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F1 2019: doppietta Mercedes anche in Azerbaigian, Bottas vince a Baku
Anche a Baku abbiamo assistito al dominio Mercedes: nel GP d’Azerbaigian – quarta tappa del Mondiale F1 2019 – la scuderia tedesca ha conquistato la quarta doppietta consecutiva grazie alla vittoria di Valtteri Bottas (che ha riconquistato la vetta del campionato) e al secondo posto di Lewis Hamilton.
Ancora una delusione per la Ferrari. Sebastian Vettel ha terminato la corsa caucasica in terza posizione mentre Charles Leclerc – a causa anche di una strategia penalizzante – si è dovuto accontentare del quinto posto (più un punto bonus con il giro veloce).
Mondiale F1 2019 – GP Azerbaigian: le pagelle
Valtteri Bottas (Mercedes)
Valtteri Bottas è stato perfetto nel GP dell’Azerbaigian: a Baku il pilota finlandese ha dominato ottenendo la pole position, partendo bene, realizzando ottimi tempi e difendendosi dagli attacchi di Hamilton nel finale.
La seconda vittoria negli ultimi quattro GP coincide con il ritorno al comando del Mondiale F1 2019.
Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc – costretto a partire dall’8° posizione a causa di un grave errore nelle qualifiche del sabato – ha disputato un’eccellente prima parte del GP dell’Azerbaigian sfruttando in maniera impeccabile le gomme medie (tenute per 35 giri, troppi).
Per il pilota monegasco (autore del giro veloce nel finale: per lui un punto bonus) si tratta del quarto Gran Premio consecutivo in “top 5”. Con una strategia diversa probabilmente sarebbe riuscito a salire sul podio…
Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel ha fatto quello che ha potuto confermandosi nuovamente il più veloce tra i driver “non Mercedes”. Dopo aver faticato con gli pneumatici soft si è riscattato con le coperture medie.
La prima guida Ferrari ha ottenuto il secondo podio consecutivo e la quinta gara di seguito in “top 5” ma la vittoria manca ormai da oltre otto mesi…
Lewis Hamilton (Mercedes)
Un GP dell’Azerbaigian sottotono per Lewis Hamilton: ieri si è fatto soffiare la pole position da Bottas, oggi si è fatto battere al via dal compagno e non è mai sembrato in grado di metterlo in difficoltà.
Il cinque volte campione del mondo ha perso il primato nel Mondiale F1 2019 ma si è confermato un pilota continuo (sesto podio consecutivo).
Mercedes
La Mercedes è stata una corazzata anche a Baku: quarta doppietta nelle prime quattro gare iridate e sei successi consecutivi.
Le frecce d’argento hanno già un vantaggio pazzesco sulla Ferrari: titolo deciso?
Mondiale F1 2019 – I risultati del GP dell’Azerbaigian
Prove libere 1
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:47.497
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:49.598
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:42.872
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:43.196
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:43.541
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.793
5 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:44.003
Prove libere 3
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:41.604
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:41.802
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:42.852
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:43.064
5 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:43.176
Qualifiche
1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:40.495
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:40.554
3 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:40.797
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:41.069
5 Sergio Pérez (Racing Point) 1:41.593
Le classifiche
La classifica del GP dell’Azerbaigian 2019
Valtteri Bottas (Mercedes) | 1h31:52.942 |
Lewis Hamilton (Mercedes) | + 1,5 s |
Sebastian Vettel (Ferrari) | + 11,7 s |
Max Verstappen (Red Bull) | + 17,5 s |
Charles Leclerc (Ferrari) | + 1:09,1 s |
Classifica Mondiale Piloti
Valtteri Bottas (Mercedes) | 87 punti |
Lewis Hamilton (Mercedes) | 86 punti |
Sebastian Vettel (Ferrari) | 52 punti |
Max Verstappen (Red Bull) | 51 punti |
Charles Leclerc (Ferrari) | 47 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
Mercedes | 173 punti |
Ferrari | 99 punti |
Red Bull-Honda | 64 punti |
McLaren-Renault | 18 punti |
Racing Point-BWT Mercedes | 17 punti |
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Jaguar E-Type, una delle auto più sexy del mondo
Gli Anni ’60 sono considerati gli anni d’oro dell’automobilismo: alcuni dei modelli più belli del mondo sono stati disegnati in questi anni, e la Jaguar E-Type è un’auto che merita un posto nella top ten (se non nella top five) nella classifica delle auto più sexy del mondo.
