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Adrián Campos, il talent-scout spagnolo della F1

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Credits: Xavier Bonilla/NurPhoto via Getty Images

Prima dell’arrivo di Adrián Campos nel mondo delle corse il motorsport spagnolo si basava sui rally e sulle moto. Scopriamo insieme la storia dell’uomo che ha scoperto Fernando Alonso e che ha reso la Spagna una nazione protagonista delle gare in pista.

Adrián Campos: la storia

Adrián Campos nasce il 17 giugno 1960 ad Alzira (Spagna): appassionato delle quattro ruote fin da bambino, inizia a gareggiare con le auto radiocomandate conquistando il titolo nazionale iberico nel 1980.

Le auto vere

Campos debutta con le vetture vere piuttosto tardi – a 23 anni – prendendo parte al campionato europeo F3 e ottiene il primo risultato rilevante nel 1985 quando arriva terzo nel campionato tedesco. L’anno seguente debutta nell’endurance con una Porsche 962 alla 360 km di Jerez e corre anche in F3000, senza però brillare particolarmente.

Due stagioni in F1

Adrián Campos debutta in F1 con la Minardi nel 1987: un solo arrivo al traguardo (14° nel GP di casa) e prestazioni peggiori di quelle del compagno di scuderia, il nostro Alessandro Nannini.

L’anno seguente disputa i primi cinque GP iridati (16° posto a San Marino) ma dopo una serie di risultati deludenti – fa peggio del coéquipier spagnolo Luis Pérez-Sala – viene rimpiazzato da Pierluigi Martini.

Addio e ritorno

Dopo due anni in Formula 1 sotto le aspettative Campos lascia il mondo delle corse e torna a gareggiare solo nel 1992 nel campionato turismo spagnolo, vinto due anni più tardi al volante di un’Alfa Romeo 155.

Nel 1997 Adrián Campos si cimenta con i prototipi: gareggia nella International Sports Racing Series e corre la 24 Ore di Le Mans con una Ferrari 333 SP (vettura costretta al ritiro dopo soli 18 giri).

Dietro le quinte

La seconda vita di Campos inizia nel 1998 con la creazione della scuderia Campos Racing e con la partecipazione al campionato Euro Open by Nissan.

Il team iberico conquista le prime tre edizioni della serie e lancia due giovani piloti di talento: Marc Gené e, soprattutto, Fernando Alonso.

La Campos Racing diventa presto una delle squadre più attive nella scoperta di giovani driver – come ad esempio il nostro Giorgio Pantano e il russo Vitaly Petrov – e si toglie diverse soddisfazioni nelle classi minori del motorsport come ad esempio la conquista del titolo Costruttori GP2 del 2008.

La scalata verso la F1

Alla fine del 2009 Adrián Campos fonda la scuderia HRT ma deve cederla prima dell’esordio nel Mondiale F1 2010 per carenza di fondi.

Il team manager spagnolo continua a recitare il ruolo di protagonista nelle serie propedeutiche anche negli anni ‘10 del XXI secolo e in particolar modo nel campionato spagnolo di F3, nella Euroformula Open, in F2 e in Formula E.

Adrián Campos scompare il 27 gennaio 2021 a Valencia (Spagna) per una dissezione aortica.

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Macchina ferma a lungo: come prepararla a un periodo di inattività

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Credits: iStock

Se devi trasferirti o partire per un po’ di tempo senza portare con te la tua auto (e quindi senza usarla per diverse settimane o per mesi), allora è necessario pensare a degli accorgimenti per tenere la vettura in stand-by e preservarla correttamente, evitando di trovarsi ad affrontare dei problemi meccanici o di altro tipo. Vediamo cosa bisogna fare.

Le operazioni da eseguire

Prima di tutto è bene cambiare l’olio e il filtro; se l’auto starà “a riposo” per molto tempo (mesi o anni), allora è necessario chiedere al meccanico di far aggiungere degli additivi all’olio.

È bene anche che il serbatoio sia pieno, infatti la condensa è un problema per un’auto che rimane inutilizzata a lungo. Bisogna usare benzina senza alcool e di qualità premium, per evitare l’accumulo di condensa. È necessario anche aggiungere uno stabilizzatore per evitare che la benzina, col tempo, diventi troppo densa. Anche i livelli del liquido di raffreddamento devono essere controllati prima di lasciare l’auto a riposo per molto tempo.

Cosa fare prima di lasciare l’auto ferma a lungo

Altre operazioni utili:

  • prima di tutto bisogna gonfiare gli pneumatici anche un pelo più del dovuto, per evitare che si schiaccino. Quando tornerai a guidare l’auto, è bene saperlo, le gomme saranno più dure, almeno per i primi 20 chilometri;
  • la macchina deve essere pulita e lucidata, devono essere ben puliti tutti gli elementi esterni e anche l’abitacolo. Un consiglio? Togliere i tappetini per evitare la formazione di muffa;
  • lascia l’auto con un finestrino abbassato, se è al coperto. Attenzione: lo spazio non deve consentire a piccoli animali di entrare. Infila uno straccio nel tubo di scappamento per evitare la formazione di nidi;
  • se l’auto rimarrà ferma per più di un mese, allora usa uno strumento per ricaricare la batteria. Esisto degli elementi che si attivano periodicamente. Per tempi brevi, possono essere collegati alla batteria dentro al cofano, per periodi lunghi invece è meglio togliere la batteria dall’auto e collegarla al caricabatteria fuori dal cofano;
  • posiziona un telo di plastica sotto i tergicristalli, per non far attaccare la gomma al vetro del parabrezza. Un’alternativa è smontare i tergicristalli, lasciandoli riposti in un luogo asciutto.

