Category Archives: Prove Su Strada

Volkswagen cross up!, la prova su strada

Il compito della Volkswagen cross up!?Rubare clienti alla Fiat Panda Trekking, il modello che ha inaugurato il segmento delle citycar “finte SUV”, con una vettura adatta alla città ma con un look che strizza l’occhio al mondo dell’off-road.Costa 925 euro in più della up! a benzina più lussuosa (la 1.0 75 CV 5p. high up!) e, a differenza della rivale piemontese, non ha il differenziale elettronico (di grande aiuto sugli sterrati leggeri): sono soldi ben spesi?

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Volvo V40 D2, la prova su strada

La Volvo V40 è un’ottima alternativa alle “solite” compatte tedesche: è ben fatta, è gradevole da guidare (il pianale è lo stesso della Ford Focus) e – grazie al motore D2 testato in occasione della nostra prova su strada (nella quale abbiamo analizzato la versione Volvo Ocean Race dotata del cambio automatico Powershift) – beve poco carburante.

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Aprilia Caponord 1200, il test sulle alpi francesi

Sportiva e turistica. Due anime, una moto sola: Aprilia Caponord 1200.L’abbiamo provata tra le meravigliose strade della Route Napoleon e della Route de Gran Alpes, raggiungendo il Col de la Bonette (2.800 metri di altitudine). E ci siamo divertiti davvero tanto.Guarda chi si rivedeL’Aprilia Caponord 1200 l’abbiamo ritrovata così come l’avevamo lasciata in Sardegna diversi mesi fa, in occasione del lancio sul mercato italiano: in splendida forma e nell’allestimento Travel Pack (con ADD, ACC, Cruise Control, cavalletto centrale e valigie laterali) impreziosita però (nel 2014) dal nuovo scarico Arrow, che quando si spinge fa la voce grossa.Viene proposta sul mercato a 16.500 euro, mentre la variante base costa 14.100 euro (con sospensioni tradizionali e senza valigie)Il bicilindrico da 125 CV che sa far tuttoIl motore dell’Aprilia Caponord 1200 è sempre un poderoso bicilindrico a 90° da 125 CV a 8.250 giri/min e 11,7 kgm a 6.800 giri/min di coppia massima.Un propulsore perfetto per questo tipo di moto, capace di regalare emozioni se si va forte ma dotato di un’erogazione estremamente lineare e adatta anche alle classiche andature da passeggio, magari con passeggero e bagagli.Aprilia – che è stata la prima a credere nel Ride by Wire introducendolo su Shiver 750 già nel 2007 – ha dotato la Caponord 1200 di tre mappe proprio per consentire al pilota di regolare l’erogazione della potenza in funzione al tipo di guida e condizioni dell’asfalto: in Sport apertura decisa, in Touring più docile e in Rain – che abbiamo avuto modo di testare in condizioni quasi estreme – dolcissima con un taglio anche sulla potenza complessiva (100 CV). Sospensioni semiattive ADD, che meravigliaMa la vera novità e ciò che lascia esterrefatti – ancora una volta, ed è quello il bello – è il funzionamento del nuovissimo sistema dinamico di sospensioni semiattive (Aprilia Dynamic Damping) sviluppato da Aprilia e coperto da quattro brevetti.Come funziona? Il sistema ADD misura l’energia trasmessa al veicolo dalle asperità dell’asfalto e adegua, in tempo reale, la taratura dell’idraulica di forcella e ammortizzatore per minimizzare le accelerazioni sul telaio e quindi massimizzare il comfort.E non solo: il sistema riconosce anche le fasi di guida (accelerazione, rilascio del gas, frenata, gas costante) e adatta il setting di base di forcella e ammortizzatore.Che su strada si traduce in: se voglio andar forte mi basta spingere e la moto si "trasformerà" in una sportiva, senza la necessità di dover regolare manualmente la taratura di forcella e mono; e se dopo 10 minuti voglio rallentare e passeggiare, basterà ridurre andatura e violenza delle staccate e la Aprilia Caponord 1200 si adeguerà di conseguenza al nuovo ritmo, offrendo un livello di comfort elevatissimo su qualsiasi tipo di strada.Insomma, non c’è settaggio da impostare o cambiare: lo farà la moto per voi. Niente chiavi e cacciaviti da portarsi dietro. E il divertimento, cari smanettoni, è assicurato davvero. Fidatevi.Aprilia Multimedia PlatformAprilia Caponord 1200 può essere equipaggiata (in opzione al costo di 190 euro) con l’Aprilia Multimedia Platform (AMP), software installato sulla moto capace di dialogare via Bluetooth allo smartphone da poter fissare attraverso uno specifico supporto sul manubrio.L’AMP fornisce allo smartphone in tempo reale una serie di interessanti informazioni, come i dati sul consumo medio, la potenza erogata, l’angolo di piega e ovviamente il percorso e le mappe grazie all’utilizzo del GPS. 

