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Mazda MX-5 (1998): la prova della NB

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La Mazda MX-5 NB – seconda serie della leggendaria spider giapponese, la roadster più venduta di sempre – è attualmente la generazione più sottovalutata della sportiva nipponica: ora è quella che si trova a prezzi più bassi (la mitica NA – con cui condivide buona parte della tecnica – sta raggiungendo cifre impegnative mentre la NC per il momento costa di più solo perché più recente) ma è facile prevedere a breve termine un incremento delle quotazioni. Il momento migliore per acquistarla era ieri (come sempre, quando si parla di auto d’epoca) ma anche oggi è possibile fare qualche affare.

Recentemente abbiamo avuto l’onore di guidare uno dei primi esemplari della seconda generazione della Miata – quella con la carriera più breve (è stata prodotta dal 1998 al 2005) – spinto dal motore “base” 1.6 a benzina da 110 CV. Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Mazda MX-5 (1998): il motore 1.6

Il propulsore 1.6 a benzina da 110 CV non è molto amato dagli appassionati della Mazda MX-5 in quanto poco performante. Un’unità aspirata decisamente non sportiva (191 km/h di velocità massima e 9,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) ma adatta per affrontare andature rilassate con il vento tra i capelli. Il tutto abbinato a un eccellente cambio manuale a cinque marce contraddistinto da rapporti corti e da una leva maneggevole.

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Mazda MX-5 NB (1998): com’è dentro

L’abitacolo della seconda serie della Mazda MX-5 NB – profondamente rivisto rispetto a quello dell’antenata NA e più curato – è abbastanza spazioso per due passeggeri (non troppo alti). La posizione di seduta bassa e sportiva conquista immediatamente ma bisogna fare i conti con il volante non regolabile.

La capote si apre e si chiude con facilità e quando si viaggia in modalità chiusa è complicato parcheggiare per via della visibilità ridotta nel tre quarti posteriore (problema comune a tutte le roadster).

Il bagagliaio è leggermente più ampio di quello della prima generazione (merito dello spostamento sotto il piano di carico della ruota di scorta e della batteria) ma resta piccolo per un weekend in coppia: l’unico vero difetto di un’auto quasi perfetta.

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Mazda MX-5 (1998): come va la NB

La Mazda MX-5 NB rappresenta più un’evoluzione della NA che una rivoluzione: una spider leggera in grado di offrire tanto divertimento a costi di gestione non esagerati. Durante il nostro “primo contatto” non siamo riusciti a valutare i consumi: la Casa nipponica dichiarava una percorrenza di 12,3 km/l.

Assetto rigido (ma non in modo esagerato), un propulsore non molto grintoso ma abbastanza silenzioso in grado di offrire un buon comfort acustico, uno sterzo sensibile e diretto come pochi altri, un cambio meraviglioso per precisione degli innesti, freni potenti ed efficaci e un comportamento stradale agile: sono queste le caratteristiche principali della sportiva del Sol Levante, un puro oggetto di piacere.

Dove l’abbiamo guidata

Il test si è svolto in Umbria e più precisamente in provincia di Perugia sulle strade tra Collazzone e Montefalco. Siamo stati inoltre a Miataland, un resort di lusso a Collazzone sede della più grande collezione al mondo di Mazda MX-5: per tutti gli ospiti è incluso ogni giorno un tour con una Miata (massimo 60 km e carburante escluso).

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Mazda MX-5 1.6 NB (1998): prezzo e dotazione di serie

La Mazda MX-5 1.6 NB protagonista del nostro “primo contatto” nel 1998 costava poco: 35.940.000 lire (l’equivalente di poco più di 26.000 euro attuali). Oggi si trovano facilmente molti esemplari con tanti chilometri sul groppone a 6.000 euro: mettetene in conto circa 8.000 per entrare in possesso di un modello “sano” e aspettatevi un aumento delle quotazioni a breve termine.

La dotazione di serie non era molto ricca: antifurto immobilizer, correttore assetto fari e servosterzo. Era però possibile arricchirla attingendo al listino degli optionalABS, cerchi in legahard-top, retrovisori termici regolabili elettricamente e vernice metallizzata.

Scheda tecnica
Lunghezza 3,98 metri
Larghezza 1,68 metri
Caratteristiche motore quattro cilindri benzina, 1.597 cc, 110 CV
Velocità massima 191 km/h
Trazione posteriore
Consumo medio 12,3 km/l

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Come si fa a sverniciare correttamente un’automobile?

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Sverniciare un’automobile è un’operazione che richiede grande pazienza ed estrema cura nei dettagli. Spesso, soprattutto di fronte a vetture d’epoca, risulta l’unico modo per riportare i gioielli su quattro ruote ai loro antichi splendori e farle brillare come un tempo. Per sverniciare correttamente un’auto, con l’obiettivo di riverniciarla e darle nuova vita, è opportuno scegliere attentamente il metodo giusto, al fine di non rovinare la scocca e portare la carrozzeria a “lamiera”, eliminando tutta la vernice preesistente e eventuali segni di riparazioni effettuate in passato.

Sverniciare un’automobile: i metodi

Per sverniciare al meglio un’auto, di solito le officine specializzate mettono a disposizione dei clienti tre diverse offerte tra cui scegliere: tanti addetti ai lavori preferiscono smerigliare la scocca della vettura utilizzando dei dischi di pasta abrasiva. Altri, invece, scelgono di usare gli sverniciatori chimici. La terza opzione, spesso ancora più efficace rispetto alle precedenti soluzioni, consiste nell’utilizzo della sabbiatrice professionale. I tre metodi presentano sia dei vantaggi che degli svantaggi, un motivo in più per riflettere bene su quale lavorazione possa essere quella più adatta per la propria vettura.

Sverniciare l’auto con la smerigliatrice

Il metodo con la smerigliatrice è quello più semplice quando si tratta di dover sverniciare un’automobile datata e donarle un nuovo splendore. L’operazione consiste nell’applicare un disco di carta abrasiva con grana 220 sul disco rotante della smerigliatrice, per poi andare ad agire con pazienza su tutta la scocca della vettura.

Una volta terminata la prima passata, è molto utile applicare dei dischi di grana 400: questi servono a levigare la carrozzeria, consentendo di eliminare eventuali danni o imperfezioni presenti in precedenza. Rispetto ad altri metodi, quello della smerigliatrice presenta due piccoli svantaggi: la durata del trattamento e la difficoltà nel raggiungere ogni anfratto della carrozzeria con la spazzola rotante.

