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Auto italiane a benzina: l’elenco completo (con i prezzi)

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Sono ancora molte le auto italiane a benzina presenti in listino ma prepariamoci a vedere il loro numero calare drasticamente in futuro: modelli bestseller come le Fiat Panda e 500 e la Lancia Ypsilon hanno già abbandonato questo tipo di alimentazione e nei prossimi mesi si aggiungeranno altri modelli.

Il propulsore a ciclo Otto, molto apprezzato da chi percorre pochi chilometri, rappresenta ancora oggi il 27% delle immatricolazioni totali: solo le vetture ibride vendono di più.

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le auto italiane a benzina in commercio: tante proposte per tutti i gusti e tutte le tasche.

Auto italiane a benzina: l’elenco completo

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Abarth

  • 595 26.000 euro
  • 595 C 28.000 euro
  • 695 31.000 euro
  • 695 C 33.000 euro

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Alfa Romeo

  • Giulia 2.0 Turbo 200 CV da 50.300 euro
  • Giulia 2.0 Turbo 280 CV da 61.200 euro
  • Giulia Quadrifoglio 99.000 euro
  • Stelvio 2.0 Turbo 200 CV da 59.800 euro
  • Stelvio 2.0 Turbo 280 CV da 68.000 euro
  • Stelvio Quadrifoglio 109.000 euro

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Dallara

  • Stradale Barchetta 195.176 euro
  • Stradale Spider 215.428 euro
  • Stradale Coupé 234.948 euro

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DR

  • dr 3 1.5 16.400 euro
  • dr 4.0 1.5 18.900 euro
  • dr 4.0 1.5 Turbo 21.900 euro
  • dr 5.0 1.5 20.900 euro
  • dr F35 1.5 Turbo da 24.900 euro
  • dr 6.0 1.5 Turbo 28.900 euro

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Evo

  • 3 1.5 15.900 euro
  • 4 17.900 euro
  • 5 15.900 euro

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Ferrari

  • Portofino 198.061 euro
  • Roma 200.936 euro
  • 488 Pista 296.000 euro
  • 488 Pista Spider 326.400 euro
  • F8 Tributo 236.000 euro
  • F8 Spider 262.000 euro
  • 812 Superfast 303.727 euro
  • 812 GTS 336.000 euro

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Fiat

  • Tipo 1.0 da 20.950 euro
  • Tipo SW 1.0 da 22.450 euro
  • 500X 1.0 T3 da 22.850 euro

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Giotti Victoria

  • Glory 24.490 euro

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Lamborghini

  • Huracán 610 CV 197.071 euro
  • Huracán 640 CV da 227.072 euro
  • Huracán Spyder 610 CV 216.522 euro
  • Huracán Spyder 640 CV 249.523 euro
  • Aventador S 385.059 euro
  • Aventador SVJ 432.730 euro
  • Aventador Roadster S 385.089 euro
  • Aventador Roadster SVJ 474.698 euro
  • Urus da 229.086 euro

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Maserati

  • Ghibli Modena 119.480 euro
  • Ghibli Trofeo 148.640 euro
  • Quattroporte GT 109.864 euro
  • Quattroporte Modena da 133.564 euro
  • Quattroporte Trofeo 175.073 euro
  • MC20 231.157 euro
  • Levante Modena 126.070 euro
  • Levante Trofeo 170.600 euro

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Dacia, la tecnologia sigla per sigla

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Il marchio Dacia ha abbandonato la filosofia low-cost con modelli di successo come SanderoJogger ma presenta ancora nella propria gamma vetture essenziali rivolte a chi cerca il migliore rapporto qualità/prezzo. La Casa rumena non ha una dotazione tecnologica all’avanguardia ma la base tecnica condivisa con Renault non è da sottovalutare.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici del brand est-europeo.

4×2

La sigla 4×2 identifica le varianti a trazione anteriore della Dacia Duster.

Adaptive Hill descent control

Il sistema Adaptive Hill descent control – di serie su tutte le Dacia Duster 4×4 – mantiene stabile la velocità in discesa.

AEBS

La sigla AEBS identifica il sistema di frenata attiva d’emergenza.

AFU

La sigla AFU identifica l’assistente alla frenata di emergenza.

ALS

La sigla ALS identifica l’accensione automatica dei fari.

Blind Spot Warning

Il sistema Blind Spot Warning – attivo sopra i 30 km/h – rileva i veicoli in movimento nell’area dell’angolo cieco attraverso quattro sensori a ultrasuoni e avvisa della loro presenza tramite un LED posizionato sullo specchietto retrovisore esterno corrispondente.

Blue dCi

La sigla Blue dCi identifica i motori turbodiesel Dacia.

CVT

La sigla CVT identifica il cambio automaticovariazione continua.

ECO-G

La sigla ECO-G identifica alcune Dacia GPL.

FCW

La sigla FCW identifica l’avviso di urto frontale.