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Renault Mégane Coupé 1.5 dCi, la prova su strada

La Renault Mégane Coupé raccoglie il testimone delle sportive “abbordabili” che conquistarono i giovani europei negli anni Novanta. È l’unica in listino del suo segmento a costare meno di 20.000 euro e – con il motore turbodiesel 1.5 dCi oggetto della nostra prova su strada – consuma davvero poco: scopriamo insieme come va.

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Ford Fiesta Ecoboost, la prova su strada

La Ford Fiesta è una delle piccole migliori in commercio nonché una delle più amate dagli automobilisti italiani ed europei. La “segmento B” statunitense esprime il massimo delle sue doti con il motore Ecoboost, un’unità che da tre anni consecutivi si aggiudica (meritatamente) il prestigioso riconoscimento di miglior propulsore in commercio. Nella nostra prova su strada abbiamo avuto modo di testarla in questa configurazione nella variante a cinque porte: scopriamo insieme come va.

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Seat Leon ST 1.6 TDI 105 CV, la prova su strada

Con la Leon ST la Seat debutta nel segmento, piuttosto affollato, delle station wagon compatte. La versione familiare della “segmento C” iberica ha moltissimi elementi in comune con la Volkswagen Golf Variant – motore e pianale in primis – e la versione 1.6 TDI 105 CV oggetto della nostra prova su strada costa oltretutto quasi 2.000 euro in meno della “cugina” tedesca.Considerando la stretta parentela che intercorre tra le vetture del colosso di Wolfsburg, insomma, verrebbe quasi da dire “chi meno spende, meglio spende”. Ma è davvero così? Scopriamolo insieme.FunzionalitàLe forme slanciate della Seat Leon ST permettono alla station wagon compatta iberica di essere una delle proposte più seducenti della categoria. Il design filante, però, penalizza la praticità: chi si accomoda dietro ha pochi centimetri a disposizione della testa e il bagagliaio – buono con tutti i posti occupati (587 litri) – non è molto capiente quando si abbatte il divano (1.470 litri). Operazione che però si effettua in maniera molto semplice grazie a due levette integrate nelle pareti laterali del vano.La dotazione di serie dell’allestimento Style è molto ricco visto che comprende – tra le altre cose – l’autoradio CD MP3 con Bluetooth, prese USB, SD e Aux-in, 6 altoparlanti e touchscreen da 5”, i cerchi in lega da 16”, il cruise control e i fendinebbia e le finiture sono curate quanto quelle di una Golf. Anche se va detto che il design della plancia ha un aspetto più datato che attenua la sensazione di qualità percepita.ComfortNei lunghi viaggi la Seat Leon ST se la cava discretamente: le sospensioni hanno una taratura rigida (ma mai fastidiosa) che mette in risalto il piacere di guida e il motore ha un sound marcato solo a freddo.Ottimo il sedile del guidatore – ricco di regolazioni – ed eccellente l’ergonomia. Ultimo, ma non meno importante, il climatizzatore automatico bizona di serie, corredato dalle utilissime (per chi tiene famiglia) bocchette posteriori.Piacere di guidaIl pianale della Seat Leon ST è identico – anche nel passo – a quello della berlina, il quale a sua volta è lo stesso della Volkswagen Golf. Il risultato di questa soluzione tecnica? Un comportamento stradale sempre sicuro che consente anche agli automobilisti meno esperti – grazie ad uno sterzo precisissimo e al differenziale autobloccante elettronico XDS – di divertirsi tra le curve.Il motore 1.6 turbodiesel TDI da 105 CV e 250 Nm di coppia offre una spinta adeguata in qualsiasi occasione ed è uno dei più brillanti del segmento visto che permette alla familiare iberica di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 11,1 secondi. Il cambio, purtroppo, ha solo cinque marce: l’ultimo rapporto – lungo – permette di viaggiare a velocità da Codice conservando un regime non troppo elevato ma i consumi in autostrada restano superiori a quelli delle rivali dotate di una trasmissione a sei marce.SicurezzaLa dotazione di sicurezza della Seat Leon ST è decisamente completa: airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, attacchi Isofix e controlli di stabilità e trazione sempre puntuali nel reagire alle perdite di aderenza.impossibile, inoltre, trovare noie all’impianto frenante – potentissimo – e alla visibilità: le superfici vetrate sono ampie e parcheggiare un mezzo lungo poco più di quattro metri e mezzo (4,54, per la precisione) non è difficile.EconomiaIl prezzo di 22.980 euro della Seat Leon ST 1.6 TDI 105 CV è nella media della categoria, così come i consumi: 26,3 km/l dichiarati, poco più di 20 raggiungibili guidando con il piede leggero. Rispetto alla Volkswagen Golf Variant 1.6 TDI 105 CV (prezzi da 24.750 euro) costa meno ma avrà anche una tenuta del valore inferiore. La garanzia è di due anni a chilometraggio illimitato, il minimo previsto dalla legge.

