo a studiare.

Frequento il secondo anno di Giurisprudenza all’Università di Sant’Antonio di Murcia, io sono originaria di Cehegín, una sessantina di chilometri dalla capitale della Regione autonoma”.

Poi ha partecipato al Motomondiale in Moto3, all’Europeo di Moto2 e l’anno scorso è passata alla World Supersport 300.

“La vittoria è arrivata al terzultimo round, ma è valsa la pena attendere. Io ero al settimo cielo e sono impazziti tutti: da quella domenica pomeriggio ho trascorso una settimana intera al telefono o in viaggio per rilasciare interviste”.

L”accompagna qualcuno in giro per circuiti?

“Nessuno. A casa c’è bisogno di papà: abito con lui, sorella e fratello minore, che va ancora a scuola. Però non è un problema per me, sono abituata: in gara sono sola”.

Ha amicizie nel paddock?

“La verità? No, i rapporti con i piloti sono buoni, ma non così stretti”.

Gli avversari le fanno i complimenti?

“Quando vado più forte di loro, sì”.

Non storcono mai il naso?

“Non ne ho idea, perché non ci faccio caso. Sono concentrata solo su me stessa, mi  interessa il mio risultato”.

Lei è l’unica rider donna del campionato. Crede di avere incontrato più ostacoli, rispetto ai ragazzi?

“Le difficoltà ci sono per tutti. Per una donna, ancora di più: trovare una moto competitiva e  una squadra che punti su una ragazza è una missione quasi impossibile”.

Qual è il suo punto forte?

“La velocità. E la dedizione totale: se non dai l’anima, i risultati non arrivano”.

Ha a disposizione un giro in pista con un pilota: chi sceglie?

“Valentino Rossi, il migliore di tutti i tempi. Però non mi dispiacerebbe trovarmi a fianco nemmeno Casey Stoner o Marc Maquez, altri due fenomeni”.

Per una pizza chi inviterebbe, invece?

“Valentino, ovviamente. O Marc? Anzi, entrambi, uscirei in tre: se si incontrassero fuori dal circuito e lontano dalle polemiche, sono sicura che l’atmosfera tornerebbe serena”.

Se dovesse esprimere il sogno della vita?

“Vincere il Mondiale in questa categoria e salire di livello, Con l’obiettivo di mettere in bacheca i successivi. La moto ha priorità assoluta ”.

L’articolo Ana Carrasco: “Essere una donna in gara? Una missione quasi impossibile” proviene da Panoramauto.

Fonte

KIA ProCeed, ora è shooting brake: cambia nome, cambia faccia

Kia ProCeed 2018: ora è shooting brakeKia ProCeed 2018: ora è shooting brake

Le premesse c’erano tutte – sotto le forme della ProCeed Concept di Francoforte, nello specifico – e ora ne abbiamo la conferma ufficiale: la KIA ProCeed è cambiata. Ed è cambiata tanto.

Pensata appositamente per l’Europa (verrà venduta solo qui), la nuova KIA ProCeed smette di essere una tre porte dalle velleità sporiveggianti e abbraccia le forme ammiccanti delle shooting brake.

Tanto spazio, insomma, per offrire alle giovani famiglie una soluzione che si adatti alle esigenze di chi deve caricare bagagli e perché no passeggini, ma non vuole rinunciare a linee filanti e dinamiche.

Perfetta per gli europei, in effetti. Kudos a KIA per il cambio di rotta.

KIA ProCeed 2018: il design

KIA ProCeed 2018: gli esterniKIA ProCeed 2018: gli esterni

KIA ProCeed 2018: gli esterniKIA ProCeed 2018: gli esterni

KIA ProCeed 2018: gli esterniKIA ProCeed 2018: gli esterni

KIA ProCeed 2018: gli esterniKIA ProCeed 2018: gli esterni

KIA ProCeed 2018: gli esterniKIA ProCeed 2018: gli esterni

 

Figlia della KIA Ceed presentata allo scorso salone di Ginevra e della già citata Concept di Francoforte, la nuova KIA ProCeed 2018 presenta un mix (ben riuscito, va detto) degli stilemi dei due genitori.

