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Auto dell’Anno 2023: le sette finaliste

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Oggi sono state svelate le sette finaliste del premio Auto dell’Anno 2023 (che verrà assegnato il prossimo 13 gennaio al Salone di Bruxelles): Jeep AvengerKia NiroNissan AriyaPeugeot 408Renault AustralSubaru Solterra/Toyota bZ4XVolkswagen ID. Buzz.

Un’edizione priva di vetture italiane (per la quarta volta negli ultimi cinque anni) dominata dalle crossover: cinque “nomination” sono andate a SUV e le altre due proposte possono comunque vantare una posizione di seduta rialzata.

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Jeep Avenger

La Jeep Avenger è una piccola SUV disponibile a trazione anterioreintegrale. La gamma motori sarà composta da tre unità: un 1.2 turbo tre cilindri benzina da 101 CV, un 1.2 turbo tre cilindri mild hybrid benzina e un’unità elettrica da 156 CV.

CURIOSITÀ: L’ultimo successo di una Casa americana nel premio Auto dell’Anno risale al 2012 (Chevrolet Volt).

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Kia Niro

La seconda generazione della Kia Niro è una SUV compatta in vendita a prezzi che partono da 31.000 euro. La gamma motori è composta da tre unità: un 1.6 ibrido benzina da 141 CV, un 1.6 ibrido plug-in benzina da 183 CV e un’unità elettrica da 204 CV.

CURIOSITÀ: La Kia ha già vinto il premio Auto dell’Anno nel 2022: solo la Fiat (nel 1995 con la Punto e nel 1996 con le Bravo/Brava) è stata capace di trionfare per due anni di seguito.

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Nissan Ariya

La Nissan Ariya è una SUV media elettrica disponibile a trazione anteriore (un motore da 242 CV) o integrale (due motori da 306 CV) in vendita a prezzi che partono da 51.400 euro.

CURIOSITÀ: La Nissan Leaf è stata nel 2011 la prima elettrica capace di aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno.

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Peugeot 408

La Peugeot 408 è una berlina media a cinque porte sviluppata sullo stesso pianale della Citroën C5 X. Prezzi da 33.800 euro e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate: un 1.2 tre cilindri PureTech a benzina da 131 CV e due 1.6 ibridi plug-in benzina da 181 e 224 CV.

CURIOSITÀ: Negli ultimi dieci anni la Peugeot ha vinto per ben tre volte il premio di Auto dell’Anno, sempre con modelli arrivati alla seconda generazione: la 308 nel 2014, la 3008 nel 2017 e la 208 nel 2020.

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Renault Austral

La Renault Austral è una SUV compatta ibrida sviluppata sullo stesso pianale della MéganePrezzi da 32.000 euro e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate: due mild hybrid benzina (un 1.2 a tre cilindri da 131 CV e un 1.3 da 160 CV) e un 1.2 tre cilindri ibrido benzina da 200 CV.

CURIOSITÀ: L’ultima vittoria Renault nel premio Auto dell’Anno risale al lontano 2006 con la terza serie della Clio.

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Subaru Solterra/Toyota bZ4X

La Subaru Solterra e la Toyota bZ4X sono due SUV medie elettriche “gemelle” a trazione integrale spinte da due motori da 218 CV. La variante delle Pleiadi è già in listino (prezzi da 59.900 euro).

CURIOSITÀ: Non è la prima volta che le due Case giapponesi si presentano in gara con due modelli “gemelli”: nel 2013 la Subaru BRZ e la Toyota GT86 arrivarono seconde dietro la settima generazione della Volkswagen Golf.

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Volkswagen ID. Buzz

La Volkswagen ID.

Buzz è una multispazio elettrica “tutto dietro” (motore posteriore da 204 CV e trazione posteriore) in vendita a prezzi che partono da 66.000 euro.

CURIOSITÀ: L’ultima vittoria (nonché l’ultimo podio) della Volkswagen nel premio Auto dell’Anno risale al 2015 con la sesta serie della Passat.

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Dieci auto sportive a meno di 50.000 euro

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Le auto sportive non sono più quelle di una volta. Un tempo le coupé e le spider dettavano legge mentre oggi queste vetture sono pressoché sparite dai listini, rimpiazzate dalle berline tradizionali “pepate” (molto più pratiche e quasi altrettanto piacevoli da guidare).