Un cofano lungo, lunghissimo, con una abitacolo arretrato e una linea così armoniosa ed elegante da lasciare a bocca aperta. Dal 1961 al 1975 ne sono stati prodotti più di 70.000 esemplari e tutt’ora è una delle auto d’epoca più ambite dai collezionisti.
La prima serie del 1961 era un’auto avveniristica dal punto di vista meccanico. Montava un telaio monoscocca, quattro freni a disco (una rarità per l’epoca), aveva sospensioni posteriori indipendenti al posteriore e con schema a quadrilateri all’anteriore.
Nonostante la meccanica sofisticata, non era un’auto facile da guidare: il passo corto (240 cm) e la carreggiata strettissima (appena 164 cm) la rendevano particolarmente instabile in curva e difficile da controllare.
La prima serie montava un motore 6 cilindri in linea 3,8 litri da 265 CV, mentre il cambio era un manuale MOSS a quattro rapporti. Nel 1964 la cilindrata venne aumentata a 4,2 litri, e la coppia aumentò del 10%.
La Serie 2
Nel 1968 arrivò la seconda serie della Jaguar E-Type, ma non fu un miglioramento. Per rispettare le normative USA anti inquinamento la potenza venne ridotta e l’erogazione del motore venne resa più fluida.
Anche l’estetica venne penalizzata, con un design dei fari meno accattivante e delle linee meno sinuose della carrozzeria.
Crebbe il comfort di bordo: vennero aggiunti i poggiatesta, i sedili regolabili, il volante rivestito in pelle nera, il servosterzo e il bloccasterzo.
La Serie 3
Dal 1971 al 1975 venne prodotta la terza e ultima serie della Jaguar E-Type. L’ultima evoluzione montava un motore V12 5,3 litri interamente prodotto da jaguar e derivato dal prototipo Jaguar XJ 13.
La potenza prodotta era di 272 CV, ma l’erogazione era dolce e lineare, il che la rendeva un’auto più adatta ad un uso turistico invece che sportivo. Esteticamente la terza serie si distingue per la presa d’aria anteriore “tappata”, i quattro scarichi a ventaglio e i due tergicristalli (al posto dei tre).
Credits: LONDON, ENGLAND – APRIL 11: The interior of a 1961 Jaguar E-Type 3.8 S1 Flat Floor Roadster (estimate £190,000 – £225,000) on display at the Royal Horticultural Halls on April 11, 2017 in London, England. Coys automobile auctioneers are putting almost 70 classic cars up for auction in their Spring Classics sale in Westminster tomorrow, April 12, 2017. (Photo by Jack Taylor/Getty Images)
Credits: CHICHESTER, ENGLAND – SEPT 7th: 1962 Jaguar E-type ‘semi lightweight’ driven by Richard Meins/Rob Huff, in the pit lane during the RAC TT Celebration race during the 20th anniversary of the Goodwood Revival at Goodwood on September 7th 2018 in Chichester, England. (Photo by Michael Cole/Getty Images)
Credits: CHICHESTER, ENGLAND – SEPT 7th: 1961 Jaguar E-type in the Assembly Area as driven by Joaquin Folch-Rusinol/Nick Padmore, in the RAC TT Celebration race during the 20th anniversary of the Goodwood Revival at Goodwood on September 7th 2018 in Chichester, England. (Photo by Michael Cole/Getty Images)
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Mondiale F1 2019, GP Azerbaigian a Baku: gli orari TV su Sky e TV8
Il GP dell’Azerbaigian a Baku – quarta tappa del Mondiale F1 2019 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).
La Mercedes realizzerà la quarta doppietta consecutiva o la Ferrari riuscirà a infilarsi tra le due frecce d’argento approfittando di una corsa nota per la sua imprevedibilità?