HR13

La sigla HR13 identifica il motore 1.3 turbo benzina TCe della Dacia Duster.

HSA

La sigla HSA identifica l’assistente per le partenze in salita.

K9K

La sigla K9K identifica il motore 1.5 turbodiesel Blue dCi Dacia.

Key Less Entry

Il sistema Key Less Entry Dacia permette di chiudere o sbloccare le porte e accendere il motore senza estrarre la chiave dalla borsa o dalla giacca.

Media Display

Il Media Display è un sistema di infotainment Dacia.

Media Nav

Il Media Nav è un sistema di infotainment Dacia.

Multiview Camera

La Multiview Camera Dacia offre una visione frontale, posteriore e laterale che aiuta a individuare buche e altri ostacoli.

TCe

La sigla TCe identifica i motori turbo benzina e GPL Dacia.

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Cos’è, a che serve e quando si rilascia il foglio di via auto

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Quando si acquista un’auto o una moto – nuova o usata che sia – è necessario procedere con l’immatricolazione del veicolo, in modo da poter circolare immediatamente senza correre alcun rischio. Non sempre, però, è possibile procedere immediatamente con questa operazione: in casi come questi, è necessario richiedere e ottenere l’emissione di un foglio di via che permetterà di circolare con una coppia di targhe provvisorie.

Esattamente, però, cos’è il foglio di via auto e come si ottengono le targhe provvisorie? Cerchiamo di capirlo insieme.

Che cos’è il foglio di via per le auto e a cosa serve

Il foglio di via per le auto – da non confondere con il foglio di via che la Questura emette nei confronti delle persone che abbiano compiuto specifiche tipologie di reati – è un documento che consente la circolazione di veicoli a motore anche se il processo di immatricolazione non è stato ancora completato.

Come specificato nell’articolo 99 del Codice della Strada, il foglio di via viene rilasciato ad  auto, moto e rimorchi che non sono ancora provvisti di targhe definitive. Nello specifico, è possibile richiedere l’emissione del foglio – e delle relative targhe provvisorie – nei seguenti casi:

  • Se il mezzo che si è acquistato deve essere sottoposto alle operazioni di accertamento e idoneità tecnica. Ad esempio, l’auto o la modo devono essere collaudate presso un centro autorizzato;
  • Veicoli destinati all’esportazione verso stato estero;
  • Veicoli nuovi o usati in viaggio verso mostre e fiere autorizzate per i quali non è stata più pagata la tassa di circolazione

Nel foglio di via deve essere specificato chiaramente il percorso che l’auto, la moto o il rimorchio dovranno compiere; la durata ed eventuali prescrizioni tecniche da rispettare. La durata del foglio di via per auto non può comunque eccedere i 60 giorni. Ovviamente, per poter circolare con le targhe provvisorie sarà necessario sottoscrivere una polizza RCA che protegga in caso si resti coinvolti in un incidente. A differenza dell’assicurazione auto “canonica”, la RCA per targa provvisoria ha una durata molto limitata nel tempo – da una manciata di giorni a qualche settimana.

Chi rilascia il foglio di via per le auto

Il foglio di via e le targhe provvisorie vengono rilasciate, in base a quanto previsto dal già citato articolo 99 del Codice della Strada e della più recente circolare n. 7518 del 3 marzo 2021 del Ministero delle Infrastrutture, da un ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri.

Nello specifico, il foglio e le targhe possono essere richieste a un ufficio della Motorizzazione civile o in una sede ACI locale.

Foglio di via auto e targa provvisoria: quali documenti presentare

Il rilascio delle targhe provvisorie e del documento di via è subordinato alla compilazione e presentazione presso gli uffici preposti di una lunga serie di documenti.

Se si deve ottenere una carta provvisoria di circolazione per recarsi presso un centro di collaudo è necessario presentare i documenti del veicolo e i documenti di identità del proprietario.

Se, invece, si richiede la targa provvisoria per esportazione si devono presentare la carta di circolazione annullata, il documento di radiazione e i documenti del nuovo intestatario del mezzo.

Quanto costa la targa provvisoria

L’emissione del foglio di via per l’auto è soggetto al pagamento di diritti di segreteria per un totale di poco inferiore ai 30 euro. Nello specifico, si dovrà effettuare un versamento di 10,20 euro sul c/c 9001 e un versamento di 16,00 euro sul c/c 4028. Entrambi i pagamenti dovranno essere fatti tramite bollettino postale rilasciati dalla Motorizzazione Civile, dall’ACI o richiedibili in un qualunque ufficio postale.

Sanzioni foglio di via auto e targhe provvisorie: cosa prevede il Codice della Strada

Secondo il comma 3 e il comma 4 dell’articolo 99 del CdS, nel caso in cui si circoli senza foglio di via o senza targa provvisoria si è soggetti a sanzione amministrativa che varia da 26 a 102 euro. Nel caso in cui si viaggi senza seguire il percorso dichiarato, invece, la multa va da un minimo di 42 euro a un massimo di 173 euro.

