Category Archives: Formula 1
Suzuki Katana, il test
Appeal | È una moto dal grande fascino, grazie a un design che amalgama alla perfezione passato e futuro |
Contenuti tecnologici | Ha un nuovo display LCD molto accattivante, ma anche controllo della trazione e ABS Bosch |
Piacere di guida | È una stradale dal carattere sportivo. Va forte in mani esperte e si lascia controllare con facilità nel quotidiano |
Dettagli special | Il faro anteriore quadrato, la semicarenatura e la ruota posteriore da 190 con il portatarga basso sono i suoi punti di forza |
Ritorna nel 2019 il mito della Katana, grazie al designer italiano Rodolfo Frascoli che ha reinterpretato in chiave moderna il modello iconico che dal 1981 in poi ha conquistato il cuore di molti motociclisti.
Presentata ufficialmente a Eicma 2018, la nuova Suzuki Katana debutta sul mercato italiano con un look che coniuga passato, presente e futuro e con una base tecnica consolidata e aggiornata.
I suoi punti distintivi sono senza dubbio il faro quadrato a LED all’anteriore con la semicarenatura che richiama le forme del vecchio modello, la sella “scomposta”, ma anche la coda snella e il gommone posteriore da 190 con il portatarga basso che parte dal forcellone. La tecnica è già nota.
Il telaio perimetrale è in alluminio leggero, come il forcellone. Le sospensioni sono completamente regolabili con la forcella KYB da 43 mm, e l’impianto frenante è firmato Brembo: pinza ad attacco radiale con quattro pistoncini su doppio disco anteriore da 310 mm.
E poi c’è il cuore pulsante, il quattro cilindri da 999 cc da 150 CV a 10.000 giri/min e 108 Nm a 9.500 giri/min del GSX R1000 K5. Suzuki Katana sposa la semplicità e l’aspetto più autentico delle moto. Dunque elettronica ridotta al minimo: ci sono solo ABS Bosch e controllo della trazione regolabile ed escludibile. Tutto il resto è nelle mani del pilota.
A chi si rivolge
È una moto dalla forte personalità, è stradale ma dalla vocazione sportiva. Eppure allo stesso tempo sa essere vintage, mettendo un po’ d’accordo diverse tipologie di motociclisti. Va forte e si guida bene se c’è da tirarle il collo, ma anche docile e “urbana” per chi vuole andarci in giro tutti i giorni magari con l’abbigliamento retrò.
In sella
Ha una posizione di guida sportiva ma naturale. Si sta con il busto leggermente caricato in avanti, senza affaticarsi. La sensazione di controllo è straordinaria, complice anche la sella bassa (825 mm) che consente a tutti di mettere con facilità i piedi a terra.
Il manubrio è largo e perfettamente distanziato dal busto e i 215 kg scompaiono non appena si superano i 10 km/h. Il suono offerto dallo scarico di serie è magico: pieno, cupo, da vera sportiva. Come il motore.
È stato aggiornato per offrire il meglio ai medio-alti regimi e in sella invita a sfruttare soprattutto la parte centrale della curva di coppia e a infilare una dietro l’altra tutte le marce perfettamente gestite dal cambio manuale rapido e preciso (non elettronico).
Insomma, c’è tanta schiena ai medi e un allungo come da programma. Sull’asfalto bagnato ha dato anche una sensazione di ottima stabilità e maneggevolezza, così come efficace si è rivelato l’impianto frenante.
Qualche vibrazione può avvertirsi solo sopra i 5.000 giri/min mentre migliorabile è la retroilluminazione dell’affascinante display LCD realizzato ad hoc per questo modello.
Quanto costa
La nuova Suzuki Katana è disponibile in due colorazioni – grigio classico che richiama il modello precedente o nero – nelle concessionarie al prezzo di 13.690 euro. Ma fino a fine aprile viene proposta in abbinamento allo scarico in titanio Akrapovic compreso nel prezzo.