Il frontale è quello della Ceed, ovviamente, con il frontale basso e la mascherina (il Tiger Nose) larga, anche se il disegno dei fendinebbia cambia e si fa affilato. Il posteriore presenta invece delle linee più taglienti con i fari che si assottigliano e le luci di posizione che abbracciano tutto il retro senza soluzione di continuità.

A variare maggiormente è però la vista laterale, ed è qui che entra in gioco la concept francofortina: soprattutto nel gioco grafico della terza luce, “tagliata” da una cromatura che in KIA definiscono “Sharkblade”, pinna di squalo. Il risultato è un design mosso e aggressivo, in linea con gli obiettivi di immagine del marchio.

Il tutto senza rinunciare allo spazio di carico, con un bagagliaio di 594 litri. Il tutto rimanendo più bassa della Sportswagon, e di soli 5 millimetri più lunga.

KIA ProCeed 2018: le dimensioni

Dimensioni esterne

Lunghezza 4,60 metri
Larghezza 1,80 metri
Altezza 1,42 metri

Dimensioni interne

Passo 2,65 metri
Spazio sopra la testa (anteriore) 0,96 metri
Spazio sopra la testa (posteriore) 0,95 metri
Spazio per le spalle (anteriore) 1,43 metri
Spazio per le spalle (posteriore) 1,40 metri

Capacità

Bagagliaio 594 litri
Serbatoio 50 litri

KIA ProCeed 2018: i motori

Ma veniamo ai propulsori, per i quali occorre fare una distinzione fra i due allestimenti della nuova KIA ProCeed: GT Line e GT.

La KIA ProCeed GT Line potrà essere gudiata scegliendo fra due diversi motori benzina e un motore diesel, tutti conformi alle normative Euro 6/D-Temp:

  1. 1.0 benzina T-GDi da 120CV e 172 Nm di coppia, trasmissione manuale a 6 marce
  2. 1.4 benzina T-GDi da 140CV e 242 Nm di coppia, disponibile sia con trasmissione manuale a 6 marce che con un automatico 7 marce a doppia frizione
  3. 1.6 diesel CRDi da 136CV e 280 Nm di coppia, disponibile sia con trasmissione manuale a 6 marce che con un automatico 7 marce a doppia frizione

La KIA ProCeed GT sarà invece disponibile con uno specifico motore 1.6 benzina T-GDi da 204CV e 265 Nm di coppia, abbinato a un 7 marce automatico a doppia frizione.

KIA ProCeed 2018: gli interniKIA ProCeed 2018: gli interni

KIA ProCeed 2018: commercializzazione e prezzo

Come potete immaginare, i dettagli sul prezzo e sulla commercializzazione della nuova KIA ProCeed 2018 sono ancora scarsi.

Di sicuro si sa che il nuovo modello verrà messo in vendita nel primo trimestre del 2019, con la garanzia standard di KIA che copre fino a 7 anni e 150.000 Km.

Il modello sarà prodotto in Slovacchia, a sottolineare la sua vocazione europea. Stiamo parlando, dopotutto, di un modello pensato apposta per noi.

L’articolo KIA ProCeed, ora è shooting brake: cambia nome, cambia faccia proviene da Panoramauto.

Fonte

MotoGP, Valentino Rossi a Sky: “Non capiamo cosa succede alla moto da un giorno all’altro”

dsc_4147.gallery_full_top_fullscreendsc_4147.gallery_full_top_fullscreen

È un Valentino Rossi piuttosto deluso quello che si presenta ai microfoni di Sky Sport 24 per commentare una giornata disastrosa per la Yamaha, che non vince da ben 22 gare. “Difficile perché come succede spesso negli ultimi anni, iniziamo il campionato a un certo livello poi gli altri durante la stagione migliorano (Ducati e Honda in primis) e noi invece no. Quindi deve esserci qualcosa di sbagliato. Altra cosa che non ci spieghiamo è che ieri nelle Fp4 siamo andati forte sia io che Maverick, così come in qualifica. Invece da stamattina la moto è diventata difficile da guidare, da fermare in staccata. Abbiamo sofferto tanto. I primi giri abbiamo sofferto, è stata una gara difficile. È un momento tecnico difficile, dobbiamo rimboccarci le maniche anche se non è facile migliorare perché gli avversari hanno fatto uno step importante”.