Una macchina sportiva è ancora oggi molto apprezzata da chi non si accontenta di un semplice mezzo per spostarsi da A a B ma non è facile trovare auto sportive economiche per giovani (e non) a prezzi relativamente abbordabili, a meno di non rivolgersi al mondo delle usate.

In questa guida all’acquisto troverete dieci auto sportive “economiche” che costano meno di 50.000 euro: modelli con potenze comprese tra 230 e 310 CV che scattano da 0 a 100 km/h in meno di 6,5 secondi. L’elenco – che non vede, com’è ovvio, la presenza di supercar come Bugatti, Ferrari, Lamborghini o Maserati – è composto soprattutto da vetture tedesche e da compatte, anche se non mancano macchine sportive di altri segmenti provenienti da altre nazioni.

Dieci auto sportive “economiche” che costano meno di 50.000 euro

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BMW 128TI – 44.000 euro

La BMW 128ti – variante sportiva della terza generazione della serie 1 – è una compatta tedesca che condivide il pianale con le serie 2 Active TourerGran Coupé e con la X2.

Il motore 2.0 turbo benzina da 265 CV – particolarmente pronto ai bassi regimi – permette alla “segmento C” bavarese di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi.

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Cupra Leon Sportstourer 2.0 TSI 310CV – 49.800 euro

La Cupra Leon Sportstourer 2.0 TSI 310CV è, a nostro avviso, la migliore auto sportiva acquistabile con meno di 50.000 euro. Una familiare a trazione integrale adatta a chi cerca spazio e prestazioni.

La variante più grintosa della station wagon media spagnola è la proposta più potente tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (grazie al motore 2.0 turbo benzina TSI da 310 CV accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi) e anche la più costosa.

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Ford Focus ST – 41.650 euro

La Ford Focus ST è la versione più grintosa della quarta generazione della compatta statunitense.

Il motore 2.3 turbo benzina EcoBoost da 280 CV ha una cilindrata elevata che non aiuta a risparmiare sull’assicurazione RC Auto e consente alla “segmento C” americana di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 5,7 secondi.

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Hyundai i30 N Performance – 43.800 euro

La Hyundai i30 N Performance è la variante più cattiva della terza generazione della compatta coreana.

Sviluppata sullo stesso pianale della Kia Ceed, ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina T-GDI da 280 CV e impiega 5,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.

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Mercedes A 35 AMG – 48.730 euro

La Mercedes A 35 AMG è una delle varianti sportive della quarta generazione della compatta tedesca.

Una “segmento C” grintosa a trazione integrale molto scattante (“0-100” in 4,7 secondi) spinta da un motore 2.0 turbo benzina da 306 CV.

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Mini John Cooper Works Essential – 40.500 euro

La Mini John Cooper Works è la variante più cattiva della quarta generazione della piccola britannica nonché la proposta più “economica” tra quelle presenti in questa guida all’acquisto.

Compatta fuori e dentro (lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori è limitato), ospita sotto il cofano un motore 2.0 turbo benzina carente di cavalli (231) e di coppia caratterizzato da un’eccellente risposta ai bassi regimi e da consumi non esagerati (15,2 km/l dichiarati). Lo “0-100”?

6,1 secondi.

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Renault Mégane R.S. – 42.750 euro

La Renault Mégane R.S. è la variante “racing” della quarta generazione della compatta francese, sviluppata sullo stesso pianale della Austral.

Una sportiva comoda nei lunghi viaggi spinta da un motore 1.8 turbo benzina TCe da 300 CV e in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi.

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Seat Tarraco 2.0 TSI 245 CV FR – 49.500 euro

La Seat Tarraco 2.0 TSI 245 CV FR – versione sportiva della SUV media spagnola a trazione integrale – è la proposta meno scattante tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (“0-100” in 6,3 secondi). Una crossover tanto ingombrante (4,74 metri di lunghezza) quanto spaziosa contraddistinta da una ricca dotazione di serie.

Sviluppata sullo stesso pianale della Skoda Kodiaq e un po’ rumorosetta, non brilla alla voce “agilità” e monta un motore 2.0 turbo benzina TSI da 245 CV: lo stesso della Volkswagen Golf GTI presente in questo elenco.