Come provvedere all’auto che non verrà usata per molto tempo

Altri accorgimenti molto utili possono essere la rimozione delle candele, spruzzare dell’olio nei cilindri per evitare la ruggine, per poi inserire nuovamente le candele. Se l’auto resterà ferma per molto tempo, allora è meglio posizionarla su dei cavalletti per preservare l’integrità delle gomme. Altro elemento a cui forse non si pensa è il freno a mano: lasciatelo abbassato, in modo che i cuscinetti dei freni non aderiscano ai dischi. Per evitare che l’auto si muova metti dei pesi/blocchi dietro le gomme. Chiudi l’auto a chiave, per evitare un possibile furto.

Un consiglio molto utile? Appunta ogni operazione fatta su un foglietto e lascialo sull’auto, in modo da ricordare ogni passaggio una volta recuperata l’auto dopo molto tempo. Ad esempio, per ricordare che hai lasciato uno straccio del tubo di scappamento o dove hai messo i tappetini o ancora la batteria. Segna tutto alla perfezione, per poi poter fare il contrario di ogni operazione eseguita, controllando tutto.

Se tieni l’auto all’esterno o al coperto, ma in un posto polveroso, allora raccomandiamo di usare una copertura per fare in modo che la macchina non si rovini e/o macchi.

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SUV Mercedes: l’elenco completo (con i prezzi)

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Non tutti sanno che la Mercedes è la Casa automobilistica con più SUV in listino: sono ben nove, per il momento, le Sport Utility compatte, medie e grandi offerte dalla Stella.

Di seguito troverete una guida completa a tutte le SUV Mercedes in commercio: una breve descrizione condita dalla gamma motori e dai prezzi.

SUV Mercedes: l’elenco completo (con i prezzi)

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Mercedes GLA

La seconda generazione della Mercedes GLA è una SUV compatta nata nel 2020 disponibile a trazione anterioreintegrale.

Mercedes GLA: i motori

  • un 1.3 turbo benzina da 136 CV
  • un 1.3 turbo benzina da 163 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 224 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 306 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 387 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 421 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 218 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 116 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 190 CV

Mercedes GLA: i prezzi

Motori benzina

  • Mercedes GLA 180 Executive 36.617 euro
  • Mercedes GLA 180 Business 37.477 euro
  • Mercedes GLA 180 Sport 38.437 euro
  • Mercedes GLA 180 Sport Plus 39.777 euro
  • Mercedes GLA 180 Premium 41.277 euro
  • Mercedes GLA 200 Executive 39.387 euro
  • Mercedes GLA 200 Business 40.247 euro
  • Mercedes GLA 200 Sport 41.207 euro
  • Mercedes GLA 200 Sport Plus 42.547 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Sport 43.467 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Sport Plus 44.807 euro
  • Mercedes GLA 200 4Matic Premium 46.317 euro
  • Mercedes GLA 250 Sport 44.887 euro
  • Mercedes GLA 250 Sport Plus 45.977 euro
  • Mercedes GLA 250 Premium 47.737 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Sport 47.147 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Sport Plus 48.237 euro
  • Mercedes GLA 250 4Matic Premium 49.997 euro
  • Mercedes GLA 35 AMG 57.100 euro
  • Mercedes GLA 45 AMG 62.730 euro
  • Mercedes GLA 45 AMG S 67.230 euro

Motori ibridi plug-in benzina

  • Mercedes GLA 250 e Sport 49.644 euro
  • Mercedes GLA 250 e Sport Plus 50.734 euro
  • Mercedes GLA 250 e Premium 52.494 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLA 180 d Executive 36.007 euro
  • Mercedes GLA 180 d Business 36.867 euro
  • Mercedes GLA 180 d Sport 37.827 euro
  • Mercedes GLA 180 d Sport Plus 39.167 euro
  • Mercedes GLA 180 d Premium 40.667 euro
  • Mercedes GLA 200 d Executive 38.697 euro
  • Mercedes GLA 200 d Business 39.557 euro
  • Mercedes GLA 200 d Sport 40.517 euro
  • Mercedes GLA 200 d Sport Plus 41.857 euro
  • Mercedes GLA 200 d Premium 43.357 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Sport 42.777 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Sport Plus 44.117 euro
  • Mercedes GLA 200 d 4Matic Premium 45.627 euro
  • Mercedes GLA 220 d Sport 45.347 euro
  • Mercedes GLA 220 d Sport Plus 46.437 euro
  • Mercedes GLA 220 d Premium 48.197 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Sport 47.607 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Sport Plus 48.697 euro
  • Mercedes GLA 220 d 4Matic Premium 50.457 euro

 

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Mercedes GLB

La Mercedes GLB è una SUV compatta nata nel 2019 disponibile a trazione anterioreintegrale.

Mercedes GLB: i motori

  • un 1.3 turbo benzina da 136 CV
  • un 1.3 turbo benzina da 163 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 224 CV
  • un 2.0 turbo benzina da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 116 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 150 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 190 CV