Non capiamo cosa cambia da un giorno all’altro

“Non so cosa è cambiato da ieri a oggi. Stamattina c’erano 15 gradi in meno e invece di andare più forte abbiamo fatto fatica. Oggi pomeriggio erano 2 gradi più caldo rispetto a ieri, quindi non c’era una grande differenza, eppure la moto era troppo difficile da guidare. Non so cosa succede. Ci capita spesso che da un giorno all’altro cambiano le nostre prestazioni e non riusciamo a capire perché. Mi è dispiaciuto non riuscire a far una gara decente per tutta la gente che c’era. Peccato, peccato. Tre italiani hanno vinto, Dovi ha vinto con la ducati. Pecco sta andando fortissimo e anche Dalla porta ha vinto. È stata una grande Italia. Siamo mancati solo noi, insomma“, ha continuato Valentino.

Fenati ha fatto un brutto gesto, noi in VR46 non siamo riusciti a gestirlo

Poi chiude su Fenati: “Ha fatto un brutto gesto. So che gli hanno dato due gare di stop, penso sia giusto. In passato abbiamo puntato molto su di lui e non siamo riusciti a gestirlo”.

L’articolo MotoGP, Valentino Rossi a Sky: “Non capiamo cosa succede alla moto da un giorno all’altro” proviene da Panoramauto.

Fonte

MotoGP 2018, Dovizioso disegna il suo capolavoro a Misano

dsc_8014.gallery_full_top_fullscreendsc_8014.gallery_full_top_fullscreen

Vince, un po’ come da pronostico, Andrea Dovizioso la gara di Misano. Il tredicesimo appuntamento della MotoGP 2018 mette in scena una Ducati in gran forma: Dovizioso studia il compagno di squadra Lorenzo, seguendolo, nei primi giri e poi si mette al comando senza mai mollare. Dietro di lui si piazza un Marquez che raccoglie il massimo e guarda al mondiale sempre più da vicino; e che sfrutta anche la rovinosa caduta di Jorge Lorenzo (quando era secondo) a soli due giri dalla fine. Si ritrova, dunque, terzo un ottimo Cal Crutchlow, mentre le Yamaha ufficiali deludono un po’ rispetto alle attese – nelle libere sembravano più veloci –, chiudendo con un quinto (Vinales) e un settimo posto (Rossi).

MotoGP 2018, Misano: i risultati

1 4 A. DOVIZIOSO 42:05.426
2 93 M. MARQUEZ +2.822
3 35 C. CRUTCHLOW +7.269
4 42 A. RINS +14.687
5 25 M. VIÑALES +16.016
6 26 D. PEDROSA +17.408
7 46 V. ROSSI +19.086
8 29 A. IANNONE +21.804

MotoGP 2018, classifica piloti

1 Marc MARQUEZ Honda SPA 221
2 Andrea DOVIZIOSO Ducati ITA 154
3 Valentino ROSSI Yamaha ITA 151
4 Jorge LORENZO Ducati SPA 130

L’articolo MotoGP 2018, Dovizioso disegna il suo capolavoro a Misano proviene da Panoramauto.

Fonte

Skoda Kodiaq

Skoda KodiaqSkoda Kodiaq

Skoda Kodiaq frontaleSkoda Kodiaq frontale

Skoda Kodiaq codaSkoda Kodiaq coda

Skoda Kodiaq profiloSkoda Kodiaq profilo

Skoda Kodiaq portellone apertoSkoda Kodiaq portellone aperto

Skoda Kodiaq tre quarti posterioreSkoda Kodiaq tre quarti posteriore

Skoda Kodiaq vista dall'altoSkoda Kodiaq vista dall'alto

Skoda Kodiaq interniSkoda Kodiaq interni

Skoda Kodiaq displaySkoda Kodiaq display

Skoda Kodiaq sedili anterioriSkoda Kodiaq sedili anteriori

Skoda Kodiaq sedili posterioriSkoda Kodiaq sedili posteriori

Skoda Kodiaq accesso terza filaSkoda Kodiaq accesso terza fila

 

La Skoda Kodiaq è una SUV a trazione anteriore o integrale realizzata sullo stesso pianale MQB già visto su altri modelli Volkswagen come ad esempio Passat, Touran e Tiguan Allspace.

Skoda Kodiaq codaSkoda Kodiaq coda

Skoda Kodiaq: gli esterni

Le forme esterne spigolose della Skoda Kodiaq regalano alla SUV ceca funzionalità e robustezza.