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Toyota Yaris GR – 45.000 euro

La Toyota Yaris GR – variante più cattiva della quarta generazione della piccola giapponese – è una “segmento B” a trazione integrale rivolta a chi cerca il massimo piacere di guida che impiega 5,5 secondi per scattare da 0 a 100 km/h. Poco personalizzabile la dotazione di serie.

Agilissima nelle curve, monta un motore 1.6 – cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto – turbo tre cilindri a benzina penalizzato da un sound poco brutale e da una risposta ai bassi regimi migliorabile. Il bagagliaio è minuscolo.

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Volkswagen T-Roc R – 44.000 euro

La Volkswagen Golf GTI DSG – variante sportiva dell’ottava generazione della compatta tedesca – è una “segmento C” grintosa che condivide il pianale con l’Audi A3 e la Seat Leon.

Il motore 2.0 turbo benzina TSI da 245 CV – lo stesso montato dalla Seat Tarraco presente in questa guida all’acquisto – le permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi.

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DS, la tecnologia sigla per sigla

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Sarebbe riduttivo considerare DS come un semplice marchio “premium” del gruppo Stellantis. I modelli della Casa francese non sono solo eleganti e raffinati ma anche ricchi di tecnologia all’avanguardia.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti i dispositivi tecnologici del brand transalpino.

DS: la tecnologia sigla per sigla

Active safety brake

Il sistema Active safety brake non è altro che la frenata automatica.

Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go

L’Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go mantiene automaticamente il veicolo alla velocità target selezionata e adatta la velocità per mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede.

Advanced Traction Control

L’Advanced Traction Control consente di guidare su fondi insidiosi ottimizzando la trazione per entrambe le ruote anteriori e sfruttando la sinergia del controllo di stabilità ESP.

BlueHDi

La sigla BlueHDi identifica i motori turbodiesel DS.

DS Active Scan Suspension

Il sistema di sospensione attiva DS Active Suspension è controllato da una telecamera e permette agli ammortizzatori di adattarsi alle imperfezioni della strada.

DS Air

DS Air – presente sulla DS 4 – è un sistema di climatizzazione rappresentato da un aeratore centrale dove le alette non sono più visibili.

DS Clean Cabin

Il sistema DS Clean Cabin valuta l’inquinamento interno con un sensore per l’anidride carbonica e uno per il particolato. Mediante un filtro l’abitacolo viene purificato in pochi minuti.

DS Cornets

Le DS Cornets sono le luci di posizione laterali della DS 9.

DS Drive Assist

Il sistema DS Drive Assist combina le funzioni del Lane Departure Warning e dell’Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go.

DS Driver Attention Monitoring

Il DS Driver Attention Monitoring è accoppiato con la telecamera a infrarossi sopra il volante e analizza continuamente il volto del conducente. Un segnale acustico avverte il conducente della disattenzione per prevenire il rischio di un incidente.

DS E-Toggle

Il selettore DS E-Toggle rimpiazza la tradizionale leva del cambio.

DS Iris

DS Iris è un sistema di riconoscimento vocale.

DS Smart Touch

Il DS Smart Touch è un piccolo display da 5″ sensibile al tocco presente sul tunnel centrale della DS 4 in prossimità del selettore del cambio.

E-Tense

La sigla E-Tense identifica le DS ibride plug-in ed elettriche.

Extended Head-up Display

L’Extended Head-up Display proietta direttamente sul parabrezza le informazioni essenziali per la guida limitando le distrazioni.

Extended Traffic Sign Recognition

Il sistema Extended Traffic Sign Recognition rileva alcuni segnali stradali e li mostra al conducente in tempo reale sul quadro strumenti.

High Beam assistant

L’High Beam assistant è un sistema che effettua una commutazione automatica da abbaglianti ad anabbaglianti se incontra un veicolo.

Hill Assist

La tecnologia Hill Assist aiuta il conducente a rimettersi in moto in salita. Immobilizza il veicolo per un paio di secondi, lasciando il tempo di passare dal pedale del freno a quello dell’acceleratore.

Lane Departure Warning

Il Lane Departure Warning, utilizzando una telecamera che identifica la segnaletica stradale, posiziona il veicolo nella sua corsia senza mai lasciarlo.

Lane Positioning Assist

Il Lane Positioning Assist funziona con l’aiuto di una telecamera che identifica le linee di delimitazione sulla strada. Il sistema posiziona il veicolo all’interno della carreggiata nel punto desiderato dal conducente.