Mercedes GLB: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLB 180 Executive 38.380 euro
  • Mercedes GLB 180 Business 39.240 euro
  • Mercedes GLB 180 Sport 40.530 euro
  • Mercedes GLB 180 Sport Plus 41.860 euro
  • Mercedes GLB 180 Premium 43.590 euro
  • Mercedes GLB 200 Executive 41.150 euro
  • Mercedes GLB 200 Business 42.010 euro
  • Mercedes GLB 200 Sport 43.300 euro
  • Mercedes GLB 200 Sport Plus 44.630 euro
  • Mercedes GLB 200 Premium 46.360 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Sport 45.560 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Sport Plus 46.890 euro
  • Mercedes GLB 200 4Matic Premium 48.615 euro
  • Mercedes GLB 250 Sport 47.090 euro
  • Mercedes GLB 250 Sport Plus 48.180 euro
  • Mercedes GLB 250 Premium 50.640 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Sport 49.350 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Sport Plus 50.440 euro
  • Mercedes GLB 250 4Matic Premium 52.900 euro
  • Mercedes GLB 35 AMG 59.780 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLB 180 d Executive 37.770 euro
  • Mercedes GLB 180 d Business 38.630 euro
  • Mercedes GLB 180 d Sport 39.920 euro
  • Mercedes GLB 180 d Sport Plus 41.250 euro
  • Mercedes GLB 180 d Premium 42.980 euro
  • Mercedes GLB 200 d Executive 40.460 euro
  • Mercedes GLB 200 d Business 41.320 euro
  • Mercedes GLB 200 d Sport 42.610 euro
  • Mercedes GLB 200 d Sport Plus 43.940 euro
  • Mercedes GLB 200 d Premium 45.670 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Sport 44.870 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Sport Plus 46.200 euro
  • Mercedes GLB 200 d 4Matic Premium 47.925 euro
  • Mercedes GLB 220 d Sport 47.550 euro
  • Mercedes GLB 220 d Sport Plus 48.640 euro
  • Mercedes GLB 220 d Premium 51.100 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Sport 49.810 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Sport Plus 50.900 euro
  • Mercedes GLB 220 d 4Matic Premium 53.360 euro

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Mercedes GLC

La Mercedes GLC – nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV mediatrazione integrale.

Mercedes GLC: i motori

  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 390 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 476 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 510 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 211 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 272 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 321 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 163 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 194 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLC: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLC 43 AMG 85.588 euro
  • Mercedes GLC 63 AMG 103.514 euro
  • Mercedes GLC 63 AMG S 106.137 euro

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Executive 50.439 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Business 52.559 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Sport 54.519 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Premium 59.279 euro
  • Mercedes GLC 200 EQ-Boost Premium Plus 63.369 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Executive 59.658 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Business 61.778 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Sport 63.738 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Premium 68.498 euro
  • Mercedes GLC 300 EQ-Boost Premium Plus 72.588 euro

Motore ibrido plug-in benzina

  • Mercedes GLC 300 e Executive 64.657 euro
  • Mercedes GLC 300 e Business 66.777 euro
  • Mercedes GLC 300 e Sport 68.737 euro
  • Mercedes GLC 300 e Premium 73.497 euro
  • Mercedes GLC 300 e Premium Plus 77.587 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLC 300 de Executive 66.487 euro
  • Mercedes GLC 300 de Business 68.607 euro
  • Mercedes GLC 300 de Sport 70.567 euro
  • Mercedes GLC 300 de Premium 75.327 euro
  • Mercedes GLC 300 de Premium Plus 79.417 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLC 200 d Executive 50.768 euro
  • Mercedes GLC 200 d Business 52.888 euro
  • Mercedes GLC 200 d Sport 54.848 euro
  • Mercedes GLC 200 d Premium 59.608 euro
  • Mercedes GLC 200 d Premium Plus 63.698 euro
  • Mercedes GLC 220 d Executive 53.983 euro
  • Mercedes GLC 220 d Business 56.103 euro
  • Mercedes GLC 220 d Sport 58.063 euro
  • Mercedes GLC 220 d Premium 62.823 euro
  • Mercedes GLC 220 d Premium Plus 66.913 euro
  • Mercedes GLC 300 d Executive 56.842 euro
  • Mercedes GLC 300 d Business 58.962 euro
  • Mercedes GLC 300 d Sport 60.922 euro
  • Mercedes GLC 300 d Premium 65.682 euro
  • Mercedes GLC 300 d Premium Plus 69.772 euro
  • Mercedes GLC 400 d Executive 61.728 euro
  • Mercedes GLC 400 d Business 63.848 euro
  • Mercedes GLC 400 d Sport 65.438 euro
  • Mercedes GLC 400 d Premium 70.568 euro
  • Mercedes GLC 400 d Premium Plus 74.288 euro

 

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Mercedes GLC Coupé

La Mercedes GLC Coupé – variante filante della GLE nata nel 2016 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV mediatrazione integrale.

Mercedes GLC Coupé: i motori

  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 390 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 476 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 510 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 211 CV
  • un 2.0 turbo mild hybrid benzina da 272 CV
  • un 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 321 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 306 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 163 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 194 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLC Coupé: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes GLC Coupé 43 AMG 83.830 euro
  • Mercedes GLC Coupé 63 AMG 99.645 euro
  • Mercedes GLC Coupé 63 AMG S 102.268 euro

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Executive 55.042 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Business 57.162 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Sport 57.762 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Premium 63.762 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 EQ-Boost Premium Plus 66.102 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Executive 64.262 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Business 66.382 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Sport 66.982 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Premium 72.982 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 EQ-Boost Premium Plus 75.322 euro

Motore ibrido plug-in benzina

  • Mercedes GLC Coupé 300 e Executive 69.261 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Business 71.381 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Sport 71.981 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Premium 77.981 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 e Premium Plus 80.321 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLC Coupé 300 de Executive 71.091 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Business 73.211 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Sport 73.811 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Premium 79.811 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 de Premium Plus 82.151 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLC Coupé 200 d Executive 55.372 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Business 57.492 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Sport 58.092 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Premium 64.o92 euro
  • Mercedes GLC Coupé 200 d Premium Plus 66.432 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Executive 58.587 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Business 60.707 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Sport 61.307 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Premium 67.307 euro
  • Mercedes GLC Coupé 220 d Premium Plus 69.647 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Executive 61.446 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Business 63.566 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Sport 64.166 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Premium 70.166 euro
  • Mercedes GLC Coupé 300 d Premium Plus 72.506 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Executive 67.869 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Business 69.989 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Sport 70.589 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Premium 76.589 euro
  • Mercedes GLC Coupé 400 d Premium Plus 78.929 euro

 

 

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Mercedes GLE

La seconda generazione della Mercedes GLE – nata nel 2018 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes GLE: i motori