Skoda Kodiaq interniSkoda Kodiaq interni

Skoda Kodiaq: gli interni

La Skoda Kodiaq è caratterizzata da un abitacolo ampio e accogliente in grado di accogliere fino a 7 persone.

Skoda Kodiaq frontaleSkoda Kodiaq frontale

Skoda Kodiaq: i motori

La gamma motori della Skoda Kodiaq è composta da tre unità sovralimentate:

  • un 1.5 turbo benzina TSI da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel TDI da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel TDI da 190 CV

Skoda Kodiaq sedili posterioriSkoda Kodiaq sedili posteriori

Skoda Kodiaq: gli allestimenti

Gli allestimenti della Skoda Kodiaq sono sei: Active, Ambition, Executive, Style, Scout e SportLine.

Skoda Kodiaq Active

La dotazione di serie della Skoda Kodiaq Active comprende: 3° poggiatesta centrale posteriore regolabile in altezza, 4 altoparlanti, 7 airbag, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori con chiusura sicurezza per bambini, attivazione luci emergenza e sblocco automatico chiusura centralizzata in caso di incidente, ausilio partenza in salita, bracciolo centrale anteriore con vano Jumbo Box refrigerato e presa da 12V, cappelliera avvolgibile con posizione intermedia, cerchi in lega da 17” Ratikon, chiusura centralizzata con telecomando (2 chiavi pieghevoli), climatizzatore manuale, DRIVE MODE SELECT (solo per 4×4), ESC, ABS, MSR, ASR, EDS, HBA, DSR, RBS, freno multicollisione MKB, XDS+ e Autohold, fari alogeni regolabili manualmente in altezza con luci diurne a LED, fendinebbia, freno di stazionamento elettromeccanico con funzione Auto Hold, FRONT ASSISTANT con riconoscimento pedoni, ganci fermacarico nel vano bagagli, limitatore di velocità, luci a LED posteriori, Maxi DOT con funzione suggerimento cambio marcia, radio SWING con display a colori touch-screen 6,5”, Bluetooth, slot SD, card, presa USB con Apple connectivity, regolatore di velocità, sedili anteriori regolabili in altezza, sedili posteriori divisi (60:40), pieghevoli, con regolazione (180 millimetri) e regolazione dell’inclinazione dello schienale scorrevole, attacchi Isofix per 2 seggiolini per bambini sui sedili posteriori e 1 sul sedile del passeggero, specchietti retrovisori esterni e maniglie portiere in colore carrozzeria, specchietti retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente con indicatori di direzione integrati, vano portaoggetti nella plancia illuminato e refrigerato e volante a 3 razze regolabile in altezza e profondità con piccolo pacchetto pelle.

Skoda Kodiaq Ambition

La Skoda Kodiaq Ambition costa 2.590 euro più della Active a parità di motore e aggiunge: 8 altoparlanti, bracciolo posteriore con portabicchieri, cerchi in lega da 17” Mitykas, climatizzatore automatico bizona con AQS (Air Quality Sensor), Driver Activity Assistant (dispositivo di riconoscimento della stanchezza del conducente), funzione Off-Road (solo per 4×4), illuminazione vano piedi anteriore, interni Ambition con inserti decorativi, Kessy GO (sistema di avviamento motore senza chiave), Light Assistant (accensione automatica delle luci con funzione Coming/Leaving Home, Tunnel Light e Day Light), mancorrenti al tetto di colore nero, radio Bolero con display da 8”, Bluetooth, presa USB e connettività Apple, slot per scheda SD e SMARTLINK+, scomparto portaoggetti estraibile sotto il sedile passeggero, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, set di reti per bagagliaio (solo per 5 posti), Skoda Care Connect (include sistema di Chiamata d’Emergenza con Service Proattivo per 14 anni e accesso remoto per 1 anno), specchietto retrovisore interno schermabile automaticamente, specchietti retrovisori esterni con luci di ingombro laterali, regolabili, ripiegabili e riscaldabili elettricamente, schermabili automaticamente, supporto lombare sedili anteriori, tasche laterali nei sedili anteriori, torcia LED removibile nel vano bagagli, vani portaoggetti nel vano bagagli, vani portaoggetti sui lati dietro il passaruota, vano nella parte bassa nel pannello strumenti centrale con chiusura e illuminazione, vano portaoggetti nella plancia in alto, vano portaombrello nelle portiere anteriori con ombrello integrato, vetri oscurati a partire dal montante B, volante multifunzione a 3 razze in pelle (con comandi autoradio e telefono), piccolo pacchetto pelle.