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Come e perché viene radiata una moto

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Ci sono differenti motivi per cui è possibile che una moto venga radiata, ovvero eliminata definitivamente dal Pubblico Registro Automobilistico, meglio conosciuto come PRA, e anche dall’Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione Civile. La prima cosa importante da sapere è che una moto radiata dal PRA non può assolutamente più circolare su strada. Vediamo tutto quello che dovremmo sapere si questa tematica.

Quando una moto viene radiata

I possibili casi in cui una motocicletta viene radiata sono i seguenti:

  • demolizione del mezzo;
  • esportazione della moto all’estero;
  • distruzione della moto;
  • incendio del veicolo;
  • cancellazione d’ufficio.

Radiazione della moto per esportazione

Nel caso in cui il motociclista si trasferisce con la sua due ruote in un Paese estero, allora è obbligatorio radiare la moto, che viene cancellata quindi da ogni tipo di archivio in Italia e deve essere reimmatricolata nel nuovo stato. La moto deve anche passare la revisione e, in Italia, vengono ritirati anche il libretto di circolazione e la sua targa.

La richiesta di radiazione per esportazione della moto all’estero, secondo il Codice della Strada, deve essere fatta prima del trasferimento all’estero e mai dopo. Il motociclista deve presentare la sua domanda presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).

Cancellazione d’ufficio e radiazione della moto

Una cosa fondamentale da ricordare, come avviene anche per le auto – e lo abbiamo visto parecchie volte – è non dimenticare mai di pagare il bollo annuale. Cosa succede altrimenti? Se per 3 anni di seguito non paghi il tributo dovuto alla tua Regione, allora rischi la radiazione d’ufficio del veicolo (secondo l’articolo 96 del Codice della Strada).

Se l’ente impositore accerta il mancato pagamento delle tasse per almeno tre anni consecutivi, invia al proprietario la notifica che avverte dell’avvio del procedimento. E così si procede al ritiro del libretto di circolazione e della targa da parte della Polizia, su mandato del PRA. Chi circola ugualmente dopo la cancellazione, rischia la sanzione amministrativa che va da un minimo di 431 a un massimo di 1.734 euro, oltre alla confisca della moto.

Radiazione della moto per demolizione

Quando un motociclista decide di rottamare la sua due ruote, allora chiaramente non possiamo far altro che parlare della conseguente radiazione del veicolo stesso. Nessun soggetto può procedere autonomamente ma se ne deve occupare:

  • il concessionario in cui il motociclista decide di comprare eventualmente la moto nuova;
  • oppure il centro di raccolta autorizzato per la demolizione.

Carta di circolazione, certificato di proprietà e targhe devono essere consegnati insieme alla moto, e gli incaricati procedono a radiare la moto: lo devono fare entro 30 giorni e consegnare di seguito il certificato di rottamazione al proprietario del mezzo, che viene quindi liberato da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa.

Distruzione o incendio moto: come procedere alla radiazione

Se la moto è distrutta a seguito di un sinistro o di atti vandalici, allora è possibile farla radiare. È necessario che:

  • l’intestatario del mezzo;
  • il centro demolizioni;
  • le agenzie di pratiche auto

presentino istanza al PRA.

Cosa bisogna consegnare insieme alla domanda:

  • carta di circolazione;
  • certificato di proprietà;
  • targa;
  • verbale che attesta la distruzione della moto.

Quanto costa radiare la moto

I costi della pratica di radiazione della moto sono i seguenti:

  • si pagano 32 euro di imposta di bollo;
  • 13,50 euro di compensi ACI;
  • 10,20 euro di diritti DTT (solo per esportazione della moto).

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Come dovrebbe essere montato il parabrezza dell’auto

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Quando un automobilista deve cambiare il parabrezza del suo veicolo, molto spesso si mette erroneamente alla ricerca del prodotto più economico, proposto al prezzo più conveniente sul mercato. Non c’è cosa più sbagliata, visto che il parabrezza è un elemento fondamentale dell’auto e che garantisce la sicurezza a bordo (abbiamo di recente visto tutti i simboli che possiamo trovare sul vetro e le regole per l’omologazione di questa componente auto).

Sono troppi gli errori e le leggerezze diffusi e pericolosi che purtroppo è possibile commettere quando si procede nella riparazione di un parabrezza. Per questo motivo è assolutamente fondamentale sapere che il soggetto che si occupa del montaggio del parabrezza della propria auto sia un professionista serio e affermato, che non commetta sbagli gravi durante l’intervento. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo, prima di inserire un nuovo parabrezza, elemento indispensabile per la sicurezza del mezzo.