Sverniciare un’automobile con lo sverniciatore chimico

Molto diffuso anche il metodo che prevede l’uso di uno sverniciatore chimico: si tratta di un solvente molto potente e altamente tossico che richiede molta cautela da parte di chi lo utilizza. Per prima cosa bisogna indossare guanti, mascherina e occhiali protettivi ed effettuare l’operazione all’aperto o in un locale sufficientemente areato. In seconda battuta è necessario coprire o rimuovere tutte le parti meccaniche dell’auto che non devono entrare in contatto con la sostanza.

Gli sverniciatori chimici si applicano tramite un normale pennello e dopo pochi minuti è già possibile iniziare a rimuovere la vernice attraverso una spatola. L’operazione va ripetuta più volte, specialmente di fronte a una scocca che presenta diversi strati di vernice. Quando l’intera scocca è stata riportata a “lamiera”, si lava tutto con acqua e spugna: questo serve a rimuovere tutti gli eventuali residui.

Come sverniciare l’auto con la sabbiatura

La sabbiatura consiste nel lavare la scocca con un potente getto di aria e graniglia. Questo metodo risulta essere il più efficace per effettuare la sverniciatura di un’automobile e togliere tutta la vernice dalla scocca, a condizione che il procedimento venga effettuato da professionisti del settore dotati di una buona esperienza. Non è consigliato provare a farlo da soli, perché sabbiare troppo un punto specifico della scocca potrebbe danneggiare sensibilmente la carrozzeria.

Non a caso, infatti, l’utilizzo della sabbiatrice professionale è un’operazione che solitamente viene effettuata a livello industriale: in questo modo si raggiungono risultati davvero eccellenti che nella maggior parte dei casi mettono d’accordo tutti gli appassionati di auto d’epoca.

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Dacia Sandero Stepway ECO-G: l’auto a GPL più amata dagli italiani

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Appeal Una volta le Dacia erano le auto preferite da chi voleva spendere il meno possibile e basta, ora sono la scelta migliore per chi vuole fare un acquisto intelligente.
Contenuti tecnologici Non molti: frenata automatica, sensore luci e pioggia e un sistema di infotainment completo.
Piacere di guida Agile nelle curve e con un motore turbo vivace e pronto ai bassi regimi: difficile chiedere di più a questo prezzo.
Stile Il look che strizza l’occhio al mondo delle SUV regala molta personalità.

La Dacia Sandero ECO-G è l’auto a GPL più amata dagli italiani e se si entra maggiormente nel dettaglio tenendo conto dei singoli allestimenti la variante più acquistata è la Stepway Comfort. La versione a gas della terza generazione della piccola rumena ha impiegato poco tempo a conquistare “il paese reale” (i clienti privati, per intenderci) grazie ai bassi costi di gestione, all’eccellente rapporto prezzo/contenuti e a uno spazio interno da record nella categoria.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato proprio una delle regine del mercato: la Dacia Sandero Stepway ECO-G Comfort. Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Come va a GPL

La Dacia Sandero Stepway ECO-G protagonista della nostra prova su strada regala le cose migliori quando viaggia a GPL: in modalità “gassata” il motore 1.0 turbo tre cilindri TCe della segmento B esteuropea – purtroppo non guidabile dai neopatentati – genera il massimo della potenza (101 CV) e della coppia (170 Nm). Un propulsore un po’ rumorosetto che grazie alla sovralimentazione offre una spinta corposa ai bassi regimi e prestazioni interessanti: 177 km/h di velocità massima e 11,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

consumi non sono il suo forte (d’altronde il GPL conviene per il prezzo alla pompa più che per l’efficienza): nel nostro test adottando uno stile di guida normale abbiamo superato gli 11 km/l. In soldoni – considerando un prezzo del gas di 0,680 euro al litro – bastano poco più di 6 euro per percorrere 100 km. Il grande serbatoio da 40 litri è posizionato al posto della ruota di scorta.

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Come va a benzina

Meno bene: in questa “configurazione” il motore genera una potenza di 90 CV e una coppia di 160 Nm. Non si notano grosse differenze nello spunto (lo “0-100” dichiarato, tra l’altro, è identico) quanto piuttosto nella ripresa, già non eccezionale a gas a causa della sesta marcia molto lunga.

Capitolo consumi: per stare sopra quota 15 km/l bisogna guidare in modo molto attento. Questo significa che in condizioni “standard” (considerando un prezzo del carburante di 1,692 euro al litro) ci vogliono meno di 12 euro per percorrere 100 km.

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Dacia Sandero Stepway ECO-G: costa poco e offre molto

La Dacia Sandero Stepway ECO-G Comfort protagonista della nostra prova su strada non è più una “low-cost” ma resta un’auto caratterizzata da un prezzo basso e da una ricca dotazione di serie:

  • ABS/AFU
  • Accensione automatica fari
  • Accensione tergicristalli automatica
  • AEBS
  • Airbag frontali e laterali conducente e passeggero
  • Alzacristalli anteriori elettrici
  • Alzacristalli posteriori manuali
  • Alzacristallo anteriore impulsionale lato conducente
  • Barre tetto modulari grigio quarzo
  • Bracciolo conducente
  • Calandra con badge “Stepway”
  • Cerchio da 16″ Flexwheel Saria Dark
  • Chiusura automatica porte con sensore di velocità
  • Chiusura centralizzata
  • Clima manuale
  • Computer di bordo TFT 3,5″
  • Cruise control
  • E-CALL
  • ESC + HSA
  • Fari fendinebbia cromati
  • FCW
  • Finiture interne arancioni e cromo satinate
  • Firma luminosa “Y-shape” a LED
  • Ganci Isofix
  • Kit di riparazione pneumatici
  • Limitatore di velocità
  • Maniglie portiere esterne in tinta carrozzeria
  • Media Display (Schermo 8″, prese AUX/USB, Bluetooth e smartphone replication con cavo)
  • Panchetta ribaltabile e frazionabile 1/3-2/3
  • Paraurti in tinta carrozzeria
  • Sellerie nere con impunture bianche e arancioni sullo schienale, sul poggiatesta e sulla seduta, scritta “Stepway” sullo schienale
  • Sensore di pressione pneumatici
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • Specchietti retrovisori in tinta carrozzeria elettrici
  • Speed excess warning
  • Stripping laterale nero protezione portiere
  • Volante in TEP
  • Volante regolabile in altezza e profondità

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A chi si rivolge

Fondamentalmente alla maggioranza degli automobilisti italiani. La Dacia Sandero, che presenta tra i principali punti di forza un abitacolo spazioso e un bagagliaio da record (410 litri che diventano 1.455 quando si abbattono i sedili posteriori e quattro utili ganci per appendere i sacchetti), è una delle migliori vetture acquistabili nuove con meno di 15.000 euro (cifra alla portata di molte tasche). La presenza dell’impianto a GPL – alimentazione molto richiesta da chi vuole risparmiare non solo sul prezzo di listino – è inoltre un plus da non sottovalutare.