  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 389 CV
  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 457 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 634 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 320 CV
  • un 2.0 turbodiesel da 245 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 272 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLE: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Sport 80.072 euro
  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Premium 87.087 euro
  • Mercedes GLE 450 EQ-Boost Premium Plus 93.986 euro
  • Mercedes GLE 53 AMG EQ-Boost 94.480 euro
  • Mercedes GLE 63 AMG S EQ-Boost 145.635 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLE 350 de Sport 81.792 euro
  • Mercedes GLE 350 de Premium 86.599 euro
  • Mercedes GLE 350 de Premium Plus 93.498 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLE 300 d Executive 71.410 euro
  • Mercedes GLE 300 d Sport 74.045 euro
  • Mercedes GLE 300 d Premium 79.767 euro
  • Mercedes GLE 300 d Premium Plus 86.666 euro
  • Mercedes GLE 350 d Sport 77.827 euro
  • Mercedes GLE 350 d Premium 84.159 euro
  • Mercedes GLE 350 d Premium Plus 91.058 euro
  • Mercedes GLE 400 d Sport 84.598 euro
  • Mercedes GLE 400 d Premium 89.710 euro
  • Mercedes GLE 400 d Premium Plus 96.609 euro

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Mercedes GLE Coupé

La seconda generazione della Mercedes GLE Coupé – variante filante della GLE nata nel 2020 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes GLE Coupé: i motori

  • un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 457 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 634 CV
  • un 2.0 turbodiesel ibrido plug-in da 320 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 272 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLE Coupé: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium 108.913 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium Plus 113.388 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Premium Pro 122.528 euro
  • Mercedes GLE Coupé 53 AMG EQ-Boost Ultimate 131.016 euro
  • Mercedes GLE Coupé 63 AMG S EQ-Boost 171.450 euro

Motore ibrido plug-in diesel

  • Mercedes GLE Coupé 350 de Sport 86.294 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium 92.392 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium Plus 97.860 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Premium Pro 101.527 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 de Ultimate 109.032 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLE Coupé 350 d Sport 82.329 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium 88.427 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium Plus 93.895 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Premium Pro 97.562 euro
  • Mercedes GLE Coupé 350 d Ultimate 105.067 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium 94.398 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium Plus 99.867 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Premium Pro 103.534 euro
  • Mercedes GLE Coupé 400 d Ultimate 110.352 euro

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Mercedes GLS

La seconda generazione della Mercedes GLS – nata nel 2019 – è una grande SUV7 postitrazione integrale.

Mercedes GLS: i motori

  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 512 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 579 CV
  • un 4.0 V8 biturbo mild hybrid benzina da 534 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 286 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes GLS: i prezzi

Motori mild hybrid benzina

  • Mercedes GLS 580 EQ-Boost 122.990 euro
  • Mercedes GLS Maybach EQ-Boost 169.500 euro
  • Mercedes GLS 63 AMG EQ-Boost 165.600 euro

Motori diesel

  • Mercedes GLS 350 d Premium 96.730 euro
  • Mercedes GLS 350 d Premium Plus 100.732 euro
  • Mercedes GLS 400 d Premium 101.200 euro
  • Mercedes GLS 400 d Premium Plus 105.169 euro

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Mercedes classe G

La seconda generazione della Mercedes classe G – nata nel 2018 – è una grande SUVtrazione integrale.

Mercedes classe G: i motori

  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 422 CV
  • un 4.0 V8 biturbo benzina da 585 CV
  • un 2.9 turbodiesel a sei cilindri in linea da 330 CV

Mercedes classe G: i prezzi

Motori a benzina

  • Mercedes G 500 125.050 euro
  • Mercedes G 63 AMG 165.480 euro

Motore diesel

  • Mercedes G 400 d 114.390 euro

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Mercedes EQC

La Mercedes EQC – nata nel 2019 – è una grande SUV elettricatrazione integrale.

Mercedes EQC: il motore

  • due motori elettrici da 408 CV

Mercedes EQC: i prezzi

Motore elettrico

  • Mercedes EQC Sport 73.644 euro
  • Mercedes EQC Premium 80.714 euro
  • Mercedes EQC Premium Plus 87.494 euro

 

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Gancio di traino: quanto costa e come installarlo in tutta sicurezza

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Il gancio di traino è uno degli elementi necessari per molti automobilisti, che lo montano sulla propria vettura per poter usare un carrello TATS, Trasporto Attrezzature Turistiche e Sportive, o un carrello appendice. Ci sono molte informazioni e curiosità che è bene sapere prima di acquistare il giusto gancio di traino, anche se spesso ci si concentra prima di tutto sul prezzo. Vediamo tutto quello che bisogna sapere prima di scegliere e montare il gancio di traino in auto.

Quale gancio di traino scegliere

Volete sapere se è più conveniente scegliere di montare un gancio di traino omologato in aftermarket o se ordinare l’auto nuova già provvista di questo elemento? Sembra una scelta di poco conto, che interessa principalmente il costo di montaggio del gancio da sostenere, ma in realtà non è così. In effetti, in alcuni casi, scegliere tra differenti tipologie di gancio significa accettare degli adattamenti all’auto, che però potrebbero anche non piacere.

Innanzitutto è bene sapere che:

  • il gancio di traino ordinato e quello montato successivamente non presentano grandi differenze dal punto di vista della sicurezza e della qualità;
  • in alcuni casi la concessionaria monta il kit fornito dalla Casa auto prima di immatricolare l’auto, riportando la modifica sul libretto di circolazione.

Quanto costa il montaggio del gancio di traino auto?

Il prezzo è differente a seconda della tipologia di gancio che l’automobilista sceglie. I prezzi infatti possono partire da circa 100/150 euro per un elemento aftermarket. Quali sono le differenti tipologie di ganci da traino in commercio, che possono essere montati successivamente all’acquisto del veicolo? Le seguenti:

  • gancio smontabile in orizzontale o verticale;
  • gancio con meccanismo a scomparsa;
  • gancio di traino fisso.