Lane Warning Assist

Il Lane Warning Assist avvisa quando il conducente oltrepassa le linee di carreggiata.

Night Vision

Il sistema Night Vision garantisce al conducente una visibilità ottimale di notte grazie a una telecamera a infrarossi. Rileva pedoni e animali sulla strada trasmettendoli in diretta al ricevitore digitale.

Park Pilot

Grazie al Park Pilot la vettura può parcheggiare da sola senza dover utilizzare manualmente né il volante né i pedali. Il sistema rileva uno spazio di parcheggio corrispondente alle dimensioni del veicolo semplicemente passando davanti ad esso (fino a 30 km/h).

PureTech

La sigla PureTech identifica i motori turbo benzina DS.

SpeedCam

La funzione SpeedCam permette di ricevere avvisi in tempo reale riguardo agli autovelox, i tratti pericolosi della strada e le zone a rischio.

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Range Rover Sport First Edition, sportiva D.O.C. e inarrestabile in formato extralusso

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La terza serie della Sport riporta alla completezza la gamma della Range Rover. Al pari della nuova Classic, anche questa famiglia è un concentrato di tecnologie all’avanguardia e al top di una gamma estesamente pone una versione che onora, in tutto e per tutto, la denominazione Sport. È spinta da un grosso motore V8 biturbo nato in Baviera in casa BMW di 4,4 litri, che al suo interno ospita 530 CV. Fra tutti i powertrain della nuova Range Rover Sport è l’unico non elettrificato, ma sicuramente è quello che meglio giustifica la denominazione Sport, che in questa Range Rover si ritrova assieme a quella sintesi di lusso e inarrestabilità propria di questa stirpe. Una specie nata una cinquantina di anni fa e, guarda caso, offerta all’epoca solo con un V8 di 4 litri che ha aiutato questo modello sia a inaugurare il filone dei veri e propri suv alto sia ad accaparrarsi rapidamente le simpatie di un pubblico esigente e anticonformista, arrivato anche a farle assumere il ruolo di limousine come testimonia la Royal Family.

La Range Rover Sport P530 (ecco com’è registrata all’anagrafe) è la perfetta erede della capostipite della stirpe e ha anch’essa tanti seguaci. E non solo nelle zone dove non si bada molto ai consumi e nemmeno al costo, ma anche dalle nostre parti tanto è vero che in poche settimane il primo lotto dell’esclusiva serie First Edition è finito sold-out.

 

Muscoli mimetizzati da un outfit affascinante

Cresciuta nelle dimensioni rispetto alla precedente tanto da arrivare a sfiorare i 5 metri di lunghezza, la Sport ha una linea monolitica ma muscolosa in cui risaltano stilemi tipici come il padiglione spiovente e il family-style anteriore che ripropone, con un nuovo design e in un nuovo formato, la mascherina e la fanaleria sottili che sovrastano il robusto scudo paraurti. L’unico punto di distacco con la Sport precedente è la coda, percorsa da un profilo che è una striscia luminosa a Led che raccorda la fanaleria, sovrastando la targa ora posta sotto al lunotto.

 

Si viaggia in un loft lussuoso e hi-tech

Alla robusta corporatura si abbina un interno che è, forse, bene definire un grande loft in cui la raffinatezza, la realizzazione e la digitalizzazione la fanno da padrone generando un’atmosfera accogliente. E che optando per rivestimenti naturali, di sintesi o ottenuti da processi di riciclo può soddisfare anche le esigenze degli automobilisti più eco-friendly.

L’arredamento integra la strumentazione digitale configurabile da 13,7” e il tablet da 13,1” del sistema d’infotainment, che però è appoggiato alla plancia e altera un po’ il suo gradevole andamento lineare. L’infotainment si basa sulla release più avanzata del sistema operativo Pivi Pro sempre connesso, è gestibile vocalmente tramite Amazon Alexa, offre l’interazione wireless con i device e permette gli aggiornamenti della vettura da remoto. Insomma, dell’abitacolo della Range Rover Sport si viaggia connessi con l’esterno ma regalmente tanto più che si è bene isolati dall’esterno in città, fuori dalla città e in fuoristrada.

