Category Archives: Guida Acquisto
Cosa fare se gli ammortizzatori dell’auto sono scarichi?
Gli ammortizzatori, insieme ai freni e agli pneumatici, rappresentano il cuore di una vettura. Se questi elementi non vengono controllati con attenzione e regolarità, l’auto tenderà a rendere di meno. Al tempo stesso, si rischia di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti gli occupanti del veicolo, dal guidatore ai passeggeri. Per questo motivo, è bene controllare gli ammortizzatori e cambiarli quando e se necessario.
In un’automobile gli ammortizzatori sono dei sistemi a cilindro all’interno dei quali si muove in maniera incessante un pistone. Gli ammortizzatori funzionano da ponte di collegamento tra le ruote e la vettura e fanno parte del sistema delle sospensioni. Il compito degli ammortizzatori è quello di garantirà stabilità all’automobile mentre procede su strada e assorbire le vibrazioni e gli urti provenienti dal manto stradale. Basta questo a capire quanto siano importanti per una vettura: avere gli ammortizzatori scarichi, usurati o danneggiati, va a influire in maniera negativa sia sulla comodità della guida che sulla sicurezza.
Come funzionano gli ammortizzatori di un’auto
Il pistone degli ammortizzatori viaggia all’interno di un cilindro oliato. Il pistone è collegato a uno stelo che a sua volta è connesso alla scocca della vettura. Nel momento in cui lo stelo avverte delle vibrazioni, va a spingere il pistone all’interno del cilindro pieno olio. A questo punto, l’olio ha la funzione di rallentare il pistone, opponendosi al suo scivolamento. Il sistema degli ammortizzatori permette di smorzare gli urti e rallentare l’oscillazione della molla. A lungo andare, con il passare del tempo, questo meccanismo tende a usurarsi: quando ciò accade, si dice generalmente che gli ammortizzatori sono scarichi e bisogna intervenire prontamente.
Come accorgersi quando gli ammortizzatori sono scarichi
Proprio come succede per altri elementi che compongono un’automobile, ci sono dei segnali precisi che aiutano a capire quando gli ammortizzatori sono scarichi. Ignorare questi segnali significa andare incontro a problemi maggiori per la propria vettura. Uno dei campanelli d’allarme è rappresentato dalle vibrazioni prodotte dal volante: lo sterzo di un’auto, infatti, inizia a vibrare quando gli ammortizzatori non riescono più a garantire la giusta aderenza degli pneumatici al manto stradale. Con gli ammortizzatori scarichi, inoltre, il volante sembra più leggero quando si va veloci, ma appare più pesante quando bisogna compiere delle manovre.
Un altro segnale evidente è l’allungamento dello spazio occupato dalla propria vettura in fase di frenata: in questo caso, l’auto tende ad affondare e a diventare un grande rischio sia per i pedoni che per gli occupanti dell’abitacolo. Tra i campanelli d’allarme si segnala anche una generale incertezza dell’auto in curva: con gli ammortizzatori scarichi, l’auto tenderà a piegarsi verso l’esterno, a ondeggiare e a perdere stabilità.
Cosa fare quando si scaricano gli ammortizzatori
Di fronte a uno dei campanelli d’allarme che segnalano gli ammortizzatori scarichi, bisogna far controllare immediatamente la propria auto da un meccanico esperto. Una volta portata la vettura presso un’officina specializzata, i meccanici potranno effettuare una diagnosi completa. L’auto verrà sottoposta a tutta una serie di test utili a capire i problemi causati dagli ammortizzatori scarichi, su tutti il test dello sbalzamento.
Successivamente verrà controllato anche lo stato di usura degli pneumatici e l’altezza delle sospensioni. Una volta terminate le verifiche, in base ai risultati dei test, sarà il meccanico a stabilire se bisogna o meno rimpiazzare una o più componenti.
L’articolo Cosa fare se gli ammortizzatori dell’auto sono scarichi? proviene da Icon Wheels.
Ford E-Transit Custom: le foto e i dati
Ford ha svelato le foto e alcuni dati dell’E-Transit Custom: la variante elettrica del furgone più venduto in Europa entrerà in produzione nella seconda metà del 2023. A settembre 2022 conosceremo invece più dettagli tecnici.