Skoda Kodiaq Executive

La Skoda Kodiaq Executive costa 1.240 euro più della Ambition a parità di motore e aggiunge: Bluetooth con Wi-Fi, colore metallizzato e/o perlato, navigatore satellitare Amundsen con display di 8”, presa USB con connettività Apple, Smartlink+, 2 slot per scheda SD, comandi vocali, Wi-Fi, mappa per l’Europa e Servizi Infotainment Online per 1 anno e sensori di parcheggio anteriori.

Skoda Kodiaq Style

La Skoda Kodiaq Style costa 2.070 euro più della Executive a parità di motore e aggiunge: cruise control adattivo (fino a 160 km/h con regolazione automatica della distanza e funzione di frenata di emergenza), cerchi in lega da 19” Triglav, cornice finestrini laterali cromata, fendinebbia con funzione curvante, fari full LED con AFS (Adaptive Frontlight System), con regolazione dinamica e lavafari a scomparsa integrati, illuminazione vano piedi anteriore e posteriore, inserti decorativi Style, interni in misto pelle/tessuto, Kessy Full (sistema di apertura-chiusura porte e avviamento motore senza chiave), luci posteriori full LED con luci a LED per l’illuminazione della targa posteriore, mancorrenti al tetto di colore argento, specchietti retrovisori esterni con luci di ingombro laterali, regolabili, ripiegabili e riscaldabili elettricamente, tecnologia LED per illuminazione Ambient Light multicolor con 10 colori. La vernice metallizzata/perlata non è di serie.

Skoda Kodiaq Scout

La Skoda Kodiaq Scout costa 5.230 euro più della Ambition e aggiunge: battitacco decorativi anteriori e posteriori, Bluetooth con Wi-Fi, cerchi in lega da 19” Crater in antracite, fari full LED con AFS (Adaptive Frontlight System) con regolazione dinamica e fendinebbia con funzione curvante, illuminazione vano piedi anteriore e posteriore, inserti decorativi effetto legno con logo Scout, interni in Alcantara e pelle con logo Scout, interno delle portiere rivestito in Alcantara, Kessy Full (sistema di apertura-chiusura porte e avviamento motore senza chiave), lavafari integrati, luci posteriori LED-Top, mancorrenti al tetto di colore argento e cornici dei finestrini cromati, navigatore satellitare Amundsen con display da 8”, presa USB con connettività Apple, Smartlink+, 2 slot per scheda SD, comandi vocali, Wi-Fi, mappa per l’Europa e Servizi Infotainment Online per 1 anno, paraurti anteriore e posteriore con componenti argentate Look off-road, sensori di parcheggio anteriori con funzione frenante, pedaliera con inserti in acciaio, protezione inferiore supplementare del motore e protezione antipietrisco per il sottoscocca, sedili anteriori riscaldabili, specchietti esterni in alluminio, sterzo progressivo e tecnologia LED per illuminazione Ambient Light multicolor con 10 colori.