 

Adeguata a ogni occasione

Un test fra le vie di Madrid, i suoi dintorni e sterrati scoscesi e fangosi nelle campagne della Castilia, passando dalle visite al museo del Prado e al tempio dell’architettura della Fondazione Norman Foster Archive and Library in perfetta armonia con le bellezze della capitale spagnola districandosi nel traffico con naturalezza grazie alla spontaneità con cui il grosso V8 sente anche la più leggera pressione dell’acceleratore, mettendo in campo tutta la sua straripante elasticità. Beh, si una naturalezza un po’ridimensionata più che dalla lunghezza della Sport dagli oltre 2 metri della larghezza, non proprio amica quando si è trattato di addentrarsi nelle stradine della zona più centrale di Madrid. Sulle veloci strade attorno a Madrid, la Range Sport si trova a perfettamente a proprio, regalando ai passeggeri un confort eccezionale grazie anche alla cancellazione attiva delle rumorosità passive, per esempio il rotolamento dei pneumatici. All’occorrenza, le spinte del V8 sono impressionanti e la strada si “mangia” in un batter d’occhio. Altrettanto sorprendente è il dinamismo, anche quando sollecitando l’acceleratore si passa da una curva all’altra sulle strade di montagna specie se si pensa che la Sport non è esattamente un peso piuma. Tuttavia, le sospensioni pneumatiche e le barre antirollio attive fanno un buon lavoro, contribuendo a fare seguire traiettorie precise e a rendere la guidabilità istintiva perché, nel complesso, si ha l’impressione di avere a che fare con un’auto meno robusta.

Alla prova dell’offroad tutto rispetta le aspettative, perché sembra che non ci sia proprio niente possa che arrestare la marcia della Range Rover. Fango, fango, rocce e solchi si superano come se nulla fosse.

 

Tutti i numeri della Range Rover Sport P530

  • Motore:  V8, 4,4 litri, biturbo
  • Potenza massima: 530 cv tra 5.500 e 6.000 giri
  • Coppia massima: 750 Nm tra 1.800 e 6.000 g/m
  • Motore elettrico: 110 cv
  • Cambio: automatico con 8 marce
  • Trazione: integrale
  • Consumo medio (km/l): 8,7
  • Velocità: 250 km/h
  • Accelerazione 0-100 km/h: 4”5
  • Lunghezza/larghezza/altezza (cm): 495/205/182
  • Passo (cm): 300
  • Peso ordine di marcia (kg): 2.430
  • Capacità minima bagagliaio (litri): 450/1.491
  • Prezzo: 146.200 euro

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Lynk & Co sbarca a Milano

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Lynk & Co sbarca a Milano: la Casa cino-svedese ha aperto il suo secondo Club italiano – dopo quello di Roma – in Corso Venezia 6.

Una location elegante ed esclusiva, a pochi passi da Piazza San Babila, per uno spazio che non è una concessionaria tradizionale bensì un centro di aggregazione dov’è possibile sorseggiare un caffè, ascoltare un concerto live e toccare dal vivo la 01.

La Lynk & Co 01 (qui il nostro test) è una SUV compatta ibrida plug-in benzina spinta da un motore 1.5 turbo tre cilindri abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza totale di 261 CV. La batteria da 17,6 kWh garantisce un’autonomia di 69 km a emissioni zero e si ricarica in 5 ore a 230 V.

Il punto di forza della crossover asiatico-nordica (il marchio Lynk & Co è stato creato dal colosso cinese Geely ma la sua sede si trova in Svezia, più precisamente a Göteborg) è l’abbonamento550 euro al mese “all-inclusive” (assicurazionemanutenzionebollo, etc…) – eccetto la benzina – con una percorrenza massima di 1.250 km (15.000 km all’anno, 0,15 euro per ogni km “sforato”) e l’interessante possibilità di aggiungere i chilometri non utilizzati nel mese successivo.

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Alpine A110: la tecnologia sigla per sigla

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La Alpine A110 è una sportiva leggera e divertente perfetta per gli amanti del piacere di guida. La supercar francese, però, non trascura la tecnologia.

Di seguito troverete un glossario con il significato delle sigle degli accessori tecnologici della coupé transalpina.

Alpine A110: la tecnologia sigla per sigla

Aero Kit

L’Aero Kit prevede la lama anteriore e lo spoiler posteriore in carbonio.

AFU

La sigla AFU identifica l’assistenza alla frenata di emergenza.

Alpine Telemetrics

Il sistema Alpine Telemetrics fornisce diverse informazioni in tempo reale sullo stato della vettura.