Il nuovo veicolo commerciale a emissioni zero dell’Ovale Blu punta a essere un nuovo punto di riferimento nel segmento dei van da una tonnellata nel Vecchio Continente e sarà supportato dalla gamma completa di servizi Ford Pro (dal software alla ricarica, passando per l’assistenza e le soluzioni di finanziamento).
L’E-Transit Custom – secondo furgone elettrico Ford dopo l’E-Transit – sarà il primo di quattro veicoli commerciali a batteria che la Casa statunitense introdurrà sul mercato entro il 2024. Un componente chiave di un brand che punta a raggiungere entro il 2035 le emissioni zero per tutti i mezzi venduti in Europa e la carbon neutrality in tutti gli impianti europei, nella logistica e nella fornitura.
Il Ford E-Transit Custom può vantare un’autonomia fino a 380 km, la ricarica rapida in corrente continua e la tecnologia Pro Power Onboard (che consente di collegare e ricaricare apparecchiature elettriche, luci, laptop o altri dispositivi). Il tutto racchiuso in un design caratterizzato da proporzioni equilibrate impreziosito da un impianto di illuminazione Full LED.
L’articolo Ford E-Transit Custom: le foto e i dati proviene da Icon Wheels.
Cosa si può fare se c’è un’avaria dell’airbag
Gli airbag sono tra i sistemi di sicurezza in auto più funzionali, sono in grado infatti di ridurre al minimo le lesioni fisiche al corpo del conducente in caso di incidente stradale. Ormai tutte le auto di nuova generazione sono dotate di airbag e di tutti i sistemi di sicurezza attiva e passiva utili per proteggere guidatore e passeggeri in caso di sinistro o impatto contro un ostacolo. Gli airbag sono dei salvavita fondamentali, ma che cosa succede quando si accende la spia dell’avaria? Vediamo insieme come ci si deve comportare.
Le cause dell’accensione della spia
Se la spia dell’airbag resta accesa e fissa, allora è assolutamente necessario fare un controllo presso un’officina meccanica, per verificare le cause del malfunzionamento, che potrebbero essere:
- un tamponamento precedente, di lieve entità;
- un malfunzionamento delle cinture di sicurezza.
In ogni caso, è bene che il professionista verifichi la motivazione e ripristini il funzionamento dell’airbag.
Che cosa succede se si accende la spia dell’airbag del passeggero?
Se l’auto ha anche l’airbag del passeggero, allora è possibile eventualmente disattivarlo, se si posiziona sul sedile da parte al conducente un seggiolino per bimbi. La spia in questo caso indica quindi che il dispositivo di sicurezza è stato disinserito e quindi momentaneamente non è funzionante.
Che cosa fare quando si accende la spia dell’airbag
Se state guidando e non avete la possibilità di fermarvi immediatamente presso un meccanico, allora potete svolgere una prima operazione di sicurezza anche autonomamente. Per resettare la spia dell’airbag basta girare la chiave nel quadro senza mettere in moto l’auto e lasciare il quadro acceso per 7 secondi. È necessario poi riportare la chiave in posizione off e ripetere la stessa operazione altre tre volte. Se però la spia non si spegne nonostante queste operazioni, allora è indispensabile andare prima possibile da un meccanico per far sistemare il guasto.
Acquistare una resistenza per spegnere spia airbag: a cosa serve?
Nell’ipotesi in cui si siano montate componenti aftermarket, come il volante o i sedili, è possibile riscontrare la spia airbag accesa. Per ovviare a questo inconveniente sarà sufficiente acquistare delle resistenze da 2.2 Ohm che consentiranno di spegnere l’indicazione sul cruscotto. Per evitare l’insorgere di questo problema il nostro consiglio è quello di acquistare sempre delle componenti originali.