Il costo totale per montare il gancio di traino comprende le seguenti voci:

  • acquisto del gancio di traino, ovviamente;
  • kit elettrico che serve per alimentare le differenti luci di segnalazione posteriore da applicare sull’appendice o sul carrello;
  • costi per il collaudo e l’aggiornamento del libretto;
  • modifiche eventualmente necessarie al paraurti posteriore o al telaio.

Altre informazioni utili

Ci sono differenti valutazioni da fare prima di scegliere un gancio di traino per la propria auto, sia da inserire direttamente prima dell’acquisto del veicolo che aftermarket. Le cose da considerare nella scelta del gancio di traino “originale” o aftermarket sono:

  • alcune auto con serbatoio AdBlue, impianto a GPL o etano non sono compatibili con il montaggio del gancio;
  • il gancio di traino deve essere scelto anche in base al carico verticale massimo sulla sfera, soprattutto per il trasporto di bici con l’auto;
  • su alcune auto bisogna tagliare il paraurti posteriore nella parte inferiore per aggiungere il gancio;
  • le auto con sensori di parcheggio hanno bisogno di un kit elettrico specifico che disabilita automaticamente i sensori quando si collega il connettore;
  • l’installazione del gancio traino segue le regole scritte nel Codice della Strada, che prevede un lavoro svolto esclusivamente da personale tecnico specializzato (art.78).
  • dopo l’esito positivo della prova di collaudo in Motorizzazione civile, bisogna registrare le modifiche e l’aggiornamento della carta di circolazione.

Per formalizzare l’omologazione servono i seguenti documenti e pagamenti:

  • il modello TT2119;
  • la dichiarazione di montaggio;
  • il documento identificativo dell’azienda produttrice;
  • la copia della carta di circolazione;
  • alcuni versamenti: 25 euro alla motorizzazione e 14,62 euro come imposta di bollo.

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Auto elettriche, quali fattori ne influenzano efficienza e consumi?

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A quanti è capitato di spulciare le caratteristiche tecniche di un’automobile, di studiare a fondo e confrontare consumi e autonomia, per poi scoprire che raramente corrispondono ai valori indicati dalla casa automobilistica su sito web e opuscoli vari. Certo, grazie ai nuovi test WLTP la situazione è migliorata e i valori di consumo e autonomia dei vari veicoli sono sempre più vicini a quelli reali, ma un minimo di discrepanza. Infatti, per quanto possano essere veritieri, i test non potranno mai tenere in considerazione tutti i fattori che incidono su efficienza e consumi.

Un discorso valido tanto per le auto con motore termico, quando per le auto con motore elettrico. In quest’ultimo caso, se possibile, i fattori che influenzano efficienza e consumi sono ancora maggiori. Ad esempio, l’autonomia di un’auto elettrica è influenzata dalla temperatura esterna molto più di quanto accada con le auto a benzina o diesel. Ma questo è solo uno dei tanti elementi che devono essere tenuti in considerazione quando si vogliono calcolare i consumi di un’auto elettrica. I principali sono quattro: scopriamoli insieme.

Il tragitto

Sembrerà banale dirlo, ma il principale fattore che incide sull’efficienza e i consumi di un’auto elettrica (ma il discorso è valido anche per quelle con motore termico) è la strada che si sceglie di seguire. Maggiore il dislivello che si percorrerà, maggiore il consumo di energia elettrica per mantenere l’auto in movimento. Anche se i sistemi di recupero sono in grado di convertire l’energia dissipata in frenata (in discesa) in carica per le batterie, l’energia impiegata dal motore per scollinare sarà di gran lunga maggiore rispetto a quella necessaria per percorrere un tratto di strada analogo, ma in pianura. Per questo, se programmate una gita fuori porta in montagna, fate bene attenzione a dove potrete fare “il pieno” di elettricità: eviterete così di ritrovarvi con le batterie completamente scariche a metà strada.

Lo stile di guida

Lo stile di guida è un altro fattore da tenere in grande considerazione quando si parla di efficienza e consumi di un’auto elettrica. Se, ad esempio, si ha un piede piuttosto “pesante” e si viaggia sempre a tavoletta, la carica della batteria è destinata a durare molto meno di quanto previsto dai test condotti dal produttore del veicolo. Discorso simile nel caso in cui si ha una guida molto sportiva, caratterizzata da improvvise accelerazioni e decelerazioni drastiche.

Temperatura e meteo

Anche se non tutti ne sono a conoscenza, le batterie agli ioni di litio (come quelle dello smartphone o della fotocamera digitale) funzionano regolarmente in un range di temperatura ben preciso. Se la colonnina di mercurio sale troppo in alto o troppo in basso, la carica scenderà molto rapidamente. In alcuni casi, addirittura, l’autonomia del veicolo potrebbe ridursi drasticamente e potremmo essere costretti a collegare l’auto alla colonnina molto più spesso di quanto preventivato.

Il carico del veicolo

Il quarto e ultimo fatto è il peso. I test delle case automobilistiche vengono effettuate con un carico “standard”, ma se si viaggia con il bagagliaio pieno di oggetti particolarmente pesanti, il powertrain sarà costretto a erogare molta più potenza per mantenere velocità elevate (o anche per ripartire da fermo). Per questo, è sempre consigliabile non esagerare con il carico del veicolo, altrimenti si sarà costretti a programmare qualche sosta in più del solito.

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Gomme, perché è utile misurare lo spessore del battistrada

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Gli pneumatici sono fondamentali perché sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e il manto stradale. La parte della gomma che aderisce al terreno è quella che chiamiamo battistrada. Quest’ultimo deve essere abbastanza profondo, per evitare che l’auto perda trazione e che i tempi di frenata del veicolo si allunghino troppo.