Sicurezza del parabrezza: cosa sapere

È fondamentale che i tecnici specializzati nel montaggio del parabrezza seguano dei corsi di formazione specifici per svolgere questa professione, ma come in tutti i campi, non basta. È indispensabile anche l’abilità dell’autoriparatore. Ricordiamo che il professionista generico non si occupa del montaggio del parabrezza come i centri specializzati in cristalli, che li montano seguendo una procedura standard e che usano gli stessi materiali che vengono utilizzati anche durante il primo impianto da parte delle Case automobilistiche. I principali errori che vengono effettuati nell’installazione di un parabrezza possono avere delle conseguenze anche molto gravi sul comfort e sulla sicurezza dei passeggeri.

Montaggio del vetro: gli errori da evitare

Prima di tutto devono essere effettuati dei test sulla qualità dei vetri, e vengono eseguiti durante tutte le fasi di montaggio, partendo innanzitutto dalla decontaminazione dei residui di produzione. Quando il professionista si è accertato che il parabrezza è quello giusto, allora è possibile passare allo smontaggio del parabrezza rotto con gli attrezzi adeguati. A proposito di questi ultimi, è importante che vengano usati strumenti di ultima generazione, e non utensili ormai superati: purtroppo infatti alcuni montatori che non si occupano spesso di questo servizio sono soliti usare il coltello manuale per tagliare il collante vecchio, ma è pericoloso, perché può andare a rovinare la vernice protettiva sulla scocca e favorire la formazione di ruggine nel tempo.

Il parabrezza vecchio dall’auto non può essere smontato e poi rimontato quando si preferisce, è necessario rispettare determinati tempi specifici. Ci sono infatti delle fasi temporali limite oltre le quali la colla più vecchia presente sul telaio non è più in grado di fornire un’adesione ottimale al nuovo collante.

E come si procede? Le fasi:

  • si applica il nuovo collante poliuretanico, un materiale simile al silicone acetico per il fai da te, che però è caratterizzato da un modulo di elasticità molto più alto, che consente di non rompersi in caso di incidente e urto;
  • l’applicazione non può essere effettuata solo seguendo la traccia del collante precedente sul telaio, infatti ogni Casa automobilistica indica quanto deve essere largo e alto il sigillante e si devono usare dei becchi specifici da inserire sulla pistola.

Attenzione: deve essere applicata la giusta quantità di colla, se è troppa infatti il vetro del parabrezza potrebbe sporgere dalla carrozzeria e creare rumori e fruscii fastidiosi, soprattutto durante i viaggi sulle strade ad elevata percorrenza, come le autostrade. Ma non è tutto, anche applicare poca colla può essere dannoso, il vetro potrebbe non aderire perfettamente e provocare degli spifferi e punti di infiltrazione di aria e acqua, potrebbe addirittura staccarsi.

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Come si regolano le sospensioni della moto

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Non è facile regolare le sospensioni della propria moto, ma gli appassionati di motociclismo amano dedicarsi a questo tipo di intervento autonomamente. Si tratta comunque di un lavoro molto delicato, con alcuni consigli utili da parte degli esperti è possibile riuscire a ottenere un buon risultato finale. Vediamo come procedere.

A che cosa servono le sospensioni della moto

Innanzitutto introduciamo il discorso spiegando che cosa sono le sospensioni: si tratta di elementi costituiti da due forcelle anteriori e un ammortizzatore; sono nello specifico composte da:

  • un sistema idraulico che smorza le oscillazioni prodotte dalle variazioni della posizione della molla;
  • una molla che serve a sostenere il peso.

Alcune moto non hanno forcelle ma un sistema di leveraggio con ammortizzatore anteriore, altre hanno un doppio ammortizzatore posteriore e non singolo. La regolazione delle sospensioni serve per rendere la molla più rigida o anche per velocizzare o rallentare il sistema idraulico che lavora nella compressione della molla.

Come regolare la forcella della moto

Prima di tutto bisogna accordare il funzionamento tra la sospensione anteriore e posteriore, per evitare – o almeno limitare – gli scompensi di equilibrio della moto, che si possono percepire a causa delle irregolarità del fondo stradale. Si potrebbero altrimenti rischiare delle reazioni anomale della moto in caso di sollecitazioni esterne, che possono essere pericolose e determinare la perdita di controllo del mezzo.

In seguito è bene verificare che l’ammortizzatore e la molla siano in armonia. Se precarichi la molla troppo poco o freni troppo l’idraulica, la sospensione affonda in maniera eccessiva quando incontra le irregolarità del terreno e fa fatica a distendersi nuovamente. Attenzione: non sottovalutate la pressione di gonfiaggio delle gomme, se è errata infatti non serve a nulla andare a regolare le sospensioni.