In caso di avaria dell’airbag quindi, se non avete la possibilità di richiedere immediatamente la consulenza e il controllo da parte di un’officina specializzata, il nostro consiglio è quello di procedere sempre con cautela quando si è al volante. Infatti non sapete con certezza se il dispositivo di sicurezza è in funzione oppure ha dei problemi, per questo presta ancora più attenzione alla strada che percorri e agli altri veicoli e ostacoli, in modo da evitare rischi e pericoli e di incorrere in un incidente.
È utile comprare una resistenza per spegnere l’airbag?
Questa è una domanda che alcuni automobilisti si fanno. Esistono delle componenti auto che si possono acquistare e montare aftermarket. Tra queste ci sono ad esempio i sedili e il volante, e in questi casi è possibile che la spia dell’airbag si accenda. Per poter evitare questo problema gli esperti consigliano di comprare delle resistenze da 2.2 Ohm che danno la possibilità al conducente di spegnere la spia che si accende sul cruscotto.
L’articolo Cosa si può fare se c’è un’avaria dell’airbag proviene da Icon Wheels.
Seat Arona, la tecnologia sigla per sigla
La Seat Arona è una delle piccole SUV più versatili in circolazione: la “baby” crossover spagnola offre un mare di spazio e tanta tecnologia ed è il mezzo ideale per chi cerca un mezzo accessibile e pratico.
Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della Sport Utility iberica.
Seat Arona: la tecnologia sigla per sigla
ACC
L’ACC (acronimo di Adaptive Cruise Control) è il cruise control adattivo.
ACT
Il sistema ACT (acronimo di Active Cylinder Technology) disattiva due cilindri su quattro quando la potenza richiesta non è elevata.
Climatronic
Il Climatronic è il climatizzatore automatico della Seat Arona.
DAB
La sigla DAB (Digital Audio Broadcasting) indica la radio digitale della Seat Arona.
DSG
La sigla DSG (acronimo di Direct-Shift Gearbox) identifica il cambio automatico a doppia frizione della Seat Arona.
EcoTSI
La sigla EcoTSI identifica il motore 1.0 turbo tre cilindri a benzina della Seat Arona.
High beam assist
L’High beam assist evita l’abbagliamento, passando automaticamente dagli abbaglianti agli anabbaglianti.
Hill Hold Control
L’Hill Hold Control è un sistema di ausilio per la partenza in salita.
Kessy
Il sistema Kessy (acronimo di Keyless Entry, Start and Exit System) riconosce la chiave e permette al veicolo di aprirsi quando si sollecitano le maniglie anteriori o posteriori. Il motore si avvia semplicemente premendo un pulsante.
Lane Assist
Il Lane Assist è l’assistente per il mantenimento della corsia: attraverso una telecamera multifunzionale rileva le linee per tenere il veicolo sempre in carreggiata.
Lane Assist Plus
Il Lane Assist Plus è come il Lane Assist ma offre in più il mantenimento del centro corsia.
Seat Drive Profile
Il Seat Drive Profile è un programma di controllo dello stile di guida che consente al conducente di adattare alcuni parametri in base alle proprie preferenze.
Seat Full Link
Seat Full Link è un sistema di connettività.
Seat Virtual Cockpit
Il Seat Virtual Cockpit è un cruscotto digitale evoluto.
TGI
La sigla TGI identifica il motore 1.0 turbo tre cilindri a metano della Seat Arona.
TSI
La sigla TSI identifica il motore 1.5 turbo benzina della Seat Arona.
XDS
La sigla XDS identifica il differenziale elettronico.
L’articolo Seat Arona, la tecnologia sigla per sigla proviene da Icon Wheels.
Per quale motivo il car detailing è importante
Abbiamo già parlato in passato del car detailing, un termine che viene usato sempre più spesso per descrivere differenti fasi di cura del veicolo. Non tutti conoscono, in realtà, che cosa si nasconde dietro questa dicitura, ma lo spieghiamo in pochissime parole. Si tratta di tutte le fasi che riguardano la manutenzione dell’auto, la sua pulizia e la lucidatura. Tutti interventi molto utili per far tornare il veicolo al suo aspetto originale o mantenerlo “come nuovo” più a lungo possibile. Oggi riprendiamo in mano la questione car detailing e vediamo quando, come e perché è fondamentale.