F1 2019 – GP Azerbaigian: cosa aspettarsi
Il circuito di Baku – sede dal 2017 del GP dell’Azerbaigian e del GP d’Europa del 2016 – è un tracciato cittadino veloce ricco di insidie: quasi sicuramente vedremo entrare in pista la safety-car.
La Ferrari non ha mai vinto qui e nelle due precedenti edizioni della corsa caucasica chi ha conquistato la pole position non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Formula 1, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2019 – Baku, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 26 aprile 2019
11:00-12:30 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
15:00-16:30 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 27 aprile 2019
12:00-13:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1) |
15:00-16:00 | Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8) |
Domenica 28 aprile 2019
14:10 | Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8) |
F1 – I numeri del GP dell’Azerbaigian
LUNGHEZZA CIRCUITO | 6.003 m |
GIRI | 51 |
RECORD IN PROVA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W08 EQ Power +) – 1’40”593 – 2017 |
RECORD IN GARA | Sebastian Vettel (Ferrari SF70H) – 1’43”441 – 2017 |
RECORD DISTANZA | Nico Rosberg (Mercedes F1 W07 Hybrid) – 1h32’52”366 – 2016 |
F1 – Il pronostico del GP dell’Azerbaigian 2019
1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton è, secondo i bookmaker e anche secondo noi, il favorito del GP dell’Azerbaigian: nelle due precedenti edizioni della corsa caucasica ha portato a casa una pole e una vittoria.
Il campione del mondo in carica sembra imbattibile: negli ultimi cinque Gran Premi disputati ha infatti ottenuto quattro successi e un secondo posto.
2° Valtteri Bottas (Mercedes)
Tre podi consecutivi e quasi dieci mesi di seguito in “top 5”: Valtteri Bottas è uno dei piloti più continui del Circus.
I precedenti del pilota finlandese nel GP dell’Azerbaigian? Un secondo posto nel 2017.
3° Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel non è mai salito sul podio del GP dell’Azerbaigian: il pilota tedesco si è dovuto accontentare di due quarti posti nelle due edizioni precedenti.
Prevediamo per lui un piazzamento in “top 3”: in Cina ha dimostrato di essere veloce (anche se non quanto le Mercedes).
Da tenere d’occhio: Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen non ama molto il circuito di Baku: nel 2016 – in occasione del GP d’Europa – dovette accontentarsi di un 8° posto mentre nei due GP dell’Azerbaigian del 2017 e del 2018 non ha mai tagliato il traguardo.
Il driver olandese è reduce da 12 GP consecutivi in “top 5” ma secondo noi non basterà un piazzamento per conservare il primato nel Mondiale F1 2019 tra i piloti “non Mercedes”.
La squadra da seguire: Mercedes
Anche a Baku le Mercedes saranno le monoposto da battere: nei due precedenti GP dell’Azerbaigian le frecce d’argento hanno ottenuto una vittoria lo scorso anno e un secondo posto nel 2017 (senza dimenticare il trionfo a Baku nel 2016 quando la corsa si chiamava ancora Gran Premio d’Europa).
La scuderia tedesca sta dominando il Mondiale F1 2019 e anche qui ci aspettiamo una doppietta.
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WRC 2019 – Rally Argentina: gli orari TV su DAZN
Il Rally d’Argentina – quinta tappa del WRC 2019 – sarà trasmesso in diretta su DAZN (di seguito troverete gli orari TV).
Sugli sterrati sudamericani – in una corsa che stranamente non vede la vittoria di un pilota francese da sei anni – assisteremo a una nuova puntata del “triello” tra Thierry Neuville, Sébastien Ogier e Ott Tänak. Di seguito troverete l’elenco dei piloti più importanti e dei loro numeri di gara e il programma con gli orari TV su DAZN delle prove speciali. In fondo all’articolo c’è invece il nostro pronostico.