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Ford EcoSport 1.0, la prova su strada

La EcoSport – primo tentativo della Ford di entrare nel mercato europeo delle piccole SUV – è un’auto globale: realizzata sullo stesso pianale (allungato) della Fiesta ma assemblata in India, è molto apprezzata in Sudamerica. In Brasile è addirittura la Sport Utility più venduta.Il motore 1.0 Ecoboost a benzina montato dalla protagonista della nostra prova su strada è, a nostro avviso, il più adatto per questa vettura oltre che l’unico della gamma (che comprende anche due 1.5: un benzina da 112 CV e un diesel TDCi da 90 CV) a poter fare davvero la differenza in un segmento ricco di proposte interessanti.FunzionalitàAlla voce “praticità” la Ford EcoSport non è molto convincente: chi si accomoda dietro ha infatti pochi centimetri a disposizione delle gambe e il bagagliaio (333 litri che diventano 1.238 quando si abbattono i sedili posteriori) potrebbe essere più capiente quando si viaggia con tutti i sedili occupati. Il portellone incernierato lateralmente (che, come sulle 4×4 di qualche anno fa, ospita la ruota di scorta), poi, non è il massimo della comodità: per poterlo aprire bisogna avere tanto spazio dietro.La dotazione di serie è completa (autoradio CD/MP3 con sei altoparlanti e Bluetooth, climatizzatore automatico, cruise control, fendinebbia e sensori di parcheggio posteriori) mentre le finiture potrebbero essere più curate: gli assemblaggi dei pannelli della carrozzeria presentano qualche imperfezione e la plancia (pur potendo vantare un design moderno simile a quello della Fiesta) è realizzata con plastiche rigide ma robuste.ComfortLa Ford EcoSport è perfetta per girare in città: merito della posizione di seduta rialzata che consente di dominare la strada e di un climatizzatore potentissimo che impiega pochi secondi a raffreddare (o a riscaldare) l’abitacolo.Le sospensioni dalla taratura soffice (che reagiscono in maniera brusca solo in caso di sconnessioni molto pronunciate) se la cavano egregiamente ma alle alte velocità bisogna fare i conti con numerosi fruscii aerodinamici e con un abitacolo non molto insonorizzato.Piacere di guidaSenza il motore 1.0 Ecoboost la Ford EcoSport perderebbe molti punti in classifica: questo propulsore turbo a tre cilindri da 125 CV e 170 Nm di coppia ha una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto ed è, soprattutto, molto elastico.Inizia a spingere forte già sotto i 1.500 giri ma potrebbe far storcere il naso a chi cerca la vivacità visto che salendo di regime non è altrettanto brioso: lo dimostra anche il fatto che impiega ben 12,7 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.La Ford EcoSport, insomma, è un mezzo più adatto ad un uso turistico che sportivo: lo dimostrano il cambio (contraddistinto da una leva maneggevole che si impunta solo nella guida aggressiva) e lo sterzo, non molto sensibile.SicurezzaAlla buona dotazione di sicurezza (airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ESP e controllo di trazione) si aggiunge una buona visibilità. I freni potrebbero essere più potenti negli arresti bruschi mentre nelle curve prese a forte velocità si può sempre contare sull’aiuto (a volte un po’ troppo invadente) dei controlli elettronici.EconomiaLa Ford EcoSport 1.0 costa 20.000 euro – un prezzo basso per la categoria – e ha una garanzia di due anni. Eccellenti i consumi: i dati dichiarati del propulsore Ecoboost recitano 18,9 km/l e guidando con il piede leggero si riesce a stare senza problemi sopra quota 15.