Sospensioni moto: regolazione statica

Si può procedere con la regolazione statica, che riguarda l’assetto della moto, e quindi l’altezza di base che dà il giusto assetto in condizioni di marcia. I passaggi per regolare il precarico:

  • prima di tutto aprire l’idraulica del freno in compressione ed estensione del mono-ammortizzatore e della forcella,
  • sollevare le ruote da terra;
  • misurare la distanza tra il perno delle ruote e un punto fisso del telaio;
  • appoggiare la ruota a terra e ripetere la misurazione fatta in precedenza, per ottenere quella differenza che viene definita abbassamento statico, che dovrebbe essere al 5-10% sul posteriore e al 20-30% all’anteriore, per le moto medie e maxi sportive;
  • fare nuovamente la misurazione precedente ma solo al retrotreno con pilota a bordo, con la benzina e anche un eventuale passeggero. L’abbassamento posteriore dovrà essere del 20-25% per un uso su pista e del 20-30% per un uso su strada.

Come regolare l’idraulica:

  • tirare la leva del freno anteriore;
  • comprimi ed estendi la forcella anteriore ripetutamente;
  • fai distendere la forcella senza il carico, con la leva del freno tirata;
  • una volta stesa deve comprimersi di poco, ed è qui che capisci: se non affonda, la compressione è troppa, se oscilla, è poca;
  • regolare il freno anteriore comprimendolo e lasciandolo stendere.

Sospensioni moto: regolazione dinamica

Questa tipologia di regolazione ha l’obiettivo di migliorare il comportamento della moto, tenendo conto del pilota e del suo stile di guida:

  • se la moto sobbalza sul terreno sconnesso ed è rigida sui rettilinei, allora precarico in compressione e freno sono troppo alti;
  • se in curva il mezzo ondeggia bisogna aumentare freno in compressione e precarico;
  • se le ruote non seguono buche e conformazione del manto stradale, allora il precarico delle molle è troppo alto;
  • quando la moto, in fase di frenata, sbanda con la ruota dietro e si abbassa troppo in avanti, allora bisogna regolare la forcella, perché è troppo basso il freno in compressione e anche le molle della forcella stessa sono precaricate poco.

Andando a modificare il precarico della moto – che ne regola l’altezza e il funzionamento delle sospensioni – si modifica anche il comportamento dello stesso mezzo in curva. I freni in estensione o compressione, invece, vanno a regolare la velocità con cui si comprimono e si estendono le sospensioni.

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F1 2022: Pérez principe di Monaco con la Red Bull, Ferrari confusa

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Sergio Pérez ha vinto il GP di MonacoMonte Carlo – settima tappa del Mondiale F1 2022 – con la Red Bull. Il pilota messicano ha tagliato il traguardo davanti a Carlos Sainz Jr. (Ferrari) e a Max Verstappen (Red Bull).

Monaco Grand Prix

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F1 Grand Prix of Monaco

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F1 Grand Prix of Monaco

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AUTO-PRIX-F1-MON

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F1 Grand Prix of Monaco

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La corsa del Principato – iniziata con un’ora di ritardo a causa della pioggia, interrotta da due bandiere rosse e accorciata di 14 giri per rimanere nel limite di due ore  – è stata sfortunatissima per Charles Leclerc: il driver monegasco nella corsa di casa è stato prima colpito e poi affondato dal suo team. In poche parole è stato trattato come una seconda guida ritrovandosi dalla pole position al quarto posto finale su un circuito in cui è impossibile sorpassare.

Mondiale F1 2022 – GP Monaco: le pagelle

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Sergio Pérez (Red Bull)

La vittoria a Monte Carlo è la ciliegina sulla torta di un inizio di stagione splendido per Sergio Pérez, reduce da ben sei gare consecutive in “top 5”.

Partito terzo, è stato il primo “big” a montare le gomme intermedie (al 16° giro) riuscendo a prendere una posizione a Leclerc e ha conquistato la testa della corsa approfittando del pessimo doppio pit-stop Ferrari.

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Charles Leclerc (Ferrari)

Dominare il venerdì (miglior tempo in entrambe le prove libere) e il sabato (pole position), scattare davanti a tutti a Monte Carlo e ritrovarsi quarti sotto la bandiera a scacchi senza colpe: è successo questo a Charles Leclerc, alla seconda corsa consecutiva fuori dal podio.

Il driver monegasco si trovava tranquillamente in testa alla gara ma a un certo punto gli strateghi Ferrari hanno deciso di trattarlo come una seconda guida chiamandolo ai box al 18° giro per montare le gomme intermedie e lasciando lo scudiero Sainz Jr. in pista in attesa che l’asfalto si asciugasse definitivamente. Il risultato? Dopo la prima sosta ha ceduto una posizione a Pérez e tre tornate dopo è stato chiamato insieme al compagno spagnolo per mettere gli pneumatici da asciutto. Uscito quarto dai box, non ha potuto fare altro che stare in coda.

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Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Carlos Sainz Jr. oggi è stato coccolato come una prima guida e ha portato a casa un secondo posto nel GP di Monaco (terza gara consecutiva in “top 5”).