Le due stelle ottenute nei crash test Euro NCAP non sono il massimo, oggettivamente, ma va detto che sono dovute più alla scarsa dotazione di dispositivi di assistenza alla guida che alla protezione degli occupanti in caso di urto.

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Alla guida: primo impatto

La nuova Sandero Stepway si presenta con un look più maturo rispetto alle antenate: forme meno “low-cost” e più grintose, impreziosite da alcune soluzioni intelligenti come le barre sul tetto modulari che all’occorrenza possono trasformarsi in barre trasversali. Per essere una piccola è molto ingombrante (4,10 metri di lunghezza non sono pochi da gestire in manovra) e il voluminoso montante dietro non aiuta nei parcheggi: per fortuna ci sono i sensori posteriori e le protezioni in plastica grezza in stile SUV che mettono al riparo dalle “toccatine”.

Dentro si notano finiture migliorate rispetto al passato, anche se non ancora al livello della “cugina” Clio: la plancia, ad esempio, è realizzata interamente in plastica rigida (seppur ben assemblata). Tra le “chicche” segnaliamo il gradevole inserto in tessuto e il debutto del volante regolabile in profondità mentre la scelta di togliere le molle a gas che tenevano aperto il cofano motore, rimpiazzate da una più tradizionale stanghetta, rappresenta un passo indietro.

Si accende il motore, si innesta la prima e si nota subito l’ottima maneggevolezza del cambio manuale a sei marce. Alla prima curva è invece impossibile non apprezzare l’evoluzione del comportamento stradale: la Dacia Sandero Stepway ECO-G è tanto agile nelle curve quanto rassicurante e l’unica pecca arriva dalla risposta un po’ troppo secca degli ammortizzatori sulle sconnessioni pronunciate. Un telaio ottimo – impreziosito da un impianto frenante potente – che regala le cose migliori quando si viaggia tranquilli: se si cerca il brio emergono i limiti dello sterzo (non molto comunicativo).

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Alla guida: valutazione finale

Basta poco per prendere confidenza con la Dacia SanderoGPL: una valida compagna di viaggio in grado di soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di un mezzo versatile e non vuole spendere troppi soldi per un’automobile. Una vettura che tiene anche molto bene il valore dell’usato: i modelli della Casa rumena sono infatti richiestissimi sul mercato di seconda mano e non si trovano facilmente (chi li acquista li tiene molto a lungo).

Dopo aver percorso centinaia di chilometri ci si abitua abbastanza a tutto salvo che alla gestione dell’infotainment: il sistema se la cava egregiamente ma i comandi a sfioramento sulla sinistra sono un po’ lenti e delle due prese USB presenti sulla plancia solo quella più scomoda – a destra del cruscotto – è utilizzabile per Apple CarPlayAndroid Auto (optional a 200 euro insieme al navigatore con le Mappe Italia, 300 euro con le Mappe Europa). Una soluzione che va bene per gli allestimenti privi del display in quanto vicina al supporto per lo smartphone ma poco convincente sulle versioni più lussuose (quelle tra l’altro più apprezzate dalla clientela) perché troppo lontana dal vano portaoggetti sotto il climatizzatore (luogo nel quale solitamente trova posto il telefonino).

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Cosa dice di te

Sei una persona che bada al sodo e che non segue le mode, cerchi una vettura in grado di affrontare senza problemi il traffico cittadino e i lunghi viaggi. Ami il GPL perché ti consente di percorrere tanti chilometri con pochi euro.

Scheda tecnica
Motore turbo GPL, 3 cilindri in linea
Potenza 101 CV a GPL, 90 CV a benzina
Emissioni 114 g/km a GPL, 130 g/km a benzina
Consumi 13,5 km/l a GPL, 17,2 km/l a benzina
Velocità max 177 km/h a GPL, 173 km/h a benzina
Acc. 0-100 11,9 s
Lunghezza/larghezza/altezza 4,10/1,85/1,59 metri
Capacità bagagliaio 410/1.455 litri
Peso a vuoto 1.134-1.154 kg
Prezzo 14.500 euro

Le concorrenti

Kia Rio EcoGPL Urban L’unica vera rivale della Sandero a GPL è più comoda e meno assetata di carburante della rivale rumena ma perde alle voci “piacere di guida” (il motore è aspirato), “spazio”, “prezzo” e “dotazione”.
Mitsubishi Space Star GPL Invite La piccola giapponese a gas è una campionessa di efficienza ma non è molto versatile. Il motore aspirato ha pochi cavalli.
Nissan Micra GPL Visia Motore condiviso con la Sandero (ma con 9 cavalli in meno) e prezzi più alti.
Renault Clio GPL Life Il propulsore è identico a quello della Sandero e il pianale ha molti elementi in comune con quello della “cugina” rumena. Stiamo però parlando di un’auto decisamente più costosa.

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In quali casi trainare un’auto può portare a una multa?

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Trainare la propria auto in avaria è sempre una spiacevole situazione: significa dover affrontare un problema alla vettura e attivarsi per spostarla da un punto all’altro. Non sempre è necessario chiamare il carro attrezzi per trainarla: si può fare anche con l’aiuto di un amico, attraverso mezzi di fortuna come una fune, una corda, dei cavi elastici oppure una catena.

Questo tipo di operazione, oltre a non essere semplice da effettuare, spesso e volentieri può non essere nemmeno lecita. Il Codice della Strada il più delle volte vieta trainare un’auto in maniera autonoma, senza rivolgersi al carro attrezzi. Facciamo chiarezza su cosa prevede la legge in merito al traino di veicoli in avaria.