Skoda Kodiaq SportLine

La Skoda Kodiaq SportLine costa 5.140 euro più della Ambition a parità di motore e aggiunge: cruise control adattivo fino a 160 km/h con regolazione automatica della distanza e funzione di frenata di emergenza, battitacco decorativi anteriori e posteriori, cerchi in lega da 19” Triglav in antracite, cielo nero, colore non metallizzato speciale, cornice della calandra e dei finestrini di colore nero lucido, fari full LED con AFS (Adaptive Frontlight System) con regolazione dinamica e fendinebbia con funzione curvante, illuminazione vano piedi anteriore e posteriore, inserti decorativi carbon-look con logo SportLine, interno delle portiere rivestito in Alcantara, Kessy Full (Keyless Entry, Start and exit System: chiusura centralizzata con funzione di entrata/uscita, accensione/spegnimento motore senza chiave), lavafari integrati, luci posteriori LED-Top, navigatore satellitare Amundsen con display da 8”, presa USB con connettività Apple, Smartlink+, 2 slot per scheda SD, comandi vocali, Wi-Fi, mappa per l’Europa e Servizi Infotainment Online per 1 anno, sensori di parcheggio anteriori con funzione frenante, pedaliera con inserti in acciaio, sedile conducente con supporto lombare regolabile elettricamente con funzione di memoria, sedili sportivi in Alcantara e pelle con cuciture grigie, specchietti esterni di colore nero lucido regolabili, ripiegabili e riscaldabili elettricamente, schermabili automaticamente con funzione memoria e luci di ingombro laterali, sterzo progressivo, tappetini in tessuto con cuciture grigie, tecnologia LED per illuminazione Ambient Light multicolor con 10 colori e volante multifunzione sportivo a 3 razze in pelle perforata con comandi dell’autoradio e telefono e leve cambio DSG, piccolo pacchetto pelle.

Skoda Kodiaq displaySkoda Kodiaq display

Skoda Kodiaq: gli optional

La dotazione di serie della Skoda Kodiaq Active andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: i sensori di parcheggio posteriori con frenata automatica (360 euro) e la vernice metallizzata (690 euro). Quest’ultimo accessorio starebbe bene anche sulla Ambition insieme al Travel Assistant Pack (1.150 euro: Lane Assistant, Blind Spot detect con Rear traffic Alert, cruise control adattivo fino a 160 km/h con regolazione automatica della distanza e funzione di frenata di emergenza, controllo automatico dei fari abbaglianti e ugelli lavavetri riscaldabili) e ai fari Full LED con AFS (Adaptive Frontlight System) con regolazione dinamica e fendinebbia con funzione curvante (1.090 euro).

Questi due optional andrebbero acquistati anche sulla Executive insieme al tetto panoramico apribile (1.070 euro), ottimo in abbinamento alla tinta metallizzata su Style, SportLine e Scout (su questo allestimento ci vorrebbe anche il Travel Assistant Pack).

Skoda Kodiaq vista dall'altoSkoda Kodiaq vista dall'alto

Skoda Kodiaq: i prezzi

Motore a benzina

  • Skoda Kodiaq 1.5 TSI Active 25.700 euro
  • Skoda Kodiaq 1.5 TSI Ambition 28.290 euro
  • Skoda Kodiaq 1.5 TSI Executive 29.530 euro
  • Skoda Kodiaq 1.5 TSI Style 31.600 euro

Motori diesel

  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Active 30.570 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Ambition 33.160 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Executive 34.400 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Style 36.470 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Sportline 38.300 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Active 4×4 30.770 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Ambition 4×4 33.360 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Executive 4×4 34.600 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Style 4×4 36.670 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Scout 4×4 38.590 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Sportline 4×4 38.500 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Ambition 4×4 DSG 35.160 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Executive 4×4 DSG 36.400 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Style 4×4 DSG 38.470 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Scout 4×4 DSG 40.390 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI Sportline 4×4 DSG 40.300 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI 190 CV Style 40.420 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI 190 CV Scout 42.340 euro
  • Skoda Kodiaq 2.0 TDI 190 CV Sportline 42.250 euro

Il mondo Skoda

prevnext

L’articolo Skoda Kodiaq proviene da Panoramauto.

Fonte

Renault Koleos

Renault KoleosRenault Koleos

Renault Koleos vista dall'altoRenault Koleos vista dall'alto

Renault Koleos frontaleRenault Koleos frontale

Renault Koleos codaRenault Koleos coda

Renault Koleos profiloRenault Koleos profilo

Renault Koleos tre quarti posterioreRenault Koleos tre quarti posteriore

Renault Koleos interniRenault Koleos interni

Renault Koleos cruscottoRenault Koleos cruscotto

Renault Koleos consolle centraleRenault Koleos consolle centrale

Renault Koleos sedili anterioriRenault Koleos sedili anteriori

Renault Koleos sedili posterioriRenault Koleos sedili posteriori

Renault Koleos tetto apribileRenault Koleos tetto apribile

 

La seconda generazione della Renault Koleos è una SUV – disponibile a trazione anteriore o integrale – realizzata sullo stesso pianale delle Mégane Grand Coupé e Sporter.