È difficile controllare l’auto in caso di pioggia; se le scanalature del battistrada sono basse, è più frequente anche il fenomeno dell’aquaplaning. Attenzione quindi alla misurazione dello spessore del battistrada, per viaggiare sempre in sicurezza.

Spessore del battistrada

Una gomma nuova ha circa 8/9 millimetri di battistrada, che col tempo e l’utilizzo, chiaramente si usura e consuma. Lo pneumatico perde aderenza con una profondità del battistrada inferiore a 1.6 millimetri, in questo caso infatti il controllo del mezzo diminuisce e aumenta invece lo spazio di frenata, la guida può diventare molto pericolosa e oltretutto si rischia anche una multa salata.

Raccomandiamo quindi di controllare regolarmente le gomme dell’auto, oltre a ridurre la velocità quando si percorrono strade bagnate o innevate, in cui le prestazioni di frenata diminuiscono progressivamente e il rischio di aquaplaning aumenta.

Cosa sono gli indicatori di usura del battistrada

Le gomme dell’auto presentano degli indicatori di usura del battistrada, i tasselli, che sono distanziati uniformemente lungo le scanalature principali. Lo pneumatico deve essere sostituito se i tasselli sono a filo con il battistrada, perché non è più idoneo alla guida.

Come misurare lo spessore del battistrada con un calibro

Per misurare lo spessore del battistrada delle gomme, è possibile usare un calibro. Basta inserire la barra della sonda nella scanalatura e portare le due spalle a filo con il battistrada. Per vedere il valore (la misura), controlla ovviamente la parte superiore del tuo strumento, altrimenti puoi anche usare un righellino.

Un’alternativa al calibro? Le monete da un euro. Puoi inserirne una nella scanalatura della gomma; la corona dorata non deve assolutamente sporgere oltre il battistrada, altrimenti significa che bisogna considerare la sostituzione dello pneumatico.

Attenzione: ricorda che il battistrada potrebbe anche consumarsi in maniera non uniforme, soprattutto se la ruota è fuori assetto. Per questo è necessario misurarlo in più punti, concentrandosi ad esempio sulle parti più consumate. Bisogna sempre considerare lo spessore più basso rilevato. Se non hai strumenti idonei alla misurazione oppure non sei sicuro di fare un buon lavoro da solo, allora porta l’auto in un centro di assistenza specializzato.

I danni alle gomme auto

Nel momento in cui misuri lo spessore del battistrada delle gomme, ricordati di controllare che non siano presenti fenomeni di coppettazione o scalloping (frange), dei difetti che provocano la formazione di bordi rialzati o di usura diversa tra la spalla e il centro degli pneumatici. Questi danneggiamenti possono indicare la perdita di assetto o altri problemi all’auto, che deve quindi essere controllata da un professionista.

Attenzione: le gomme non devono presentare dei rigonfiamenti nel battistrada o sul fianco.

Riassumendo:

  • gli indicatori di usura del battistrada sono a distanza uniforme nelle scanalature principali del battistrada. Lo pneumatico deve essere sostituito se questi elementi sono in linea con il livello del battistrada;
  • si può usare anche un profondimetro per misurare il battistrada, inserendo la barra nella scanalatura e premendo le spalle in linea con il battistrada, per poter vedere la misurazione;
  • un altro metodo molto semplice è il controllo della profondità con una moneta da un euro; il bordo dorato non deve uscire dal battistrada, altrimenti significa che è meglio sostituire la gomma, perché la profondità è arrivata sotto i 3 mm.

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Autovelox del rumore, che cosa sono? Esistono in Italia?

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Da molti mesi, anche in Italia, si sente parlare di autovelox del rumore, una dispositivo in grado di misurare i decibel emessi da un veicolo. In qualche nazione europea questo strumento è in fase di sperimentazione da diverso tempo, mentre nel nostro Paese ancora non ce n’è traccia, nonostante sia in ballo una riforma del Codice della strada. Andiamo a scoprire cos’è un autovelox del rumore e cosa si rischia quando si viene rilevati da questo dispositivo.

Cos’è l’autovelox del rumore

L’autovelox del rumore, chiamato anche radar, è un dispositivo che misura i decibel sprigionati da un veicolo: si tratta di un sistema del tutto simile a quello degli autovelox che rilevano la velocità di auto e moto solo che questo è stato concepito e progettato appositamente per il rumore.

L’apparecchio è costituito da quattro microfoni che misurano i decibel dei veicoli ogni decimo di secondo: così facendo riescono a individuare il punto da cui proviene il suono e capire se eccede o no i livelli di rumore consentiti dal Codice della strada.

Come funziona l’autovelox del rumore

Il funzionamento dell’autovelox del rumore è simile a quello degli autovelox tradizionali. Quando passa un veicolo, il dispositivo registra in un computer una scia acustica formata da puntini dietro la sorgente del rumore. Una volta individuata l’auto o la moto che emette un rumore superiore al consentito, la multa scatta in automatico.

L’autovelox del rumore e l’Italia

Nonostante sia stato già testato in alcuni Paesi europei, in Italia ancora non esiste alcun autovelox del rumore. La mancanza di questo dispositivo, comunque, non permette agli utenti della strada di poter emettere rumori senza alcuna conseguenza, sia viaggiando a bordo di un’automobile che di una moto.

Secondo il Codice della strada, infatti, non è consentito né guidare in modo troppo rumoroso, né truccare il sistema silenziatore del motore o della marmitta. Le multe per i trasgressori vanno da un minimo di 42 euro fino a un massimo di 173 euro. Vanno incontro alle stesse sanzioni anche tutti quegli automobilisti che viaggiano con la musica o la radio a un volume troppo alto.