Trainare un veicolo in avaria: quando si rischia la multa

L’articolo del Codice della Strada che parla del traino di un veicolo in avaria è il numero 165 e prevede che in caso incombente di situazione di emergenza, il traino di un veicolo da parte di un altro deve avvenire attraverso un solido collegamento tra i veicoli stessi. Il traino deve effettuarsi mediante aggancio con fune, catena, cavo, barra rigida o attrezzo analogo, purché idoneamente segnalati in modo tale da essere avvistati e risultare chiaramente percepibili da parte degli altri utenti della strada.

Nel corso delle operazioni di traino, il veicolo trainato deve inoltre mantenere attivato il dispositivo luminoso a luce intermittente. In mancanza di questa segnalazione, bisogna mantenere esposto sul lato rivolto alla circolazione il segnale di mobilità.

L’articolo 165 del Codice della Strada specifica che Il veicolo trainante, ove ne sia munito, deve mantenere attivato l’apposito dispositivo a luce gialla prescritto dal regolamento per i veicoli di soccorso stradale. Violare le disposizioni significa andare incontro a una sanzione amministrativa che va da un minimo di 85 euro a un massimo di 338 euro.

Auto da trainare: le modalità del traino

Del traino di una vettura si occupa anche l’articolo 63 del Codice della Strada secondo cui “Nessun veicolo può trainare o essere trainato da più di un veicolo, salvo ciò risulti necessario per l’effettuazione di trasporti eccezionali”.

Nell’articolo viene specificato, inoltre, che un autoveicolo può trainare un veicolo che non sia rimorchio se questo non è più atto a circolare per avaria o per mancanza di organi essenziali. La solidità dell’attacco, le modalità del traino, la condotta e le cautele di guida devono rispondere alle esigenze di sicurezza della circolazione. Anche in questo caso, per chi non rispetta la legge, la contravvenzione minima è di 85 euro, mentre si sale fino a 338 euro per la sanzione amministrativa massima.

Come comportarsi per trainare un’auto in panne

In definitiva, stando a quanto riferito negli articoli numero 165 e numero 63 del Codice della Strada, trainare una vettura senza ricorrere all’intervento di un carro attrezzi non è consentito, tranne nella situazione in cui il veicolo è in panne.

Nel caso in cui la vettura in panne debba essere trainata, bisogna fare attenzione con molta cura al collegamento con l’altra auto che fa da traino. I collegamenti devono essere estremamente solidi e mai improvvisati: per questo si tratta di un’operazione tutt’altra che semplice da effettuare. Molto importante, inoltre, provvedere a segnalare adeguatamente il veicolo da trainare a tutti gli altre utenti della strada, attraverso le luci intermittenti oppure il segnale mobile. Trainare un veicolo in avaria, infine, è consentito su tutte le strade, eccezion fatta per le autostrade e per le strade extraurbane.

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Quali sono e in cosa consistono i costi fissi di un’automobile?

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Prima di comprare un’auto nuova, qualsiasi modello esso sia, è importante valutare sin da subito quali saranno i costi di manutenzione del veicolo da affrontare. Non basta infatti considerare solo il prezzo d’acquisto del mezzo, ma anche tutte le spese che poi incideranno sul proprio budget durante il ciclo di vita dell’auto.

Ci sono dei costi fissi e degli altri variabili, in questo articolo cerchiamo di spiegare quali sono gli aspetti più importanti a cui fare attenzione.

Costi di manutenzione dell’auto: quali sono

I costi di manutenzione dell’auto si dividono in fissi e di esercizio. I costi fissi ovviamente possiamo calcolarli prima, quelli variabili no, ma possiamo fare delle stime. Intanto possiamo fare un elenco di alcuni dei principali costi da considerare per la manutenzione di un veicolo:

  • costi fissi, prezzo di listino dell’automobile, costi di manutenzione (revisione, tagliando e altri);
  • ammortamento, ogni giorno che passa qualsiasi mezzo perde valore, man mano. In genere l’ammortamento che si considera su un veicolo è di circa il 10% all’anno. Per le vetture più datate chiaramente la percentuale è più bassa, mentre ovviamente per i veicoli nuovi più elevata, infatti la maggior perdita di valore del mezzo si registra nei primi anni di vita;
  • ci sono anche da considerare i costi di un eventuale leasing, si pagano le rate mensili in questo caso;
  • la revisione è un costo da affrontare ogni due anni (la prima deve essere fatta dopo 4 anni dall’immatricolazione);
  • il bollo auto, si paga ogni anno;
  • il tagliando;
  • le cure regolari tra cui cambio olio, lavaggio, ecc;
  • il costo dell’assicurazione, di norma si paga un premio annuale Rc Auto;
  • costi di esercizio, carburante (che dipende se si tratta di gasolio, benzina, gpl, metano o auto elettrica) e manutenzione, in base a quanto si viaggia e si usa l’automobile;
  • cambio gomme, in genere gli pneumatici dovrebbero essere sostituiti ogni 30.000 chilometri di percorrenza, è necessario considerare anche il cambio gomme estive/invernali e eventuali costi di deposito del treno di pneumatici non utilizzati;
  • servizi di assistenza per il veicolo e eventuali riparazioni, chiaramente non possono essere preventivati eventuali problemi e/o danni al mezzo e nemmeno le spese necessarie per ripristinare l’esatto funzionamento dell’auto.

Attenzione: ovviamente i costi di manutenzione di un veicolo, come anche il prezzo di listino, cambiano anche di molto a seconda del modello di vettura che si intende comprare. Come abbiamo detto infatti, prima di comprare la macchina nuova, non bisogna fare il calcolo della spesa solo considerando il costo di acquisto, ma anche le spese per la manutenzione dell’auto stessa.

Non dimenticate oltretutto che anche la cifra che si paga per il bollo auto, il tagliando e la revisione dipende dal modello di auto in possesso, e non solo. Le variabili da tenere in considerazione quindi prima di cambiare macchina e comprarne una nuova sono davvero molte. È fondamentale fare un calcolo che comprende il costo di acquisto, le spese obbligatorie per legge, e quindi revisione e bollo auto, oltre al cambio gomme e all’assicurazione, senza le quali si rischia una multa molto alta, oltre alla perdita dei punti della patente e, in alcuni casi, anche il fermo del veicolo.