Scheda tecnica
Motore | 4 cilindri da 999 cc |
Potenza | 150 CV a 10.000 giri/min e 108 Nm a 9.500 giri/min |
Peso | 215 kg |
Prezzo | 13.690 euro |
Le ultime in Moto
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Aston Martin Rapid E: la prima elettrica di Gaydon
La prima elettrica di Casa Aston Martin si concretizza nella versione definitiva di produzione. Si chiama Aston Martin Rapid E ed è stata svelata in queste ore, in anteprima mondiale, al Salone di Shanghai 2019. Basata sulla Rapid S, si distingue per un’estetica personalizzata e, ovviamente, un powertrain a zero emissioni.
Per lo sviluppo della meccanica della nuova Aston Martin Rapid E, la Casa inglese ha collaborato con Williams Advanced Engineering, insieme al quale ha creato i due motori elettrici che la spingono, posizionati sull’asse posteriore e in grado di erogare complessivamente una potenza di 610 CV con una coppia di 950 Nm. Grazie a questa meccanica la gran turismo pulita di Gaydon promette performance da vera supercar: copre lo scatto da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h.
I due motori sono alimentati da batterie agli ioni di litio da 65 kWh, installate nel vano motore e protette da una struttura in fibra di carbonio e kevlar. Queste assicurano alla Rapid E un’autonomia di 320 km (WLTP) e, se le si collega a una colonnina rapida, impiegano un’ora per una ricarica che garantisce 300 km di percorrenza.
La prima elettrica di Gaydon verrà prodotta in serie limitata con solo 155 unità destinate a tutto il mondo. Alcune di queste, per curiosità, appariranno nel prossimo film di James Bond.
Archivio
Aston Martin Rapide S
La berlina quattro porte super sportiva del brand di lusso britannico.
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Lotus Type 130: l’hypercar elettrica inglese
Lotus ha svelato al Salone di Shanghai di aver in serbo una sorpresa imminente: la prima sportiva elettrica della famiglia inglese. Per il momento si chiama Type 130, e da Hethel tranquillizzano promettendo che saprà offrire tutto ciò che ci si aspetta da un’auto del marchio, nonostante il powertrain a zero emissioni.
Anteprime
Lotus svela il primo teaser della nuova hypercar elettrica
La type 130 potrebbe raggiungere i 1.000 CV di potenza
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Glossario di guida sportiva: la traiettoria
Le basi
Non basta un’auto potente per essere veloci in pista: bisogna saper sfruttare bene le traiettorie e l’uscita di curva per andare forte. Anche perché seguire una traiettoria corretta quando si va piano è facile (se si conosce la linea giusta), farlo quando si corre vicini al limite del grip della macchina è ben più difficile.
Non è importante quale sia l’angolo della curva, l’importante è il raggio: tanto più il raggio è ampio, tanto sarà più alta la velocità di percorrenza in curva.
In pista abbiamo la fortuna di poter utilizzare tutto lo spazio a disposizione (asfalto e cordoli), il che ci aiuta a disegnare traiettorie migliori. Dolcezza e pulizia pagano sempre: quindi movimenti decisi, ma morbidi, sia sullo sterzo che sui pedali.
Facciamo un esempio: prima di una curva a destra, per esempio, si sta il più “larghi” possibile (quindi sulla sinistra) si frena (se necessario) e man mano che si rilasciano i freni si comincia a stringere la curva mirando il punto di corda. A questo punto si comincerà ad allargare la traiettoria aprendo lo sterzo e accelerando progressivamente, facendo scorrere la macchina il più possibile.
Il punto di corda (il punto più interno della curva che andremo a toccare) è fondamentale per la traiettoria. Cambia a seconda dell’angolazione della curva, e può essere anticipato o ritardato.
Dettagli
- È molto importante frenare nel punto giusto prima della curva, così da posizionare l’auto in modo corretto per l’uscita di curva.