Le caratteristiche del car detailing
Il primo aspetto da considerare è che il car detailing è personalizzabile, quindi ogni automobilista ha la possibilità di interpretarlo come meglio crede. Nonostante questo, chiaramente esistono delle specifiche procedure di lavorazione e pulizia, i prodotti adatti da usare e gli attrezzi del mestiere indispensabili per una buona riuscita.
Un esperto di car detailing, più o meno esigente, ha un solo e unico obiettivo principale: migliorare l’aspetto e l’estetica dell’auto, ripristinarne le caratteristiche originali, migliorare le performance dei veicoli, ottimizzarne i tempi di risposta o i risultati. Soltanto un professionista può davvero indicare qual è la strada giusta per avviare il car detailing in maniera seria.
Solitamente il car detailing è collegato alle concessionarie e alle relative officine, ma oggi in realtà è ormai diventato il core business di molte aziende, che offrono un servizio mirato e più professionale ai propri clienti. Si tratta di una pratica sempre più diffusa, che mira alla cura nel dettaglio dell’auto e all’ottimizzazione del suo aspetto e delle sue funzioni. Vediamo tutto quello che dobbiamo sapere a riguardo e perché è fondamentale occuparsene.
Cosa intendiamo per car detailing
Si tratta di un termine solo che mette insieme differenti azioni, le quali hanno un unico obiettivo: andare a ripristinare le condizioni originali del veicolo. Non possiamo parlare quindi di semplice pulizia, del lavaggio abituale degli interni e degli esterni dell’auto, ma si tratta di un lavoro di precisione, che viene effettuato dagli esperti di car detailing con dei prodotti specifici studiati appositamente per questi interventi e con attrezzature professionali.
Qual è il lavoro del car detailer
Il car detailer si occupa di tre fasi fondamentali di lavoro, che possono certamente variare in base alle condizioni della vettura, ma che in genere sono:
- prima di tutto la pulizia generale del mezzo;
- la sanificazione e l’igienizzazione degli interni dell’auto;
- la lucidatura e la rifinitura.
Quali sono gli interventi principali di cui si occupa il professionista
Il car detailer può eseguire differenti tipologie di lavorazione, a seconda delle esigenze del cliente e delle condizioni del veicolo. Alcuni tra i principali interventi:
- lavaggio completo della tappezzeria;
- eliminazione di ogni macchia negli interni;
- pulizia profonda dei sedili, che si macchiano anche solo con il contatto con vestiti e altri oggetti;
- pulizia dei cerchi e lucidatura;
- eliminazione di graffi dalla carrozzeria;
- igienizzazione dell’abitacolo con macchinari appositi;
- lavaggio professionale delle parti vetrate.
Perché è così importante il car detailing
C’è chi pensa che si tratta di una pratica utile solo per auto di valore, ma non è così, anzi. Tutti i veicoli hanno bisogno del car detailing, un servizio che infatti si è diffuso molto velocemente anche su vetture di fascia media per un motivo molto importante. Tutte le fasi di lavorazione possono riportare l’auto al suo aspetto originale, sia esteticamente che qualitativamente. Si tratta di un servizio che andrebbe effettuato regolarmente, per mantenere l’auto sempre in ottime condizioni e per allungarne la vita media.
L’articolo Per quale motivo il car detailing è importante proviene da Icon Wheels.
Crash test Euro NCAP aprile 2022: cinque stelle per la DS 4 (ma con gli ADAS)
Nella sessione di aprile 2022 dei crash test Euro NCAP la DS4 (quella con la dotazione completa di ADAS, però) ha conquistato cinque stelle.
La seconda vettura testata questo mese – la Honda HR-V – si è invece dovuta accontentare di quattro stelle.
La seconda generazione della DS 4 – la vettura migliore provata ad aprile – ha ottenuto ottimi risultati in tutte le prove (specialmente nell’urto laterale contro la barriera) mostrando qualche criticità solo nella protezione del torace del conducente (marginale nel crash frontale e contro il palo). La compatta francese ha portato a casa quattro stelle nell’equipaggiamento standard e le cinque stelle sono arrivate solo per gli esemplari con la dotazione di sicurezza più completa (e-call avanzato e sistema di frenatura automatica di emergenza di ultima generazione con telecamera accoppiata a un radar).
