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Sicurezza stradale nell’Unione Europea: i Paesi più pericolosi (e quelli più sicuri)
ANSA / MATTEO BAZZI
La sicurezza stradale nell’Unione Europea è tenuta in grande considerazione: secondo il rapporto 2018 dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) relativo agli incidenti stradali del 2016 nell’UE si sono verificati 6,24 decessi ogni 100.000 abitanti in seguito a sinistri. Un valore migliorabile ma comunque buono se paragonato ad altre realtà.
Qui troverete la classifica dei cinque Paesi più pericolosi dell’Unione Europea e dei cinque più sicuri.
Sicurezza stradale nell’Unione Europea: i 5 Paesi più pericolosi (morti ogni 100.000 abitanti)
Romania | 10,3 |
Bulgaria | 10,2 |
Polonia | 9,7 |
Lettonia | 9,3 |
Grecia | 9,2 |
Sicurezza stradale nell’Unione Europea: i 5 Paesi più sicuri (morti ogni 100.000 abitanti)
Svezia | 2,8 |
Regno Unito | 3,1 |
Paesi Bassi | 3,8 |
Danimarca | 4 |
Germania/Irlanda/Spagna | 4,1 |
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Hyundai Tucson N Line, il video
La nuova Hyundai Tucson N Line si posiziona in gamma come variante top dal taglio sportivo e se la vedrà sul mercato con concorrenti come la Seat Ateca FR o la Skoda Karoq Sportline.
La sua indole racing si fermerà, però, soltanto all’aspetto estetico, sotto al cofano pulseranno infatti i già noti motori della gamma attuale con potenze comprese tra i 136 e i 185 CV.
Per la Tucson veramente arrabbiata bisognerà perciò aspettare un’eventuale variante ’N’ con il quattro cilindri turbo da 250 o 270 CV della i30 N.
Le ultime a 4 ruote
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Mini Clubman 2019
In occasione del Salone di Shanghai 2019, la rassegna motoristica più importante del continente asiatico, Mini ha svelato il restyling della Clubman. La compatta anglo/tedesca si rinnova con piccoli ritocchi estetici, novità per l’equipaggiamento e alcune modifiche tecniche.
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Alfa Romeo Stelvio QV o BMW X4 M Competition? / Icon Wheels FACE-OFF
Spaziose, pratiche, in grado di affrontare lunghi viaggi, strade innevate e il traffico cittadino senza battere ciglio, ma anche di annientare una strada tortuosa quando capita l’occasione.
Sono le SUV super-sportive, una categoria che sta spopolando negli ultimi anni. Questi mostri da quasi due tonnellate riescono a piegare le leggi della fisica a loro piacimento, sfoderando un’agilità impensabile fino a pochi anni fa per un’auto di questa massa.
Sul ring del nostro FACE-OFF si sfideranno due massime rappresentanti della categoria: l’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio e la BMW X4 M Performance. Due auto con caratteristiche e temperamento molto simili, almeno sulla carta. Vediamo i dati a chi danno ragione.
IN BREVE
Alfa Romeo Stelvio QV
Motore | V6, turbo |
Cilindrata | 2,9 litri |
Potenza | 510 Cv a 6.500 giri |
Coppia | 600 Nm a 2.500 giri |
Prezzo | 96.550 euro |
BMW X4 M Competition
Motore | 6 cilindri in linea, turbo |
Cilindrata | 3,0 litri |
Potenza | 510 Cv tra i 5.000 e i 7.000 giri |
Coppia | 600 Nm tra i 2.600 e i 5.500 giri |
Prezzo | 96.920 euro |
Prezzo |
Dimensioni
L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è leggermente più corta e piazzata della BMW X4 M, anche se l’occhio potrebbe trarre in inganno. L’italiana misura 470 cm di lunghezza, 196 cm di larghezza e 168 cm di altezza; la tedesca, invece, è più lunga di 6 cm (476 cm) e più stretta di 3 (193 cm), ma è anche più bassa di ben 6 cm, il che favorisce l’abbassamento del baricentro.
L’Alfa però gode di un vantaggio in termini di peso, fermando l’ago della bilancia a 1905 kg contro i 1970 kg della BMW, una differenza che praticamente un passeggero a bordo.
Identica la capacità del bagagliaio: 525 litri per entrambe.
Quindi la Stelvio risulta più corta, più leggera e piazzata, mentre la BMW è più pesante ma più bassa.
Potenza
Entrambe le SUV montano un motore sei cilindri turbo: V6 2,9 litri per la Stelvio, 3,0 litri sei cilindri in linea per la X4 M. Anche il cambio è uno ZF a 8 rapporti per entrambe, sebbene con centraline diverse.
Ma vediamo la potenza: il V6 della Stelvio QV eroga 510 Cv a 6.500 giri e 600 Nm di coppia a 2.500 giri. Il sei cilindri della BMW X4 M – nella versione Competition – eroga sempre 510 Cv e 600 Nm di coppia, ma la potenza è costante tra i 5.000 e i 7.500 giri e la coppia tra i 2.600 e i 5.500 giri. Quindi la Stelvio ha un motore più robusto e dal range più corto, mentre la BMW ha una spinta più lineare e spalmata anche ad alti regimi.