- Sacrificare l’ingresso in curva, sempre: è l’uscita di curva quella che conta, ed è quella che ci aiuterà ad andare veloce in rettilineo e quindi a fare un buon giro.
- Entrare con troppa velocità in curva non paga mai.
- Scegliere le traiettorie giuste è una questione di talento ed esperienza, la teoria serve molto, la pratica aiuta moltissimo.
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Lotus svela il primo teaser della nuova hypercar elettrica
Lotus ha svelato al Salone di Shanghai di aver in serbo una sorpresa imminente: la prima sportiva elettrica della famiglia inglese. Per il momento si chiama Type 130, e da Hethel tranquillizzano promettendo che saprà offrire tutto ciò che ci si aspetta da un’auto del marchio, nonostante il powertrain a zero emissioni.
Di fatto Lotus era rimasto uno dei pochi brand automotive a non cedere all’elettrificazione totale, fino ad oggi. Alla kermesse cinese è stato però ufficializzato il progetto di questa hypercar elettrica al 100%.
La Lotus Type 130 si troverebbe già una fase avanzata di sviluppo e, secondo gli ingegneri inglesi, non tradirà i valori del marchio esprimendo le caratteristiche doti di maneggevolezza, agilità e leggerezza che caratterizzano tutti i modelli targati Lotus, con una potenza in cavalli che, secondo le prime indiscrezioni, si avvicinerà o raggiungerà le 4 cifre.
Phil Popham, massimo responsabile del brand d’Oltremanica ha assicurato che:
“La Type 130 sarà la Lotus più dinamica della nostra storia. Segnerà un punto di svolta per la marca e rappresenta già di cui siamo capaci”.
La fine di quest’anno, quando dovrebbe essere svelata, sarà il traguardo di un lungo percorso di sviluppo, partito da zero, che dura dall’ormai lontano 2008.
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Audi exclusive, il nuovo programma di personalizzazione per il SUV Q3
Si chiama Audi exclusive l’estensione del programma di personalizzazione pensato per la nuova Audi Q3, SUV compatto del marchio dei Quattro Anelli. Da oggi sarà infatti possibile scegliere la colorazione tra oltre 80 tinte disponibili (al prezzo di 2.880 euro), tra le quali il raffinato Verde Goodwood effetto perla.
exclusive Module per il mercato italiano
Il pacchetto Audi exclusive Module, riservato al mercato italiano, è basato sulla variante top di gamma S line edition. Esso include il colore esterno personalizzato Audi exclusive, gli inediti cerchi in lega da 20 pollici Audi Sport a cinque razze doppie con inserti in grigio opaco, ma ance calotte in nero dei retrovisori e pacchetto esterno lucido nero titanio che porta in dote accenti in nero nella zona della calandra, lungo le modanature delle superfici vetrati e sui paraurti, con i mancorrenti al tetto che completano le finiture “total black” dell’auto.
Disponibile in abbinamento a tutti i motori
Proposto al prezzo di 4.900 euro, il nuovo pacchetto Audi exclusive Module è abbinabile a tutte le motorizzazioni presenti in gamma. Dunque, dal 1.5 TFSI da 150 CV al 2.0 TFSI da 190 CV o da 230 CV con trazione quattro, per quanto riguarda i benzina. Dal punto di vista dei diesel invece, si spazia dal 2.0 TDI da 150 o 90 CV (in configurazione a due o a quattro ruote motrici).
Le ultime novità a 4 ruote
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Volvo, parte anche in Cina la produzione della XC40, primo SUV compatto
Parte questa settimana in Cina, presso lo stabilimento di Luqiao (a sud di Shanghai), la produzione della nuova Volvo XC40, primo SUV compatto di lusso prodotto dalla Casa automobilistica.