Credits: Esapekka Lappi (FIN) and Janne Ferm (FIN) of team Citroen Total WRT are racing on powerstage during the World Rally Championship Corsica in Calvi, Corsica on March 31, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YVZNNTJH2111 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //
Credits: Thierry Neuville (BEL) of team Hyundai Shell Mobis WRT is seen on day 1 during the World Rally Championship Corsica in Bastia, Corsica on March 29, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YVE2G9CS2111 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //
WRC 2019 – Rally Argentina: i piloti più importanti
1 Ogier-Ingrassia (FRA-FRA) (Citroën C3) – WRC
3 Suninen-Salminen (FIN-FIN) (Ford Fiesta) – WRC
4 Lappi-Ferm (FIN-FIN) (Citroën C3) – WRC
5 Meeke-Marshall (GBR-GBR) (Toyota Yaris) – WRC
6 Sordo-del Barrio (ESP-ESP) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
8 Tänak-Järveoja (EST-EST) (Toyota Yaris) – WRC
10 Latvala-Anttila (FIN-FIN) (Toyota Yaris) – WRC
11 Neuville-Gilsoul (BEL-BEL) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
21 Greensmith-Edmondson (GBR-GBR) (Ford Fiesta) – R5
22 Ostberg-Eriksen (NOR-NOR) (Citroën C3) – R5
23 Bulacia Wilkinson-Cretu (BOL-ARG) (Skoda Fabia) – R5
33 Evans-Martin (GBR-GBR) (Ford Fiesta) – WRC
71 Zaldivar Zuccolillo-Mussano (PRY-ARG) (Ford Fiesta) – R2
89 Mikkelsen-Jaeger-Amland (NOR-NOR) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
91 Galanti-Toyotoshi (PRY-PRY) (Toyota Etios) – NAT
92 Zarza-Espinola (ARG-ARG) (Ford Fiesta) – NAT
93 Garzon Maceda A.-Garzon Maceda P. (ARG-ARG) (Volkswagen Gol Trend) – NAT
WRC 2019 – Rally Argentina: il programma e gli orari TV su DAZN
Venerdì 26 aprile 2019
00:08 SS1 Super Especial Villa Carlos Paz (1,90 km) (diretta TV su DAZN)
13:08 SS2 Las Bajadas/Villa del Dique (16,65 km)
13:55 SS3 Amboy/Yacanto (29,85 km)
15:08 SS4 Personal Santa Rosa/San Agustin (23,44 km)
17:03 SS5 Super Especial Fernet Branca (6,04 km)
19:51 SS6 Las Bajadas/Villa del Dique 2
20:38 SS7 Amboy/Yacanto 2
21:51 SS8 Personal Santa Rosa/San Agustin 2
Sabato 27 aprile 2019
12:47 SS9 Speedagro Tanti-Mataderos (13,92 km)
13:38 SS10 Mataderos-Cuchilla Nevada (22,67 km) (diretta TV su DAZN)
14:25 SS11 Cuchilla Nevada-Characato (33,65 km)
16:26 SS12 Super Especial Fernet Branca 2
18:17 SS13 Speedagro Tanti-Mataderos 2
19:08 SS14 Mataderos-Cuchilla Nevada 2 (diretta TV su DAZN)
19:55 SS15 Cuchilla Nevada-Characato 2
Domenica 28 aprile 2019
14:08 SS16 Copina-El Cóndor (16,43 km) (diretta TV su DAZN)
15:31 SS17 Mina Clavero-Giulio Cesare (20,30 km)
17:18 SS18 El Cóndor (Power Stage) (diretta TV su DAZN)
WRC 2019 – Rally Argentina: il pronostico
1° Sébastien Ogier (Citroën)
Sébastien Ogier non ama il Rally d’Argentina: qui il sei volte campione del mondo non ha mai vinto e ha portato a casa tre secondi posti e una terza piazza.
Reduce da tre podi nelle prime quattro prove del WRC 2019, farà di tutto per soffiare a Neuville il primato nel Mondiale e secondo noi ci riuscirà.
2° Thierry Neuville (Hyundai)
Thierry Neuville è al comando del WRC 2019 dopo tre piazzamenti in “top 3” su quattro gare.
I suoi precedenti nel Rally d’Argentina? Una vittoria nel 2017 e un secondo posto lo scorso anno.