Scattato secondo e ritrovatosi al comando solo in seguito al primo pit-stop inutile di Leclerc, ha chiesto e ottenuto di passare direttamente dalle gomme full wet agli pneumatici da asciutto ed è stato l’unico tra i “big” a effettuare una sola sosta. Il driver spagnolo ha dichiarato di aver perso a causa del rallentamento subito da Latifi nell’outlap ma senza gli errori di strategia del Cavallino avrebbe sicuramente tagliato il traguardo dietro al compagno Charles.

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Max Verstappen (Red Bull)

Il podio di Max Verstappen – il quarto consecutivo – è arrivato solo grazie agli errori di strategia Ferrari.

Il leader del Mondiale F1 2022 – partito quarto – è stato più lento di Pérez in qualifica, è entrato in “top 3” al 16° giro dopo il pit-stop del compagno, ha montato le intermedie al 18° giro e le gomme da asciutto tre tornate più tardi ed è rientrato terzo beffando un incolpevole Leclerc.

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Ferrari

Con una strategia corretta la Ferrari avrebbe vinto a Monte Carlo? Non è detto. Avremmo visto due Rosse sul podio con la monoposto di Leclerc davanti a quella di Sainz Jr.? Sicuramente.

La Scuderia di Maranello – a secco di successi da quattro Gran Premi – prima ha penalizzato Charles portandolo a effettuare un pit-stop inutile, poi l’ha trattato come un gregario.

Mondiale F1 2022 – I risultati del GP di Monaco

Prove libere 1

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:14.531
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:14.570
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:14.601
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.712
5 Lando Norris (McLaren) 1:15.056

Prove libere 2

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:12.656
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:12.700
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:13.035
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:13.103
5 Lando Norris (McLaren) 1:13.294

Prove libere 3

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:12.476
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:12.517
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:12.846
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:12.881
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:13.210

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:11.376
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:11.601
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:11.629
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:11.666
5 Lando Norris (McLaren) 1:11.849

Le classifiche
La classifica del GP di Monaco 2022
Sergio Pérez (Red Bull) 1h56:30.265
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 1,2 s
Max Verstappen (Red Bull) + 1,5 s
Charles Leclerc (Ferrari) + 2,9 s
George Russell (Mercedes) + 12,0 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 125 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 116 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 110 punti
George Russell (Mercedes) 84 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 83 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull 195 punti
Ferrari 169 punti
Mercedes 120 punti
McLaren-Mercedes 50 punti
Alfa Romeo-Ferrari 39 punti

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Noleggio auto o leasing: qual è la differenza

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Esistono diverse alternative all’acquisto di un’auto: le più valide sono il noleggio a lungo termine e il leasing finanziario. Due formule che agli occhi dei clienti meno esperti tendono ad assomigliarsi, quando in realtà sono molto diverse. Entrambe consentono di avere una vettura a disposizione per un lungo periodo senza la necessità di acquistarla definitivamente, ma ognuna ha delle caratteristiche proprie.

Leasing auto: come funziona

Il leasing finanziario di un’automobile è un contratto che utilizza uno schema molto simile a quello della locazione. In poche parole sottoscrivendo un leasing si realizza un’operazione di finanziamento. L’impresa leasing anticipa il capitale necessario all’acquisto del bene, mentre il cliente lo restituisce a rate, pagando i canoni periodici. La caratteristica che rende il leasing una misura ideale per i clienti che hanno l’esigenza di sostituire con molta frequenza una vettura, con un impegno minimo di capitale, è l’anticipo modulabile.

Con il leasing auto si concede l’utilizzo del mezzo mediante il pagamento di un canone periodico, generalmente mensile. Al termine del periodo di concessione, l’utilizzatore può decidere se interrompere il rapporto, rinnovare il rapporto andando a sostituire l’automobile con un modello diverso, oppure acquistare la vettura pagando una somma detta maxi rata finale. Per responsabilità di sanzioni amministrative per violazione del Codice della Strada, a rispondere è il trasgressore e il locatario del mezzo.

Cos’è il noleggio a lungo termine di un’auto

Il noleggio a lungo termine di un’automobile, invece, è un contratto che prevede l’utilizzo della vettura dietro il versamento di un canone mensile. Tra i tanti vantaggi derivati dal noleggio a lungo termine, c’è anche la possibilità di inserire, nella rata mensile, il pagamento di diversi servizi accessori: l’assicurazione auto, il soccorso stradale, la copertura delle spese in caso di malfunzionamento della vettura fuori garanzia non imputabile all’utilizzatore del messo e la possibilità di avere un’auto sostitutiva a titolo gratuito in caso di fermo del veicolo.

Nato inizialmente per rivolgersi ai liberi professionisti dotati di partita IVA, il noleggio a lungo termine è un servizio che con il passare degli anni si è adattato sempre di più alle esigenze dei privati, in quanto presenta molteplici vantaggi sia in termini economici che di gestione.