Lanciata alla fine del 2017, la XC40 è stata la prima Volvo in assoluto ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di Car of the Year in Europa nel marzo del 2018 e fino ad oggi è stata prodotta solo presso lo stabilimento di Volvo Cars ubicato a Ghent, in Belgio (oltre 100.000 esemplari in tutto il mondo).
Maggiore produzione per soddisfare la domanda crescente
A partire da questa settimana, dunque, cresce la capacità produttiva del brand e sarà così possibile portare la produzione della XC40 più vicino al mercato cinese e gestire meglio l’incremento di produzione resosi già necessario a seguito dei numerosi ordini dei clienti interessati all’acquisto di questo modello.
“La domanda di XC40 ha superato le nostre aspettative più rosee,” ha dichiarato Håkan Samuelsson, President e CEO di Volvo Cars. “Realizzare la XC40 a Luqiao crea capacità supplementare, rende più flessibile la nostra rete produttiva globale ed è una dimostrazione concreta della nostra strategia basata sul principio ‘costruisci dove vendi’.”
Volvo detiene il 30% di Lynk & Co.
Presso lo stabilimento di Luqiao viene già costruito il SUV 01 commercializzato da Lynk & Co, il marchio gemello di Volvo gestito in comproprietà con Geely. Da parte sua, Polestar, il marchio di vetture elettriche prestazionali di proprietà di Volvo Cars e Geely, ha annunciato questa settimana che la Polestar 2 versione fastback a trazione esclusivamente elettrica verrà realizzata a Luqiao a partire dal prossimo anno.
Ciò significa che presto lo stabilimento di Luqiao concentrerà su un’unica linea la produzione di tre modelli di tre marchi diversi detenuti da Volvo Car Group. La Volvo XC40, la Lynk & Co 01 e la Polestar 2 sono tutte basate sull’Architettura Modulare Compatta (CMA) sviluppata insieme a Geely. Lynk & Co è un nuovo marchio lanciato da Geely Holding, società proprietaria di Volvo Cars, nel 2016.
Volvo Cars detiene il 30% delle quote di partecipazione di Lynk & Co., oltre al 50% di Polestar, mentre l’altra metà è di proprietà di Geely.
Le ultime a 4 ruote
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Ford Mustang 2.3L EcoBoost: 330 CV con il pacchetto High Performance
Per i puristi la vera Ford Mustang è quella con il V8, ora nota come GT. Ma dal suo sbarco in Europa la Pony Car d’Oltreoceano si è proposta anche con una più modesta motorizzazione EcoBoost, a benzina, da 2,3 litri, che rappresenta la variante di accesso della gamma.
Questa versione ora si aggiorna con un extra di potenza accompagnato da dettagli inediti. Il motore 2.3L EcoBoost della Ford Mustang 2020 migliora grazie a un turbo di dimensioni maggiori, un radiatore più grande e una riprogrammazione della centralina elettronica che, insieme, elevano la potenza del quattro cilindri a 330 CV (+40 CV), con una coppia massima di 475 Nm.
Con questo upgrade la Mustang entry level migliorerebbe la performance sullo 0 -100 km/h di mezzo secondo (ora copre lo sprint in 5,8 secondi). La nuova Ford Mustang 2.3L High Performance Package, questo è il suo nome ufficiale, non presenta novità estetiche radicali, eccetto per alcuni loghi specifici posizionati dietro ai passaruota anteriori, gli adesivi sul cofano, gli specchietti retrovisori verniciati in grigio e i cerchi specifici da 19 pollici.
Dal punto di vista tecnico la nuova Mustang EcoBoost High Performance Package 2020 monta nuovi dischi freno da 353 mm all’anteriore, oltre a barre stabilizzatrici da 32 mm all’anteriore e da 24 al posteriore e cambi all’elettronica che si fanno notare su componenti sensibili come lo sterzo e il controllo della stabilità. Tutte queste novità sono state annunciate per la Ford Mustang 2020 che arriverà sul mercato statunitense, ma possiamo immaginare che coinvolgeranno anche la variante europea.