3° Ott Tänak (Toyota)
Anche Ott Tänak – come Neuville e Ogier – può vantare tre podi nel WRC 2019.
In carriera può vantare una vittoria in Argentina nel 2018 e una terza piazza nel 2017.
Da tenere d’occhio: Elfyn Evans (Ford)
Dopo due podi consecutivi Elfyn Evans vuole proseguire la striscia positiva riscattando la vittoria mancata al Tour de Corse.
Due podi in Argentina: questo il palmarès del driver gallese nella corsa sudamericana.
L’auto da seguire: Citroën C3
La Citroën è la Casa che ha vinto più Rally di Argentina (10 successi tra il 2004 e il 2015) ma sono ormai quattro anni che il brand transalpino non sale sul gradino più alto del podio di questa corsa.
Che sia questo l’anno buono? Probabile: la C3 è reduce da sei podi consecutivi.
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Lettere del cambio automatico: cosa significano
Il cambio automatico è sempre più amato dagli automobilisti italiani ed europei stufi di dover premere il pedale della frizione nel traffico e le Case si sono adeguate proponendo sempre più mezzi dotati di trasmissioni a doppia frizione, a convertitore di coppia, CVT o robotizzate.
Chi è sempre stato abituato al cambio manuale potrebbe però trovare qualche difficoltà nel capire il significato delle lettere presenti sui cambi automatici: scopriamo insieme le loro funzioni.
Lettere del cambio automatico: cosa significano
D: la leva del cambio automatico va spostata in D (Drive) quando si vuole mettere in movimento il veicolo
L: la modalità L (Low) mantiene un basso rapporto di trasmissione ed è consigliata in salita e in discesa
N: la lettera N (Neutral) del cambio automatico equivale al folle
P: la leva del cambio automatico va sempre spostata in P (Parking) prima di spegnere il motore. Questa funzione blocca l’albero di trasmissione e le ruote e impedisce in questo modo all’auto di muoversi quando viene parcheggiata in salita.
R: la leva del cambio automatico va spostata in R (Reverse) quando si vuole inserire la retromarcia.
S: in modalità S (Sport) il cambio automatico effettua il cambio marcia a un numero di giri più alto
Info utili
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Moard, il nuovo salone di moto design
Si chiama Moard il nuovo salone di moto design in programma a Milano dal 3 al 5 maggio. Realizzata presso lo storico palazzo del Ghiaccio di Milano su una superficie di ben 5.330 mq, la prima edizione di questo originale evento vedrà la partecipazione di produttori mondiali, innovatori, designer e chef, tutti chiamati a raccolta per comporre un racconto sensoriale di esperienze in sella alla motocicletta.
Motorcycle Arts & Designers
Moard significa Motorcycle Arts & Designers e ha come scopo quello di focalizzare l’attenzione su come una moto nasce da un’idea, da un’intuizione e da un disegno. Tra i produttori mondiali pronti a raccontare al pubblico i propri progetti e prodotti troviamo Ducati, Yamaha, Honda, Indian Motorcycles, Husqvarna,Triumph, Rizoma, Vemar Helmets e SC-Project, con la replica della moto di Valentino Rossi attesa venerdì 3.
Da un’idea di Emanuela Von Dutch Conti
Virgin Radio sarà l’emittente ufficiale del salone di moto design. L’idea di raccontare con innovazione il mondo dei motori è di Emanuela Von Dutch Conti, dinamica project manager delle due ruote, che ha concepito MOARD con il supporto produttivo del socio Giulio Costantini, fondatore dello spazio creativo Lanificio di Roma, con la collaborazione di Ola Stenegard, chief designer di Indian Motorcycles.
Percorso di Design del Gusto
Dal pomeriggio di venerdì 3 maggio, alla sera di domenica 5, Moard accoglierà a Milano opere di sapienza artiginale, modelli ambiti e innovazioni che mostrano come sarà la mobilità di domani. Ma il racconto sensoriale della prima edizione si espande anche al Primo Piano e sulla Terrazza del Palazzo del Ghiaccio, con il “Percorso di Design del Gusto”: sapori e sensazioni, ispirati al mondo della moto, curato dallo Chef Gabriele Ciocca.