La Honda HR-V ha conquistato solo quattro stelle a causa della marginale protezione del torace del passeggero posteriore e dell’insufficiente salvaguardia della testa del bambino in caso di urto laterale. Ottimi, invece, i sistemi di assistenza alla guida.
L’articolo Crash test Euro NCAP aprile 2022: cinque stelle per la DS 4 (ma con gli ADAS) proviene da Icon Wheels.
Rottura del tallone dello pneumatico: che cosa fare
È possibile sentire che le gomme dell’auto hanno dei problemi, ma a volte non è semplice riuscire a trovare i danneggiamenti allo pneumatico. Per questo motivo vediamo di seguito alcuni tra i danni maggiori, tra cui la rottura del tallone, ma più difficili da scovare a occhio nudo. In ogni caso, il nostro consiglio è affidarsi sempre a esperti del settore, che possano aiutarvi a verificare lo stato delle gomme dell’auto e aiutarvi nell’eventuale riparazione e/o sostituzione.
Come individuare la rottura al tallone della gomma
Partiamo proprio dalla rottura del tallone dello pneumatico, che potrebbe provenire da differenti cause, come:
- lo smontaggio o il rimontaggio non eseguiti in maniera corretta;
- la mancanza di lubrificazione;
- l’utilizzo di utensili e attrezzi inappropriati;
- il cerchio non idoneo.
La punta del tallone dello pneumatico si può rompere per questi motivi, a volte si taglia e si danneggia anche il cerchietto, così il tallone non può più assicurare la tenuta con il cerchio. Per questo motivo è assolutamente necessario smontare lo pneumatico e sostituirlo. Il gommista si occupa di verificare la conformità del cerchio e procede con il montaggio.
Gli altri possibili danneggiamenti alle gomme
Gli pneumatici della macchina possono danneggiarsi anche in altri modi, oltre alla rottura del tallone. Vediamo come.
Ernia della gomma
È molto frequente e si presenta sul fianco dello pneumatico, con rottura di cavi carcassa. L’ernia alla gomme può essere causata da un impatto nel rotolamento contro un elemento esterno come un muretto, una buca o un marciapiede (uno spigolo vivo), o anche in seguito alla pizzicatura tra ostacolo e cerchio. Se la gomma è gonfiata alla giusta pressione, è più raro che si verifichi questo fenomeno, che soffre del sottogonfiaggio. In caso di ernia dello pneumatico, si indebolisce la carcassa e la gomma perde aria. Per questo è fondamentale sostituirla.
Separazione in zona battistrada/cinture
Se siamo in presenza di venature sulla gomma interna di tenuta o polvere nella stessa zona, se la gomma appare di una colorazione bluastra sulla sommità, o ancora, se le tele metalliche sono corrose o appaiono segni di usura sui talloni – nella zona di contatto con i bordi del cerchio – allora siamo in presenza della separazione in zona battistrada/cinture.
Quali sono le cause di questo fenomeno:
- la principale è il rotolamento prolungato in sovraccarico o sottogonfiaggio che causa un eccessivo riscaldamento e una degradazione dei materiali;
- l’ossidazione delle tele metalliche a seguito di tagli o perforazioni.
Anche in questo caso il gommista sostituisce lo pneumatico.
Usura delle spalle e usura a dente di sega
Se trovate venature o polvere sulla gomma interna di tenuta e tracce d’usura sui talloni nella zona di contatto con i bordi del cerchio, allora potrebbero essere usurate anche le spalle degli pneumatici.
Le cause:
- il rotolamento con sovraflessione dei fianchi (sovraccarico o sottogonfiaggio);
- la guida sportiva.
Il gommista si occupa di ripristinare la pressione corretta, verificare che tenga l’insieme pneumatico/cerchio, smontare la gomma se ci sono venature o polvere o se gli pneumatici hanno raggiunto i limiti minimi di usura consentiti, e sostituire.