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Momodesign Aero è Best of the Best ai Red Dot Award, il video
Il nuovo casco Jet Aero di Momodesign ha “consentito” al Centro Stile di ricevere il premio Best of the Best nel Red Dot Award, il massimo riconoscimento nel design e nell’innovazione. “Vincere questo premio nella categoria Best of the Best è per noi motivo di orgoglio. Un riconoscimento così prestigioso è gratificante per il nostro Centro Stile – afferma Paolo Cattaneo, Managing Director di Momodesign – una sferzata di energia per tutto il team Momodesign e un inno al design e alla creatività italiani. Era particolarmente importante per noi vincere questo premio perché legato al progetto di un casco che ha rappresentato una grande sfida: la nostra visione futura della mobilità urbana su due ruote e la conseguente evoluzione del nostro brand”.
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SEAT e il metano: Ibiza, Arona e Leon si rafforzano con la gamma TGI
Diciamolo pure: è tutta una questione di posizionamento.
Seat è un marchio con un pubblico più giovane della media – ce lo ripetono sempre, e fanno bene – e le nuove generazioni sono attente all’ambiente. “Eco-conscious”, direbbero gli inglesi.
Ma come fa il mercato automotive a rispondere a questo tipo di esigenze ora, subito e con costi decisamente inferiori rispetto all’elettrico che è bello, per carità, ma è ancora di là dal diventare una realtà popolare?
Seat una risposta ha deciso di darla con una parola semplice: metano. Presentando una gamma completa e variegata di modelli con motorizzazione TGI – Ibiza e Arona con un 1.0 da 90 CV, Leon con un 1.5 da 130 CV – e una filosofia di offerta (i propulsori a metano sono abbinabili a qualsiasi livello di allestimento, persino l’FR) che non relega questo tipo di motorizzazione a “scelta al risparmio”.
Perché è vero: finora il metano è stato appannaggio di saggi uomini di mezz’età votati all’ottimizzazione economica. Il metano non è cool. Ma in Seat sono convinti – e ancora una volta: fanno bene – che questo tipo di immagine percepita non abbia valore sulle nuove generazioni, sui millennials. Che guardano al concreto e lo fanno senza pregiudizi di sorta.
Noi aggiungiamo anche che – mettendo da parte i pregiudizi, appunto – una volta saliti a bordo le differenze di prestazioni con un benzina o con un diesel “più che onesti” sono minime, abbastanza da essere irrilevanti. Soprattutto se si pensa a chi potrebbe voler acquistare un modello a metano, e alle sue ragioni.
Il metano è efficiente, con emissioni di CO₂ inferiori del 25% rispetto al corrispettivo motore benzina, ecosostenibile e soprattutto economico (un kg di metano costa più o meno 1 euro, al momento). C’era solo un vuoto di mercato nell’attesa di un’offerta che mettesse tutto questo in un pacchetto “figo” e appetibile anche al grande pubblico.
Seat è stata lungimirante, e ha deciso di riempirlo.
Seat e la gamma TGI: le novità in 5 punti
- Nella gamma TGI di Seat il metano non è una “seconda scelta”, ma è il protagonista: il serbatoio a benzina è stato ridotto per far spazio a un terzo serbatoio di metano in acciaio ad alta resistenza, a cui si affianca un mini-serbatoio a benzina di 9 litri di capacità
- L’applicazione è trasparente, quasi invisibile: si entra in una Seat qualsiasi, si accende il motore e si parte. A metano.
L’unico dettaglio che tradisce la motorizzazione è il computer di bordo, che splitta l’autonomia residua in due: quella a metano e quella a benzina.
A proposito di autonomia: i valori dichiarati li trovate nella tabella qui sotto. - L’alimentazione a benzina entra in funzione in soli due casi: quando – se non siete stati previdenti – si rimane a secco di metano, o nel caso in cui le temperature esterne siano inferiori ai -10°: in questo caso l’avvio avviene a benzina, fino a che gli iniettori non vengono “scaldati” a sufficienza.