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MotoGP 2021 – GP Francia a Le Mans: ancora una festa Ducati con Miller e Zarco

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Ducati ancora in festa nella MotoGP 2021: nel GP di Francia a Le Mans – corsa pazzesca iniziata con le nuvole nel cielo, proseguita con la pioggia e terminata con il sole – la Casa di Borgo Panigale ha portato a casa un’altra doppietta grazie a Jack Miller (al secondo successo consecutivo) e a Johann Zarco.

MotoGP of France – Qualifying

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MOTO-FRA-PRIX-MOTOGP

Credits: JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP via Getty Images

MotoGP of France – Practice

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of France – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Spain – Race

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Fabio Quartararo con la Yamaha ha invece riconquistato la vetta del Motomondiale grazie al terzo posto nella gara francese.

MotoGP 2021 – GP Francia: le pagelle

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Jack Miller (Ducati)

Jack Miller è stato il re di Le Mans: partito alla grandissima, nei primi giri è stato protagonista di un duello incredibile (vinto) contro Quartararo. Finito nella ghiaia al quinto giro a causa della pista bagnata, è rientrato ai box per cambiare moto ma avendo superato il limite di velocità ha dovuto scontare due long lap penalty di penalità.

Nonostante questo il pilota australiano è riuscito a passare Quartararo e con la pista asciutta è stato in grado di mantenere un buon ritmo e di conservare il primato.

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Johann Zarco (Ducati)

Il secondo posto di Johann Zarco è arrivato grazie all’ottima scelta delle gomme (due medie) che ha permesso al centauro transalpino – capace di portare a casa tre secondi posti nelle prime cinque gare della MotoGP 2021 – di andare fortissimo nella seconda parte del GP di Francia.

Entrato in zona podio alla quindicesima tornata grazie al sorpasso ai danni di Nakagami, ha soffiato la seconda posizione a Quartararo sette giri dopo. Ha anche tentato di raggiungere Miller, senza riuscirci.

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Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo – al terzo podio nei primi cinque appuntamenti del Motomondiale – è il nuovo leader della MotoGP 2021.

Dopo la pole position di ieri e una prestazione fenomenale oggi sul bagnato non è riuscito a essere rapido quanto Miller. Curiosa la penalità rimediata (un long lap penalty) per aver sbagliato box al momento del cambio moto.

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Pol Espargaró (Honda)

Partito ottavo, arrivato ottavo. Nel mezzo una gara nella media iniziata con una manovra criminale (è rientrato in traiettoria senza accorgersi degli altri piloti) che ha rovinato il GP di Francia di Rossi e, soprattutto, di Morbidelli.

Nonostante questo Pol Espargaró non è stato penalizzato a differenza di Quartararo, “colpevole” di essere entrato nel box del compagno Viñales.

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Ducati

Era dal 2018 che la Ducati non vinceva due gare di seguito in MotoGP.

Le rosse di Borgo Panigale hanno conquistato un’altra doppietta nel GP di Francia a Le Mans e hanno tutte le carte in regola per brillare anche al Mugello fra due settimane.

MotoGP 2021 – I risultati del GP di Francia

Prove libere 1

1 Jack Miller (Ducati) 1:38.007
2 Johann Zarco (Ducati) 1:39.488
3 Joan Mir (Suzuki) 1:40.069
4 Pol Espargaró (Honda) 1:40.115
5 Marc Márquez (Honda) 1:40.121

Prove libere 2

1 Johann Zarco (Ducati) 1:31.747
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:31.842
3 Maverick Viñales (Yamaha) 1:32.136
4 Pol Espargaró (Honda) 1:32.137
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:32.279

Prove libere 3

1 Marc Márquez (Honda) 1:40.736
2 Lorenzo Savadori (Aprilia) 1:41.349
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:41.452
4 Miguel Oliveira (KTM) 1:41.457
5 Pol Espargaró (Honda) 1:41.671

Prove libere 4

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.857
2 Álex Rins (Suzuki) 1:32.864
3 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:32.872
4 Pol Espargaró (Honda) 1:32.904
5 Marc Márquez (Honda) 1:33.004

Qualifiche

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.600
2 Maverick Viñales (Yamaha) 1:32.681
3 Jack Miller (Ducati) 1:32.704
4 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:32.766
5 Johann Zarco (Ducati) 1:32.877

Warm up

1 Danilo Petrucci (KTM) 1:44.515
2 Jack Miller (Ducati) 1:44.794
3 Miguel Oliveira (KTM) 1:45.048
4 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.105
5 Joan Mir (Suzuki) 1:45.369

Le classifiche
La classifica del GP di Francia 2021
Jack Miller (Ducati) 47:25.473
Johann Zarco (Ducati) + 4,0 s
Fabio Quartararo (Yamaha) + 14,5 s
Francesco Bagnaia (Ducati) + 16,2 s
Danilo Petrucci (KTM) + 21,4 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 80 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 79 punti
Johann Zarco (Ducati) 68 punti
Jack Miller (Ducati) 64 punti
Maverick Viñales (Yamaha) 56 punti

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Il GP di FranciaLe Mans – quinta tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta su Sky e DAZN e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Nella corsa transalpina assisteremo molto probabilmente all’ennesimo duello Ducati/Yamaha ma la pioggia prevista per il weekend potrebbe scombussolare la gara.

MotoGP 2021 – GP Francia: cosa aspettarsi

Il circuito di Le Mans – sede del GP di Francia – è un tracciato tecnico molto impegnativo per i freni. Una pista amatissima dai centauri spagnoli, capaci di portare a casa otto successi consecutivi tra il 2012 e il 2019.

Di seguito troverete il calendario del GP di Francia, gli orari TV su Sky, DAZNTV8 e il nostro pronostico.

 

MotoGP 2021 – Le Mans, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 14 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 15 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Domenica 16 maggio 2021
08:20-08:40 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
08:50-09:10 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:20-09:40 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 14:00 su TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 15:15 su TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN, differita alle 17:00 su TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Francia
LUNGHEZZA CIRCUITO 4,2 km
GIRI 27
RECORD IN PROVA Johann Zarco (KTM) – 1’31″185 – 2018
RECORD GARA Maverick Viñales (Yamaha) – 1’32″309 – 2017

MotoGP – Il pronostico del GP di Francia 2021

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1° Maverick Viñales (Yamaha)

I precedenti di Maverick Viñales nel GP di Francia? Una vittoria e un terzo posto.