Easy Access System

L’Easy Access System consente di aprire, chiudere e avviare la vettura tenendo la chiave in tasca.

HSA

L’HSA (acronimo di Hill Start Assist) è l’assistente alle partenze in salita.

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Bollo auto: quanto pagano le Alfa Romeo

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Le Alfa Romeo sono auto molto amate da chi cerca la sportività: le vetture del Biscione sono focalizzate sul piacere di guida e sul divertimento.

Calcolare il bollo dei veicoli Alfa Romeo è semplice: sui modelli benzina e diesel basta moltiplicare 2,58 euro per ogni kW fino a 100 (oltre si sale a 3,87), poi ci sono quelle soggette al superbollo (20 euro per ogni kW sopra quota 185). Sulle mild hybrid bisogna invece tener conto esclusivamente dei cavalli del motore termico. Segnaliamo inoltre che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per gli ibridi.

Quanto pagano di bollo le auto Alfa Romeo

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Alfa Romeo Giulia

  • 2.0 Turbo 200 CV 443,76 euro
  • 2.0 Turbo 280 CV 1.006,95 euro
  • Quadrifoglio 4.386,95 euro
  • 2.2 TD 160 CV 327,66 euro
  • 2.2 TD 190 CV 412,80 euro
  • 2.2 TD 210 CV 470,85 euro

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Alfa Romeo Tonale

  • 1.5 MHEV 130 CV 247,68 euro
  • 1.5 MHEV 160 CV 327,66 euro
  • 1.6 diesel 247,68 euro

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Alfa Romeo Stelvio

  • 2.0 Turbo 200 CV 443,76 euro
  • 2.0 Turbo 280 CV 1.006,95 euro
  • Quadrifoglio 4.386,95 euro
  • 2.2 T.diesel 160CV 327,66 euro
  • 2.2 T.diesel 190 CV 412,80 euro
  • 2.2 Turbodiesel 210 CV 466,98 euro

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Piaceri di guida: in giro per Berlino con la Lexus UX

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La collina del diavolo, Teufelsberg, non è un luogo per turisti qualsiasi. È a Berlino, oltre lo stadio delle Olimpiadi del 1936, miracolosamente sopravvissuto ai bombardamenti delle Seconda guerra mondiale che non risparmiarono quasi nessun altro angolo della città. Tanto che, finito il conflitto, macerie e detriti di Berlino furono accumulati in quell’area fino a formare una specie di montagnetta (26 milioni di metri cubi!) che poi fu battezzata – non a caso – Teufelsberg. E sulla quale gli americani, in piena guerra fredda coi sovietici, costruirono una mega stazione radar per intercettare le comunicazioni nella Germania dell’Est e mandare messaggi non cifrati per confondere i nemici.

Per arrivare in cima alla Teufelsberg servono buone gambe o una buona automobile. Le gambe le avremmo anche, ma visto che siamo in giro con una macchina a basse emissioni, saliamo con la quattroruote. La visita va organizzata per tempo perché, dal 1992 la stazione è stata abbandonata e svuotata di tutto e oggi restano muri e strutture scheletriche di metallo, un paio di vecchi mezzi militari americani arrugginiti ed è diventata un laboratorio a cielo aperto per la Street Art, fenomeno artistico che a Berlino è piuttosto praticato, avendo la città ancora lunghe porzioni del muro che la divideva in due dedicate alla pittura di strada.

Dalla struttura più alta, sotto quel che resta di una sorta di pallone che occultava e proteggeva le antenne radar e trasmittenti, se la giornata è buona e il cielo terso, l’occhio spazia lontano, da una parte la città, dall’altra la pianura della ex-DDR, la Germania dell’Est.

Dicevamo che siamo arrivati sulla cima con una vettura di qualità, la nuova Lexus UX in versione Luxury, motorizzazione ibrida. Si sale col motore a benzina e poi, all’interno dell’area, prima del giro guidato a piedi, ci si muove spinti anche dal motore elettrico, molto silenziosi, rispettosi della specificità del luogo.

Tira vento e si sente più il suo rumore di quello della vettura. Per chi se ne intende emette 67dB di rumore, davvero poco.