- Visto che il serbatoio a benzina è inferiore ai 15 litri, tutta la gamma TGI di Seat è esentata dal pagare il bollo al 75% (il 100% in Piemonte, Lombardia e nella provincia di Bolzano). Rendendo la scelta ancora più competitiva dal punto di vista economico.
- Come detto le prestazioni sono più che oneste: la Arona sembra fatta per le lunghe percorrenze su strade miste, è comoda, paciosa e affidabile ma dinamica; la Ibiza, pur avendo lo stesso motore, regala qualche guizzo in più; la Leon – infine – beneficia del maggior numero di cavalli (sia rispetto alle sorelle che alla versione precedente, che si fermava a 110CV).
Arona e Ibiza hanno un cambio manuale a 6 rapporti, Leon può essere dotata anche di un automatico DSG doppia frizione a 7 rapporti.
Seat e il metano: la gamma TGI in breve
Seat Ibiza 1.0 TGI
Potenza | 90 CV |
Capacità serbatoio metano | 13,8 Kg |
Autonomia a metano | 360 Km |
Capacità serbatoio a benzina | 9 l |
Autonomia a benzina | 150 Km |
Seat Arona 1.0 TGI
Potenza | 90 CV |
Capacità serbatoio metano | 13,8 Kg |
Autonomia a metano | 360 Km |
Capacità serbatoio a benzina | 9 l |
Autonomia a benzina | 150 Km |
Seat Leon 1.5 TGI EVO
Potenza | 130 CV |
Capacità serbatoio metano | 17,3 Kg |
Autonomia a metano | 440 Km |
Capacità serbatoio a benzina | 9 l |
Autonomia a benzina | 140 Km |
Dove l’abbiamo guidata
Quello che divide Madrid da Avila – una cittadella fortificata e arroccata, molto scenografica, in Spagna – sono circa 130 kilometri di autostrada e strade provinciali che attraversano alture verdi e rocciose (il nostro test drive ci ha portati fino al Parco Regionale dell’alto bacino del Manzanarre, un posto dove ritornare e ritornare), in alcuni punti con scenari quasi da far west.
Un percorso sufficiente a comprendere l’ottima autonomia – o meglio ancora: l’ottimo costo di gestione – della gamma TGI di SEAT: andare e tornare da Avila ha fatto fuori neanche metà serbatoio di metano e non ha minimamente intaccato quello a benzina.
Fate spesso percorsi medio-brevi come un Milano-Torino, Roma-Napoli o giù di lì? Ecco, fateci un pensierino.
Dove vorremmo guidarla
Se avessimo l’inconscienza della giovinezza e un/a fidanzato/a lontano, ci ritrovereste di notte su un’autostrada semivuota con il cruise control attivo. Consumi regolari e battito irregolare, con l’adrenalina della consapevolezza di star facendo una follia per un bacio a sorpresa mattutino.
E la tranquillità di spendere il meno possibile, che siamo giovani e il budget è limitato.
Le concorrenti
Fiat | Per lungo tempo la scelta più semplice per chi cercava il metano. Ancora la scelta (quasi) obbligata per i multispazio. |
Opel | A listino c’è solo l’Opel Astra 1.4 ecoM da 110 CV, sia in versione berlina che station wagon. |
DR | Ha la line-up più completa, con SUV di tutte le dimensioni. Bisogna però venire a patti con la qualità. E la percezione del marchio. |
Volkswagen | C’è la piccola up! che, come la cugina Skoda Citigo, offre 68CV. E ci sono Polo e Golf. Stessi motori, ma i prezzi salgono. |
L’articolo SEAT e il metano: Ibiza, Arona e Leon si rafforzano con la gamma TGI proviene da Icon Wheels.