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Glossario di guida sportiva: frenare “con il sinistro”
Frenare con il piede sinistro è una tecnica che viene utilizzata nell’ambito delle corse, sia in pista che nei rally. Offre numerosi vantaggi, ma richiede pratica e sensibilità, oltre che un po’ di allenamento.
A cosa serve
In pista, come nei rally, frenare con il sinistro può comportare un grande vantaggio in termine di risparmio di tempo: spostare continuamente il piede destro tra acceleratore e freno, infatti, determina sempre la perdita di qualche frazione di secondo, che alla lunga si traduce in qualche decimo.
È anche importante anche per pre-caricare l’impianto frenante prima di una staccata, così da permettere al pilota di frenare il più tardi possibile.
Nei rally, soprattutto con le auto provviste di motori turbo caratterizzati da un forte ritardo nella risposta all’acceleratore, frenare con il sinistro serve a mantenere la turbina in pressione ed evitare il ritardo nella risposta quando si molla e si ripreme l’acceleratore. Insomma, si frena e si accelera contemporaneamente.
Un “colpetto” di freno con il piede sinistro si può utilizzare anche per caricare l’asse anteriore e migliorare l’inserimento in curva di un’auto, senza dover togliere il piede destro dall’acceleratore.
Con le macchine a trazione anteriore, infine, il piede sinistro può essere utilizzato come “traction control” e permette di ridurre lo slittamento delle ruote senza dover dosare l’acceleratore.
Inoltre una leggera pressione sul freno provoca un leggero bloccaggio delle ruote posteriori, che permette di ridurre il sottosterzo e agire come una sorta di freno a mano.
Come frenare con il sinistro
- Si può imparare a frenare con il sinistro su qualsiasi auto, ma risulta molto più facile sulle vetture da gara. Il motivo è semplice: sulle auto da corsa si è fissati meglio – grazie alla cinture a cinque punti -, le pedaliere sono pensate per poter frenare con il piede sinistro e l’assenza di servofreno rende più facile regolare la pressione (più alta) che si sercita con il piede.
- Dato che il piede sinistro – sulle auto stradali dotate di cambio manuale – di solito si utilizza per la frizione, se si vuole utilizzarlo per frenare bisogna prima di tutto imparare ad appoggiare il tallone del piede al pavimento dell’acceleratore, e frenare solo con punta. Insomma il movimento del piede sinistro dev’essere simile a quello del piede destro, solo in questo modo si può premere il pedale con precisione.
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Ferrari, il nuovo store di Shanghai e il lancio della F8 Tributo
Ferrari ha lanciato un nuovo store a Shanghai dove ha ospitato anche l’anteprima della F8 Tributo, nuova auto sportiva del Cavallino Rampante svelata recentemente nel corso del Salone di Ginevra 2019.
Parliamo di un’auto che prenderà il testimone della 488 GTB e lo farà con il V8 spremuto fino alla suo limite, con 720 CV di potenza. La nuova Ferrari F8 Tributo dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi, 0-200 in 7,8 secondi e 340 km/h di velocità massima.
Le ultime a 4 ruote
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Potenza sfrenata: le hypercar oltre 1.000 CV
Sono auto sportive che non solo non guiderete mai nella vostra vita, ma che probabilmente sarà anche molto difficile che vedrete su strada. Sono le hypercar più potenti e costose al mondo, con potenze che in alcuni casi superano abbondantemente i 1.000 CV e la cui produzione a volte è di poche unità (tra l’altro tutte vendute ancor prima che iniziasse la produzione). Ecco le più esclusive auto con oltre 1.000 cV di potenza:
Pininfarina Battista // 1.900 CV
Lo studio di design torinese Pininfarina, ora id proprietà del Gruppo Mahindra, inizierà nel 2020 la produzione limitata delle 150 unità della Battista. Dispone di quattro motori elettrici, montati sulle 4 ruote e che in totale erogano una potenza di 1.900 CV. La batteria offre un’autonomia di 450 km. Il prezzo stimato è di 2 milioni di Euro.