Prima di continuare, diciamo qualcosa su Lexus. Il brand è stato lanciato da Toyota nel 1989 come marchio premium del gigante giapponese e via via si è ritagliato un suo importante mercato coniugando innovazione tecnologica e un design coraggioso che media la tradizione orientale con il sentimento della contemporaneità. Per non parlare della definizione e realizzazione degli interni che seguono, per cura e materiali, la Omotenashi, ovvero la filosofia dell’accoglienza giapponese che ha come pilastri il rispetto e la cortesia e vede nell’ospitalità la capacità di prevenire (e superare) le attese e le aspettative dell’ospite. Tutto questo per dire che Lexus non è soltanto un costruttore di belle macchine ma anche un padrone di casa attento e premuroso, in modo che chi siede al volante e i suoi ospiti abbiano il massimo piacere nel viaggiare. La Lexus UX è davvero un buon esempio di tutto quello che vi stiamo raccontando. Non a caso la prova della macchina non è un test drive ma un itinerario cittadino alla scoperta di luoghi particolari di una città, Berlino, carica di storia e di luoghi inattesi.

Come il cinema Delphi Lux, scelto da Lexus per presentare il nuovo modello, locale storico, poco distante dal vecchio cinema Delphi, sala anteguerra che ospita, prendete nota appassionati di musica jazz, uno dei locali migliori per ascoltarla dal vivo, il mitico Quasimodo, alla pari di altri blasonati locali come il Zig Zag. O ancora Tinytrees, luogo di alberi in miniatura…

Poi vi buttiamo lì un’altra idea, questa per i più atletici. In quello che fu il più importante aeroporto della città fino al 2010, Tempelhof, ora si possono fare e sperimentare varie attività sportive, essendo i suoi spazi in disuso riciclati e aperti a tutti.

Va per la maggiore, oltre a picnic, skate, birdwatching, il Take off, ovvero il surf a quattro ruote con paracadute che vi trascina in favore di vento e che vi può anche far decollare…

Finiamo queste note berlinesi by Lexus con l’albergo che ci attende per la notte che sembra studiato apposta per continuare l’esperienza berlinese. Il 25hours Hotel, nella ex parte occidentale, sul Kunfusterdamm, poco distante dai famosi magazzini KaDeWe, la Rinascente di Berlino, ti accoglie con una istallazione di una vecchia Mini familiare, bici fluttuanti e il verde spontaneo come può crescere tra le rovini. Ma la cosa più inattesa è il rooftop dove la sera, ma forse ancora di più all’alba come abbiamo fatto noi stropicciandoci gli occhi alle sei del mattino, offre una vista spettacolare sulla città.

Tornando alla Lexus UX è offerta in versione a due o quattro ruote motrici, con 184 CV complessivi, dei quali 146 erogati dal propulsore a benzina, un quattro cilindri 2.000 cc, e gli altri CV dall’unità elettrica. Il lavoro dei due sistemi porta a fare fino a quasi 19 km con un litro di benzina nella due ruote motrici con emissioni di CO2 di 120 gr per 100 km. Valori ottimi, che scendono di poco sulla versione Luxury che però ha dalla sua come dice il nome una più alta qualità di vita a bordo, a cominciare dal monitor da 12,3 pollici (navigazione incorporata, c’è tutto google lì dentro, comandi vocali compresi) e da un poderoso e sofisticato impianto hi-fi sviluppato ad hoc da Harman-Kardon. I prezzi partono da 41.500 euro.

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F1 2022: Verstappen vince anche ad Abu Dhabi

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Credits: BEN STANSALL/AFP via Getty Images

Max Verstappen ha chiuso in bellezza il Mondiale F1 2022 conquistando anche l’ultimo appuntamento stagionale – il GP di Abu DhabiYas Marina – davanti a Charles Leclerc (Ferrari) e a Sergio Pérez (Red Bull).

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F1 Grand Prix of Abu Dhabi

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F1 Grand Prix of Abu Dhabi

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Nell’ultima gara di sempre nel Circus per Sebastian Vettel e (forse) per Daniel Ricciardo la Ferrari si è presa il secondo posto nel campionato Piloti con Leclerc e tra i Costruttori (grazie anche alla quarta piazza di Carlos Sainz Jr.).

Mondiale F1 2022 – GP Abu Dhabi: le pagelle

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Max Verstappen (Red Bull)

Yas Marina Max Verstappen ha centrato il quindicesimo successo nel Mondiale F1 2022 senza faticare troppo.