Dove sono stati testati gli autovelox del rumore

Gli autovelox del rumore sono stati testati in via sperimentale in alcuni Paesi europei. In Francia il dispositivo è chiamato Méduse e la sperimentazione è avvenuta sia in città di provincia che nel centro di Parigi. Sul suolo transalpino, l’autovelox del rumore è stato collegato alle telecamere a circuito chiuso delle centrali di polizia, così da inviare automaticamente le multe ai trasgressori. L’obiettivo dei test è quello di eliminare o mitigare l’inquinamento acustico, un elemento ritenuto dannoso per la salute dei cittadini. Alcuni test sono stati effettuati anche in Gran Bretagna, da parte della Segreteria ai Trasporti della città di Londra per aiutare la Polizia sovraccarica di compiti.

Cosa cambia con l’autovelox del rumore

L’introduzione in Italia degli autovelox del rumore aiuterebbe a combattere l’inquinamento acustico, fattore di stress tanto nelle grandi città quanto nei piccoli centri abitati. Il Codice della strada parla chiaro e punisce chi fa troppo rumore a bordo della propria automobile oppure in sella ad una moto o ad uno scooter, a patto che venga individuato e fermato.

Con l’autovelox del rumore, invece, le multe arriverebbero in automatico. Nessun utente della strada potrebbe pensare di passarla liscia, perché il radar acustico è in grado di rilevare in maniera autonoma il rumore in accesso, procedendo a multare i trasgressori. Questo strumento rappresenterebbe un grande aiuto per gli agenti di polizia e per le orecchie dei cittadini che vogliono solo passeggiare, leggere o guardare un film senza essere disturbati da rumori molesti.

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Come sbloccare il volante dell’automobile in caso di malfunzionamento

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Può succedere a chiunque di trovare il volante dell’auto bloccato, anche durante gli spostamenti quotidiani, nel momento in cui si rimette in modo la macchina. Il blocco, a seconda dei motivi che lo hanno scatenato, può essere anche molto pericoloso. Questo è il motivo per cui è fondamentale sapere come comportarsi.

Blocco del volante auto: le cause

Il volante dell’auto si può bloccare a causa dell’attivazione di un meccanismo di sicurezza di cui è dotata la macchina stessa. Ci sono altri casi, i più pericolosi, in cui invece purtroppo tutto dipende da un malfunzionamento anche grave del veicolo, soprattutto legato al servosterzo o alle gomme.

Nel caso in cui non ci siano danni seri, lo sblocco del volante è un’operazione comunque semplice e che non richiede molto tempo. È necessario avere pazienza e seguire i consigli giusti, senza improvvisare e soprattutto senza farsi prendere dall’ansia e dall’agitazione. Attenzione: non dimenticate mai di sottoporre il vostro veicolo alla giusta manutenzione periodica, per poter evitare ogni tipologia di problematica anche seria.

Come sbloccare il volante dell’auto

Il primo modo consigliato per provare a girare il volante dell’auto bloccato è il seguente:

  • inserire le chiavi di accensione della vettura;
  • con piccoli movimenti precisi e molta pazienza, oltre a un buon coordinamento, giratele da destra a sinistra. Nel frattempo anche il volante deve essere mosso con le stesse modalità;
  • è bene ripetere i movimenti per almeno tre volte.

Se non cambia nulla e il volante resta rigido:

  • togliere e rimettere la chiave;
  • riprovare con i passaggi descritti prima, sempre con movimenti in sincrono, è importante che siano decisi e precisi, ma comunque delicati;
  • abbinate correttamente i movimenti delle chiavi con quelli del volante.

Se il volante fa un click, allora si è finalmente sbloccato ed è possibile mettere in moto l’auto. In caso contrario, è necessario cercare una soluzione alternativa.

Volante bloccato: problema alle gomme o al servosterzo

Una delle cause principali del blocco del volante è la scarsa manutenzione degli pneumatici. Nel caso in cui questi ultimi siano infatti malridotti e sgonfi, allora possono comportare dei problemi anche molto gravi alla macchina. Tra questi, l’irrigidimento del volante. Il consiglio è quindi quello di controllare spesso la pressione delle gomme.

Nel caso in cui siano sgonfie, allora è bene rivolgersi ad un gommista, che riporta gli pneumatici alla pressione ideale e che è in grado anche di controllare tutti quei dettagli fondamentali per tenere la propria vettura al sicuro. Se avete abbastanza dimestichezza con la manutenzione auto, allora è possibile occuparsi delle gomme anche autonomamente, utilizzando un manometro per gonfiarle (quando sono fredde e a riposo).

Se il volante si blocca anche quando gli pneumatici sono in ottimo stato, allora la causa potrebbe essere la mancanza di olio del servosterzo. La prima cosa da fare è quindi controllare il livello di liquido contenuto nella vaschetta del servosterzo (quando l’auto è spenta da ore). È possibile ricorrere al fai da te, senza rivolgersi necessariamente al meccanico:

  • aprire il cofano;
  • svitare il tappo della vaschetta;
  • usare l’asta che serve per controllare il livello dell’olio;
  • in caso di scarse quantità, comprare e rabboccare il liquido in un negozio di autoricambi.

Se anche in questo caso il volante dell’auto rimane fermo e non si riesce a sbloccare, allora è assolutamente necessario far controllare la macchina ad un meccanico, per poter individuare il problema e risolverlo quanto prima.

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Mini restyling 2021: le foto e i dati

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La Mini restyling 2021 – secondo lifting della quarta generazione della piccola britannica – arriverà ufficialmente a marzo.

Di seguito troverete le foto e i dati relativi agli interventi stilistici e tecnici che hanno riguardato le quattro varianti della “segmento B” inglese: 3 porte, 5 porte, Cabrio e Cooper SE (l’elettrica).