Renault Koleos profiloRenault Koleos profilo

Renault Koleos: gli esterni

Il design esterno della Renault Koleos è caratterizzato da forme muscolose e da vistosi gruppi ottici anteriori.

Renault Koleos interniRenault Koleos interni

Renault Koleos: gli interni

L’abitacolo della Renault Koleos è spazioso, costruito con cura e ricco di vani portaoggetti.

Renault Koleos frontaleRenault Koleos frontale

Renault Koleos: il motore

La Renault Koleos monta un solo motore sovralimentato:

  • un 2.0 turbodiesel dCi da 177 CV

Renault Koleos consolle centraleRenault Koleos consolle centrale

Renault Koleos: gli allestimenti

Gli allestimenti della Renault Koleos sono tre: Business, Executive e Initiale Paris.

Renault Koleos Business

La dotazione di serie della Renault Koleos Business comprende: ABS con assistenza alla frenata di emergenza, accensione automatica dei fari e dei tergicristalli, airbag frontale passeggero (disattivabile), airbag laterali a tendina anteriori e posteriori, alzacristalli anteriori elettrici (impulsionali per conducente), alzacristalli posteriori elettrici, barre da tetto, cerchi in lega da 19” Proteus Bitono, chiusura centralizzata, climatizzatore automatico bizona, cruise control + limitatore di velocità, Easy Access System, ECO DRIVE, fari alogeni, fendinebbia, freno di stazionamento elettrico, Hill Start Assist, kit riparazione pneumatici, LED DAY Running Edge Light con firma luminosa C-Shape, LED posteriori, lunotto riscaldato, radio digitale Arkamys 8 altoparlanti con Bluetooth e comandi vocali, 2 spine USB + 1 jack, sistema di navigazione 3D integrato con touchscreen 7”, R-LINK 2 compatibile con Android Auto e Apple CarPlay, rilevatore di stanchezza, retrovisori esterni ripiegabili manualmente e sbrinanti, sedile conducente e passeggero a regolazione manuale, sedili ripiegabili 60/40, sellerie misto tessuto/ecopelle-Nere, sensori di parcheggio posteriori, sensori di pressione pneumatici, Shark Antenna, attacchi Isofix, sistema di frenata d’emergenza attiva con rilevamento pedoni, ski anteriori, tinta metallizzata, tendine parasole con specchio senza illuminazione, VISIO SYSTEM (riconoscimento della segnaletica stradale e allarme superamento della carreggiata), vetri stratificati e volante in pelle nero.

Renault Koleos Executive

La Renault Koleos Executive costa 1.700 euro più della Business e aggiunge: Ambient Lighting, commutazione automatica abbaglianti/anabbaglianti, Easy Break, fari Full LED PURE VISION, Parking Camera, vetri privacy, retrovisore interno fotocromatico, retrovisori ripiegabili elettricamente riscaldabili, sensore angolo morto, sensori di parcheggio anteriori, tendine parasole con specchio con illuminazione e touchscreen 8,7”.

Renault Koleos Initiale Paris

La Renault Koleos Initiale Paris costa 4.550 euro più della Executive e aggiunge: avviso distanza di sicurezza, BOSE SOUND SYSTEM (con 13 altoparlanti), cruise control adattivo, cerchi in lega da 19” Initiale Paris, poggiatesta anteriore Relax, portabagagli con apertura/chiusura mani libere, sedile conducente e passeggero riscaldati con regolazione elettrica e ventilati, sedili in pelle Nappa nero e vetri laminati laterali.

Renault Koleos sedili anterioriRenault Koleos sedili anteriori

Renault Koleos: gli optional

La dotazione di serie della Renault Koleos Business andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il cruise control adattivo (500 euro) e la telecamera posteriore (198 euro esclusi costi di montaggio). Il cruise adattivo starebbe bene anche sulla Executive insieme ai sedili in pelle (1.800 euro con quello del conducente regolabile elettricamente) e al tetto panoramico (1.200 euro).

Quest’ultimo accessorio andrebbe acquistato anche sulla Initiale Paris insieme al sistema Easy Park Assist (400 euro).