L’usura a dente di sega invece si manifesta con un consumo maggiore sui bordi di uscita dei tasselli rispetto a quelli d’attacco. Anche in questo caso la pressione non idonea potrebbe essere una delle cause, insieme a:
- problemi di sospensioni;
- geometria delle parti rotanti;
- guida aggressiva.
In questo caso spesso il gommista consiglia di invertire gli pneumatici anteriori con i posteriori.
L’articolo Rottura del tallone dello pneumatico: che cosa fare proviene da Icon Wheels.
Quali sono le differenze tra supercar e hypercar
Dopo aver definito che cosa sono le supercar e le hypercar, in questo articolo di approfondimento, parliamo di quelle che sono le reali e sostanziali differenze tre le due tipologie di vetture. Hanno infatti tante caratteristiche che le distinguono.
È ormai molto difficile capire quali sono le hypercar e quali le supercar, il mondo delle vetture veloci ormai è sempre più ampio e diffuso. Vediamo tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Quali sono le peculiarità distintive delle supercar
Le supercar sono tra i modelli più amati e apprezzati sul mercato, che purtroppo non tutti si possono permettere. Si tratta di vetture sportive, estremizzate per quanto riguarda alcuni elementi chiave, tra cui il costo, il design, la potenza e il lusso. Le Case automobilistiche sono solite concentrarsi maggiormente sulla potenza delle supercar, e non troppo sugli elementi di lusso oppure sul comfort e la praticità nell’utilizzo e nella guida. Non parliamo certo di modelli comodi da guidare tutti i giorni, negli spostamenti quotidiani in città. Spesso l’assetto sportivo ribassato e la larghezza di queste sportive, le rende davvero difficili da usare nei centri urbani.
Storicamente la supercar era il miglior pezzo che l’industria automobilistica poteva offrire ai suoi potenziali clienti, sia in termini di qualità, tecnologia e design, che in quanto a prestazioni. E sono gli stessi elementi che, in effetti, ritroviamo anche oggi, nelle supercar di ultima generazione. Con il termine supercar si indicano però anche veicoli che hanno degli standard tecnologici fuori dal comune, con performance elevate e la miglior resa in qualsiasi condizione.
Le principali caratteristiche delle supercar, riassunte, sono:
- prestazioni all’avanguardia;
- design di ultima generazione e estremo, curato nei minimi dettagli;
- linee e elementi dalla bellezza certificata;
- mix perfetto tra innovazione e tradizione: tante supercar moderne infatti prendono ispirazione dalle linee delle classiche della propria Casa;
- a tiratura limitata.
Le caratteristiche delle hypercar
Hypercar è un termine relativamente moderno, usato ai nostri tempi, che prima non si conosceva. La Bugatti Veyron è stata la prima hypercar riconosciuta dalla stampa. Ma sono state battezzate, in seguito, con questo appellativo anche la Porsche 918 Spyder, Ferrari LaFerrari e la McLaren P1.
Possiamo quindi definirle come una sorta di evoluzione delle supercar, che superano in prestazioni. Più elevati in questo caso sono sicuramente i prezzi di listino, ma anche l’accelerazione, l’aspetto estetico, la rarità e la guidabilità.
Al contrario delle supercar, le hypercar sono più facili da guidare e più leggere, il peso in eccesso viene infatti eliminato per poter aumentare le prestazioni della sportiva. Nella costruzione della hypercar la Casa madre tende ad estremizzare la progettazione all’ennesima potenza.
In cosa si distingue una hypercar da una supercar:
- il prezzo è decisamente più elevato: non è raro trovato hypercar con un listino che va oltre 1 milione di euro;
- tutti gli elementi sono estremizzati;
- le prestazioni sono più elevate;
- la guidabilità è maggiore, sono più facili da usare anche in città.
Quindi, in sintesi, al contrario di quello che molti pensano, la differenza tra hypercar e supercar non sta solo nel prezzo. Diciamo che le hypercar son una specie di evoluzione estrema delle supercar, una rivisitazione moderna. Si tratta di veicoli estremi, concepiti dal costruttore per essere assolutamente unici e riconoscibili. Chi può permettersi di comprare una hypercar? I fortunati sono davvero pochi, anche per questo i modelli in tiratura limitata.