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Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG, la prova su strada

Spazio, risparmio e qualità: sono queste le tre caratteristiche principali della Skoda Octavia. La berlina ceca – realizzata sullo stesso pianale (allungato) della Volkswagen Golf – è un mezzo di sostanza dal design poco originale adatto ai padri di famiglia che percorrono molti chilometri, per lavoro o per piacere.Nella nostra prova su strada abbiamo avuto modo di provare la versione 1.6 TDI da 105 CV – la meno assetata della gamma – abbinata all’ottimo cambio DSG. Il sovrapprezzo necessario per entrare in possesso di questa eccellente trasmissione automatica a doppia frizione è di 1.670 euro: soldi ben spesi per un optional che valorizza le già buone doti di questa vettura.FunzionalitàIn questa “materia” la Skoda Octavia si rivela molto simile alla sorella maggiore Superb: ha un bagagliaio immenso (590 litri che diventano 1.580 quando si abbattono i sedili posteriori) facilmente accessibile grazie ad un pratico portellone (non fatevi ingannare dalla coda sporgente, è una cinque porte).L’abitacolo, ottimamente rifinito, presenta la parte superiore della plancia e la consolle centrale rivestite con plastiche morbide e gli assemblaggi rasentano la perfezione. Buono lo spazio per chi si accomoda dietro, anche se il tunnel ruba centimetri alle gambe del passeggero centrale.La dotazione di serie della Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG Elegance del nostro test è molto completa e comprende – tra le altre cose – il cambio automatico, i cerchi in lega da 17” e i sensori di parcheggio posteriori.ComfortFacile trovare la posizione di seduta ideale a bordo della berlina esteuropea grazie alle numerose regolazioni: volendo si può portare il sedile fino a pochi centimetri di distanza dall’asfalto.La taratura tendente al morbido delle sospensioni della Skoda Octavia trasforma ogni lungo viaggio in un piacere e solo alle basse velocità il rumore proveniente da sotto il cofano si fa sentire.Piacere di guidaIl motore 1.6 turbodiesel TDI da 105 CV e 250 Nm di coppia – corposo già sotto i 2.000 giri – è valorizzato dal cambio automatico DSG a doppia frizione e a sette rapporti, capace di offrire passaggi marcia rapidi e impercettibili.La Skoda Octavia della nostra prova è un mezzo più adatto all’uso turistico: lo sterzo (leggero alle basse andature e più sensibile con l’aumentare del ritmo) è adeguato, così come le prestazioni (194 km/h di velocità massima e 10,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari).SicurezzaRassicurante nelle curve (grazie ad un assetto ben studiato), la “segmento D” esteuropea può inoltre vantare una frenata potente e cinque stelle nei crash test Euro NCAP.La dotazione di sicurezza della Skoda Octavia è ricca (airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia, ESP e controllo di trazione) e la visibilità non è male, nonostante la coda sporgente.EconomiaIl prezzo di 25.010 euro della Skoda Octavia 1.6 TDI 105 CV DSG Elegance della nostra prova su strada è nella media della categoria. I consumi, invece, sono da record: 25,6 km/l dichiarati, oltre 20 con una guida tranquilla.Il merito di questi risultati è del propulsore e del cambio ma anche di una serie di soluzioni utili come lo start/stop, il recupero dell’energia in frenata e degli pneumatici con bassa resistenza al rotolamento. La garanzia è di soli due anni: una prassi per i modelli del Gruppo Volkswagen.

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Subaru Outback 2.0D CVT, la prova su strada