Koenigsegg Jesko // 1.600 CV
Erede della Agera RS, la Jesko sfrutta un motore V8 da 5.0 litri in grado di erogare 1.200 CV se usa benzina tradizionale, ma eleva la potenza fino a 1.600 CV ricorrendo al biofuel (E85). La Koenigsegg Jesko ha la particolarità di montare un cambio a nove marce con sette frizioni. La produzione prevede 125 unità che saranno vendute a un prezzo di circa tre milioni di euro.
Hennessey Venom F5 // 1.600 CV
L’obiettivo della Hennessey Venom F5 è diventare la sportiva più veloce in circolazione, sfondando il muro dei 500 km/h. La sua produzione inizia quest’anno e per ora sarà limitata a soli 15 esemplari. Il suo motore è un V8 da 7,6 litri e 1.600 CV di potenza massima. Costa 1,4 milioni di euro.
Bugatti Divo // 1.500 CV
Si tratta dell’evoluzione più sportiva della Chiron. Bugatti ne ha già piazzati 40 esemplari che montano tutti il W12 da 1.500 CV di potenza. Per avere la Bugatti Divo ci vogliono 5 milioni di euro…
Aston Martin Valkyrie // 1.176 CV
Arriva direttamente dalla Formula 1 e ne verranno prodotte 150 unità. Il suo powertrain è ibrido con il motore endotermico prodotto da Cosworth. Si tratta di un V12 da 6,5 litri che, combinato al motore elettrico, raggiunge i 1.176 CV complessivi. La Aston Martin Valkyrie Ancora non ha un prezzo definito, ma dovrebbe aggirarsi attorni ai 3 milioni di euro.
McLaren Speedtail // 1.050 CV
Anche la hypercar di Woking è derivata dalla Formula 1. Si chiama Speedtail ed è la McLaren stradale più veloce della storia, grazie al V8 Twin Turbo da 4,0 litri e 1.050 CV. Raggiunge i 400 km/H di velocità massima. Ne saranno prodotte solo 106 unità a un prezzo che si aggirerà attorno ai due milioni di euro. Le prime unità arriveranno nel 2020.
Mercedes AMG One // 1.020 CV
È un altro prodotto derivato direttamente dal mondo delle competizioni. La Mercedes AMG One monta un sistema ibrido con il motore endotermico V6 da 1.6 litri che usa la marca nel campionato di Formula 1. Inoltre dispone di altri 4 motori elettrici che sommano un totale di 1.020 CV. Verrà costruita in 275 esemplari, già tutti venduti a un prezzo di circa 3 milioni di euro.
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Riley Two-Point-Six (1958): ammiraglia flop
La Riley Two-Point-Six fu un flop: questa ammiraglia britannica – presentata nel 1957 e commercializzata per soli due anni (1958 e 1959) – era peggiore dell’antenata (la Pathfinder). Oggi si trova abbastanza facilmente nel Regno Unito a meno di 15.000 euro.
Riley Two-Point-Six (1958): le caratteristiche principali
La Riley Two-Point-Six arriva sul mercato nel 1958 per rimpiazzare la Pathfinder: progettata dopo la fusione tra il colosso Nuffield (proprietario del brand) e Austin per creare la BMC, non è altro che una Wolseley 6/90 rimarchiata più costosa, più ricca (nella strumentazione è presente il contagiri) e leggermente più potente.
Riley Two-Point-Six (1958): la tecnica
Il motore della Riley Two-Point-Six è un 2.6 a sei cilindri in linea da 102 CV: un’unità meno potente e meno raffinata del 2.4 bialbero a quattro cilindri da 111 CV montato dalla Pathfinder.
Riley Two-Point-Six (1958): le quotazioni
Le quotazioni della Riley Two-Point-Six del 1958 recitano 8.000 euro ma per un esemplare ben tenuto (abbastanza semplice da rintracciare nel Regno Unito) bisogna sborsarne quasi il doppio. Un prezzo alto, giustificato solo dalla rarità del modello.
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