L’articolo Quali sono le differenze tra supercar e hypercar proviene da Icon Wheels.
Come si ottiene una licenza per diventare guidatore sportivo
Ci sono molti appassionati di guida sportiva, e quindi amanti dei veicoli che si guidano in pista, ad alte velocità e caratterizzati da prestazioni elevate. Non tutti sanno però che per eseguire una guida sportiva in totale sicurezza è fondamentale essere istruiti e seguire dei passaggi assolutamente necessari.
La prima cosa da fare solo le prove di guida esclusivamente in piste attrezzate, in modo da poter ridurre qualsiasi tipologia di danno per se stessi e per gli altri. In ogni caso, chi vuole entrare nel mondo dell’automobilismo sportivo deve sapere che occorre essere tesserati alla Federazione Sportiva Automobilistica, rappresentata nel nostro Paese da Aci Sport. Si tratta di un certificato di registrazione che viene rilasciato a una persona fisica o giuridica che ha intenzione di partecipare a manifestazioni sportive, a qualsiasi titolo.
Dove si richiede la licenza
Le licenze di Conduttore, Concorrente e i rinnovi delle licenze speciali devono essere richiesti agli Uffici Sportivi degli Automobile Club, che hanno sede in ogni capoluogo di Provincia. Il primo rilascio delle licenze speciali Auto e Karting e le richieste di cittadini stranieri spetta alla Direzione per lo Sport Automobilistico di Roma.
Licenze per il settore auto
Nel settore auto Aci Sport rilascia:
- la licenza di Conduttore (pilota) nazionale o internazionale;
- la licenza di Concorrente (che iscrive l’auto alla gara) persona fisica o giuridica.
Ci sono poi differenti licenze speciali:
- Autodromo;
- Assistente Meccanico;
- Costruttore;
- Direttore Sportivo/Direttore Tecnico di Scuderia;
- Dirigente Sportivo;
- Istruttore;
- Organizzatore;
- Preparatore/Noleggiatore;
- Scuderia;
- Ufficiale di Gara;
- Promoter;
- Team di decarcerazione;
- Servizio di cronometraggio;
- Team di estricazione;
- Delegato allestimento di percorso.
Licenze per il settore karting
In questo ambito l’Aci Sport invece rilascia:
- la licenza di Conduttore K (per tutti coloro che conducono un kart in una competizione) nazionale o internazionale;
- la licenza di Concorrente K (per chiunque si iscriva a una competizione uno o più kart) persona fisica o giuridica.
Anche in questo caso ci sono delle licenze speciali K da considerare: Assistente Meccanico K, Assistenza Tecnica K , Costruttore K, Direttore Sportivo e Direttore Tecnico di Scuderia K, Organizzatore K, Promotore K, Pista K, Preparatore K, Scuderia K, Ufficiale di gara K, Certificato di Organizzazione K, Centro Tecnico Federale K, Istruttore Regionale K 1°e 2° livello.
Che cos’è la prima licenza piloti
Per ottenere il primo rilascio delle licenze di conduttore e concorrente/conduttore è necessario che il soggetto interessati partecipi ad un corso teorico, che generalmente viene organizzato dagli AC Provinciali. È possibile trovare online, sul sito web dedicato, tutti i “Corsi di prima licenza” necessari a questo scopo.
Quali sono i documenti necessari per richiedere il rilascio o il rinnovo della licenza di pilota:
- patente di guida B o di grado superiore (per i maggiorenni);
- documento di identità in corso di validità;
- tessera di socio Aci (dove prevista);
- certificato medico di idoneità psico-fisica all’attività sportiva agonistica o certificato medico di idoneità psico-fisica all’attività sportiva non agonistica (dove previsto);
- versamento della tassa corrispondente.
Licenza per Ufficiali di Gara
Chi vuole diventare invece Ufficiale di Gara e quindi essere un membro dello staff di una manifestazione, è necessario che si rivolga al proprio AC di riferimento per avere informazioni sui corsi previsti. In ogni caso, il consiglio è quello di consultare l’Annuario Sportivo del Regolamento Sportivo Nazionale.