Dopo la pole position di ieri e un’ottima partenza oggi il pilota olandese ha perso la prima posizione solo per brevissimo tempo: dal primo pit-stop alla sosta di Leclerc.

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Sergio Pérez (Red Bull)

Quattro podi negli ultimi sei GP non sono bastati a Sergio Pérez per prendersi il secondo posto nel Mondiale F1 2022. Poco male: questa stagione è stata la migliore di sempre per il driver messicano.

Partito secondo, è rientrato 7° nel traffico dopo il primo pit-stop al 16° giro ma tre tornate dopo è tornato in zona podio in seguito alla sosta di Hamilton e al 22° giro si è ritrovato in seconda posizione grazie alla fermata ai box di Leclerc. Al 34° giro ha cambiato nuovamente le gomme e dalla sesta piazza ha provato ad andare a prendere Leclerc. Al 47° giro si è preso il terzo posto dopo un bel duello vinto contro Hamilton ma non è stato sufficiente per impensierire la prima guida Ferrari.

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Charles Leclerc (Ferrari)

Anche per Charles Leclerc il 2022 è stato l’anno migliore della carriera: tornato sul podio dopo due gare a secco, ha conquistato nel GP di Abu Dhabi un secondo posto che gli ha permesso di conquistare la seconda piazza nel Mondiale F1 2022.

Scattato terzo, è salito al secondo posto dopo il pit-stop di Pérez e cinque tornate dopo è balzato addirittura al comando grazie alla sosta di Verstappen, prima di effettuare un cambio gomme che lo ha riportato in terza posizione. Tornato secondo in seguito alla seconda fermata ai box del rivale messicano, è riuscito a mantenere questo piazzamento grazie all’ottima strategia a una sosta.

 

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George Russell (Mercedes)

Un Mondiale F1 2022 eccezionale per George Russell, chiuso davanti al compagno Hamilton.

Yas Marina il pilota britannico ha disputato una gara senza infamia e senza lode: partito sesto, arrivato quinto.

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Red Bull

Niente dieci in pagella solo perché la Red Bull non è riuscita a far diventare Pérez vicecampione del mondo.

Per quanto riguarda il resto il team austriaco ha dominato il campionato del mondo 2022, con diciassette vittorie su 22 GP.

Mondiale F1 2022 – I risultati del GP di Abu Dhabi

Prove libere 1

1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:26.633
2 George Russell (Mercedes) 1:26.853
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:26.888
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:26.967
5 Liam Lawson (Red Bull) 1:27.201

Prove libere 2

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:25.146
2 George Russell (Mercedes) 1:25.487
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:25.599
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:25.761
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:25.852

Prove libere 3

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:24.982
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:25.134
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:25.222
4 George Russell (Mercedes) 1:25.395
5 Lando Norris (McLaren) 1:25.518

Qualifiche

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:23.824
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:24.052
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:24.092
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:24.242
5 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:24.508

Le classifiche
La classifica del GP di Abu Dhabi 2022
Max Verstappen (Red Bull) 1h27:45.914
Charles Leclerc (Ferrari) + 8,8 s
Sergio Pérez (Red Bull) + 10,1 s
Carlos Sainz Jr.

(Ferrari)

+ 24,9 s
George Russell (Mercedes) + 35,9 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 454 punti (CAMPIONE DEL MONDO)
Charles Leclerc (Ferrari) 308 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 305 punti
George Russell (Mercedes) 275 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 246 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull 759 punti (CAMPIONE DEL MONDO)
Ferrari 554 punti
Mercedes 515 punti
Alpine-Renault 173 punti
McLaren-Mercedes 159 punti

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GP F1 Abu Dhabi 2022, le prove libere: orari e classifiche

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Le prove libere del GP di Abu Dhabi – ultima tappa del Mondiale F1 – si svolgono venerdì 18sabato 19 novembre 2022.

Tre sessioni con tre protagonisti da seguire: Max Verstappen con la Red Bull e le due velocissime Mercedes guidate da Lewis HamiltonGeorge Russell.

Di seguito troverete una guida completa alle prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi 2022: il calendario con gli orari TV su Sky e le classifiche.

F1 2022 – Yas Marina, il calendario delle prove libere e gli orari TV su Sky
Venerdì 18 novembre 2022
11:00-12:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
14:00-15:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 19 novembre 2022
11:30-12:30 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)

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