Dopo l’exploit nell’esordio stagionale in Qatar il centauro spagnolo ha deluso. C’è bisogno di una svolta.

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2° Jack Miller (Ducati)

Il successo in Spagna ha risollevato il morale di Jack Miller. Ora, però, c’è bisogno di continuità.

Non sarà facile visto lo scarso feeling del pilota australiano a Le Mans: mai sul podio nel GP di Francia e con due quarti posti come migliori risultati.

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3° Johann Zarco (Ducati)

Johann Zarco deve riprendersi dal periodo buio e tornare a brillare come a Losail.

Nella corsa di casa può vantare un secondo posto nel 2017.

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Da tenere d’occhio: Pol Espargaró (Honda)

Pol Espargaró si aspettava di più da questo inizio di stagione.

Va detto, però, che finora nella MotoGP 2021 il centauro iberico ha sempre corso su piste poco amate. Stavolta sarà diverso: a Le Mans lo scorso anno è arrivato terzo.

 

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La moto da seguire: Yamaha

La Yamaha non sale sul gradino più alto del podio del GP di Francia dal 2017 ma la Casa dei tre diapason è in un eccellente stato di forma.

Nei primi quattro appuntamenti stagionali della MotoGP 2021 il marchio giapponese ha conquistato tre vittorie.

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Cosa succede se il Telepass non funziona?

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Il sistema Telepass è stato realizzato per ridurre le code che si formano ai caselli autostradali e quindi velocizzare i tempi, utile soprattutto per chi viaggia spesso in autostrada, per lavoro, per interessi personali o per divertimento.

Si tratta infatti di uno dei migliori alleati degli automobilisti abituati a viaggiare per molti chilometri ogni anno sulla rete autostradale italiana. Permette agli utilizzatori di eliminare i tempi in cui si rimane fermi al casello per attendere il proprio turno, ritirare il biglietto e pagare il pedaggio manualmente, una volta usciti dall’autostrada.

Il Telepass chiaramente rende il passaggio al casello autostradale più rapido e semplice rende minimo il rischio che si formino delle insopportabili code.

Il Telepass non funziona: cosa bisogna fare

Purtroppo può accadere che il sistema Telepass non funzioni; può succedere sia in entrata che in uscita dall’autostrada. L’apparecchio che si trova al casello purtroppo potrebbe non riuscire a rilevare la presenza della tessera magnetica che si trova all’interno del dispositivo Telepass che teniamo in auto; in questo caso chiaramente la sbarra non si alza.

Niente panico, è ovvio che di primo acchito uno si domanda come poter risolvere la situazione. C’è chi va in agitazione, chi è particolarmente frettoloso perché deve raggiungere la sua meta; l’istinto è quello di fare retromarcia e infilarsi in un’altra corsia per il Telepass.

Attenzione: raccomandiamo di evitare assolutamente qualsiasi manovra di questo tipo, potrebbe essere davvero molto pericolosa in una situazione del genere. Il nostro consiglio è senza alcun dubbio quello di cercare di mantenere la calma nonostante sicuramente dovrete sopportare le proteste degli altri automobilisti che sono in coda dietro di voi. Quello che dovete fare è premere il pulsante rosso che si trova sulla colonnina per far partire l’allarme; questo serve per attivare la comunicazione con un operatore e poter segnalare il problema.

Sarà l’operatore ad attivare la sbarra, alzandola e registrando il vostro passaggio, per poter pagare il pedaggio. È necessario poi rivolgersi ad un Punto Blu (che si trova in alcuni caselli lungo l’autostrada o in città) per poter versare la somma dovuta.

Quali sono i motivi per cui il Telepass potrebbe non funzionare

In genere il Telepass può non funzionare per cause differenti, il problema principale in genere è legato alla batteria del dispositivo che col passare del tempo potrebbe scaricarsi. Questo è il motivo per cui bisognerebbe sostituire l’apparecchio, in genere ogni 4 o 5 anni.

Ci sono dei segnali a cui prestare attenzione per evitare di trovarsi davanti alla sbarra del casello autostradale che non si alza. Innanzitutto, quando il suono che viene emesso dal dispositivo al passaggio del casello inizia ad essere più debole, allora significa che la batteria sta per esaurirsi. Nel manuale di istruzioni che viene consegnato all’utente quando acquista l’apparecchio, c’è scritto infatti che la batteria andrebbe cambiata ogni quattro anni.

Potrebbe però esserci un problema anche localizzato all’impianto stesso del casello, caso in cui deve essere ovviamente l’operatore chiamato con il pulsante rosso d’allarme a controllare; il pagamento viene addebitato attraverso la targa dell’auto. Se il Telepass non funziona in uscita dall’autostrada, come abbiamo visto, il versamento del pedaggio deve essere effettuato presso un Punto Blu, con la richiesta di cancellazione del passaggio in ingresso rilevato.

Se il Telepass dovesse essere difettoso sin dal primo utilizzo, allora è necessario procedere con la sostituzione. Scopri qui come funziona e come richiederlo.

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Andare in moto in due, i consigli per guidare in sicurezza

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Se hai comprato una moto nuova o non hai mai portato un passeggero con la tua, ci sono alcuni accorgimenti da seguire per poter migliorare la comodità nella guida con un passeggero dietro. Vediamo i consigli più utili.

Guidare la moto con un passeggero a bordo: cosa cambia

Bisogna assolutamente tenere presente che viaggiare in moto da soli non è come portare un passeggero con sé, la presenza di un’altra persona infatti influenza il comportamento della due ruote, soprattutto a bassa velocità.

Un peso supplementare ha un impatto su diversi aspetti:

  • lo spazio di frenata si allunga;
  • diminuisce la capacità di accelerazione;
  • aumenta la forza centrifuga che si applica in curva e nei tornanti.

Per questo è fondamentale adattare la guida di conseguenza. È bene anticipare le manovre di sorpasso o le pieghe e anche aumentare la distanza di sicurezza dagli altri veicoli. Il passeggero poi non è un tutt’uno con la moto come il conducente, quindi il suo impatto sull’equilibrio della due ruote è notevole, e bisogna tenerlo in conto, soprattutto alle velocità più basse, quando si rallenta o si decide di fermarsi.