Ad ogni modo, le due sfidanti sono davvero vicine, sulla carta.
Prestazioni
La BMW X4 M Performance, da tradizione tedesca, ha una velocità di punta limitata a 250 km/h, mentre la Stelvio è libera di raggiungere i 283 km/h.
Anche nello scatto da 0 a 100 km/h l’italiana vince (anche per merito del peso minore) e ferma il cronometro a 3,8 secondi contro i 4,1 della BMW X4 M Competition.
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Karma Revero GT: firmata Pininfarina e con cuore BMW
Nonostante la sua presenza al Salone di Shanghai fosse stata annunciata già da tempo, la nuova Karma Revero GT ha catturato l’attenzione di gran parte dei visitatori della kermesse cinese.
Le linee sexy di questa gran turismo, disegnate da Pininfarina, nascondono una meccanica ibrida molto evoluta, presa in prestito dalla BMW i8. Al contrario di quanto succede sulla coupé tedesca, però, in questo caso il 1.5 da tre cilindri svolge il ruolo di generatore.
La Karma Revero GT può percorrere fino a 128 km in modalità 100% elettrica, grazie alla presenza di batterie da 28 kWh, oltre ai 450 km di autonomia garantiti dal motore termico.
La potenza totale del powertrain che spinge la Karma Revero GT ammonta a 535 CV con una coppia massima di 746 Nm con cui è in grado di scattare da ferma a 100 km/h in 4,5 secondi.
Nonostante sia stata presentata in Cina, sul mercato asiatico la Karma Revero GT non arriverà prima del 2021. Prima verrà infatti introdotta suo mercati europeo e mediorientale.
L’idea del costruttore è di produrne un massimo di 13mila esemplari, con un prezzo di circa 120.000 euro.
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Dainese Riding Master, a Misano in pista con Valentino Rossi
Grande successo per il Dainese Riding Master sul Misano World Circuit Marco Simoncelli, il primo dei capitoli di Dainese Experience. Una giornata all’insegna della passione e del divertimento, con una serie di corsi di guida sicura e sportiva destinati a tutti gli amanti delle due ruote, dal neofita all’aspirante pilota, ideati per aggregare i fedeli del marchio vicentino.
Valentino Rossi istruttore d’eccezione
A catalizzare l’attenzione, Valentino Rossi, per la prima volta ed in esclusiva in veste di insegnante per quattro fortunati vincitori delle aste che assegnavano i biglietti, con l’intero ricavato devoluto alla fondazione Marco Simoncelli.
Assieme al nove volte Campione del Mondo tanti altri nomi di spicco a fare da istruttori, come Loris Capirossi e i piloti della VR46 Riders Academy, Franco Morbidelli, Mattia Pasini, Marco Bezzecchi e Lorenzo Baldassarri.
Le ultime dal Motorsport
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Subaru Outback 2020: la crossover familiare si aggiorna
A metà strada tra una station wagon e una SUV, la nuova Subaru Outback 2020 debutta in società in occasione del Salone di New York 2019. La sesta generazione della crossover giapponese arriva con importanti novità, tra cui un motore turbo. L’immagine esterna rimane fedele alla sua ormai lunga tradizione e gli interni si aggiornano concedendosi più tecnologia, comfort e nuovi sistemi di assistenza alla guida.
Oltreoceano sarà commercializzata solo con motorizzazioni a benzina: il 2.5L aspirato da 182 CV e 239 Nm e il 2.4 litri turbo da 260 CV e 375 Nm, entrambi abbinati alla trasmissione automatica CVT in grado di simulare otto rapporti con le leve al volante.
Dal punto di vista tecnico la nuova Subaru Outback di sesta generazione ottimizza il telaio, irrigidito con nuove sospensioni che la rendono più dinamica su strada, oltre a barre stabilizzatrici sia davanti che dietro.
Le novità per la nuova Subaru Outback 2020 arrivano anche, e soprattutto, dentro. Per il mercato statunitense sono previsti fino a sei allestimenti con l’abitacolo che riceve nuove rifiniture di qualità, negli allestimenti più ricchi addirittura con rivestimenti in pelle Nappa.
Cambia la plancia, ora più lineare e dominata da un touch screen da 11,6 pollici che fa da interfaccia al sistema di infotainment Starlink. A bordo ci sarà anche un hotspot Wi-Fi con connessione LTE e un impianto stereo firmato Harman Kardon con 12 altoparlanti.
Tra i nuovi sistemi di sicurezza la Nuova Outback 2020 riceve il pacchetto EyeSIght con cruise control adattivo e il sistema di mantenimento della corsia, oltre al sistema di monitoraggio della stanchezza del guidatore con telecamera a infrarossi e riconoscimento facciale.