L’articolo Come si ottiene una licenza per diventare guidatore sportivo proviene da Icon Wheels.
A cosa serve e quanto costa la rettifica della testata del motore
La revisione e la rettifica della testata del motore sono interventi che richiedono molto tempo e una manodopera specializzata. Questo è il motivo per cui, impiegando un’intera giornata, e spesso, anche oltre, i costi da sostenere sono in genere molto elevati per chi richiede questa tipologia di lavoro. Vediamo cosa bisogna sapere.
I sintomi di un malfunzionamento
L’auto potrebbe presentare:
- il problema del consumo eccessivo di carburante;
- strappi in fase di accelerazione;
- difficoltà ad accendersi.
Il meccanico prende in carico il mezzo e analizza:
- livello del carburante;
- danni perimetrali della vettura;
- adeguatezza dei documenti di circolazione.
Si tratta degli elementi che tutelano il cliente e l’officina.
Come fare la revisione della testata
Prima di tutto il meccanico esegue una diagnosi di prima accensione, poi passa alla diagnosi elettronica. Tutto serve per verificare l’accensione e il funzionamento dei cilindri.
Se il problema è questo, si procede con lo smontaggio delle candele eventualmente danneggiate e con la prova di compressione dei cilindri. In mancanza completa di compressione è necessario rimuovere la testata.
I costi
Con le informazioni date sinora, è possibile fare un primo preventivo di massima per il cliente: per lo stacco della testa e la visione del danno in genere la spesa può variare dai 200 ai 250 euro. Attenzione: se il danno supera il valore reale dell’auto, il cliente può anche decidere di non ripararla.
Lo smontaggio e la rettifica della testata
Nello smontaggio della testa, a seconda del problema, il meccanico può decidere di smontare anche la coppa per controllare i pistoni. L’officina specializzata si occupa della rettifica, che prevede:
- rettifica piano testa;
- sostituzione sedi valvole;
- sostituzione valvole;
- prova idraulica;
- registrazione punterie.
Attenzione anche al piano blocco motore, da pulire. Infine si passa alla verifica delle fasce dei pistoni, alla pulizia della coppa e al check del pescaggio olio.
Fase di riassemblaggio
Dopo l’intervento appena descritto, è necessario controllare che non siano presenti residui di rettifica. Si può quindi procedere con il riassemblaggio:
- inserire i pistoni grazie al mandafasce;
- stringere le bielle usando i corretti Nm di serraggio;
- richiudere la coppa;
- posizionare la guarnizione nuova;
- montare la testata revisionata.
I bulloni della testa devono essere obbligatoriamente sostituiti, da stringere con i corretti Nm e nella sequenza esatta.
La fase di collaudo
Una volta rimontata la testa, si passa al collaudo. Prima si inseriscono il nuovo olio e il liquido antigelo, in seguito si fa lo spurgo dell’aria dell’impianto di raffreddamento:
- accendere l’auto;
- attendere che l’elettroventola si inserisca più volte;
- controllare i valori in real-time della temperatura del motore;
- lasciare raffreddare per circa 30 minuti;
- rabboccare il liquido mancante e azzerare gli errori in centralina.
È possibile provare l’auto su strada, per almeno 15 chilometri (consigliati). Al rientro in officina è necessario controllare ancora il livello dell’antigelo e dell’olio.
Prima di consegnare la macchina, il meccanico la prova insieme al cliente. Un lavoro di questo tipo può costare, in media, circa 1500/1600 euro, di cui fanno parte:
- il prezzo della rettifica della testata, presentato dall’officina specializzata;
- la manodopera;
- il materiale per i ricambi, tra cui – ad esempio – kit distribuzione e kit smeriglio, pompa acqua, mastice per riguarnitura coppa dell’olio, tiranti/bulloni per la testa, olio motore e filtro dell’olio, liquido antigelo, filtro dell’aria, filtro abitacolo.
L’articolo A cosa serve e quanto costa la rettifica della testata del motore proviene da Icon Wheels.