Le differenze tra il leasing auto e il noleggio a lungo termine

Il leasing auto e il noleggio a lungo termine di una vettura presentano delle caratteristiche proprie che contribuiscono a differenziare i due servizi l’uno dall’altro. Entrambi hanno dei vantaggi e degli svantaggi a seconda dell’utente finale che intende sottoscriverli. Il leasing auto è caratterizzato principalmente da un canone anticipato, da una rata mensile fissa, dalla possibilità di riscattare il veicolo versando una maxi rata finale, dalle spese extra per la gestione dell’auto e per la manutenzione.

A differenza del leasing auto, nel contratto di un noleggio a lungo termine sono incluse diverse voci: le coperture assicurative del messo, la gestione dei sinistri, il soccorso stradale e anche le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria del veicolo.

Noleggio a lungo termine o leasing: cosa conviene

La domanda che sorge spontanea è la seguente: conviene di più sottoscrivere un leasing finanziario oppure il noleggio a lungo termine di un’auto? La risposta non esiste, o meglio, dipende dalle esigenze dell’utente finale. Il leasing, per esempio, è più indicato per chi intende diventare il proprietario di una vettura e vuole dilazionare il costo dell’acquisto del mezzo nel tempo. Il noleggio a lungo termine, invece, è la soluzione ideale per chi ha la necessità di avere a disposizione una vettura senza doverla acquistare e senza il timore della sua svalutazione nel tempo. La proprietà dell’auto noleggiata, infatti, resta alla società di noleggio e il cliente non ha la possibilità di acquistarla alla fine del contratto stipulato.

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MotoGP 2022: Bagnaia trionfa al Mugello

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Credits: Danilo Di Giovanni/Getty Images

Italia in festa al MugelloFrancesco Bagnaia si è aggiudicato con la Ducati l’ottava tappa della MotoGP 2022 davanti a Fabio Quartararo (Yamaha) e Aleix Espargaró (Aprilia).

MOTO-PRIX-ITA-MOTOGP

Credits: FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images

MotoGP of Italy – Race

Credits: Danilo Di Giovanni/Getty Images

MOTO-PRIX-ITA-MOTOGP

Credits: FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images

MotoGP of Italy – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Italy – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

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La corsa toscana ha visto Bastianini (ritirato per una caduta) allontanarsi dalla vetta del Motomondiale. Ieri invece Marc Márquez ha annunciato che non gareggerà più per il resto della stagione: il centauro spagnolo – oggi decimo – si sottoporrà a un nuovo intervento chirurgico all’omero destro infortunato nel 2020 e non tornerà prima del 2023.

MotoGP 2022 – GP Italia: le pagelle

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Francesco Bagnaia (Ducati)

Francesco Bagnaia è ufficialmente tornato: il trionfo nel GP d’Italia coincide con il secondo successo negli ultimi tre appuntamenti della MotoGP 2022.

Partito quinto, ha conquistato la zona podio al sesto giro con un doppio sorpasso su Quartararo e Marini e ha soffiato il primo posto a Bezzecchi tre tornate dopo. Nella seconda parte di gara ha saputo tenersi dietro il rivale transalpino della Yamaha mantenendo sempre un vantaggio rassicurante.

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Aleix Espargaró (Aprilia)

Ancora un terzo posto (il quarto di seguito) per Aleix Espargaró: il centauro iberico non molla ed è ancora vicinissimo al leader della MotoGP 2022 Quartararo.

Scattato dalla settima posizione, si è preso la terza piazza al 17° giro con un sorpasso ai danni di Bezzecchi.

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Marco Bezzecchi (Ducati)

Marco Bezzecchi ha disputato la sua migliore corsa in carriera nella classe regina del Motomondiale centrando un ottimo quinto posto nel GP d’Italia al Mugello.

Partito secondo dopo delle sorprendenti qualifiche, ha passato al via il poleman Di Giannantonio (facendosi però beffare dal compagno Marini). Balzato in testa alla seconda tornata, l’ha ceduta a Bagnaia al 9° giro e poco dopo si è fatto passare anche da Quartararo. Dopo una prima metà di gara memorabile, ha sofferto nella seconda parte e ha perso la “top 3” al 17° giro contro Aleix Espargaró.

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Johann Zarco (Ducati)

Zitto zitto, Johann Zarco ha centrato al Mugello il terzo piazzamento in “top 5” negli ultimi quattro appuntamenti iridati.

Una gara di sostanza per il centauro francese, quarto in griglia e quarto sotto la bandiera a scacchi.

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Ducati

Bene la vittoria di Bagnaia e i piazzamenti di Zarco, Bezzecchi e Marini, male il quindicesimo posto di Miller e l’uscita di Bastianini.

La Ducati nel GP d’Italia ha portato a casa la quinta vittoria stagionale e il terzo trionfo consecutivo nel Motomondiale.