La moto modifica anche il suo assetto, il baricentro si ritrova spostato più indietro. Oggi molte moto nuove hanno la regolazione del registro dell’ammortizzatore posteriore, quindi non dimenticate di utilizzarla (puoi usare il manuale di istruzioni della moto stessa).

Il conducente si deve adattare al meglio al passeggero, in base all’esperienza di viaggi su due ruote che ha quest’ultimo. Se per il passeggero è il primo viaggio in moto, cercate di tenere uno stile di guida tranquillo. Fermatevi più spesso e provate a chiacchierare con la persona che sta dietro di voi, chiedete come sta, se è stanca, se ha bisogno di scendere, se ha paura in determinate occasioni, se non si sente sicura.

Come preparare il passeggero che viaggia con voi in moto

Se la persona che decidete di portare a bordo della vostra due ruote non è mai salita su una moto (o poche volte), è importante istruirla. Si consiglia di informarla sulle sensazioni proprie alla moto e rassicurarla, evitando che si spaventi e che abbia paura al primo rettilineo ‘veloce’ o alla prima curva stretta. Una moto si piega in curva, e la sensazione che si prova non risulta naturale per tutti.

È importante far capire al passeggero che deve rimanere più naturale e ‘neutro’ possibile in moto, sul suo asse verticale, tenere un comportamento che abbia la minor incidenza possibile sulla guida. Il conducente potrebbe trovarsi altrimenti in seria difficoltà. L’ideale è spiegare che è necessario essere rilassati e evitare di cercare di cambiare posizione, soprattutto in maniera brusca, perché un movimento improvviso e rapido potrebbe compromettere l’equilibrio in moto. Il pilota invece dovrebbe adottare una guida più tranquilla possibile, soprattutto nelle prime esperienze del suo passeggero.

Altro consiglio? Decidere una sorta di codice o linguaggio speciale con il proprio passeggero. Degli esempi:

  • dare delle pacche sulla spalla o sulla coscia del conducente per avvisare che ci si vuole fermare;
  • dare un colpo solo in caso il pilota stia andando a velocità sostenuta e il passeggero abbia paura;
  • con l’interfono invece è tutto più semplice, basta parlare.

Come salire sulla moto

Non tutti sono già saliti su una moto e montare su una due ruote non è proprio istintivo per tutti. È bene salire dal lato sinistro, consigliando alla persona che si ha intenzione di portare in viaggio con sé di mettere il suo piede sinistro sul poggiapiedi sinistro del passeggero, per ottenere l’altezza che serve per inforcare la moto.

Il conducente dovrebbe sempre indicare al passeggero qual è il miglior modo di salire in moto, non è uguale per tutti, soprattutto se una persona non ha alcuna esperienza a riguardo. E ancora, è il pilota che deve garantire la stabilità della moto mentre il passeggero sale.

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F1 2021: Verstappen re di Imola con la Red Bull

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Credits: Bryn Lennon/Getty Images

Max Verstappen ha vinto – anzi, ha dominato – il GP dell’Emilia-RomagnaImola con la Red Bull lasciando le briciole agli avversari. Dietro di lui Lewis Hamilton (secondo con la Mercedes e ancora leader del Mondiale F1 2021 grazie al punto bonus ottenuto con il giro veloce) e Lando Norris (terzo con la McLaren), entrambi aiutati dalla bandiera rossa sventolata a metà gara in seguito all’incidente tra Valtteri BottasGeorge Russell causato da quest’ultimo.

F1 Grand Prix of Emilia Romagna

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Emilia Romagna

Credits: Bryn Lennon/Getty Images

F1 Grand Prix of Emilia Romagna

Credits: Peter Fox/Getty Images

F1 Grand Prix of Emilia Romagna

Credits: Clive Mason – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Emilia Romagna

Credits: Mark Thompson/Getty Images

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La Ferrari può dirsi soddisfatta della corsa romagnola – iniziata con la pioggia – con due monoposto in “top 5”: Charles Leclerc – quarto – avrebbe meritato il podio mentre Carlos Sainz Jr. è riuscito a tagliare il traguardo in quinta posizione nonostante qualche errore di troppo.

Mondiale F1 2021 – GP Emilia-Romagna: le pagelle

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Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton – al decimo podio negli ultimi dieci Gran Premi disputati – non ha preso dieci solo perché parte del merito della rimonta di Imola è dovuto alla bandiera rossa.

Dopo la pole position di ieri il pilota britannico si è fatto beffare al via da Verstappen e ha perso più tempo del previsto durante il pit-stop a causa dei meccanici. Durante un doppiaggio al 31° giro alla Tosa è finito contro il muro e – pur impiegando un’eternità a rientrare in pista – è stato salvato dalla sospensione della gara in seguito al crash Bottas/Russell. Ripartito ottavo, è stato capace di tagliare il traguardo in seconda posizione a suon di sorpassi (Stroll, Ricciardo, Sainz Jr., Leclerc e Norris) e grazie al giro veloce è anche riuscito a mantenere la vetta del Mondiale F1 2021.

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9
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Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen, al terzo podio consecutivo, non ha preso dieci solo perché ieri in qualifica si è fatto beffare dal compagno Pérez.

Oggi in gara il driver olandese è stato perfetto: al via ha passato Pérez e Hamilton e dopo la prima safety-car ha seminato tutti. Prima della ripartenza lanciata ha commesso un leggero errore ma poi ha trascorso il resto del GP dell’Emilia-Romagna a dominare.

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8
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Charles Leclerc (Ferrari)

Charles Leclerc avrebbe meritato di salire sul podio (che manca da oltre otto mesi) del GP dell’Emilia-Romagna e solo la bandiera rossa glielo ha impedito.

Il monegasco ha iniziato alla grande la corsa di Imola con un sorpasso ai danni di Pérez ma alla ripartenza dopo l’incidente Russell/Bottas è stato passato prima da Norris con le gomme soft e poi da Hamilton.

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8
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Lando Norris (McLaren)

Lando Norris – al quarto piazzamento in “top 5” negli ultimi cinque Gran Premi disputati – è tornato sul podio dopo oltre nove mesi di digiuno ma difficilmente ci sarebbe riuscito senza l’intervento della bandiera rossa.