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Al Camp Jeep 2019 debutta la nuova Gladiator
In occasione del prossimo Camp Jeep 2019, previsto dal 12 al 14 luglio, sarà svelata la nuova Jeep Gladiator, pick-up di medie dimensioni, con importanti capacità off-road, che ha fatto il suo esordio mondiale a novembre dello scorso anno in occasione del Salone di Los Angeles.
Come di consueto, l’evento che richiama migliaia di appassionati consentirà a tutti di testare l’intera gamma di SUV Jeep o mettere alla prova la propria Jeep nei chilometri di percorsi off-road a disposizione nell’area, oltre ad accedere alle attività di intrattenimento.
Jeep Gladiator
La protagonista indiscussa di questa edizione organizzata in Trentino sarà certamente la nuova Jeep Gladiator, segna il ritorno del marchio nel segmento dei pick-up. Pick-up di medie dimensioni con importanti capacità 4×4, si ispira alla lunga tradizione di robusti e affidabili pick-up del marchio Jeep.
Offre design autentico, funzionalità e versatilità, ma anche capacità di carico e di traino notevoli. Prodotta a Toledo (Ohio, USA) e commercializzata negli Stati Uniti dalla primavera di quest’anno, arriverà nel 2020 nelle concessionarie della regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).
Jeep Wrangler Rubicon 1941 designed by Mopar
Ma le novità non finiscono qui, perché tutti i partecipanti potranno toccare con mano anche la Jeep Wrangler Rubicon 1941 designed by Mopar, il brand di FCA dedicato ai prodotti e servizi postvendita per tutti i veicoli del Gruppo. Si tratta di un allestimento 100% street legal pensato per il fuoristrada e capace di esaltare al massimo il desiderio di avventura.
Realizzata con specifici Jeep Performance Parts, sfoggia tra gli altri il kit con sospensioni rialzate di 2 pollici, lo “snorkel”, le “rock rails”, il battitacco nero, il “black fuel door” e i tappetini all weather.
Completa la configurazione “hard” una livrea 1941 che ricorda una data simbolo per il marchio Jeep, la nascita della Willys, richiamata peraltro su altri particolari della vettura come ad esempio il cerchio, il pomello cambio e il tavolino per il portellone posteriore.
Inoltre, il veicolo è arricchito con i Jeep Authentic Accessories selezionati dalla gamma degli oltre 200 accessori Jeep Wrangler.
Le ultime a 4 ruote
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Hyundai Venue: la sorella minore della Kona
La gamma SUV di Hyundai si amplia. E nonostante la Kona già occupasse il segmento delle crossover compatte, i coreani hanno voluto rafforzare la loro presenza su questo terreno svelando al Salone si New York la nuova Venue. È una crossover più corta e accessibile rispetto alla Kona, e ancora non è chiaro se arriverà o no in Europa.
La Hyundai Venue si presenta con un design più robusto e forme spigolose, in stile fuoristrada, con una griglia frontale grande e verticale, e una linea di cintura alta. La carrozzeria riceve un tocco di stile grazie alla tinta bicolore. Anche se, per il suo look robusto sembra il contrario, la Hyundai Venue misura appena 4,08 metri in lunghezza, 12 cm in meno rispetto alla Kona.
Nonostante Hyundai non abbia ancora ufficializzato il suo arrivo in Europa, tutto sembra confermare questa possibilità. Negli USA ,a partire da fine anno, verrà commercializzata con un motore quattro cilindri a benzina da 1.6 litri con cambio manuale o automatico ed esclusivamente con la trazione anteriore.
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Isotta Fraschini Tipo 8 (1919): la Rolls-Royce italiana
Sarebbe riduttivo considerare la Isotta Fraschini Tipo 8 del 1919 come la Rolls-Royce italiana: l’ammiraglia milanese era infatti ancora più esclusiva della Silver Ghost britannica e offriva oltretutto due cilindri in più.
Isotta Fraschini Tipo 8 (1919): le caratteristiche principali
La Tipo 8 vede la luce nel 1919 ed è la prima Isotta Fraschini realizzata dopo la Prima Guerra Mondiale: una vettura lussuosissima nata come risposta italiana alla Rolls-Royce e caratterizzata da un prezzo più alto, da materiali più pregiati e da un motore più evoluto.
Amatissima dai miliardari di inizio XX secolo, non convince in pieno alla voce “comfort” visto che è priva di ammortizzatori anteriori. Resta in commercio fino al 1924, tre anni dopo la morte di Oreste Fraschini e l’addio all’azienda da parte degli altri fondatori: i fratelli di Oreste e Cesare Isotta.
Isotta Fraschini Tipo 8 (1919): la tecnica
Il motore 5.9 da circa 80 CV – abbinato a un cambio a tre marce – della Isotta Fraschini Tipo 8 è la prima unità a otto cilindri in linea prodotta in serie di sempre.
Isotta Fraschini Tipo 8 (1919): le quotazioni
Le quotazioni della Isotta Fraschini Tipo 8 del 1919 ? Oltre 500.000 euro. Nel 2016, però, un esemplare carrozzato Cesare Sala è stato venduto a meno di 300.000 euro.
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