MotoGP 2022 – I risultati del GP d’Italia

Prove libere 1

1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:46.662
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:47.070
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:47.070
4 Álex Rins (Suzuki) 1:47.071
5 Enea Bastianini (Ducati) 1:47.186

Prove libere 2

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.891
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.940
3 Jack Miller (Ducati) 1:46.313
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.349
5 Luca Marini (Ducati) 1:46.362

Prove libere 3

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.393
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.669
3 Luca Marini (Ducati) 1:45.762
4 Johann Zarco (Ducati) 1:45.767
5 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:45.853

Prove libere 4

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.614
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.047
3 Marc Márquez (Honda) 1:47.075
4 Miguel Oliveira (KTM) 1:47.149
5 Jack Miller (Ducati) 1:47.149

Qualifiche

1 Fabio Di Giannantonio (Ducati) 1:46.156
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:46.244
3 Luca Marini (Ducati) 1:46.327
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.383
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.471

Warm up

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:46.976
2 Maverick Viñales (Aprilia) 1:47.116
3 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.233
4 Johann Zarco (Ducati) 1:47.246
5 Takaaki Nakagami (Honda) 1:47.414

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2022
Francesco Bagnaia (Ducati) 41:18.923
Fabio Quartararo (Yamaha) + 0,6 s
Aleix Espargaró (Aprilia) + 2,0 s
Johann Zarco (Ducati) + 2,6 s
Marco Bezzecchi (Ducati) + 3,1 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 122 punti
Aleix Espargaró (Aprilia) 114 punti
Enea Bastianini (Ducati) 94 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 81 punti
Johann Zarco (Ducati) 75 punti

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Mondiale F1 2022 – GP Monaco a Monte Carlo: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Mark Thompson/Getty Images

Il GP di MonacoMonte Carlo – settima tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Charles Leclerc è il favorito nella gara di casa ma il pilota monegasco, curiosamente, non è mai andato a punti su questo tracciato (in tre apparizioni due incidenti e un ritiro per un problema meccanico). Max Verstappen ne approfitterà per consolidare il primato iridato?

F1 2022 – GP Monaco: cosa aspettarsi

Il circuito cittadino di Monte Carlo – sede del GP di Monaco, settimo appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato tanto affascinante per il contesto quanto noioso per i piloti. I sorpassi sono impossibili – dal 1986 a oggi solo Olivier Panis nel 1996 è stato capace di trionfare qui senza partire dalle prime tre posizioni della griglia – ma la pioggia prevista per domenica potrebbe regalare molte sorprese.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Monaco, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Eric Alonso/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain

Credits: Dan Istitene/Getty Images

F1 Grand Prix of Spain, RACE”F1 Grand Prix of Spain”

Credits: ANP via Getty Images

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Credits: MANU FERNANDEZ/POOL/AFP via Getty Images

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F1 2022 – Monte Carlo, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 27 maggio 2022
14:00-15:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
17:00-18:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 28 maggio 2022
13:00-14:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
16:00-17:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:30 su TV8)
Domenica 29 maggio 2022
15:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP di Monaco
LUNGHEZZA CIRCUITO 3.337 m
GIRI 78
RECORD IN PROVA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W10) – 1’10”166 – 2019
RECORD IN GARA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W12) – 1’12”909 – 2021
RECORD DISTANZA Max Verstappen (Red Bull RB16B) – 1h38’56”820 – 2021

F1 – Il pronostico del GP di Monaco 2022

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1° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen ha vinto il GP di Monaco dello scorso anno e sembra avere tutte le carte in regola per centrare il bis.

Il campione del mondo Formula 1 in carica è reduce da quattro successi negli ultimi cinque Gran Premi e vuole approfittare di una pista come quella di Monte Carlo adatta alle sue caratteristiche per rafforzare il primato nel Mondiale 2022.

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2° Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez sta lavorando alla grande e con la Red Bull ha portato a casa tre secondi posti negli ultimi quattro appuntamenti iridati.

I precedenti del pilota messicano a Monte Carlo? Un podio nel 2016 ma mai nelle prime tre file in qualifica.

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3° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton non sale su un podio da cinque gare ma in Spagna la sua Mercedes ha mostrato qualche segno di ripresa.

Monte Carlo il sette volte campione del mondo F1 ha conquistato tre successi, due pole position e sette piazzamenti totali in “top 3”.

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Da tenere d’occhio: Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Carlos Sainz Jr. sta provando a ritrovare continuità dopo i due passi falsi di Melbourne e Imola e qualche altro errore di troppo e a nostro avviso ha buone possibilità di fare bene a Monte Carlo.

Il pilota spagnolo è sempre andato a punti nel GP di Monaco (arrivando oltretutto secondo lo scorso anno) ma non è mai scattato dalle prime tre posizioni della griglia.

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La squadra da seguire: Red Bull

Monte Carlo assisteremo a un’altra doppietta Red Bull? Probabile.

La scuderia austriaca è in un eccellente stato di forma – quattro vittorie negli ultimi cinque Gran Premi e 5 corse di seguito con almeno una monoposto sul podio –  e ha già trionfato cinque volte nel GP di Monaco.

 

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