Le foto della Mini 3 porte restyling 2021

Le foto della Mini 5 porte restyling 2021

Le foto della Mini Cabrio restyling 2021

Le foto della Mini Cooper SE restyling 2021

Mini restyling 2021: il design esterno

Le novità più corpose del restyling 2021 della Mini hanno coinvolto il design: nel frontale troviamo i fari a LED di serie su tutta la gamma, la griglia del radiatore più dominante con un contorno esagonale che occupa molto più spazio, la striscia centrale del paraurti nel colore della carrozzeria e non più nera e le luci di posizione sostituite da prese d’aria verticali poste molto all’esterno.

Nel profilo spiccano i nuovi contorni dei bordi dei passaruota, i cerchi in lega ristilizzati e gli indicatori laterali a LED mentre dietro (sulle varianti termiche) c’è una cornice nera che riprende la forma esagonale della griglia anteriore. Senza dimenticare le luci posteriori a LED Union Jack di serie sull’intera gamma e il faro antinebbia integrato nella grembialatura posteriore come unità LED ristretta.

Tra le altre modifiche segnaliamo tre nuovi colori – Rooftop Grey metallizzato, Island Blue metallizzato e Zesty Yellow (inizialmente disponibile solo sulla Cabrio) e l’inedita personalizzazione del tetto Multitone Roof, caratterizzata da una gradazione che si estende dalla cornice del parabrezza alla parte posteriore con tre tonalità di colore applicate una dopo l’altra in un processo di verniciatura bagnato su bagnato.

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Mini restyling 2021: gli interni

La Mini restyling 2021 può vantare interni ridisegnati e impreziositi da inedite finiture e rivestimenti e il volante sportivo in pelle di serie su tutta la gamma (con riscaldamento opzionale).

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Mini restyling 2021: le modifiche tecniche

I cambiamenti tecnici apportati alla Mini restyling 2021 non hanno riguardato la gamma motori (invariata). Tra le novità più rilevanti troviamo la nuova funzione Frequency-Selective Damping (smorzamento selettivo in funzione della frequenza) per il telaio adattivo, la disponibilità del freno di stazionamento elettrico, la funzione Stop & Go per il cruise control adattivo e il nuovo Lane Departure Warning (avviso di uscita di corsia).

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BMW X4 xDrive35iA (2014): pregi e difetti della SUV bavarese

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La BMW X4 xDrive35iA era – nel 2014 – la versione a benzina più cattiva della prima generazione della SUV bavarese, variante filante della X3.

Oggi analizzeremo i pregi e i difetti della versione “base” della Sport Utility sportiva tedesca, introvabile sul mercato dell’usato (la maggior parte dei clienti all’epoca preferì giustamente spendere qualcosa in più per il più ricco allestimento Msport) e con quotazioni inferiori a 30.000 euro.

I pregi della BMW X4 xDrive35iA del 2014

Abitabilità

Buona (per quattro persone, però) nonostante il tetto spiovente.

Finitura

Buona ma non ottima.

Dotazione di serie

Discreta: autoradio Aux Bluetooth CD Mp3 USB, cerchi in lega, climatizzatore automatico bizona, fari bixeno, fendinebbia, pneumatici runflat, portellone elettrico e sensori di parcheggio posteriori.

Capacità bagagliaio

Il vano soddisfa le esigenze di una famiglia: 500 litri che diventano 1.400 quando si abbattono i sedili posteriori.

Posto guida

La posizione di seduta rialzata consente di dominare il traffico ma il volante non troppo inclinato regala una piacevole sensazione di sportività.

Climatizzazione

L’impianto automatico bizona è potente ed efficace e presenta comandi ergonomici.

Sospensioni

La taratura non troppo rigida degli ammortizzatori regala un buon livello di comfort.

Rumorosità

Il propulsore a sei cilindri ha un sound garbato ma sa tirare fuori le unghie quando serve. Abitacolo ben insonorizzato.

Motore

Il 3.0 turbo benzina twin scroll Euro 6 a sei cilindri in linea della BMW X4 xDrive35iA è un gioiello prontissimo ai bassi regimi in grado di generare una potenza di 306 CV e una coppia di 400 Nm.

Cambio

La trasmissione automatica (convertitore di coppia) a 8 rapporti regala passaggi marcia fluidi quando si guida in modo tranquillo e rapidi quando si cerca il brio.

Sterzo

Difficile trovare – ancora oggi – un comando così preciso e sensibile nel segmento delle SUV.

Prestazioni

Promossa: 247 km/h di velocità massima e 5,5 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Dotazione di sicurezza

Completa: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione, controllo velocità in discesa, hill holder, monitoraggio pressione pneumatici e poggiatesta anteriori attivi.

Visibilità

La coda particolare e il lunotto piccolo non sono di grande aiuto: per fortuna si sta in alto e ci sono i sensori di parcheggio di serie.

Freni

Impianto onesto e sincero.

Tenuta di strada

La BMW X4 xDrive35iA non nasce per divertirsi nelle curve ma nel misto si difende bene (a patto di non esagerare).

Consumo

Non esagerato per una SUV a benzina da oltre 300 CV: 12,0 km/l dichiarati.

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I difetti della BMW X4 xDrive35iA del 2014

Prezzo

Da nuova nel 2014 la BMW X4 xDrive35iA costava molto (60.000 euro). Oggi è introvabile – più semplice rintracciare le più ricche versioni Msport – e le sue quotazioni recitano 28.400 euro: poco più di una Mitsubishi ASX 2.0 4WD Intense appena uscita dal concessionario.

Tenuta del valore

La BMW X4 non è più di moda come un tempo e questo inciderà molto probabilmente sulle quotazioni a breve termine. Bisogna poi tenere conto della presenza sotto il cofano di un motore “impegnativo” (leggi superbollo) dal punto di vista dei costi di gestione.

Garanzie

La copertura sulle parti lubrificate è scaduta nel 2018 mentre quella sulla verniciatura nel 2017. Ancora valida, fino al 2026, la protezione sulla corrosione.

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