Scattato settimo, si è preso la terza piazza dopo l’uscita di pista di Hamilton e alla ripartenza è riuscito a beffare Leclerc grazie a gomme più performanti prendendosi il secondo posto (perso a tre giri dalla fine dopo il sorpasso subito da Lewis).

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9
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Red Bull

Da una parte un Verstappen capace di dominare il GP dell’Emilia-Romagna, dall’altra un Sergio Pérez tanto veloce in qualifica quanto confusionario in gara.

Il GP dell’Emilia-RomagnaImola ha visto una Red Bull che può puntare al Mondiale F1 2021 ma ci vuole più concretezza da parte del secondo pilota per il titolo Costruttori.

Mondiale F1 2021 – I risultati del GP dell’Emilia-Romagna

Prove libere 1

1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:16.564
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:16.605
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:16.622
4 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:16.888
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:16.888

Prove libere 2

1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:15.551
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:15.561
3 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:15.629
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:15.834
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:16.371

Prove libere 3

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.958
2 Lando Norris (McLaren) 1:15.414
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:15.515
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:15.551
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:15.738

Qualifiche

1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:14.411
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:14.446
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.498
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:14.740
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:14.790

Le classifiche
La classifica del GP dell’Emilia-Romagna 2021
Max Verstappen (Red Bull) 2h02:34.598
Lewis Hamilton (Mercedes) + 22,0 s
Lando Norris (McLaren) + 23,7 s
Charles Leclerc (Ferrari) + 25,6 s
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 27,0 s
Classifica Mondiale Piloti
Lewis Hamilton (Mercedes) 44 punti
Max Verstappen (Red Bull) 43 punti
Lando Norris (McLaren) 27 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 20 punti
Valtteri Bottas (Mercedes) 16 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Mercedes 60 punti
Red Bull-Honda 53 punti
McLaren-Mercedes 41 punti
Ferrari 34 punti
Aston Martin-Mercedes 7 punti

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MotoGP 2021: Quartararo domina in Portogallo

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Credits: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images

Fabio Quartararo ha vinto anche il GP del Portogallo a Portimão: un successo che ha permesso al pilota francese della Yamaha di conquistare il primato nella classifica della MotoGP 2021.

MOTO-PRIX-POR

Credits: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images

MOTO-PRIX-POR

Credits: PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images

MotoGP of Portugal – Free Practice

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MotoGP of Portugal – Press Conference

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MotoGP of Portugal – Qualifying

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

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Sugli altri due gradini del podio della corsa lusitana troviamo Francesco Bagnaia – secondo dopo una strepitosa rimonta in sella alla Ducati – e Joan Mir, terzo con la Suzuki.

MotoGP 2021 – GP Portogallo: le pagelle

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Fabio Quartararo (Yamaha)

Dopo una grande pole position e una pessima partenza Fabio Quartararo ha conquistato il primo posto del GP del Portogallo al 9° giro e non lo ha più mollato.

Il centauro francese – nuovo leader della MotoGP 2021 grazie alla seconda vittoria consecutiva nel Motomondiale – è stato bravo a difendersi dagli attacchi di Rins prima del ritiro del rivale iberico.

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9
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Francesco Bagnaia (Ducati)

Francesco Bagnaia è stato autore di un grande rimonta (dall’undicesimo al secondo posto) e ha approfittato anche dei ritiri di Rins e Zarco.

Per il centauro piemontese – ora secondo nella MotoGP 2021 – si tratta del secondo piazzamento in “top 3” nelle prime tre gare stagionali.

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Joan Mir (Suzuki)

Dopo oltre cinque mesi di digiuno Joan Mir è tornato sul podio.

A Portimão il campione del mondo in carica è partito alla grande riuscendo a raggiungere la terza posizione già dopo un solo giro. Nel GP del Portogallo ha lottato prima con Quartararo e poi con Zarco soffrendo molto la maggiore velocità in rettilineo della Ducati e ha tagliato il traguardo in “top 3” solo grazie all’uscita di pista del francese.

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Franco Morbidelli (Yamaha)

Franco Morbidelli ha disputato un GP del Portogallo concreto.

Il primo piazzamento stagionale in “top 5” è arrivato approfittando delle disgrazie altrui ma va bene così.

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Yamaha

Anche nel GP del Portogallo la Yamaha ha dimostrato di essere la moto da battere.

La Casa dei tre diapason ha conquistato il terzo successo nelle prime tre gare della MotoGP 2021.

MotoGP 2021 – I risultati del GP del Portogallo

Prove libere 1

1 Maverick Viñales (Yamaha) 1:42.127
2 Álex Rins (Suzuki) 1:42.278
3 Marc Márquez (Honda) 1:42.378
4 Pol Espargaró (Honda) 1:42.382
5 Johann Zarco (Ducati) 1:42.443

Prove libere 2

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:39.866
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:40.206
3 Joan Mir (Suzuki) 1:40.285
4 Álex Rins (Suzuki) 1:40.328
5 Jack Miller (Ducati) 1:40.336

Prove libere 3

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:39.044
2 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.095
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:39.117
4 Johann Zarco (Ducati) 1:39.228
5 Álex Rins (Suzuki) 1:39.328

Prove libere 4

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:39.788
2 Miguel Oliveira (KTM) 1:40.056
3 Johann Zarco (Ducati) 1:40.073
4 Maverick Viñales (Yamaha) 1:40.075
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:40.111

Qualifiche

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:38.862
2 Álex Rins (Suzuki) 1:38.951
3 Johann Zarco (Ducati) 1:38.991
4 Jack Miller (Ducati) 1:39.061
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.103

Warm up

1 Jack Miller (Ducati) 1:39.721
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:39.801
3 Joan Mir (Suzuki) 1:39.821
4 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:39.871
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.878

Le classifiche
La classifica del GP del Portogallo 2021
Fabio Quartararo (Yamaha) 41:46.412
Francesco Bagnaia (Ducati) + 4,8 s
Joan Mir (Suzuki) + 4,9 s
Franco Morbidelli (Yamaha) + 5,1 s
Brad Binder (KTM) + 6,7 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 61 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 46 punti
Maverick Viñales (Yamaha) 41 punti
Johann Zarco (Ducati) 40 punti
Joan Mir (Suzuki) 38 punti

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