La Subaru Outback è un’auto difficile da classificare: ufficialmente non è altro che la variante “off-road” della Legacy SW caratterizzata da un assetto rialzato di 5 centimetri e da numerosi protezioni in plastica per preservare la carrozzeria ma noi preferiamo considerarla una SUV un po’ più bassa delle altre. Anche perché sugli sterrati se la cava molto meglio di altre Sport Utility.La 4×4 giapponese – nella versione 2.0D CVT oggetto della nostra prova su strada – è un mezzo ricco di sostanza e povero di fronzoli: non ha il blasone delle concorrenti tedesche ma offre tutto quello che un’automobilista medio può desiderare (cambio automatico, motore diesel e trazione integrale) in un modo diverso dalle altre proposte presenti in listino.FunzionalitàLa Subaru Outback è perfetta per gli amanti dell’understatement e sconsigliata a chi desidera apparire: la plancia è realizzata con plastiche rigide ma ottimamente assemblate (una scelta molto apprezzata dalla clientela nordamericana, un po’ meno dagli europei) e chi è abituato alle SUV tradizionali, dalla carrozzeria maggiormente sviluppata in altezza, potrebbe lamentarsi del ridotto spazio a disposizione della testa dei passeggeri posteriori.In compenso il bagagliaio di 470 litri soddisfa le esigenze di una coppia con due figli (non di più perché la trasmissione ruba spazio in altezza). Quando si abbattono i sedili posteriori, poi, il vano – 1.700 litri – diventa immenso (soprattutto in lunghezza). Ottima la dotazione di serie dell’allestimento più lussuoso Exclusive da noi testato: fari allo xeno, interni in pelle, navigatore satellitare con display da 7”, sedile del guidatore regolabile elettricamente e tetto apribile.ComfortChi percorre spesso molti chilometri per lavoro o per piacere non può non apprezzare la Subaru Outback, un mezzo contraddistinto da sospensioni soffici, da sedili comodi e da un climatizzatore automatico bizona potente come pochi altri.L’abitacolo è insonorizzato in modo eccellente (soprattutto alle alte velocità) mentre l’unica nota stonata arriva dal sistema di infotainment poco intuitivo nella gestione.Piacere di guidaIl motore 2.0 turbodiesel da 150 CV e 350 Nm di coppia della Subaru Outback è un piccolo gioiello: l’architettura boxer (a cilindri contrapposti anziché in linea) consente di abbassare il baricentro e la spinta inizia ad essere interessante già verso i 1.500 giri. Senza dimenticare la cilindrata contenuta (rispetto alle rivali, spesso dotate di unità da 2,2 litri) che consente di risparmiare sull’assicurazione.Le prestazioni dichiarate sulla scheda tecnica – 195 km/h di velocità massima e 9,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h – sono meno convincenti di quanto si percepisce nella guida reale: il propulsore della Sport Utility delle Pleiadi sembra avere molti puledri in più di quelli ufficiali e si avverte una costante sensazione di non essere mai a corto di potenza.Un’altra nota positiva della Subaru Outback 2.0D CVT arriva dal cambio automatico a variazione continua, talmente efficace da poter convertire anche i più irriducibili difensori delle trasmissioni manuali. Dimenticavi gli “scossoni” dei robotizzati che vanno tanto di moda di questi tempi: qui l’erogazione è sempre costante e i sette rapporti comandabili attraverso le palette al volante sono prememorizzati e servono solo a regalare un pizzico di sportività in più a chi non riesce proprio a rilassarsi al volante. Lo sterzo, invece, potrebbe essere più reattivo.SicurezzaNonostante l’assetto rialzato (che porta un evidente rollio) e gli pneumatici 225/60 R17 a spalla alta (che "fischiano" facilmente nelle curve anche a velocità non troppo elevate) la 4×4 nipponica riesce ad offrire un discreto divertimento. La sensazione di agilità dovuta al peso relativamente contenuto (poco più di 1.600 kg) è incrementata da un ESP (di serie insieme agli airbag frontali, laterali e a tendina, agli attacchi Isofix e al controllo di trazione) che interviene un po’ troppo in ritardo.I freni della Subaru Outback sono eccezionali mentre non è così la visibilità: trovare un parcheggio ad una vettura lunga quasi 4,80 metri (4,79 per la precisione) non è mai semplice. I sensori non ci sono ma non si avverte la loro mancanza visto che al loro posto c’è una pratica telecamera posteriore.EconomiaIl prezzo di 43.350 euro della Subaru Outback 2.0D CVT Exclusive non è alto in rapporto ai contenuti offerti: oltretutto va detto che gli sconti su quest’auto – non molto apprezzata e in via di pensionamento – sono particolarmente sostanziosi. Chi vuole risparmiare ulteriormente può puntare sulla versione Trend (39.315 euro) che non prevede gli interni in pelle e il navigatore.I consumi sono nella media del segmento – 15,6 km/l dichiarati, abbondantemente sopra quota 10 guidando in modo allegro – così come la garanzia di tre anni o 100.000 km (una prassi per le vetture giapponesi).

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Bmw i3: elettronic metropolitano

Elettronic metropolitano


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