Renault Koleos codaRenault Koleos coda

Renault Koleos: i prezzi

Motore diesel

  • Renault Koleos 2.0 dCi Business 36.350 euro
  • Renault Koleos 2.0 dCi Executive 38.050 euro
  • Renault Koleos 2.0 dCi Business 4×4 38.650 euro
  • Renault Koleos 2.0 dCi Executive 4×4 40.350 euro
  • Renault Koleos 2.0 dCi Initiale Paris 42.600 euro
  • Renault Koleos 2.0 dCi Initiale Paris 4×4 44.900 euro

Il mondo Renault

prevnext

L’articolo Renault Koleos proviene da Panoramauto.

Fonte

Seat Cordoba (1993): i diesel a iniezione indiretta

Seat CordobaSeat Cordoba

Tra il 1993 e il 1998 la prima generazione della Seat Cordoba – variante con la coda della seconda serie della Ibiza disegnata nientepopodimeno che da Giorgetto Giugiaro – fu commercializzata con due motori 1.9 diesel a iniezione indiretta (aspirato da 64 CV e turbo da 75 CV).

Propulsori vecchi, inquinanti ma anche indistruttibili che trasformano l’affidabile compatta a quattro porte iberica – introvabile in Italia, facile da rintracciare in Spagna con 1.000 euro – in un “mulo” che può percorrere decine di migliaia di chilometri senza problemi.

Seat Cordoba (1993): le caratteristiche principali delle diesel a iniezione indiretta

La prima serie della Seat Cordoba diesel – variante a quattro porte della Ibiza – vede la luce nel 1993: la compatta spagnola può vantare un design equilibrato (merito della scelta di Giorgetto Giugiaro di non rendere la coda troppo sporgente) e un bagagliaio molto ampio ma non brilla alla voce “prestazioni”.

Seat Cordoba (1993): la tecnica delle versioni diesel a iniezione indiretta

La gamma motori diesel della Seat Cordoba nel 1993 comprende due unità 1.9: 68 CV per la variante aspirata e 75 CV per quella turbo. La potenza della versione non sovralimentata scende a 64 CV nel 1996 mentre l’anno seguente il TD abbandona le scene.

Seat Cordoba (1993): le quotazioni delle diesel a iniezione indiretta

Le Seat Cordoba diesel a iniezione indiretta non hanno un futuro come auto d’epoca in quanto troppo inquinanti ma restano mezzi adatti a chi vuole percorrere migliaia di chilometri in posti privi di blocchi del traffico. In Italia sono introvabili, più semplice rintracciarle in Spagna a 1.000 euro: puntate sulle turbo (più briose).

Il mondo Seat

prevnext

L’articolo Seat Cordoba (1993): i diesel a iniezione indiretta proviene da Panoramauto.

Fonte

Leo, il peluche di Peugeot Design Lab si ispira al Leone

Leo Peluche Peugeot Design LabLeo Peluche Peugeot Design Lab

Peugeot pensa ai più piccoli, non solo in auto. Il Peugeot Design Lab ha infatti creato una mascotte di peluche per bambini chiamata Leo, ispirandosi chiaramente al Leone che rappresenta il simbolo del brand da 160 anni.

Due misure e due colori

Dopo gli art toys Leo’z e le macchinine primi passi (402 Darl’Mat o L45), Peugeot Design Lab – che ha al suo attivo tanti prodotti, anche molto diversi da quanto ci aspetteremmo – si è lasciato ultimamente ispirare dal Leone per realizzare un simpatico cucciolo protagonista di una gamma completa di prodotti per bambini e bambine, fra cui si fa notare un grazioso peluche. Disponibile in due misure, S e M, e in due colori, celeste e beige, è realizzato in un materiale morbido, setoso e flessibile (è facilmente lavabile).

Opera di Chirstophe Pialat

Oltre ad essere un peluche, Leo è il protagonista di numerosi articoli pensati per i più piccoli: da uno zaino a quaderni, astucci, gomme, matite e persino le caramelle gommose realizzate da Haribo. Questo leoncino è opera di Christophe Pialat, un designer specializzato negli interni, che ha fatto una lunga carriera nel marchio Peugeot, dove ha diretto la progettazione della concept-car Peugeot EX1 Concept e ha partecipato allo sviluppo del Peugeot Onyx Concept. Leo è disponibile nella Boutique Peugeot.

L’articolo Leo, il peluche di Peugeot Design Lab si ispira al Leone proviene da Panoramauto.

Fonte